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Serie A

Allegri: “Tutti recuperati. Bremer sta bene. E su Yildiz e Chiesa…”

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Juventus, Allegri

Allegri, alla vigilia di JuventusMilan in programma domani alle ore 18:00 all’Allianz Stadium, presenta il match nella consueta conferenza stampa.

Juventus-Milan, Allegri

Allegri presenta la sfida contro il Milan nella consueta conferenza stampa di vigilia

Dopo la sconfitta di martedì sera contro la Lazio nella Semifinale di ritorno di Coppa Italia, ma con in tasca il pass per la Finale del 15 maggio, la Juventus é pronta a rituffarsi nel campionato di Serie A.

Davanti ai bianconeri il Milan: una squadra che arriva dalla sconfitta nel Derby contro l’Inter e che dovrà fare a meno di pedine importanti come Theo Hernandez, Calabria e Tomori (tutti e tre squalificati).

E proprio in vista del match valido per la 34esima giornata di Serie A, Massimiliano Allegri (come da prassi) presenta la sfida tra Juventus e Milan nella conferenza stampa di vigilia.

Ecco le parole del tecnico livornese:

Come ci avviciniamo ad una partita come Juventus-Milan? E cosa ha dato la conquista della Finale di Coppa Italia?

Domani é sempre Juve-Milan, partita bella e importante. Uno scontro diretto, Milan squadra forte e ben allenata. La conquista della finale fa si che abbiamo raggiunto un obiettivo la finale e ora dobbiamo pensare ad entrare in Champions“.

Come stanno i giocatori? Bremer ha bisogno di rifiatare?

Bremer sta decisamente bene, domani valuterò. Domani saremo pronti a fare una bella partita“.

Stadium esaurito e ci sarà un 20% di tifosi giunti dall’estero: c’é più attrazione fuori dall’Italia?

Dico che tutte le occasioni vanno viste come opportunità Il calcio italiano può continuare a crescere, chi comanda deve prendere decisioni per far migliorare il calcio italiano. Abbiamo due squadre in semifinale di Europa League, l’Inter che ha fatto bene in Champions, noi che l’anno scorso siamo stati eliminati semifinale. Bisogna pensare al calcio fra 5-10 anni “.

Lei ha vinto tanto, in passato, con la Juventus: ma se un tifoso la fermasse e le chiedesse se per il prossimo anno potrebbero bastare 2/3 rinforzi?

Su questa domanda dovrebbe rispondere la società. Io posso dire che dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare, sulla Champions che è obiettivo importante: tecnico ed economico. Dobbiamo essere bravi domani e cercare di tornare alla vittoria in campionato, non sarà facile“.

Chi affiancherà Vlahovic tra Chiesa e Yildiz?

Stanno bene entrambi, domani valuterò. Chiesa a Roma ha fatto una buona partita, anche quando si estranea dalla partita ha soluzioni importanti  “.

Gli attestati di stima da parte di alcuni giocatori le fanno piacere? E come vede il gioco dell’Atalanta?

Gasperini ha fatto e fa lavoro importante a Bergamo, realtà cresciuta molto con una società forte. Gli attestati di stima? Co i ragazzi ho un ottimo rapporto, tutti insieme vogliamo prenderci gli obiettivi “.

Vlahovic l’ha definita uno dei migliori tecnici: cosa pensa delle sue parole?

L’ambizione al pallone d’Oro è una cosa positiva, lui è migliorato molto da quando è qua. Ha trovato equilibrio anche nei momenti no “.

Siamo alla fine di aprile con la Juventus in Finale di Coppa Italia, qualificata al Mondiale per Club e in zona Champions League. Raggiungendo tutti questi obiettivi, questa stagione la reputa soddisfacente?

Sono le imprese di tutti, di una squadra forte. Non possiamo vincere tutti gli anni. Alla Juventus tutti devono avere ambizione di vincere, poi se ci sono altri più bravi si fanno i complimenti e si lavora per migliorare. L’importante ora per una squadra italiana è giocare in Champions, sposta il bilancio di una società. Se riuscissimo ad arrivare in Champions, in una fase di percorso iniziato 3 anni fa, la Juve non sarebbe mai rimasta fuori dalla Champions. Per noi arrivare agli obiettivi che ci ha dato la società sarebbe una buona annata. A me per primo piace vincere, ma l’obiettivo è quello e dobbiamo arrivare li “.

