Ma cos’ha di così speciale il Baccarat? Beh, innanzitutto la sua semplicità disarmante, inoltre c’è qualcosa di magnetico nel suo svolgimento che ti tiene incollato al tavolo, anche quando si Gioca a Baccarat al Casinò Hell Spin.

Tutto ebbe inizio nel lontano XV secolo, quando un certo Felix Falguere decise di inventare questo gioco. Da allora, il baccarat non si è più fermato, evolvendosi in mille rivoli diversi. Avete mai sentito parlare del “punto banco”? Ecco, quella è una delle sue incarnazioni più recenti, nata negli anni ’40.

Caratteristiche principali del baccarat online dal vivo

Ma parliamo del presente, anzi del futuro: il baccarat dal vivo con croupier online. C’è qualcosa di magico nel vedere un dealer in carne ed ossa mescolare le carte attraverso uno schermo, e su Hell Spin Casino potete provare diverse versioni di questo gioco. Potete iniziare gratis, tanto per scaldarvi un po’. E quando vi sentirete pronti per la vera sfida? Basta un clic per registrarsi e… via! L’adrenalina del gioco con soldi veri è a portata di mano.

Baccarat classico

E veniamo al re dei re: il baccarat classico. Semplice? Sì. Noioso? Mai! 

Qui le cose si fanno serie: devi scegliere su chi puntare. Il giocatore? Il banco? O magari punti sul pareggio?

Ogni scelta potrebbe essere quella vincente. E mentre le carte vengono girate, il cuore accelera, il respiro si fa corto… 

baccarat veloce

Se ami l’adrenalina e il ritmo serrato, il baccarat veloce è la scelta giusta per te. Una versione che mantiene le regole classiche, ma con un ritmo di gioco accelerato e tante piccole innovazioni che lo rendono unico.

Baccarat VIP

Esclusività è la parola d’ordine. Per chi cerca il massimo in termini di lusso e personalizzazione.

Come si gioca a baccarat dal vivo online?

 Si gioca contro il banco, rappresentato dal croupier, che distribuisce le carte in tempo reale. Due carte per te, due per il croupier, e si contano i punti. Se il totale supera 10, sottrai 10 dal risultato. L’obiettivo? Avvicinarsi il più possibile a nove punti. Un gioco semplice, ma che sa essere avvincente.

L’obiettivo del gioco è avvicinarsi il più possibile a un totale di nove punti. Ma cosa significa esattamente? Ecco una descrizione passo passo:

1. Valore delle Carte: Le carte da 2 a 9 valgono il loro numero nominale. I 10, i fanti, le regine e i re valgono zero, mentre gli assi valgono uno. Se la somma delle tue carte supera 10, sottrai 10 dal totale. Ad esempio, se hai un 7 e un 5, il totale non è 12, ma 2.

2. Puntate Disponibili: Prima che le carte vengano distribuite, devi decidere su cosa puntare. Ci sono tre opzioni principali:

   – Player (Giocatore): Scommetti che la tua mano sarà quella vincente.

   – Banker (Banco): Scommetti che la mano del banco vincerà.

   – Tie (Pareggio): Scommetti che la partita finirà in parità.

3. Distribuzione delle Carte: Una volta piazzate le scommesse, il croupier distribuisce due carte a te e due a se stesso. Se necessario, in base a regole prestabilite, una terza carta può essere distribuita.

4. Determinazione del Vincitore: Il vincitore è chi ha un totale più vicino a nove punti. Se hai scommesso sul risultato corretto, vinci.

Strategie efficaci per giocare a baccarat

Ecco alcune delle strategie più efficaci:

1. Sistema Martingale: Questa è una strategia di scommessa progressiva in cui raddoppi la tua puntata dopo ogni perdita. L’idea è che una vittoria alla fine recupererà tutte le perdite precedenti e ti darà un piccolo profitto. 
2. Sistema Fibonacci: Basato sulla famosa sequenza di Fibonacci, questa strategia prevede di seguire la sequenza per determinare l’importo delle puntate. 
3. Sistema Paroli: Questa strategia è l’opposto del Martingale. Invece di raddoppiare le puntate dopo una perdita, raddoppi dopo una vittoria. 
4. Scommessa sul Banco: Statisticamente, la scommessa sul Banco ha un leggero vantaggio rispetto a quella sul Giocatore. Anche se il margine è piccolo, può fare la differenza nel lungo termine.

Juventus, oggi è il Kalulu Day: il giocatore è arrivato da poco al JMedical di Torino per sottoporsi alle visite mediche di routine.

Oggi è giorno di arrivi alla Juventus.

Stavolta è Pierre Kalulu, difensore del Milan la cui cessione è stata perfezionata proprio ieri.

