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Napoli, Conte: “Se vogliono metterci pressione non c’è problema. Vogliamo dimenticare il fallimento. Su Kvara e Di Lorenzo…”

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Napoli-Conte

Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa all’inizio del ritiro di Dimaro. L’allenatore si è soffermato su mercato e rapporto con De Laurentiis.

Il nuovo allenatore del Napoli ha parlato per la prima volta dopo aver conosciuto i giocatori e diretto i primi allenamenti. Queste le dichiarazioni integrali.

Napoli, Conte, Milan

head coach of fc internazionale antonio conte during FC Internazionale vs AC Milan, italian Serie A soccer match in Milano, February 09 2020 – LPS/Fabrizio Carabelli

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Napoli, le parole di Conte

Quanto sei soddisfatto di questo inizio di mercato con i primi 3 rinforzi? Sono profili indicati da Conte?

“Sul mercato, così come sulle altre cose, stiamo dando dimostrazione di avere una visione chiara sulle cose da fare. Per un club come Napoli è giusto operare per il presente e per il futuro. Rafa Marin ha buone prospettive, un giovane, lo stesso per Buongiorno, anche lui giovane, prospetti che per anni possono essere colonne.

Si ragiona anche sul presente per migliorare e c’è stata una grande occasione con Spinazzola e l’abbiamo colta. Stiamo facendo mercato in modo giusto, quello che deve fare il Napoli”.

Ha percepito scorie mentali per la scorsa stagione?

“E’ inevitabile che non sono del tutto andate, non dimentichiamo che è stata veramente molto deludente, sotto ogni punto di vista. Io ho provato a metterci una pietra sopra con i ragazzi, di concentrarci sulla rivoluzione che ci attende, ma non dimentichiamo quella stagione, teniamola lì, nessuno è contento ed abbiamo quell’esperienza così come due anni fa abbiamo l’esperienza della vittoria e ci deve far diventare gente più esperta. E’ giusto metterlo in un cassetto, ma nell’eventualità lo riapriamo e ci deve rinfrescare la memoria”.

Napoli, Osimhen conte

Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lei ha parlato di faccia arrabbiata. Qualcuno ci sta mettendo qualcosa in più?

“Ho trovato calciatori molto responsabili, hanno capito gli errori commessi. Quando abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti, l’anno scorso abbiamo perso tutti, club, tifosi, giocatori, ma i ragazzi hanno fatto una riflessione e penso di ritrovarli con più esperienza. Nei loro occhi ho visto un po’ di delusione quando hanno parlato dell’anno scorso”.

Osimhen s’è presentato con la faccia che vuole lei. E’ molto dentro.

“Dopo la mia firma, la fase più difficile è stata riallineare tutta la situazione e rimettere il club Napoli al centro di tutto, questo è stato l’aspetto più difficile affrontato. La situazione ora ci permette di stare un passo in avanti, per merito di tutti, del club, merito dei calciatori che hanno capito, io mi sono espresso molto chiaramente e con una visione, così difficilmente puoi andare contro.

Ora il club è tornato protagonista. Su Victor parliamo di un professionista, un eccellente giocatore, un top player, io ci ho parlato e sa benissimo che non è cambiato assolutamente niente. E’ del Napoli, sa benissimo che chi è del Napoli deve lavorare ed avere il giusto atteggiamento anche se c’è questo tipo di accordo che ancora oggi non sappiamo come andrà a finire.

L’ho trovato col sorriso, conta il presente, oggi pomeriggio l’allenamento e l’atteggiamento con me ed i compagni”.

Il Napoli è dato come terza favorita per le quote, ma ha chiuso a -40 dalla prima. Ad oggi il gap è annullato?

In due giorni di lavoro è difficile (ride, ndr). E’ stato un gap netto, sono 41 punti di distanza dall’Inter, fino a -15 dalla quinta per la Champions, -10 dalle romane. Questa è la realtà dei fatti. Chi fa pronostici e previsioni deve essere ragionevole, altrimenti si finisce in qualcosa non dico di ridicolo, ma non veritiero.