Pioli ha detto che l’Inter, da quattro anni a questa parte, é la più forte: la pensa come il suo collega?

I goal fatti siamo in linea con l’anno scorso, cosi come le occasioni create. Potevamo essere più efficaci. Pioli ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro e mi farà piacere incontrarlo. Non so se l’Inter è la più forte dei tre anni ma rispetto alle altre loro hanno un valore diverso “.

Il secondo posto sarebbe un ulteriore traguardo in questa stagione?

In caso di vittoria domani potremo ambire al 2 posto e ti tiene viva la competizioni fino alla fine e in più c’è la Coppa Italia. Quest’anno senza la Champions, non per demeriti nostri, non siamo riusciti a riempire la settimana. Quando giochi tante competizioni è bello “.

Parli costantemente, nell’ultimo periodo, dei bilanci: ma la Juventus poteva fare di più?

Quello degli allenatori fa parte del gioco, succede sempre. Bilancio? Sono aziendalista ma faccio l’allenatore in campo. Oggi le società sono aziende. La partecipazioni in Champion ti sballa il bilancio. La Juve però deve rimanere competitiva e la sfida degli anni è essere competitiva all’interno di una sostenibilità. Alla Juve il 16 agosto si ripartirà con l’obiettivo di vincere, qui alla Juve l’ambizione deve essere di ottenere il massimo “.

Come si spiega la differenza di prestazione tra il primo e il secondo tempo?

Nella prima parte era il contrario (ride ndr). A livello di occasioni abbiamo avuto anche belle occasioni “.

Alla fine di questa stagione, aveva ragione Marotta quando parlava di una Juventus favorita perché senza Coppe?

La Juve per 5 anni ha giocato e vinto scudetti e Coppe giocando 55 -57 partite. Faccio i complimenti tra l’altro a Marotta per il lavoro fatto all’Inter. Però ci sono i fatti e quelli dicono tutt’altro ed è normale “.

 

 

Serie A

Inter, Mkhitaryan: “Non mi vedo altrove. Futuro in Arabia?…”

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Mkhitaryan

Il centrocampista dell’Inter Henrikh Mkhitaryan ha parlato ai microfoni di ARMTv. Di seguito le sue parole.

Le parole di Mkhitaryan

“Ho ancora un contratto di due anni con l’Inter, fino al 2026. Vedrò se il mio fisico mi consentirà di onorare quell’accordo, al momento non mi vedo altrove. Poi penseremo se continuare qui, andare in altri club o fare delle riflessioni sulla mia carriera.”

Sullo Scudetto: “Ho aspettato a lungo lo scudetto, è un trofeo prezioso. Sono molto felice perché non tutti riescono a vincerlo a 35 anni, ma non mi adagierò su questo risultato. Per un calciatore di questa età è un po’ difficile giocare sempre: cerco di riposarmi bene, di allenarmi bene, cerco di dare il massimo. Non ho un particolare segreto”.

Futuro in Arabia?: “Portando giocatori forti, la Saudi Pro League sta cercando di sviluppare il calcio e rafforzare il campionato, ma io vedo la cosa negativamente perché i soldi non sono importanti in questo sport. L’amore per il calcio è importante. Ho sempre avuto quell’amore sin da quando ho toccato la palla per la prima volta. Ho sempre amato il calcio per il gioco, non per i soldi. Quella porta per me è chiusa. Non discuto questa opzione e non voglio nemmeno farlo perché il livello del calcio europeo, il calore e l’atteggiamento dei tifosi sono completamente diversi”.

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Serie A

Frosinone, Angelozzi:”Spero che ci salviamo”

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Frosinone

Frosinone: Il direttore sportivo gialloblù è tornato a parlare dell’obbiettivo salvezza della squadra ciociara e sul suo futuro

Frosinone

Guido Angelozzi

Il Frosinone sta lottando per la sua permanenza in Serie A, al momento si trova 16º ( a + 2 dal Udinese terzultimo).

