Serie A
Osimhen, parole d’addio: “Onorato di aver giocato nel Napoli”
Victor Osimhen ha rilasciato un’intervista alla piattaforma digitale Betsson Sport, pubblicata poi su Youtube dal Napoli.
Napoli, le parole di Osimhen
❝Io mi definisco determinato. Penso di essere quel tipo di persona che non si arrende mai, in qualsiasi circostanza mi trovo. Cerco sempre di impegnarmi al massimo per raggiungere quello che mi sono prefissato. Quando ho firmato per lo Charleroi in Belgio è stata la svolta della mia carriera.
Prima, quando mi sono trasferito al Wolfsburg, volevo tanto cominciare a giocare, ma anche imparare perché mi sono trasferito come un giovane attaccante e avevo bisogno di tempo per trasformarmi nel giocatore e nell’uomo che volevo diventare. A quel tempo ho potuto giocare con grandi giocatori come Draxler, Schurrle, Guilavogui. Venne anche Mario Gomez. Per me è stata un’opportunità poter imparare una o due cose da alcuni dei più grandi attaccanti di quel periodo. Poi mi sono trasferito in Belgio, ma sono stato rifiutato da due club lì prima che finalmente lo Charleroi mi offrisse un contratto. Quello è stato davvero il momento che mi ha fatto diventare il Victor Osimhen che vedete ora.
Io mi ispiro a Didier Drogba. Quando ero piccolo mi hanno fatto conoscere il suo stile di calcio. I tifosi appassionati e poi tutta la comunità mi ha spinto a seguirlo e quindi ho cominciato a interessarmi a lui, a guardare tante clip di lui e imparare dai suoi movimenti e integrarli nel mio modo di giocare. E tutto questo mi ha aiutato tantissimo. Per me il suo è una sorta di percorso che voglio seguire e assicurarmi che un giorno verrò ricordato per quello che ho portato anche io al calcio. Ci sto ancora lavorando, ma se mi guardo indietro ho fatto tanto: guardando da dove sono partito e come sono migliorato sia a livello di gioco che come uomo è davvero una buona crescita. Ho ancora tanto in serbo, ho ancora tanto da imparare, sto ancora crescendo.
I tifosi del Napoli sono straordinari. Quando devo cercare una parola per descriverli resto senza parole perché sono assolutamente travolgenti. È elettrizzante, una città così grande che prende il calcio così seriamente e il modo in cui i tifosi supportano la squadra è veramente da non credere. Per me è una sensazione fantastica. A Napoli sono i tifosi che rendono la quadra ciò che è. Il modo in cui tifano la squadra e ogni giocatore è davvero incredibile.
Mi ricordo Kalidou Koulibaly che mi ha raccontato dell’atmosfera dello stadio, di quando fai gol e i tifosi gridano il tuo nome come succedeva per Cavani e Higuain. Quindi ho sempre avuto in mente di anticipare il più possibile il momento del mio primo gol al Maradona, così da sentire lo stadio che gridava il mio nome. E’ stato per me come un sogno che diventa realtà, perché giocare sullo stesso campo in cui ha giocato il più grande giocatore di tutti i tempi, Maradona, e per me venire qui come un giovane giocatore che doveva ancora farsi un nome nel mondo del calcio è stato un grande privilegio e mi sento molto onorato.❞
Serie A
Juventus, Marchisio: “Nel 2011 io vicino alla Roma. De Rossi…”
L’ex centrocampista della Juventus ha parlato del big match contro la Roma, svelando un retroscena che lo avrebbe potuto vedere vestire la maglia giallorossa.
Questa sera allo Stadio Olimpico scenderanno in campo Roma e Juventus, match valido per la 35esima giornata di Serie A. Una gara che potrebbe dire molto sulla corsa alla zona Champions di entrambe le compagini. Un appuntamento che nessuna delle due squadre vuole fallire.
A parlare di questa partita è stato Claudio Marchisio, ex centrocampista bianconero, sulle pagine de Il Messaggero.
Un suo pensiero su questa gara? “La Juventus arriverà un po’ più fresca, mentre la Roma rischia di pagare le fatiche dell’Europa League. Nonostante questo mi aspetto una gara equilibrata. Allegri deve ipotecare il piazzamento in Champions. Erano partiti bene ad inizio campionato, ma poi l’Inter ha dimostrato di avere qualcosa in più. De Rossi ha dato una nuova vita in alla Roma in un momento non semplice, e ha rilanciato giocatori chiave come Pellegrini. Allenare la squadra del cuore con questi risultati è una bella sfida.”
Su De Rossi “Non sono sorpreso dalle sue qualità, ma sono stupito dalla sua capacità di entrare in un mondo di grande pressione. Fare l’allenatore è diverso da essere un giocatore. Io allenatore come lui? Vedremo in futuro, ma adesso ho scelto un percorso diverso.”