C’è questo margine, in più è andato via un giocatore simbolo come Zielinski, ed ha rinforzato proprio l’Inter che ha chiuso a +41, non sappiamo il nostro mercato come finirà. C’è un accordo, potremmo perdere Osimhen, il più forte, che ha fatto la differenza nell’anno dello Scudetto, fossi nell’agenzia di betting un po’ le rivedrei…

Napoli, Zielinski

Piotr Zielinski during UEFA Champions League 2023/24 game between SC Braga and SSC Napoli at Estadio Municipal de Braga, Braga, Portugal. (Maciej Rogowski)

Detto questo, a me questi giochini non fanno paura, se vogliono metterci pressione non è un problema, lo accetto, li lasciamo parlare, noi parliamo poco e siamo concentrati dopo un anno assurdo, ingiustificabile e abbiamo il dovere di migliorare, tornare nelle coppe, dalla porta principale, questo è l’obiettivo realistico! Altri discorsi, dovreste internarmi…”.

Come sta vivendo questo ritiro Antonio Conte?

“Non mi capitava da tanto di vivere un ritiro in mezzo alla gente, sono tornato indietro nel tempo, quando ho iniziato e si andava in montagna. Sono emozioni forti, rivivendo il percorso fatto, in albergo c’è infatti una foto del mio Siena quando abbiamo vinto la B, facemmo ritiro a Dimaro. Queste emozioni mi stanno facendo molto bene”.

Ha parlato di riallineare il club, in cosa consiste?

Dopo un anno fallimentare, presentandosi da campioni d’Italia, non ci giriamo intorno chi più chi meno ha commesso degli errori. Quando vinci è molto diverso quando ti piazzi secondo o terzo, cambiano tutte le dinamiche, ci sono onori per tutti, ma oneri e bisogna cercare di maneggiare con cura la vittoria perchè non è semplice per tanti motivi.

Così come è difficile gestire la delusione, dopo uno Scudetto, arriva l’eccesso in negativo. C’è stata tanta negatività in tutta la piazza, dal tifoso al presidente che è stato il primo ad avere una delusione. Io l’ho visto profondamente deluso per ciò che è accaduto, poi si possono dire tante cose.

Napoli, De Laurentiis lascia andare Demme

Napoli, De Laurentiis, Conte

In quel momento pensi sia tutto sbagliato, così come pensi sia tutto corretto nella vittoria, ma non è tutto sbagliato. Non si può mettere tutto in discussione altrimenti serve una vita per ricostruire. Da persona seria, l’analisi del Napoli è che non fosse tutto da buttare, ci sono dei valori che non possono sparire nel giro di un anno. Perciò bisogna riallineare tutto e tutti ed il presidente ha svolto la parte principale.

Io posso avere la visione migliore, poi è lui che deve avallare, s’è instaurato un rapporto diretto dove io dirò sempre ciò che penso, che sia giusto o sbagliato, per il bene del Napoli e quindi il bene mio. Non andava distrutto tutto per una forte delusione. Alcune cose buone andavano mantenute se si voleva tornare subito competitivi”.

Che percorso si immagina per curare le distanze che la squadra non ha mai tenuto? Quanto aiuterà Buongiorno?

“Il mercato aiuta, almeno nella mia testa, per migliorare la rosa. Alcune pedine devono essere importanti per il presente e per il futuro. Buongiorno è un giocatore ambito, aver avuto l’appeal per prenderlo nonostante il decimo posto deve darci la consapevolezza che facendo le cose bene anche sul mercato potremo avere più opportunità, cosa che quest’anno è un po’ più difficile senza l’Europa.

Stiamo facendo le cose in maniera giusta, io ho chiesto chiarezza ed il club mi ha ribadito che non cambia la sua strategia e saremo quinti o sesti per monte stipendi, investiremo i soldi delle cessioni per altri acquisti, se ci saranno altre cessioni. Io ho accettato, ho visto che con la base che c’è si possono fare cose buone e ricostruire qualcosa di importante”.

