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Lazio, Tudor: “In questo ambiente manca obbiettività. Il calcio italiano deve migliorare”

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Lazio

Il mister della Lazio Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro il Monza, in programma domani alle 18:00.

Lazio, le parole di Tudor

Igor Tudor, Lazio

Di seguito le parole del mister della Lazio Igor Tudor , rilasciate in conferenza stampa in vista del match contro il Monza in programma domani alle 18:00 e valevole per la 35^giornata di Serie A:

Che Lazio vuole vedere domani a Monza?

“Sarà una partita difficile come tutte in Serie A. Meno partite rimangono e più sono importanti, ognuno lotta per i suoi obiettivi e noi dovremo preparare la partita al massimo per fare il nostro meglio”.

Zaccagni è recuperato a tempo pieno?

Zaccagni ha fatto mezz’ora nell’ultima gara, vedremo oggi come preparare la sfida di domani. È un giocatore importante, viene da un periodo problematico con gli ultimi infortuni, mancano poche gare e dobbiamo essere bravi a capire come utilizzarlo se dall’inizio o dalla panchina”.

Come ti regolerai con il rientro di Provedel?

Provedel non è recuperato, ha fatto 2-3 allenamenti con noi e uno che sta fuori due mesi è un grande dubbio anche solo portarlo in panchina, non per fare concorrenza per giocare”.

Si può sognare la Champions o l’obiettivo è l’Europa League?

“Non so dove possiamo arrivare, noi possiamo fare un pronostico solo sulle nostre prestazioni. Questo è il nostro unico obiettivo, fare grandi prestazioni a cominciare da sabato. Poi i punti e i calcoli sono importanti, però come ho ribadito tante volte facciamo il nostro meglio poi calcoleremo i numeri alla fine. Fino all’ultima giornata non si saprà”.

Domani conta solo vincere? Come sta gestendo la staffetta Immobile-Castellanos?

“Unico risultato per noi la vittoria è una tua opinione, sulla staffetta ImmobileCastellanos vedremo oggi, sono tutti e due possibili titolari anche se questa parola conta fino a un certo punto. Penso che è una crudeltà del calcio che bisogna sempre riconfermarsi, dopo 2-3 partite si può perdere il posto e questa è una cosa brutta, ma anche bella del calcio.

La Lazio è arrivata seconda l’anno scorso ma in pochi se lo ricordano, questo vale anche per i giocatori. Bisogna sempre confermarsi, questa è la vita del calciatore e va vissuta così”.

Questa rosa poteva avere una classifica più importante?

“Quello che ho capito in questi 45 giorni qui a Roma è che c’è una grande passione e una grande appartenenza di chi ama questo club, penso però che essendo obiettivo ed essendo arrivato da poco c’è poca obiettività quando si fa comparazione delle rose. In Serie A ci sono 20 squadre e bisogna essere obiettivi nell’analisi della qualità della rosa, al 70/80% la qualità della rosa incide, il resto lo fa l’allenatore e la società.

La qualità della rosa è fondamentale, io vedo che nel mondo Lazio manca obiettività nel capire la valutazione giusta quando si parla delle rose. Vedendo anche le prime conferenze di Sarri, lui provava a far capire questa cosa alla gente. Però quando c’è tanto amore, c’è meno obiettività. Un allenatore e un club devono essere sempre obiettivi e giusti, quando si carica qualcosa che non è collegato con l’obiettività non si fa una cosa giusta.

e mi viene chiesto di vincere i 100 metri ma so di essere tra gli ultimi non si fa una cosa giusta, poi è giusto caricare l’ambiente e creare delle aspettative superiori per avere quella spinta in più. Bisogna però mantenere l’obiettività, altrimenti non si fa il bene del club.

Ieri ho visto un ragazzo di 27/28 anni, un tifoso della Lazio che mi ha chiesto lo scudetto. Abbiamo parlato di questo tema, lui la vive con cuore ed è giusto così, ma poi ci vuole anche obiettività”.

Un suo pensiero su Palladino?

“Lo conosco da bambino, lui era un primavera quando io ero alla Juventus e lo conosco. È sempre stato un ragazzo sveglio e curioso che si interessava a tutto, ha iniziato da poco questa carriera che è bella e affascinante.

