Serie A
Milan, Calabria: “Firmerei a vita”
Il capitano del Milan, intervistato da Radio Tv Serie A, ha parlato a 360° della sua esperienza in rossonero. Ha rivissuto tutti i momenti fino ad oggi, dalla primavera, allo scudetto 2021/2022 sino all’attuale stagione.
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Le parole del capitano del Milan
Che cos’è il Milan?
“Per me il Milan è tutto, è stata la mia vita fino ad ora. Sono cresciuto in una famiglia milanista, andavo allo stadio con loro prima ancora di indossare questa maglietta. La mia prima volta a San Siro è stata una partita di Champions League, avevo sei anni. Era un Milan incredibile, una delle squadre migliori della storia del calcio. In camera avevo il poster di Kakà con la sua classica esultanza con le dita alzate verso il cielo. Avevo anche qualche maglia non originale, perché all’epoca potevo permettermi solo quelle, ma direi che con il tempo ho potuto recuperare. Kakà è stato un giocatore straordinario, uno dei miei preferiti insieme a Shevchenko: gli idoli aiutano a sognare, speri di arrivare al loro livello.”
La sua passione.
“Io ho sempre sognato di diventare un calciatore di Serie A, avevo grande fiducia nei miei mezzi: questo penso che mi abbia permesso di emergere rispetto ad altri ragazzi che magari avevano più talento di me. Il nostro è un lavoro bellissimo, ma ho dovuto fare anche dei sacrifici. Ho rinunciato alla mia vita da teenager, ero limitato rispetto ad altri ragazzi: sono cresciuto in fretta. Nella vita da calciatore ci sono molti privilegi, ma non è scontato arrivare a certi livelli e si affrontano situazioni che per un ragazzino non sono semplici da gestire.”
Sulla famiglia.
“La mia era una famiglia normale, papà muratore e mamma impiegata. Poter dare loro una mano a livello economico è una grande soddisfazione. Loro mi hanno insegnato la fatica, anche le spese erano elevate perché dovevo andare di continuo da Brescia a Milano. La figura fondamentale è stata mia mamma, perché mi ha seguito spesso e penso che abbia sacrificato tante ore per me: tutto quello che ho oggi lo devo a lei. Il primo anno di Milan è stata dura, sentivo spesso la mancanza della mia famiglia, ma poi mi sono abituato.”
Il suo ruolo.
“Sono cresciuto nella squadra di paese come tanti ragazzi, ho tirato i primi calci al pallone a cinque anni. La passione per il calcio era dilagante, giocavamo ovunque. Sono partito come centrocampista, il primo anno a undici l’ho fatto al Milan. Mi piaceva giocare in mezzo al campo, è un ruolo che ancora oggi mi appassiona”.
Il primo allenatore a farmi giocare da terzino fu Filippo Inzaghi, che per necessità mi mise a sinistra. Feci molto bene quell’anno e da quel momento in poi sono sempre rimasto terzino. È stato un percorso utile, anche perché giocando inizialmente a sinistra ho imparato anche a usare meglio il piede mancino. Inzaghi è stato l’allenatore che mi ha permesso di fare uno switch in carriera, sia nel settore giovanile sia in prima squadra facendomi esordire“.
Lo scudetto 2021/2022
“È stato il punto più alto della mia carriera, arrivare da un periodo di difficoltà e tornare a vincere è stato bello, soprattutto per me che arrivavo dal settore giovanile. L’ho potuto fare da tifoso del Milan, è stato emozionante. Avevamo vibes positive, ci siamo trovati tutti bene, da chi era titolare a chi giocava meno. È solo così che si diventa una grande squadra.
Pioli si è inserito in un momento complicato per la squadra, ma è stato bravo perché con il tempo ci ha unito nonostante fossimo partiti con qualche difficoltà. Durante quella stagione ci sono state diverse partite decisive, come il derby vinto 2-1 contro l’Inter con gol di Giroud. Ci sono stati tanti momenti importanti, compreso qualche litigio a Milanello in cui ci siamo confrontati. Fa parte della vita, come si litiga in famiglia si litiga con i compagni, è normale che capiti”.
