Ligue 1
Quand je l’ai vu, j’ai eu le coup de foudre: il punto sulla 32esima giornata di Ligue 1
Bentornati sulla prima rubrica di Calcio Style dedicata alla Ligue 1, dove cercherò di trasmettervi la passione per il calcio francese.
Indice
Gli anticipi del Venerdì di Ligue 1
La sfida fra il Tolosa e il Montpellier (entrambe matematicamente salve) è lo scenario ideale per permettere ai due allenatori di preparare la partita che preferiscono senza ansie legate alla classifica. Carles Martinez, come da dogma della scuola catalana in cui è cresciuto, imposta una partita di possesso e di dominio territoriale.
Contro una squadra così propositiva Der Zakarian, invece, si trova a meraviglia, dato che il Montpellier è la squadra più verticale della Ligue 1. Terzultima per possesso palla medio: 44,7%, meglio han fatto solo lo Strasburgo (43,8%) e il Metz (36,1%). Gli ospiti vanno subito in vantaggio grazie alla rete di Savanier.
Les Violets pareggiano praticamente subito grazie alla rete di Dallinga. 17esimo gol stagionale per il bomber olandese che si preannuncia grande uomo mercato della prossima sessione estiva. Le Petit Chelil rimangono in inferiorità numerica (espulso proprio l’autore del gol Savanier) e questo li porta ad abbassarsi ancora di più.
Eppure, la straordinaria capacità del Montpellier di rendersi ermetico sotto la linea del pallone e di aprirsi a fisarmonica nelle ripartenze paga ancora una volta. Fayad segna il gol del definitivo 2-1 a dieci dalla fine, poco prima che l’espulsione di Nicolaisen ristabilisca la parità numerica e consenta un finale con meno patemi.
Vince anche il Lens (2-0) in casa contro il Lorient: virtualmente retrocesso dopo la sconfitta di oggi. I Sang Et Or, invece, consolidano il sesto posto in classifica e (almeno per questa giornata) lo difendono dalle brame di Rennes (vittorioso sul campo del Metz in una partita folle), Marsiglia e Lione che devono ancora giocare.
Gli anticipi del Sabato di Ligue 1
Vittoria importantissima in chiave salvezza per il Le Havre, che batte 3-1 in casa lo Strasburgo. Complice la sconfitta del Lorient sul campo del Lens, la squadra di Eslner ha sei punti di vantaggio sui bretoni e una goal difference di +17. Scongiurata l’ipotesi di un ritorno diretto in Ligue 2, rimane da scongiurare lo spauracchio playout. E in questo senso, come dicevamo, la vittoria del Rennes ha dato una grossa mano ai normanni.
La squadra di Stephan si è imposta per tre a due sul campo di un Metz inferocito per la direzione arbitrale della partita. Al termine di un match combattuto, che ha visto i granata due volte in vantaggio, la contesa è stata risolta da una rete di Bourigeaud al 93esimo. Il nervosismo di quelli della Mosella è esploso tutto assieme e a farne le spese è stato il miglior giocatore della squadra, il georgiano Mikautadze, espulso per una rissa nel finale.
Il sogno salvezza per il Metz passa dalla trasferta in casa di uno Strasburgo salvo e dall’ultima in casa contro un PSG già campione di Francia e (forse) con la testa alla finale di Wembley. Per la partita in casa della squadra di Vieira dovrà sicuramente fare a meno del giocatore in prestito all’Ajax e forse anche per quello contro i parigini.
Chi invece aveva già salutato la Ligue 1 (anche prima di questa giornata) è il Clermont, che nella prima frazione di gioco riesce anche a mettere in difficoltà il Monaco ma che crolla alla distanza venendo sconfitto per 4-1 nel Principato. Una vittoria che potrebbe certificare il ritorno in Champions League dei monegaschi. La squadra di Hutter è già certa di giocare almeno i preliminari, considerati i dieci punti che ha di vantaggio sul Nizza di Farioli a tre partite (mancano due giornate, ma i rossoneri hanno una gara in meno) dalla fine.
I punti di vantaggio sul Lille, che attualmente detiene il quarto posto in classifica e che deve ancora giocare la sua partita, sono invece sei. In caso di sconfitta della squadra di Fonseca sul campo del Lione, per l’aritmetica sarebbe solo un discorso di differenza reti. Chiude la sessione di anticipi il Saturday Night fra Brest e Nantes.
Bretoni inchiodati sullo zero a zero casalingo dall’acume tattico di Kombouare. Canarini che compiono un altro passo (forse quello decisivo) verso la salvezza, mentre la squadra di Roy rischia di essere superata da quella di Fonseca e vede quella di Farioli in linea di tiro. Il Nizza deve recuperare la gara contro il PSG, posticipata dalla FFF per permettere alla squadra di Luis Enrique di preparare al meglio il ritorno con il Borussia Dortmund.
Altra rimonta pazzesca del Lione: 4-3 al Pierre Mauroy!