Di Lorenzo

GIOVANNI DI LORENZO ( FOTO DI SAVATORE FORNELLI )

Lei ha detto ‘qui comando io’. Sul veto a Kvara e Di Lorenzo ha avuto ragione lei.

“Chiarisco quel comando io, sull’aspetto tecnico devo avere voce in capitolo io. Il presidente mi aveva promesso questo ed è stato così. Merito al club che ha agito nella giusta maniera, parliamo di due ragazzi perbene, Di Lorenzo si era legato a vita e torniamo al discorso della grande delusione e quanto può infettare.

Sono stato un equilibratore, nella delusione ho fatto capire che non si poteva buttare a mare anni e anni di lavoro ed il club è stato bravo ad agire nella maniera giusta, va dato onore al presidente ed al club”.

Lei ha parlato di due soluzioni tattiche. Quando mancherà un difensore ci sarà un centrocampista in più o un attaccante?

“Lavoreremo su un tipo di costruzione che si può utilizzare sia a 4 che a 3. Nel momento in cui serve equilibrio bisogna dare certezze, ma durante il campionato avremo la possibilità che senza cambiare costruzione si può cambiare solo pressione, può diventare un 4-4-2 e non un 4-3-3. Si può inserire un attaccante trequarti o un centrocampista.

Col 4-3-3 la pressione alta un centrocampista si alza vicino all’attaccante, con un trequarti o Raspa è lui che si alza vicino alla punta in pressione.

Il mercato è fatto in funzione di questa idea, Buongiorno può giocare da centro-sinistra a 4 o centrale a 3, non dimentichiamo Olivera che lo vedo anche da braccetto di sinistra oltre che da terzino, così come Di Lorenzo, cercheremo di valorizzare le caratteristiche dei giocatori, quindi la qualità di Kvara, Politano, lo stesso Lindstrom, Ngonge, possono venire anche dentro e qualcuno poi deve aprirsi.

Tatticamente la situazione è chiara, dovremo essere intensi, non voglio una squadra passiva ma che faccia la partita. Poi a parole si possono fare gli scienziati, vorremmo essere dominanti e dire tante cose, poi l’altra squadra è più forte e ti mette là dietro e ti devi mettere l’elmetto, perciò parliamo poco, pochi proclami e più bello sarà sorprendere, ma il mercato è finalizzato a questo”.

Folorunsho, Italia

Michael Folorunsho

Si aspetta un altro centrocampista dal mercato visto che ha citato Zielinski? Gaetano e Folorunsho resteranno?

“Lo dico senza mezzi termini, la coppia Lobotka-Anguissa sia una delle più forti in assoluto che oggi ci sono. Detto questo, ho visto Frank oggi, anche nella parte finale sono stati utilizzati in quella maniera e Cajuste si alzava. Dietro abbiamo Cajuste che devo essere bravo a tirargli fuori un po’ di cattiveria, è un ragazzo che ha potenzialità importanti sotto tutti i punti di vista.

Poi abbiamo Folorunsho che io vedo lì, può diventare importante, è inevitabile che ci dovrò lavorare. C’è una visione, poi durante i ritiri farò valutazioni su alcuni elementi e mi è stato chiesto di farle. Gaetano è un giocatore che sono curioso di vedere, poi capisco anche che ci sia la voglia di alcuni che giocano meno di volersi mettere alla prova, ma stiamo facendo valutazioni, ora abbiamo appena iniziato.

I calciatori devono sapere una cosa: in ogni caso diventeranno giocatori migliori, in tutto, poi faremo una squadra che dia fastidio. Dobbiamo dare fastidio, ecco. Dobbiamo visionare ancora Folorunsho, sto vedendo bene Gaetano, in questo momento non è in previsione un centrocampista. Poi se uscirà qualcuno valuteremo”.

Quanto è importante partire bene per scrollarsi la delusione secondo Conte?