Sta facendo bene il suo percorso, domani mi aspetto una gara super difficile, loro sono ben organizzati con ottime qualità in fase offensiva. Dovremo fare una gara seria e sul pezzo”.

Dal suo punto di vista che valore ha questa rosa?

“Non mi esprimo su quello, qualsiasi cosa dico creerebbe polemica. So dove va collocata la rosa della Lazio, per me è molto chiaro. L’obiettivo è sempre quello di fare meglio rispetto alla posizione dove si dovrebbe stare.

Chiaramente la Lazio non era da secondo posto lo scorso anno, poi l’obiettivo personale di ogni allenatore è sempre quello di tirare fuori il massimo dalla rosa. Poi ci sono le altre squadre che magari fanno meno bene, ci sono sempre quelle dinamiche in un campionato.

Se ogni squadra fa quello che deve 99,9% della classifica si sa a inizio anno. La bellezza del calcio invece è l’imprevedibilità che può fregare la gente e va oltre l’obiettività”.

Quanto le darebbe fastidio se Atalanta-Fiorentina venisse recuperata a fine campionato?

“Giocare a fine campionato non è una cosa né giusta, né regolare. Nel calcio italiano c’è tanto da migliorare su queste cose, io capisco che il calendario è complicato ma bisogna migliorare sulla regolarità di queste partite e nei modi di organizzare questi recuperi”.

Cosa vuole vedere in più rispetto alla scorsa partita?

“Ogni partita è una battaglia a sé, tu lavori sempre uguale sulle cose che vuoi migliorare e che vuoi aggiungere. È bella la solidità difensiva, abbiamo lavorato molto più sull’attacco, quasi un 80% sull’attacco e un 20% sulla difesa.

Eppure la cosa che stiamo facendo meglio è proprio questa fase difensiva, dove serve cuore e voglia di non subire gol. Ci sono state partite difficili come quella col Verona, saranno solo partite difficili da qui alla fine”.

Zaccagni può crescere in fase realizzativa?

“È un giocatore che ha fatto tanti gol anche negli anni scorsi, poi è chiaro che se giochi vicino alla porta puoi essere più decisivo. Nell’ambito della gestione di una rosa devi far giocare i migliori, mantenendo il giusto equilibrio anche se il nostro obiettivo è essere offensivi e fare gol. Zaccagni ha qualità importanti, chi salta l’uomo manca in questo calcio e avere giocatori con queste qualità è importante”.

Come sta Rovella? Può giocare titolare da qui a fine campionato?

Rove ha fatto un campionato interessante vedendo le partite in cui non c’ero io, ha avuto poi un infortunio importante con la pubalgia che lo ha rallentato. È un giocatore che mi piace perché capisce di calcio, è intelligente. Ha bisogno di mettere su qualche chilo, ci stiamo lavorando.

Lui è volenteroso, vuole capire e gli ho fatto un discorso perché ci sono giocatori che stanno facendo bene e quando succede è difficile cambiare. Bisogna avere pazienza e sfruttare l’occasione”.

Cosa manca per trovare più continuità in zona gol?

“Non so cosa manca, mi metto a lavorare e credo siano anche annate che nascono così. Noi ci siamo messi a lavorare, abbiamo anche fatto qualche gol in queste sette gare, poi quello che conta sempre è creare opportunità, questo è il fattore più importante per un allenatore.

Si lavora per permettere alla squadra di creare occasioni da gol, penso siamo sulla strada giusta, manca poco. C’è gente che ha gol nel DNA, sono convinto che in queste quattro gare tutti i giocatori offensivi daranno una mano”.

Serie A

Salernitana-Hellas Verona: curiosità e statistiche

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SalernitanaHellas Verona, match valido per la 37ª giornata di Serie A 2023/24, si giocherà allo Stadio Arechi di Salerno lunedì 20 maggio, alle ore 18:30.

Salernitana-Hellas Verona

Salernitana-Hellas Verona si giocherà allo Stadio Arechi di Salerno

La Salernitana è imbattuta nelle 2 sfide all’Arechi contro l’Hellas Verona in Serie A ed entrambe le formazioni hanno sempre segnato: 2-2 il 22 settembre 2021 e 2-1 il 9 ottobre 2022.