Il capitano del Milan
“La fascia del Milan pesa, è una tra le più importanti della storia. Hai grandi responsabilità dal punto di vista umano, è fondamentale riuscire ad essere d’esempio per tutti. È stata la fascia di Baresi, Maldini e tanti altri capitani. Paolo mi ha insegnato l’arte della pazienza, i modi e la giusta pacatezza nell’affrontare vita e sport. Firmare a vita con il Milan? Perché no, questa maglia sarà sempre parte di me, la gente sa chi sono, i bambini mi conoscono e rappresenterò sempre il Milan: continuare in questa famiglia sarebbe per me un grande onore.
La fascia a Bonucci? Fu una scelta della società, Leo si è comportato sempre bene con noi ed è stato un super professionista: posso solo parlarne bene, è una persona eccezionale. Se sono una bandiera? Se sono rimasto qui qualcosa c’è, quindi sì, posso rivedermi in questo termine. Nazionale? Ho avuto qualche infortunio a ridosso delle convocazioni, poi mister Mancini ha fatto le sue scelte, non è mio compito giudicare. Tra me e lui non è mai scattato un amore reciproco per far sì che potessi essere convocato con continuità, purtroppo anche per degli infortuni. Se arriverà la Nazionale sarà una cosa in più, è chiaro che resta un mio obiettivo.”
Su Leao.
“Leao rappresenta la gioia del gioco, ha un talento innato che gli permette di avere una marcia in più. Deve riuscire a rimanere sereno, poi il campo parla per lui: i numeri dimostrano che è un giocatore fondamentale per noi. Se diventerà più consapevole del suo talento potrà diventare il numero uno al mondo, penso sia un giocatore da pallone d’oro. A livello tecnico, con quelle caratteristiche fisiche, non ne vedo tanti. Se avesse l’istinto killer di Mbappe sotto porta penso che potrebbe vincere il pallone d’oro.”
Sulla stagione del Milan.
“Noi volevamo vincere lo scudetto, ma bisogna essere onesti: l’Inter ha fatto un campionato pazzesco, fuori dal comune. Noi stiamo facendo un gran campionato, viaggiamo allo stesso ritmo dell’anno dello scudetto. L’obiettivo era fare il meglio possibile. Seconda stella dell’Inter nel giorno del derby? È ancora presto, ci sono delle partite prima, le vogliamo vincere tutte e questo non accadrà.”
Serie A
Genoa-Cagliari : probabili formazioni e dove vederla
Genoa-Cagliari, match valido per la 34ª giornata di Serie A 2023/24, si giocherà allo stadio Ferraris di Genova domani, lunedì 29 aprile, alle ore 20:45.
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Qui Genoa
3-4-1-2 di partenza per Alberto Gilardino. Martinez tra i pali. Difesa a tre composta da Vogliacco, De Winter e Vasquez. Sulle fasce Sabelli e Martin.
A centrocampo dovrebbero esserci Frendrup insieme a Badelj, mentre Gudmundsson sarà sulla trequarti. La coppia d’attacco dovrebbe essere Retegui – Ekuban.
Qui Cagliari
Il Cagliari di Ranieri dovrebbe schierare il 3-5-2. Davanti a Scuffet la difesa a tre sarà formata da Hatzidiakos, Mina e Dossena. Centrocampo a tre con Sulemana, Makoumbou e Gaetano. Nandez ed Augello sulle fasce.
Il tandem offensivo sarà formato da Lapadula e Shomurodov.
Genoa-Cagliari, le probabili formazioni
Genoa (3-4-1-2): Martinez; Vogliacco, De Winter, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Martin; Gudmundsson; Retegui, Ekuban
Cagliari (3-5-2): Scuffet; Hatzidiakos, Mina, Dossena; Nandez, Sulemana, Makoumbou, Gaetano, Augello; Lapadula, Shomurodov
Genoa-Cagliari, dove vederla
La partita Genoa-Cagliari sarà trasmessa in diretta su Dazn a partire dalle 20:45 di lunedì 29 aprile 2024.