“Dà morale, fiducia, detto questo ho visto partenze a razzo e finali… ecco, non lo dico. Sarà importante per l’entusiasmo, ma è questione di lavorare per bene, costruire qualcosa di strutturato per tutta la stagione. Poi è chiaro che si vuole iniziare bene”.

Lobotka in azione contro il Milan.

Che ruolo avrà Oriali insieme a Conte?

“Ci siamo conosciuti in nazionale, quando io arrivai come CT e mi fu chiesta una figura. Mi furono chiesti amici tra i calciatori, a me però questo non mi interessa e Tavecchio mi propose Oriali. Dopo 10 minuti dissi è lui la persona giusta. All’Inter l’ho riportato con me, a Napoli ho chiesto che mi accompagnasse in quest’esperienza.

Lele è una persona che potrebbe stare a casa con i nipoti, ma ha accettato con entusiasmo. E’ il mio braccio destro nella gestione, con i calciatori io chiarisco la sua posizione, anche se la chiarisce da solo. E’ una persona che ha scritto la storia, molto conosciuta nel calcio, conosce i tempi, ha fatto il dirigente, poche parole e tanti fatti come piace a me.

Mi aiuterà nella gestione con i ragazzi al campo, ma anche con i dirigenti ed il presidente. Sono contento che sia venuto con entusiasmo”.

Napoli, Osimhen

Victor Osimhen player of Napoli, during the match of the Italian Serie A league between Napoli vs Roma final result, Napoli 2, Roma 1, match played at the Diego Armando Maradona stadium.

La preparazione non è andata benissimo la scorsa stagione. Che impatto ha avuto? Come sono andati i test?

“Yoyo test lo faremo in corso d’opera, da ieri abbiamo iniziato a lavorare in maniera giusta, l’approccio non può essere subito duro anche se per alcuni l’approccio soft può sembrare subito duro. Abbiamo iniziato a lavorare tatticamente e fisicamente, ho trovato disponibilità, se vuoi fare un calcio aggressivo devi averlo nelle gambe, altrimenti resta un’idea.

Lavoreremo il giusto, io ho lavorato tanto da calciatore, non c’è paragone oggi con quello che abbiamo fatto noi. Quando a volte mi dicono se davvero facevano quelle corse… è inevitabile che c’è una metodologia e servirà un adattamento, ma ha sempre dato frutti e la porteremo avanti includendo anche un miglioramento di stress, di fatica, resilienza, tutte situazioni su cui non si lavora più”.

Napoli, Juan Jesus

Juan Jesus during UEFA Champions League 23/24 game between SSC Napoli and FC Barcelona at Stadio Diego Armando Maradona, Naples, Italy. (Maciej Rogowski)

Qual è il reparto che si deve risistemare da subito secondo Conte?

Non possiamo pensare che subiamo 48 gol è colpa della difesa o del portiere. E’ colpa della fase difensiva, magari fatta in maniera non feroce rispetto a due anni fa, forse superficiale.

Nell’anno dello Scudetto c’era più determinazione, ma non perché mancava l’anno scorso perché mentalmente non facevi quella cosa con la stessa ferocia, la vittoria ti porta ad essere ottimista, i dettagli fanno la differenza nei top club. Servirà ritrovare quella ferocia di due anni fa nelle due fasi. Dobbiamo ritrovarla, lo dicono i numeri, con 48 gol non torni in Europa“.

Raspadori e Lindstrom per vari motivi non sono riusciti ad esplodere? Qual è la migliore posizione per loro?

Lindstrom l’ho incontrato in Champions col Tottenham, l’Eintracht giocava 3-4-2-1 e faceva uno dei sottopunta stando dentro o allargandosi. Cercheremo di rispettare le sue caratteristiche, come per tutti.

Giacomo per me è un calciatore che nella costruzione a cui lavoriamo non può andare in fascia, giocherà sempre dentro e può essere uno dei due sottopunta. Proveremo a metterli in condizione, poi mi aspetto risposte da tutti”.

Termina la conferenza di Conte.