Ma entriamo nel vivo del match e scopriamo che…

La Salernitana è rimasta imbattuta in 4 delle 5 sfide contro l’Hellas Verona in Serie A (3V, 1N).

In più, dopo il successo nel match d’andata dello scorso 30 dicembre contro gli scaligeri, i campani potrebbero vincere entrambe le sfide stagionali contro una singola avversaria solo per la seconda volta in Serie A, dopo il Venezia nel 2021/22.

L’ultima vittoria della Salernitana in campionato risale proprio alla sfida d’andata contro l’Hellas Verona il 30 dicembre 2023 (1-0 con goal di Loum Tchaouna).
Nel 2024, infatti, i campani sono l’unica formazione a non aver ancora ottenuto alcun successo in Serie A: 4 punti in 18 gare, almeno 9 in meno di qualsiasi altra.
Dopo l’1-1 contro la Juventus nel match più recente, la Salernitana potrebbe pareggiare 2 gare di fila in Serie A per la prima volta dallo scorso agosto (contro Roma e Udinese in quel caso).
L’Hellas Verona non ha mai ripetuto lo stesso risultato in 2 match di fila nelle ultime 9 gare di campionato (3V, 2N, 4P).
Infatti, dopo la sconfitta rimediata nell’ultimo turno contro il Torino, gli scaligeri potrebbero perdere due partite di fila in Serie A per la prima volta dal periodo tra dicembre 2023 e gennaio 2024 (contro proprio la Salernitana e l’Inter).
Dopo aver vinto la prima trasferta di questo campionato (1-0 contro l’Empoli il 19 agosto), l’Hellas Verona ha ottenuto un solo successo nelle successive 17 partite fuori casa in Serie A (5N, 11P): 1-0 contro il Lecce il 10 marzo.
Considerando il girone di ritorno della Serie A 2023/24, l’Hellas Verona ha guadagnato 20 punti in 17 gare (1.2 punti di media) e occuperebbe il 13° posto in classifica, mentre aveva chiuso il girone d’andata con 14 punti in 19 match (0.7 punti di media) e al terzultimo posto in classifica.
La Salernitana è la squadra che ha subito più goal in questo campionato (76); il record negativo di reti concesse dai campani in una singola stagione di Serie A è di 78, nel 2021/22.
Loum Tchaouna è il giocatore della Salernitana che nel 2024 in Serie A ha tentato più tiri totali (34), centrato più volte lo specchio della porta (12), toccato più palloni in area avversaria (51) e preso parte a più reti (cinque: 3 gol e 2 assist – al pari di Giulio Maggiore).
Tijjani Noslin ha realizzato 4 goal in Serie A, tutti contro squadre attualmente nelle prime 8 posizioni della classifica: contro Juventus, Milan, Atalanta e Fiorentina.
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Serie A

La rabbia di Rabiot per l’esonero di Allegri: “Meritavi un addio diverso”. Ora il rinnovo…

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Adrien Rabiot ha voluto salutare Massimiliano Allegri con una storia Instagram che ha il sapore della polemica diretta alla società.

Juventus, il saluto di Rabiot ad Allegri

Con una sola frase (“Meritavi un addio diverso“) Adrien Rabiot è riuscito a esemplificare la rabbia dei tifosi juventini (quelli veri), di ogni spettatore neutrale e raziocinante ma anche di buona parte dello stesso spogliatoio bianconero. Spogliatoio che, seppur non nella sua interezza, stava chiaramente dalla parte di Allegri.

Il centrocampista francese ha voluto rendere omaggio al suo mentore e ha affidato la sua invettiva, che riesce contestualmente a essere un “innocuo” messaggio d’addio e una stilettata polemica alla società, ai propri canali social. Una storia Instagram colma di frustrazione, che potrebbe essere la pietra tombale sulle speranze dei tifosi della Juventus di vedere l’ex-PSG con la loro maglia almeno per un’altra stagione.

