Europa League
Marsiglia-Atalanta: curiosità e statistiche
Marsiglia e Atalanta si sfidano nella Semifinale d’andata, in programma domani sera (giovedì 2 maggio) alle ore 21:00 allo Stade Velodrome.
Una nuova e straordinaria pagina di storia è potenzialmente dietro l’angolo per l’Atalanta.
Dopo aver ribaltato un pronostico che vedeva il Liverpool tra le favorite per la vittoria finale, nei Quarti di Finale la Dea di Gian Piero Gasperini può sognare la Finale di Dublino: potenzialmente la prima europea per un club che da qualche anno si é tuffato nella realtà delle grandi.
Di fronte, l’Atalanta si troverà il Marsiglia, avversario esperto e soprattutto spinto in maniera straordinaria dal caldissimo pubblico del Velodrome.
I francesi, nei Quarti di Finale, hanno superato il Benfica e stanno riabilitando (grazie al cammino in Europa League) una stagione altresì deludente, causata dal settimo posto occupato nel campionato francese.
Ma entriamo nel vivo del match e scopriamo che…
Marsiglia e Atalanta si sfideranno per la prima volta, con i francesi che non hanno vinto nessuna delle ultime 7 partite contro squadre italiane nelle competizioni europee (2N, 5P); il loro ultimo successo contro queste formazioni risale al 2011/12 agli Ottavi di Finale di Champions League contro l’Inter (1-0 in casa).
L’Atalanta affronterà una squadra francese per la quarta volta nelle competizioni europee, dopo aver ottenuto 4 punti contro il Lione nella fase a gironi dell’Europa League 2017/18 (1-1 in trasferta e 1-0 in casa), e in precedenza aver perso contro il PSG ai Quarti di Finale della Champions League 2019/20 (2-1).
Il Marsiglia ha raggiunto la Semifinale di una delle maggiori competizioni europee per la seconda volta nelle ultime 3 stagioni, venendo eliminato dal Feyenoord nel 2021/22 in Conference League.
Tuttavia i francesi hanno sempre superato le Semifinali di Coppa UEFA/Europa League nelle 3 precedenti occasioni (1998/99, 2003/04, 2017/18), solo il Siviglia (7/7) ha fatto meglio tra le formazioni che hanno sempre superato il turno nel torneo.
L’Atalanta ha raggiunto la Semifinale di una delle maggiori competizioni europee solo per la seconda volta, dopo esserci riuscita nel 1987/88 nella Coppa delle Coppe in cui venne eliminata dal KV Mechelen perdendo 2-1 sia all’andata che al ritorno. In quella stagione anche il Marsiglia venne eliminato in Semifinale nella competizione contro l’Ajax.
Il Marsiglia ha vinto le ultime 5 partite in casa nelle principali competizioni europee e non fa meglio dal marzo 1999 (6); inoltre ha ottenuto 2 successi interni di fila mantenendo la porta inviolata in Europa per la prima volta dal dicembre 2010 (esclusi preliminari).
Incluso il 3-0 contro il Liverpool nel turno precedente, l’Atalanta ha perso solo una delle 6 trasferte giocate all’andata in una fase a eliminazione diretta in Coppa Uefa/Europa League (2V, 3N), inoltre i nerazzurri sono rimasti imbattuti nelle ultime 9 gare esterne nelle competizioni europee (5V, 4N), la loro striscia più lunga fuori casa.
Si sfidano 2 delle 3 squadre che contano più cross effettuati da situazione di palla in movimento in questa Europa League: 144 il Marsiglia contro i 139 della Dea (meglio di entrambe solo il Friburgo con 153); di questi 139 i bergamaschi ne hanno completati 34 (34 anche per il Bayer Leverkusen), meno anche in questo caso solo dello stesso Friburgo (35).
Pierre-Emerick Aubameyang è il giocatore che ha segnato più goal in Europa League in questa stagione (10), mentre i compagni Amine Harit e Jonathan Clauss sono quelli che hanno registrato più assist (6 ciascuno).
I 4 passaggi vincenti che Harit ha servito ad Aubameyang, sono il maggior numero di assist per un compagno nel torneo in corso.
Se dovesse trovare il gol nel prossimo match contro il Marsiglia Gianluca Scamacca (attualmente a cinque gol) diventerebbe il quarto giocatore italiano a realizzare più di cinque reti in una singola edizione dell’Europa League dal cambio di denominazione della competizione da Coppa UEFA a Europa League nel 2009/10, dopo Giuseppe Rossi (11 con il Villarreal nel 2010/11), Mario Balotelli (sei con il Nizza nel 2017/18) e Ciro Immobile (otto con la Lazio nel 2017/18).
Secondo il modello degli xGOT concessi e le reti subite, solo Matej Kovar del Bayer Leverkusen (+4.3) ha evitato di subire più goal di Juan Musso (+2.9 – 9.9 xGOT, 7 reti subite) in Europa League in questa stagione (escluse autoreti).
Europa League
Europa League, designato l’arbitro della finale
Giornata di designazioni per la UEFA che dopo aver comunicato il fischietto della finale di Champions, ha svelato anche quello per la finale di Europa League.