Serie A

Udinese – Lazio: probabili formazioni e dove vederla

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Udinese - Lazio

Udinese – Lazio apre uno dei 2 anticipi di sabato della seconda giornata di Serie A. L’appuntamento è il 24 agosto alle ore 18.30 al Bluenergy Stadium di Udine.

Dopo un buon inizio per la Lazio con la vittoria per 3-1 in casa contro il Venezia ed un ottimo pareggio dell’Udinese sul difficile campo del Bologna (1-1), i due club si sfideranno nella seconda giornata di campionato. Le due squadre si sono affrontate ben 90 volte in Serie A, con il bilancio a favore dei biancocelesti con 41 vittorie. I pareggi sono 23, mentre le vittorie dei friulani sono 26.

Indice

Qui Lazio

I biancocelesti, guidati da Marco Baroni, non hanno deluso le aspettative nella prima giornata di campionato e non intendo fermarsi. L’obiettivo della Lazio è la qualificazione in Champions League. Con l’assenza di Gila, il reparto difensivo sarà simile a quello visto contro il Venezia, con il possibile ballottaggio tra Casale e Patric. In attacco dovrebbe essere confermato Castellanos.

Qui Udinese

I friulani, dopo un ottimo pareggio strappato contro il Bologna allo stadio Renato Dall’Ara, sono alla ricerca della loro prima vittoria in Serie A di questa stagione. La difesa dovrebbe essere confermata con Okoye in porta e il terzetto difensivo composto da Giannetti, Bijol e Perez. In attacco dovrebbe essere confermato Lucca, con alle spalle Thauvin e Brenner.

Probabili formazioni

Udinese (3-4-2-1): Okoye; Perez, Bijol, Giannetti; Ehizibue, Payero, Lovric, Kamara; Thauvin, Brenner; Lucca. All. Runjaic.

Lazio (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Noslin, Castellanos, Zaccagni. All. Baroni

Dove vederla

UdineseLazio, in programma sabato 24 agosto alle ore 18:30 sarà visibile su Sky e su Dazn.

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Serie A

Parma, Pecchia: “Lavoriamo da tanto per giocare queste partite, ci vorrà leggerezza”

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parma pecchia

L’allenatore del Parma Fabio Pecchia ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa, in vista del match contro il Milan, in programma domani.

Parma, le parole di Pecchia

Parma

Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore del Parma Fabio Pecchia rilasciate in conferenza stampa, in vista del match di domani contro il Milan in programma domani al Tardini, gremito di tifosi gialloblù visto l’ottimo esordio del club crociato nell’esordio contro la Fiorentina:

Come sta la squadra, recuperi qualcuno?

“Recuperiamo Delprato dalla squalifica, per il resto tutto come prima”.

Queste son le partite che tutti vorrebbero giocare:

“Abbiamo lavorato in questi due anni per giocare questo tipo di partita e confrontarci contro queste squadre. E’ una partita da giocare con gioia”.

Arriva un Milan un pò arrabbiato, dopo il pareggio all’esordio:

“Può esser vista in due modi. Perdevano e nel finale hanno rischiato di vincerla. Questa è la dimostrazione della forza della squadra”.

Anche il Parma può essere un pò arrabbiato per le occasioni sprecate:

“Abbiamo analizzato la gara. Abbiamo creato occasioni, fatto un gran bel gol, giocato in velocità. Siamo stati aggressivi, fedeli al nostro modo di essere, vogliamo continuare a fare ciò che sappiamo”.

Cosa c’è principalmente da temere del Milan?

“Può mancare uno o l’altro, il valore del Milan rimane altissimo, ha una rosa completa. Dobbiamo essere bravi. C’è da giocare con uno spirito libero, affrontare la partita giocandocela e confrontandoci”.

Domani è il suo compleanno, che regalo si aspetta. Rinnovo o mercato?

“Il regalo lo voglio dalla squadra, da quelli che ho a disposizione”.

Hai predisposto qualcosa di particolare?

“Bisogna aiutarsi, al di là del tema tattico bisogna lavorare insieme di reparto, di fronte abbiamo dei campioni”.