Come tutti sanno, Rabiot è venuto alla Juventus (preferendola a club più ricchi e blasonati) soltanto per essere allenato da Allegri. Quando è arrivato non l’ha più trovato e ha rinnovato il suo contratto (per un solo anno, proprio per valutare nuovamente il da farsi a fine stagione) soltanto per essere ancora allenato dal suo mentore. Se già prima il rinnovo appariva complicato, ora sembra diventato virtualmente impossibile.

Il profilo di Rabiot difficilmente collimerebbe con la linea di mercato patrocinata da Giuntoli e permane qualche dubbio anche all’adattabilità del transalpino al gioco di Thiago Motta, che verosimilmente sarà il nuovo tecnico di Madama a partire dalla prossima stagione. Il prodotto del centro di formazione parigino potrebbe ancora una volta liberarsi a parametro zero, pronto ad essere accolto da qualche altra squadra: si parla di Inter per lui.

Rabiot

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Serie A

Roma-Genoa: curiosità e statistiche

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RomaGenoa, match valido per la 37ª giornata di Serie A 2023/24, si giocherà allo stadio Olimpico di Roma domenica 19 maggio, alle ore 20:45. 

Roma-Genoa

Roma-Genoa si giocherà allo ‘Stadio Olimpico’ di Roma

Dopo il successo nella gara d’andata dello scorso 28 settembre, il Genoa potrebbe vincere entrambe le sfide stagionali contro la Roma in Serie A per la prima volta dal 1946/47.

Ma entriamo nel vivo del match e scopriamo che…

La Roma è rimasta imbattuta in 16 delle ultime 17 partite contro il Genoa in Serie A (12V, 4N), perdendo tuttavia la sfida più recente (1-4 lo scorso 28 settembre).

La Roma è rimasta imbattuta in 36 delle ultime 37 sfide casalinghe contro il Genoa in Serie A (30V, 6N): l’unico successo del Grifone nel periodo risale al 17 gennaio 1990 (1-0 con gol di Carlos Aguilera allo stadio Flaminio e con Franco Scoglio allenatore).
La Roma non ha vinto alcuna delle ultime 5 partite tra tutte le competizioni (3N, 2P), i giallorossi non registrano sei match ufficiali di fila senza successi dal periodo tra l’aprile e il maggio 2021, con Paulo Fonseca allenatore.
La Roma ha guadagnato 60 punti in 36 match di questo campionato, esattamente quanti ne aveva ottenuti dopo altrettante gare nella scorsa stagione di Serie A (17V, 9N, 10P).
Nel confronto i giallorossi hanno segnato più goal (63 nel 23/24 e 47 nel 22/23), ma anche subito più reti nel campionato in corso (44 nel 23/24 e 35 nel 22/23).
Il Genoa è rimasto imbattuto in 7 delle ultime 8 partite di campionato (3V, 4N), dopo che aveva subito 2 sconfitte di fila (vs Inter e Monza): l’unico ko da allora è arrivato contro la Lazio il 19 aprile (0-1).
Con il successo in rimonta contro il Sassuolo nel match più recente, il Genoa ha guadagnato ben 18 punti da situazione di svantaggio, solo il Napoli (20) ha fatto meglio in questo campionato.
Romelu Lukaku ha realizzato 12 goal in questo campionato, nelle ultime 20 stagioni, ovvero da quando la Serie A è tornata a 20 squadre (dal 2004/05), solo 2 giocatori hanno segnato più reti alla loro prima stagione con la maglia della Roma in campionato: Tammy Abraham (17 nel 2021/22) e Mohamed Salah (14 nel 2015/16).
Lorenzo Pellegrini ha segnato 8 reti in questo campionato, solo nel 2021/22 (nove) ha realizzato più goal in una singola stagione di Serie A.
In aggiunta, nel 2024 solo Teun Koopmeiners (11) ha preso parte a più goal del capitano giallorosso (nove: 6 reti e 3 assist) tra i centrocampisti in Serie A (la prossima, inoltre, sarà la sua 250ª presenza nella massima serie).
Albert Gudmundsson ha segnato 8 reti fuori casa in questo campionato, solo 2 giocatori nella storia del Genoa hanno realizzato più goal in trasferta in una singola stagione di Serie A: 9 sia Rodrigo Palacio nel 2011/12 che Guglielmo Trevisan nel 1942/43.
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