Stamattina è arrivato a Torino e ha fatto il suo ingresso al JMedical per sottoporsi alle consuete visite mediche, alle quali seguirà la firma del nuovo contratto. La formula è quella del prestito con diritto di riscatto.

Le cifre dell’affare: 20 milioni di valore complessivo, ripartite in 3,5 milioni subito, 14 di riscatto e altri 3 di bonus. Per il giocatore è pronto un contratto fino al 2029.

Di seguito un video condiviso su X da Rudy Galetti che mostra l’arrivo di Kalulu al JMedical:

🚨🩺 Medical underway now in Turin for Pierre #Kalulu.pic.twitter.com/KLPe4tD0hU https://t.co/NjSowSsRNX

— Rudy Galetti (@RudyGaletti) August 21, 2024

L’icona del calcio Mondiale, insieme a Pelè e Maradona: Michel Platini parla della nuova Juventus, di Thiago Motta e della ‘nuova’ numero 10.

Di seguito le parole di Michel Platini ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘:

“Vivo a Cassis anche d’inverno, non ho più voglia delle grandi città. E allo stadio vado poco. Sto benissimo, ma magari un giorno farò qualcosa per il calcio. Solo non mi chieda cosa: non glielo dirò. Juventus? Non posso dimenticare i cinque anni splendidi, l’Avvocato, Boniperti, Trap e tutti i miei amici. La Juve più bella di sempre”.

Yildiz

“Adesso un ragazzo di diciannove anni ha la dieci? Prego? Non sapevo della maglia dieci, quella mia, di Baggio, di Del Piero, Dybala. Bello. Se gliel’hanno data e lui l’ha voluta vuol dire che ha personalità. Gli auguro tutto il meglio per il bene della Juve e del calcio.

Sia un dieci come me, uno creativo, uno di quelli che inventa. Si ispiri a Bellingham, a Messi, a Zidane, non posso dire a me perché non mi ha visto giocare, non era nato. E stia al centro”.

Con il Como ha fatto ‘Il Platini’

“Allora Motta è un intenditore di calcio. Lo conosco, era al PSG, bel giocatore, uomo intelligente. Dovunque è andato ha fatto bene. Giusto puntare su di lui. Gli piace un calcio offensivo e spettacolare. L’allenatore giusto per gestire questa transizione e far partire un ciclo vincente e giovane”.

Scudetto subito

“Calma, un bambino vuole vincere sempre, un po’ di alternanza fa bene al calcio. Lo so che quattro anni senza Scudetto sono tanti, ma anche dopo di me è successo. Poi si torna a vincere.

La Juve si è resa conto di non poter rivaleggiare con Real Madrid, Manchester City, PSG, non ha più i mezzi di arabi e altri proprietari, quindi deve creare un grande collettivo. Oggi i ds sono importanti come gli allenatori”.

Centrocampo bianconero

“Al Nizza, Thuram era elegante, gran fisico, buona tecnica e valori che gli ha tramandato papà Lilian. Rabiot è un bel giocatore, fisico e tecnico, era finito il suo ciclo. Per Pogba non so cosa dire, era l’immagine simpatica, gli volevano bene tutti, carismatico. Visto da lontano è un peccato e un grande dolore”.

Grande attesa per Vlahovic

“Il destino dei centravanti è uno, come succedeva a Trezeguet. Se segni sei un fenomeno, se non segni ti criticano”.

Allegri, chiamata Juve ed Andrea Agnelli

“Puntavo molto su Max? Sì, però temo non avesse i giocatori giusti. Se ho mai ricevuto una chiamata della Juve, anche solo per un consiglio? No, mai. Cosa penso di Andrea Agnelli? Forse si è comportato un po’ da tifoso. Ero contentissimo del ritorno della Famiglia alla Juve. John Elkann lo conosco poco: il futuro dipenderà dal suo amore per la Juve“.

Nuova Champions League

“Non mi piace. Quella bella era a trentadue con i gruppi, ma Ceferin ha ceduto ai Club. Meglio la Super League? No, ma un giorno, non so se tra cinque o vent’anni, ci sarà. I Club erano tutti d’accordo, ricorda? Torneranno d’accordo. E la Corte ha detto che il monopolio UEFA e FIFA è finito. Tutto è cominciato con la Bosman: non mi piace, ma ormai c’è”

La ‘sua’ Juventus

“Ripenso a quando Boniperti ha convocato me e Zibì e gli abbiamo detto: ‘Perché non ci lasciava dove stavamo, se dobbiamo giocare dove non sappiamo?’. Dal giorno dopo è cambiato tutto ed è nata la Juve. Sono d’accordo con Zibì: se avessimo vinto ad Atene con l’Amburgo ne avremmo prese tre di fila”.