Contro il Milan sarà un test per capire se il modo di giocare è adatto per la Serie A?

“Quando si giocano queste partite ti spingono verso i tuoi limiti e esaltano le difficoltà. Con la Fiorentina abbiamo fatto una buona gara ma commesso degli errori. C’è qualcosa da correggere, abbiamo rischiato più del dovuto.

Son convinto correggeremo qualcosa, aggiungendo sempre un pezzo. Il livello è sempre più alto, bisogna limitare le difficoltà”.

La posizione di Delprato può dipendere dagli avversari?

“Non so ancora chi gioca. Avere un’opzione in più è importante. Prima avevamo solo Valenti, ora uno in più. Balogh e Circati hanno lavorato bene, si abbinano bene per fisicità e velocità.

Anche Delprato può far il centrale. Stanno tutti e tre bene, non si rompono gli equilibri in base a chi gioca”.

In mezzo al campo, chi vede di fianco ad Estevez?

“Ho cambiato sempre. Tengo conto della condizione individuale di ogni singolo giocatore e dal tipo di partita e di strategia.

C’è da tenere in conto anche le caratteristiche degli avversari, Estevez ha caratteristiche diverse rispetto a Sohm e Bernabé. Tutte opzioni valide, posso cambiare anche in corsa, come fatto con la Fiorentina. Questo ci permette di essere plastici”.

Il Milan ha Theo ed Hernandez a sinistra, come risponderà il Parma, serviranno scelte conservative?

Theo e Leao è una delle catene più forti in circolazione per qualità, fisicità e talento. Bisogna tenerne conto, Couli dovrà lavorare molto bene. Avrà un bell’esame da affrontare”.

Cosa chiede a Cancellieri?

“Rispetto a settimana scorsa ha messo qualcosa in più nelle gambe, hanno fatto 20 minuti di partita. Non sapevamo la tenuta, ora hanno lavorato con noi, hanno aggiunto qualcosa.

Sia lui che Pontus possono ricoprire tutti i ruoli davanti, questo è un grande vantaggio, mi permette di avere più scelta”.

Quanto è importante il segnale del Tardini, al secondo sold out:

“Molto importante averli vicini costantemente, ci deve essere sempre la voglia di far vivere belle emozioni. C’è stata una certa partecipazione della gente a fine gara, sappiamo che il pubblico risponde”.

Si è parlato spesso del gruppo giovane, ma i ragazzi hanno risposto contro la Fiorentina. Cosa si respira in spogliatoio:

“Dovremo esser molto bravi a vivere le partite intensamente, dando il giusto valore alle gare. Metter da parte quelle passate e guardare avanti, pensiamo solo ed esclusivamente alla partita di domani”.

Per te sono fondamentali gli esterni d’attacco, come vivono questo turnover quasi obbligato?

“Quando mi conoscono poi ci fanno l’abitudine, i cambi sono sempre possibili. All’inizio si arrabbiano, qualcuno anche dopo, ma noi abbiamo bisogno di mantenere un ritmo alto e portare ciascuno al massimo della condizione.

E’ un lavoro dispendioso che porta ai risultati, servono i gol che hanno portato Dennis, Mihaila, Benek e l’anno scorso anche Partipilo, quest’anno tocca ai nuovi”.

Cosa si aspetta dalle scelte di Fonseca?

“Non so come saranno. Al di là delle scelte, noi dobbiamo mantenere il coraggio che abbiamo mostrato, mantenendo la voglia di voler giocare e fare ciò che sappiamo fare con velocità, giocare con le nostre qualità, sapendo che è un esame tosto ma bello da giocare”.

Ti aspetti un Milan aggressivo?

“Mi aspetto un Milan che ha voglia di venire a giocare, di starci addosso e di sfruttare le sue caratteristiche. Non saranno passivi, sono una grande squadra che vorrà fare la partita e alternerà palleggio e pressione”.

In porta ballottaggio sempre aperto?