In occasione del ‘Gran Galà del Calcio‘ è tornato a parlare il direttore sportivo dei ciociari, Guido Angelozzi affrontando temi come quello della salvezza.

Di seguito le sue parole:

“Spero che a fine anno il Frosinone centri la salvezza.

Di Francesco è un uomo e un allenatore validissimo: sono sicuro che ci porterà alla salvezza.

Sono abbastanza vaccinato per affrontare ogni tipo di situazione”.

Sul suo futuro

“Sì, penso di restare… Se non mi cacciano” 

 

 

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Serie A

Isaksen flop, Tudor lo ha già bocciato: può andar via già in estate

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Lazio

La prima stagione di Isaksen nella Capitale non è andata come tutti si auguravano e il danese potrebbe lasciare Roma già in estate.

Dopo Sarri anche Tudor boccia il mercato disastroso targato Fabiani e Lotito. Una mancanza di progettualità che ha portato la Lazio dal secondo posto dell’anno scorso al settimo di quest’anno. Un settimo posto, per altro, figlio dell’inspiegabile suicidio di Fiorentina e Napoli, che hanno reso meno amara la stagione bianco celeste.

In un mese e mezzo all’ombra del Colosseo, Tudor ha già bocciato metà dei giocatori arrivati questa estate. Pellegrini e Isaksen sono fuori dal progetto tecnico dell’allenatore croato e il minutaggio dei due in questa parte conclusiva di stagione ne è la lapalissiana dimostrazione.

Castellanos ni, ma Tudor comunque ha chiesto un’altra punta. A dimostrazione di come l’argentino abbia solo rimandato di un anno il problema dell’erede di Immobile. Persino Guendouzi, sino a pochi mesi fa unica nota lieta del peggior mercato della gestione Lotito, è sulla lista dei partenti. Persino il futuro di Rovella è in dubbio. Si salva solo Kamada, che comunque non è certo di restare.

Tudor insoddisfatto della rosa: ecco le richieste a Lotito

A fine Maggio, dopo la fine del campionato, Tudor e Lotito avranno un vertice chiarificatore per delineare le linee guida in vista della prossima stagione. Ovviamente si tratta solo di un proforma, in quanto sappiamo che il patron bianco celeste fa e disfa tutto ciò che vuole senza dare peso alle richieste del proprio allenatore.

Tuttavia, l’ex-allenatore del Marsiglia ha già le idee chiare su chi non dovrà far parte del suo progetto tecnico il prossimo anno. Il croato avrebbe chiesto al presidente della Lazio due difensori centrali, un esterno, due trequartisti e un centravanti.

Se il campionato finisse oggi, la Lazio disputerebbe i preliminari di Conference League. Ciò implica che, senza le entrate derivanti da Champions o Europa League, i biancocelesti avranno bisogno di (almeno) una cessione eccellente per rientrare nei ranghi e non incorrere nell’incubo dell’indice di liquidità.

Isaksen

Isaksen, tutti i numeri di un flop annunciato

Isaksen c’entrava già poco con il calcio di Sarri, dove quantomeno aveva una collocazione tattica naturale, e quindi figuriamoci con quello di Tudor. E’ escluso che il danese possa giocare da tutta fascia a sinistra e anche dietro le punte (unico ruolo in cui sarebbe eleggibile) non ha dato le giuste garanzie al croato.

Isaksen quest’anno ha giocato 40 partite, distribuite su 1675 minuti che equivalgono a poco più di 18 partite intere. Minutaggio corredato da 3 gol, 4 assist e un impatto sul mondo Lazio mai realmente convincente. Troppo poco per un giocatore che in estate è costato alle casse biancocelesti oltre quindici milioni di euro.

Per capire quanto dovrebbe incassare la Lazio per evitare una minusvalenza bisognerà aspettare l’ultima semestrale di bilancio, ma difficilmente la dirigenza bianco celeste accetterebbe una cifra di molto inferiore a quella sborsata la scorsa estate per lasciar andare via il giocatore.

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