Serie A
Inter-Torino: le formazioni ufficiali
Ecco le scelte di Simone Inzaghi ed Ivan Juric per la gara Inter-Torino, lunch match delle 12:30, valido per la 34esima giornata di Serie A.
Tutto pronto a San Siro per la festa scudetto dell’Inter. Dopo il trionfo nel derby di Milano che li ha decretati matematicamente campioni d’Italia per la ventesima volta, i nerazzurri non vogliono sfiguarare regalando una vittoria ai propri tifosi. Dall’altra parte il Torino, dopo gli ultimi due pareggi a reti inviolate nei precedenti due turni di Serie A, vogliono tornare al gol e cercare di rendere il più difficile possibile la vita ai ragazzi di Inzaghi.
Ecco le formazioni ufficiali di Inter-Torino:
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Lautaro, Thuram. All.: Inzaghi
Torino (3-4-1-2): Milinkovic Savic; Lovato, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Tameze, Ilic, Lazaro; Vlasic; Ricci, Zapata. All.: Juric.
Serie A
Inter-Torino, i precedenti
Stamattina alle 12:30 andrà in scena il match Inter-Torino. Ecco quali sono le statistiche e i precedenti tra le due squadre di Serie A.
Oggi è giorno di Inter-Torino, partita valevole per la 34esima giornata del campionato di Serie A: ecco cosa c’è da sapere sul match che si terrà oggi a San Siro.
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Inter-Torino, i confronti diretti
Questa sarà la 160esima volta in cui Inter e Torino si sfideranno in Serie A. Gli nerazzurri hanno vinto 73 volte, mentre i granata solo 36. Ci sono stati anche 50 pareggi.
Il risultato più comune tra Inter e Torino in Serie A è l’1-0 a favore degli interisti, verificatosi in 24 occasioni. L’ultimo c’è stato il 3 giugno 2023, con un gol di Marcelo Brozovic.
Il Torino ha affrontato l’Inter più volte di qualsiasi altra squadra in Serie A: un totale di 159 volte.
Le statistiche dei lunch match delle 12:30
L’Inter ha vinto le ultime quattro partite giocate alle 12:30 (contro Empoli, Lazio e Hellas Verona), stabilendo una nuova striscia vincente record per il club nerazzurro a quell’orario, con un totale di 9-2.
Dall’altra parte, il Torino ha mantenuto la porta inviolata nelle ultime quattro partite giocate alle 12:30 in Serie A, pareggiando 0-0 in due di esse (contro Frosinone e Salernitana).
Le condizioni delle rispettive squadre
L’Inter ha vinto lo Scudetto con cinque turni d’anticipo, eguagliando il record della Juventus, la Fiorentina, il Napoli e il Torino.
Gli Interisti sono rimasti imbattuti nelle ultime 27 partite di campionato, registrando la seconda miglior striscia di imbattibilità nella loro storia in Serie A.
Il Torino ha pareggiato con il punteggio di 0-0 più volte in questa stagione (otto), e potrebbe pareggiare tre partite di fila in Serie A per la prima volta dal 2022.
Statistiche Generali:
Inter e Torino hanno registrato il maggior numero di clean sheet in questo campionato (rispettivamente 19 e 17). Entrambe le squadre sono tra le meno battute nel primo tempo in questa stagione tra i principali campionati europei.
Inter-Torino, i giocatori
Yann Sommer e Vanja Milinkovic-Savic sono tra i portieri con la più alta percentuale di parate in questo campionato.
Duván Zapata ha segnato in Serie A con quattro maglie diverse, incluso il Torino. L’Inter è l’avversaria contro cui Ivan Ilic ha segnato più di un gol.
Antonio Sanabria non ha mai vinto contro l’Inter in Serie A, ma ha segnato contro di loro.
David Okereke ha segnato due gol contro l’Inter la scorsa stagione.
Inter-Torino, gli allenatori
Simone Inzaghi ha vinto nove volte contro il Torino in Serie A, mentre Ivan Juric ha perso 10 delle 13 sfide contro l’Inter.
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