Questo Lione disequilibrato, tatticamente rivedibile e che troppo spesso si lascia andare a marchiani errori individuali sta facendo letteralmente innamorare i propri tifosi. Al netto di evidenti limiti tecnici e strutturali che sono evidenti soprattutto in alcune zone del campo, il cuore di questa squadra è innegabile.
Il Lione di Pierre Sage non molla mai e lo dimostra il dato dei gol segnati nell’ultimo terzo di partita, ovvero sedici e in Ligue 1 meglio ha fatto solo il PSG con venti. In una stagione complessivamente mediocre, i tifosi lionesi stanno finalmente ammirando quel “DNA OL” che era stato dipinto come mero strumento di propaganda.
Eppure, nella storia recente del club del Rodano, poche squadre (forse nessuna) erano riuscite a esemplificare perfettamente i crismi dell’identità lionese. Sotto due a zero dopo poco più di un tempo, in un fortino come il Pierre Mauroy e innanzi a una squadra che sin lì era parsa assolutamente granitica come il Lille di Paulo Fonseca, il Lione sciorina l’ennesima prestazione di tracimante personalità e rimonta vincendo quattro a tre.
Mai quest’anno Les Dogues avevano preso quattro gol in casa. L’unica altra volta fu il 27 Agosto e si giocava in casa del Lorient. Due grossolani errori difensivi (Diakité lasciato solo sugli sviluppi di calcio di punizione per il primo gol e poi un errore in disimpegno di Matic che ha spianato la strada a Zhegrova) sembravano in grado di stendere un cavallo, ma non il recalcitrante orgoglio lionese che nella ripresa esonda come un mare in tempesta.
Benrahma impatta perfettamente di interno sinistro e la mette all’incrocio dei pali. Il Lille, che con quei tre punti sarebbe stato virtualmente certo di tornare in Champions League, si spaventa e Fonseca fa una cosa che sin lì non aveva mai provato. Ovvero, derogare dalla sua idea di dominio territoriale e abbassare tanto (forse troppo) il baricentro della squadra. L’immagine di Zhegrova, subentrato al 26esimo del primo tempo per un problema occorso a Yazici, richiamato in panchina al 75esimo per inserire un altro difensore è l’epitaffio sulla partita del Lille che, da quel momento, si consegnerà scientemente al Lione subendo altri tre gol.
E la condanna mediatica per il tecnico lusitano ha gli sciagurati connotati di Alexsandro Ribeiro, inserito per evitare di subire altri gol e che invece ne causa due con altrettanti errori grossolani. Prima si fa scherzare in velocità da Mama Baldé e la sua espressione affranta (di chi ha già capito come andrà a finire) prima ancora che l’ex-Troyes apparecchi il pareggio di Malick Fofana è la didascalia perfetta del momento dei padroni di casa.
Eppure, sempre Diakité sembrava aver messo a posto le cose. Meno di tre minuti dopo il meritato pareggio della formazione ospite, ancora il difensore francese a staccare nell’area lionese da palla ferma. Tre a due e questa volta la sensazione è che il Lione non ce la possa fare. Manca troppo poco e il contraccolpo psicologico di una rimonta sfiorata in questo modo sembra impossibile da metabolizzare, ma il Lione, nei momenti difficili, può sempre contare sul proprio capitano. Passano altri tre minuti e Lacazette segna il gol del momentaneo tre a tre.
Les General sbuca alle spalle del disastroso Alexsandro, che si butta a terra in lacrime consapevole di averla fatta (ancora una volta) grossa. E infine, in pieno recupero, la testa di Mama Baldé sbuca dal nulla nel mezzo della difesa del Lille e converte in rete un cross di Clinton Mata. Il Lione, che lo scorso Dicembre era ultimo in classifica e guardava in faccia la retrocessione come mai era accaduto prima nella sua storia, ora è a due punti dall’Europa League (a due giornate dal termine della Ligue 1) e giocherà una finale di Coupe de France.
Ligue 1
Ligue 1, i giocatori più decisivi in stagione
La Ligue 1 sta chiudendo il sipario ed è tempo dei primi bilanci ufficiali
Gli attaccanti sono i giocatori più monitorati durante la stagione ed i gol sono il loro pane quotidiano. La quantità delle reti messe a segno è importante ma anche l’essere decisivi per una vittoria è quanto mai fondamentale. Georges Mikautadze del Metz ha fatto 13 gol, di cui 5 decisivi. Meglio di lui solo Kylian Mbappè – in partenza dal Paris Saint Germain – con 8 reti decisive su 27 gol stagionali e Jonathan David del Lille con 9 gol da tre punti in 18 centri totali. Statistiche importanti che fanno lievitare il prezzo dei vari cartellini in ottica mercato.
