Premier League
Una giovane tifosa del Chelsea rifiuta la maglia di Gallagher: cos’è successo
La sconfitta del Chelsea (5-0, la peggiore della storia) sul campo dell’Arsenal ha lasciato strascichi i cui eco si sentono anche nel day after.
Dopo un periodo di forma discretamente positivo, culminato però con l’eliminazione dalla F.A. Cup per mano del Manchester City in semifinale, le ambizioni europee del Chelsea si sono schiantate all’Emirates.
Una sconfitta che, nelle proporzioni e nell’andamento della partita, diviene ancor più inaccettabile della “semplice” debacle al cospetto di uno storico rivale. Lo scoramento dei tifosi Blue va avanti da oltre un anno e mezzo, dato che anche la scorsa stagione è stata ampiamente al di sotto delle loro aspettative.
Un’esplosione di nervi soltanto rimandata, dopo il buon periodo di forma immediatamente successivo alla contestazione dello scorso Febbraio, e che è deflagrata dopo una delle più cocenti umiliazioni della storia del club.
Chelsea, ecco cos’è successo a Gallagher
Subito dopo il fischio finale, come di consueto, la squadra in trasferta (o meglio, una parte di essa) si è recata sotto lo spicchio occupato dai tifosi ospiti per ringraziarli del loro supporto. Tuttavia, quelli in maglia blu sono stati respinti dai propri tifosi: inferociti per il risultato e per l’andamento complessivo della stagione.
In particolare, il capitano Conor Gallagher si è visto rifiutare la maglia che egli aveva previamente offerto in dono a una giovanissima tifosa. La notizia ha fatto il giro dell’Inghilterra, non tanto per il gesto in sé tanto quanto per il cartellone esibito dalla bambina durante la partita. Esso recitava la seguente frase:
❝I don’t want your shirt. I just want you fight for ours. Tradotto: non voglio la vostra maglia, voglio soltanto che lottiate per noi.❞
Intercettato dai microfoni di Sky Sports UK nel post-partita, Gallagher ha difeso la prestazione dei suoi compagni affermando che: ❝Senz’altro stiamo mettendo tutto noi stessi. So quanto contasse questa partita per i ragazzi, è stato detto tante volte ma ci tengo a ribadire che questa è una squadra giovane e con pochissima esperienza a livello di Premier League. Abbiamo avuto tanti alti e bassi, ma stiamo lavorando duramente per migliorare e fare il prima possibile il salto di qualità. Quella di questa sera è stata una delle nostre peggiori prestazioni, una di quelle partite in cui nulla va come deve andare. Dobbiamo imparare dagli errori e usarli per migliorarci.❞
This young Chelsea fan at the Emirates:
“I don’t want your shirt. I want you to want to fight for ours.” pic.twitter.com/ePxOUpLNS4
— Football Tweet ⚽ (@Football__Tweet) April 23, 2024
Premier League
West Ham, Phillips non convince: tornerà al City
Il centrocampista inglese Kalvin Phillips tornerà al Manchester City dopo che il West Ham ha deciso di non riscattarlo. Complici le prestazioni negative.
West Ham, addio Phillips: non sarà lui l’erede di Rice
Finirà dopo solo una stagione l’avventura del centrocampista inglese in magia Hammers. Nella giornata di oggi infatti, la società londinese ha comunicato al Manchester City che non attiverà l’opzione di riscatto per l’ex Leeds che dunque farà ritorno alla corte di Guardiola.
Il futuro dovrebbe essere comunque lontano da Manchester ma sempre in Premier League col Newcastle tra le squadra più interessate, oltre proprio al Leeds in caso di promozione tramite i playoff.
I Citizens lo acquistarono per circa 50 milioni di euro girandolo poi in prestito dopo una stagione e mezza al West Ham. Da gennaio ha totalizzato 12 presenze senza incidere mai nelle prestazioni e saltando 6 match per scelta tecnica. Ora si aggiunge anche un infortunio che ha convinto la dirigenza a non rinnovare l’accordo.
Premier League
L’Arsenal vince e mette pressione al Manchester City
Mikel Arteta, allenatore spagnolo dell’Arsenal, in questa stagione sulla panchina del club della capitale inglese ha collezionato 49 presenze con 32 vittorie.
Arrivato a Londra nel dicembre 2019 dopo l’esperienza come secondo allenatore di Guardiola al Manchester City, dal suo approdo nei gunners ha riportato la squadra a lottare per il vertice nella Premier League.
Dopo il secondo posto nella scorsa stagione, in questa Premier League la squadra di Arteta sta continuando a lottare per togliere lo scettro di campioni d’Inghilterra al Manchester City, e con tre giornate alla fine la classifica dice Arsenal 80 e Manchester City 79 ma con una partita da recuperare.
Estero, Arsenal vince e mette pressione al Manchester City
Nella 36° giornata di Premier League l’Arsenal ha ospitato il Bournemouth in casa e ha vinto per 3 a 0 con le reti di Saka, Trossard e Rice.
Una vittoria che porta la squadra di Arteta a 83 punti e mette pressione al City che gioca in casa contro i Wolves e a due giornate dalla fine i gunners devono sperare in un passo falso del Manchester magari contro i rivali di sempre del Tottenham nella 37° giornata per poter riportare il titolo dopo 20 anni.
Premier League
Manchester City, Guardiola: “Siamo in corsa per fare la storia. Sull’eliminazione in Champions…”
Il tecnico del Manchester City Pep Guardiola ha preso parte alla conferenza stampa pre-partita in vista dell’impegno odierno contro il Wolverhampton. Di seguito le sue parole.
Le parole di Guardiola
“Vincere aiuta a vincere? E’ successo ogni stagione in cui sono stato allenatore, dopo che abbiamo vinto il campionato a Barcellona. Ho fallito al Bayern perché non ho vinto la Champions League e avrei fallito qui se Ederson non avesse parato negli ultimi istanti su Lukaku.
Ho imparato da molti anni che nel calcio e nello sport non sempre si può vincere: bisogna accettarlo, migliorare e andare avanti. È meglio avere la pressione: mi piacerebbe essere in semifinale di Champions League. È molto meglio. Anche adesso, sapere quello che abbiamo fatto è eccezionale, non è normale – siamo qui a lottare ancora per la Premier League – non è normale. Non ho bisogno di fermarmi per sapere che non è normale quello che hanno fatto questi giocatori.
Nessun punto può essere perso: ho fiducia nei miei giocatori e questa è una grande cosa e una grande arma. Potremmo perdere queste quattro partite, ma ciò non significherebbe che non mi fido dei miei giocatori: è impossibile perché li ho visti. Non cambierà affatto l’opinione. Stiamo lottando per qualcosa che nessun club in questo Paese ha mai fatto, mai, e lo vogliamo. 300 partite in Premier? È un bel traguardo. Sono così orgoglioso.”
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