Europa League, scelto l’arbitro della finale: vecchia conoscenza del calcio italiano
Mercoledì 22 maggio 2024 andrà in scena l’ultimo atto dell’Europa League che vedrà scontrarsi Bayer Leverkusen e Atalanta. Il tutto si svolgerà nella splendida cornice dell’Aviva Stadium di Dublino.
Tra le due squadre nascerà sicuramente un grande spettacolo vista la fantasia offensiva espressa durante questa stagione. Sarà Xabi Alonso VS Gasperini, due idee di calcio rivoluzionarie ed entusiasmanti.
Per l’occasione l’arbitro designato sarà Istvan Kovacs, di origine rumena ma dalla fama internazionale. In carriera ha collezionato 22 presenze in Champions League dal 2018 al 2024 mentre sono 20 quelle in Europa League. Inoltre, vanta la direzione della finale di Conference League vinta dalla Roma contro il Feyenoord nel 2022.
Per quanto riguarda i precedenti del fischietto con le due finaliste, l’unica partita da segnalare è Bayer Leverkusen-Porto risalente alla fase a gironi della Champions League 2022/2023.
Europa League
“Belli ciao” la cronistoria del day after di Leverkusen-Roma
Sconfitta e sfottuta. La ricostruzione degli sfottò (social e non solo) che il Bayer Leverkusen (e non solo) ha rivolto alla Roma.
Roma vicina all’impresa, ma non basta
“Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasore“. Che, per una volta, non sono i tedeschi. E’ quello che deve aver pensato il Bayer Leverkusen, dopo che la Roma è andata a venti minuti dall’essere la prima squadra a espugnare la BayArena in questa stagione.
Una sensazione di latente fastidio, evidente sin dall’iniziale vantaggio firmato Paredes. Probabilmente non si aspettavano neppure di andare sotto di un gol, considerato che nei giorni antecedenti alla partita erano state promulgate le informazioni per la finale di Dublino, figuriamoci di due.
Una certezza di superiorità corroborata dalla vittoria dell’andata, ma che ha portato i tedeschi a giocare il ritorno quasi con spocchia. E, come spesso accade, quando una squadra approccia con sufficienza a un match è difficile raddrizzare l’inerzia di una partita storta.
Il focus non è un interruttore, che può essere acceso o spento a comando, e l’autogol di Mancini deve essere stato accolto dalla squadra di Xabi Alonso come una sorta di liberazione. Liberazione del proprio territorio, del proprio stadio, che una squadra percepita come ostile (straniera) stava occupando tentando di porre fine a quell’egemonia calcistica che da 48 partite li faceva sentire invincibili.
Mai più Neverkusen, ma la storia non si cancella
Tutto è cominciato con l’esultanza del Bayer Leverkusen alla qualificazione della Roma a discapito del Milan nei quarti di finale. Poi la gara d’andata, vinta due a zero dai tedeschi allo Stadio Olimpico seppur con qualche inaspettato patema, che ha conferito ai teutonici ulteriore consapevolezza nei propri mezzi tecnici.
Poi il ritorno, approcciato come una pura formalità e rischiato di trasformarsi in un incubo. Le granitiche certezze di una squadra prima incrinate, poi sfregiate e infine sul punto di crollare come un castello di carte. E il Bayer Leverkusen ha dimostrato, ancora una volta, che saper vincere è un’arte e che è ancora più importante di saper perdere perché sono più quelli che perdono che quelli che vincono.
Al Leverkusen il soprannome (ben poco edificante) Neverkusen ha pesato come un macigno e la frustrazione accumulata negli anni è esplosa in una dimostrazione di puerile arroganza, che non collima con l’espressione calcistica quasi aristocratica che spesso si vede in campo. Questo è il motivo principale per cui squadre storicamente non abituate a vincere crollano dopo una singola stagione di gloria.
E il comportamento di Frimpong, andato a stuzzicare Svilar dopo l’autogol che ha accorciato le distanze e che ha litigato praticamente con tutti al momento del cambio, esemplifica la condizione di chi non riesce a godersi una vittoria in quanto troppo spaventato dall’idea della sconfitta. E “Bella Ciao“, sparata a tutto volume dal DJ dello stadio, a fine partita ricorda la musica techno uscita dalle casse di San Siro dopo lo scudetto dell’Inter.
Europa League
Leverkusen, Xabi Alonso: “Dopo il 2-0 della Roma ho visto che i miei ragazzi volevano di più”
L’allenatore del Bayer Leverkusen Xabi Alonso ha parlato dopo il match contro la Roma che ha portato il club tedesco in finale.
Leverkusen, le parole di Xabi Alonso:
Di seguito le parole dell’allenatore del Bayer Leverkusen Xabi Alonso, dopo il match vinto contro la Roma in Europa League e che ha portato le Aspirine in finale:
“Wirtz ha preso una botta contro il Borussia Dortmund dalla quale non si è ripreso del tutto. Voleva aiutare la squadra ed esserci… L’ha fatto. Un giocatore come lui è un asset anche al 70%”.
“Siamo felici di essere arrivati alla finale. Ne giocheremo due in una settimana, come conseguenza di ciò. Abbiamo mostrato un grande carattere dopo il secondo gol della Roma. Ho guardato i miei giocatori negli occhi e ho visto che volevano dare di più. Abbiamo ancora la chance di vincere tre titoli, ciò che meriterebbero i miei ragazzi”.
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