La sconfitta contro il Leverkusen“La Roma ha messo in difficoltà i tedeschi, e se la giocherà al ritorno. Gli episodi sono stati decisivi, ma Xabi Alonso è un allenatore di altissimo livello.”
Sei mai stato vicino alla Roma? “Sì, nel 2011. I giallorossi volevano me e Buffon, ma quell’anno arrivò Conte che si oppose alle nostre cessioni. Per amore della nostra squadra abbiamo deciso di restare in bianconero.”
Su Dybala “Ha fatto innamorare i tifosi romanisti come fece con quelli bianconeri. Vederlo giocare è sempre un piacere.”
Serie A
Sassuolo, Ballardini: “Che impresa contro i Campioni d’Italia!”
Ballardini, allenatore del Sassuolo, è entusiasta della vittoria contro l’Inter Campione d’Italia, al ritorno come all’andata. Ne ha parlato nel post partita
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Sassuolo bestia nera dell’Inter
Ai microfoni di Sky Sport, Davide Ballardini non ha nascosto tutta la contentezza per aver battuto l’Inter. Una vittoria importante dal punto di vista morale e dell’entusiasmo, ma ancor più per la classifica, che ancora non sorride. Le sue parole: “È un’impresa perché battere l’Inter per una squadra come la nostra è un evento straordinario. La squadra è stata generosa. Possiamo essere più bravi con la palla, avere più personalità. Chiaro, giochi contro i Campioni d’Italia, ma oggi abbiamo fatto una partita da squadra e questo è quello che deve essere il Sassuolo. È stato un segnale forte dopo la bruttissima partita di Firenze e prima col Lecce”.
Ballardini su Laurienté
Dopo un avvio di stagione a secco, Laurienté si è svegliato proprio sul finale a suon di gol. Ecco cosa ha dichiarato il tecnico: “In Francia giocava da seconda punta, qui sempre da esterno. Per le qualità e la disponibilità, è un giocatore che dà fastidio se capisce un po’ i movimenti e fai fatica a marcare un giocatore così”.
Che ne sarà del Sassuolo?
Ballardini crede ancora nella salvezza. E non potrebbe essere altrimenti, dopo una vittoria del genere contro la prima della classe. Ha chiosato: “Questo è un gruppo fatto di giocatori molto seri che ci tengono molto. Devi fare queste partite qua, facendo queste prestazioni e cercando di mettere più personalità. Le premesse ci sono per fare bene da qui alla fine”.
Serie A
Inter, con il ko di Sassuolo sfumano tre record stagionali
Inter, con la testa ancora alla festa scudetto, i nerazzurri cadono a Sassuolo e subiscono la seconda sconfitta stagionale. Gli zero punti del Mapei Stadium vedono sfumare tre dei record ancora ineguagliati in questa stagione. Andiamo a vedere quali sono.
La festa in Piazza Duomo è ancora nella testa dei giocatori dell’Inter. Gli uomini di Inzaghi, ormai privi di motivazione, cadono al Mapei Stadium al cospetto del Sassuolo, che può riaccendere le proprie speranze di salvezza.
L’1-0 finale non porta a referto quasi nulla di buono, e lascia agli emiliani in secondi tre punti della stagione. Una bestia nera, forse la sola, ad aver messo sotto in tutto i nerazzurri nel corso della stagione.
La sconfitta di ieri sera, oltre al secondo ko in campionato, vede sfumare tre record eguagliabili dai freschi campioni d’Italia.
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Quota 101
Senza i tre punti di Sassuolo, l’Inter si toglie ogni chance di toccare la tripla cifra in campionato. Era 101, infatti, il numero di punti raggiungibili dai nerazzurri prima di ieri sera. Lo zero uscito dalla ruota neroverde, invece, porta la squadra di Inzaghi a dover rinunciare a questa soglia psicologica.
Clean sheet stagionali
D’accordo, in porta non c’era Yann Sommer, ma l’Inter, anche in fatto di clean sheet stagionali, non potrà festeggiare un primato. Sono 18, infatti, fino a questo momento, le partite in cui i nerazzurri hanno mantenuto la porta chiusa. Il record assoluto, 21, appartiene a De Sanctis, Buffon e Provedel. Anche con zero subiti negli ultimi 270′, quindi, il computo potrebbe salire al massimo a 20.
Partite consecutive a segno
Anche il potenziale record dei match consecutivi a segno, per i nerazzurri, va a decadere. Si ferma a 42, infatti, la striscia dei ragazzi di Simone Inzaghi. Nella classifica assoluta, l’Inter si piazza al terzo posto, dietro a due Juventus, quella di Massimiliano Allegri e Antonio Conte, rispettivamente a 44 e 43.
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