Ligue 1
Mbappè, la situazione con il tifo organizzato
Kylian Mbappè sta facendo impazzire i tifosi del Paris Saint Germain
La sua ultima stagione con i parigini rischia di chiudersi in maniera poco romantica. I tifosi del PSG non hanno preso di buon grado la partenza del loro idolo tanto che durante le ultime gare della squadra lo hanno fischiato sonoramente. Gli ultras dei capitolini non sono nuovi a certi gesti, lo scorso anno hanno preso di petto alcuni giocatori – tra cui Neymar e Lionel Messi – rei di aver deturpato l’immagine morale del club. La protesta, in realtà, è contro una proprietà che, pur di vincere, a detta loro sta calpestando i loro credo.
Il classe 1998 è stato per anni al centro del progetto e non ha mai smesso di lottare per la squadra. In questa stagione ha messo a segno 44 reti e dispensato 10 assist in 47 presenze e ben 3753 minuti all’attivo. L’attaccante è stato prelevato dal Monaco per ben 180 milioni di euro ed aveva una clausola di rinnovo per un’altra stagione ma ha preferito salutare il club parigino al termine del suo contratto. I tifosi, ovviamente, hanno visto il tutto come un tradimento. Il ragazzo saluterà la squadra a parametro zero.
Ligue 1
Il Nizza dice addio alla Champions e il Marsiglia (quasi) all’Europa: il punto sui recuperi di Ligue 1
La stagione di Ligue 1 volge al termine e, a una giornata effettiva dalla conclusione, iniziano a venire emessi i primi verdetti.
Ligue 1, il Nizza crolla in casa e dice addio alla Champions
Per Farioli e i suoi l’appuntamento casalingo con il PSG era l’ultima occasione per rimanere aggrappati a un treno chiamato Champions League. I parigini non sono mai sembrati imbattibili nel corso di questa stagione e la sensazione di positività che si respirava sulla Costa Azzurra era stata corroborata dall’ultima sconfitta interna contro il Tolosa, che ancora una volta avevamo messo in mostra le crepe dei campioni di Francia.
Il Nizza questo lo sa e infatti parte subito fortissimo, ma Thuram si mangia (dopo pochi minuti) il gol che avrebbe potuto indirizzare la gara. Una volta acquisito il vantaggio, la squadra di Farioli avrebbe potuto fare ciò che le riesce meglio: ovvero abbassarsi dietro la linea del pallone e ripartire in contropiede.
Contro il PSG, seppur imbottito di giovani provenienti dal sempre florido centro di formazione, non puoi sbagliare nulla e infatti il Nizza viene punito alla prima occasione. Lotomba è una sciagura su entrambe le reti degli ospiti. In quanto, in occasione del primo gol si fa sverniciare da Barcola, mentre sul secondo si perde la marcatura di Yoram Zague: per il classe 2006 si tratta del primo gol in assoluto da professionista.
Il Nizza riapre poco dopo la partita grazie all’ex-Angers Mohamed-Ali Cho, ma non riesce a perfezionare la rimonta in quanto fallisce almeno due gol clamorosi. Il primo con Sanson sul finire del primo tempo e il secondo con il neo-entrato Laborde, che calcia debolmente fra le braccia di Arnau dopo un disimpegno errato in fase di costruzione dei parigini. Nel finale l’espulsione (eccessiva) di Bard taglia le gambe alla verve dei padroni di casa, permettendo così a Brest e Lille di festeggiare la Champions con un turno d’anticipo.
Mbemba affossa il Marsiglia: Europa (quasi) sfumata
Nonostante una buona seconda parte di stagione, l’annata del Marsiglia rischia di configurarsi come fallimentare. Infatti, alla netta eliminazione in semifinale di Europa League per mano della mediocre Atalanta di Gasperini fa seguito la quasi totale abiura nei confronti delle proprie velleità europee.
La squadra di Gasset, che aveva rifocillato le proprie speranze di rimonta con il 3-1 interno contro il Lorient dello scorso weekend, perde 1-0 sul campo del Reims. Les rouges et blancs hanno perso Will Still, ma hanno probabilmente trovato il condottiero del nuovo corso nel suo vice Samba Diawara.
Il Reims, orfano del suo enfant prodige della panchina, è divenuta una squadra più pratica (quasi operaia) e si è calata in una dimensione probabilmente più congeniale al suo status attuale. Uno status che non collimava più con le legittime ambizioni del tecnico inglese. Il Reims torna quindi nella parte sinistra della classifica, con l’obiettivo di mantenerla nell’ultima giornata di campionato e magari migliorare il decimo posto attuale.
Il Marsiglia, invece, abbandona in maniera probabilmente definitiva le coppe europee. Per sperare di finire al sesto o al settimo posto, il Marsiglia deve battere il Le Havre e sperare che sia il Lens che il Lione perdano in casa: rispettivamente contro Montpellier e Strasburgo. Va ricordato che le posizioni europee in Ligue 1 sono appese al sottile filo della finale di Coupe de France, che si giocherà a fine mese fra PSG e Lione, ma l’autorete di Mbemba fa sì che i marsigliesi non siano più padroni del proprio destino.
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