“Sì. Tutti e tre, anche Edo è un portiere su cui ho assoluta fiducia. Di volta in volta sceglierò”.

La tua squadra era la più giovane, perché è così importante:

“C’è una visione del club chiara fin dall’inizio. Vogliamo avere giovani di proprietà, io negli ultimi anno ho sempre lavorato con squadre giovani, prendo ciò che c’è di positivo ovvero entusiasmo, voglia di giocare”.

La sua squadra si diverte, c’è un segreto particolare in questo?

“Insistere sullo spirito di un gruppo giovane, dare il giusto valore alle partite. Abbinare crescita individuale e collettiva con il risultato sportivo, trasmettendo emozioni alla gente. Il nostro obiettivo è farlo per tutto il campionato”.

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Serie A

Fiorentina-Venezia: curiosità e statistiche

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FiorentinaVenezia, match valido per la 2ª giornata di Serie A 2024/25, si giocherà allo Stadio ‘Artemio Franchi’ di Firenze domenica 25 agosto, alle ore 18:30. 

Fiorentina-Venezia

La Fiorentina è l’avversaria contro cui il Venezia ha sia ottenuto più vittorie nella sua storia in Serie A (10 in 26 sfide, 2N e 14P), sia quella contro cui ha segnato più goal (36).

Entriamo nel vivo del match e scopriamo che…

Nessun pareggio nelle ultime 16 sfide tra Fiorentina e Venezia in Serie A: 11 vittorie viola e 5 successi dei lagunari; l’ultimo segno “X” tra le due formazioni nel massimo campionato risale al 30 marzo 1947 (1-1 al Franchi).
La Fiorentina ha vinto tutte le ultime 5 sfide interne contro il Venezia in Serie A, subendo solamente 2 goal (3 clean sheets); si tratta dello stesso numero di successi conquistato nelle precedenti 8 (1N, 2P).
La Fiorentina ha pareggiato la prima partita di questo campionato ed è dal 2019 con Vincenzo Montella in panchina che i viola non rimangono senza successi nelle prime 2 gare di Serie A (2 sconfitte in quel caso).
Dopo una serie di 3 successi consecutivi alla prima partita casalinga stagionale in Serie A, la Fiorentina ha pareggiato la più recente (2-2 contro il Lecce il 27 agosto 2023); i viola non pareggiano consecutivamente due di questi esordi interni dal periodo tra il 1989 e il 1990.
Il Venezia ha perso la prima partita di questo campionato e nelle ultime due stagioni di Serie A è uscito sconfitto in entrambe le prime due gare disputate: nel 2001 con Cesare Prandelli in panchina, nel 2021 con Paolo Zanetti (nei due casi precedenti senza realizzare nemmeno una rete).
I lagunari non hanno mai vinto alla prima trasferta stagionale in Serie A, con 3 pareggi e 11 sconfitte in totale (incluse tutte le ultime 6); considerando invece le prime 2 gare esterne, gli arancioneroverdi hanno conquistato un solo successo (1 ottobre 1939 contro la Roma).
Dalla sua prima marcatura da questa situazione di gioco, nel 2018/19, Cristiano Biraghi ha realizzato 7 goal su punizione diretta, più di ogni altro giocatore in Serie A (superato Sergej Milinkovic-Savic a quota 7 nell’ultima giornata). Nello stesso periodo è il difensore che ha realizzato più reti su punizione diretta nei maggiori 5 campionati europei.
Moise Kean non va in goal da 24 partite di Serie A (ultima rete l’1 aprile 2023 contro l’Hellas Verona), nessun attaccante centrale attualmente nel massimo campionato sta vivendo un digiuno più lungo del classe 2000 viola (24 incontri senza reti anche per Giovanni Simeone).
Alfred Duncan, che ha segnato una rete contro la Fiorentina in Serie A (il 9 dicembre 2018 con la maglia del Sassuolo), ha disputato 105 partite e segnato 6 goal in maglia viola nel massimo campionato italiano (incluse 30 presenze e due marcature nella passata stagione).

 

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