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Ultime Notizie Serie A: tutte le news della giornata di oggi

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Ecco le ultime notizie della Serie A aggiornate sulle ultime vicende più importanti della giornata.

-Il Giudice Sportivo ha diramato le squalifiche al termine della settima giornata di campionato. Fermati per un turno Augello e Tonelli della Sampdoria e Luperto del Crotone.

-Inter, torna l’ombra di Allegri, I tifosi vogliono una svolta e scaricano almeno per ora Conte che ha fatto solo tre vittorie su 10 partite.

-Atalanta, Ilicic vince il premio Gasco 2020. Ecco le sue parole «Sinceramente sono senza parole. Una cosa del genere per me vale più di tutto. Questo è un premio non solo mio ma di tutta la squadra e Bergamo: abbiamo passato momenti molto difficili. Il Covid l’ho sentito anche sulla mia pelle. Spero possiamo uscirne tutti insieme il prima possibile. Non è giusto vivere così, soprattutto per la gente che lavora ventiquattro ore su ventiquattro. Spero veramente di cuore che tutto questo passi e ricominciamo a vivere».

 

-Roma, respinto il ricorso per la sconfitta a tavolino contro il Verona, ecco il comunicato:

«La Corte Sportiva D’Appello Nazionale ha respinto il ricorso della Roma, confermando la sconfitta per 0-3 comminata dal Giudice Sportivo per il match con l’Hellas Verona disputato lo scorso 19 settembre e valevole per la prima giornata del campionato di Serie A.

Il Giudice Sportivo aveva sanzionato la società giallorossa con la perdita della gara per 0-3 per aver schierato un calciatore non iscritto nella lista dei 25 giocatori della rosa».

-Il neo allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli si è presentato in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Con Beppe ci siamo abbracciati, mi dispiace per lui. Mai avrei pensato di prendere il suo posto. Ho trovato la dirigenza molto coesa, decisa e determinata, condizione determinante per fare bene. Stanotte ho dormito poco e il primo pensiero è andato a Ciccio (Rialti, ndr) che avrebbe fatto un invito a remare tutti nella stessa posizione. E poi un’altra considerazione la voglio fare, ho ricevuto una telefonata una settimana fa da Preziosi che mi ha stupito e quasi commosso, mi ha detto che aveva parlato bene di me alla Fiorentina e che mi avrebbero chiamato. Lo ringrazio pubblicamente.

Negli ultimi 15 anni ho sempre avuto il pensiero per la Fiorentina, penso di essere stato l’unico allenatore a fare per due anni l’abbonamento. Firenze mi ha sempre voluto bene e spero di dare tanto in questi mesi. Se si toglie il romanticismo, la vita diventa noiosa. Vivo di sentimenti e provo un amore profondo per questa società. Non ho messo nessuna condizione e mi sono messo a disposizione. Ho una doppia responsabilità, come allenatore e come tifoso. Le cose cambiano, Firenze rimane una città molto particolare ed esigente. Dobbiamo capire noi dove siamo e cosa vuole la gente, serve grande rispetto.

Chi me l’ha fatto fare? Il cuore, l’istinto. Io molto spesso trovando per strada tanti tifosi, mi chiedevano di tornare. Ma io non sarei mai andato via. Sono tornato anche per riprendere un certo discorso, perchè la potenzialità della piazza e di una società che vuol cercare di essere all’altezza è una sfida importante. Puoi anche rovinare qualche equilibrio, ma so che non sarò mai solo in questo percorso.

Cosa mi ha detto Commisso? Mi ha detto che secondo lui la squadra è buona, l’ho trovato molto positivo e molto sul pezzo, distante ma presente. Mi ha sorpreso positivamente la sensibilità umana sua e di Joe Barone. Mi hanno detto che prima di iniziare avrebbero voluto parlare con Beppe e ringraziarlo.

Il senso di appartenenza? E’ semplice, basta vivere la città e sentire gli umori. Ma soprattutto la squadra che indossa questa maglia deve uscire sempre a testa alta, dobbiamo togliere tutti gli ostacoli mentali e avere il coraggio di fare le cose. La tifoseria è molto pretenziosa ma è giusto che sia così, siamo Firenze, i fiorentini non vogliono sentirsi inferiori a nessuno almeno in partenza. Difficoltà ne troveremo molte, non ho la bacchetta magica, ma se partiamo dalla base di un senso di appartenenza è già una base straordinaria.

I ricordi? Per 4 anni e mezzo è stato un rapporto improntato al rispetto, la fiducia e la voglia di fare sempre meglio. Negli ultimi mesi è cambiata l’idea di progetto tecnico e può capitare che dopo tanti non si sia d’accordo sul percorso. Il ricordo di quella Fiorentina è sempre stato molto buono. La pagina da scrivere? Il mio sogno è quello di proporre una squadra coraggiosa e propositiva, che si gioca la partita con tutti. Non ho nessuna aspettativa per il futuro, ma sono convinto di avere una buona squadra.

Un messaggio alla gente? Non devi chiedere molto ma soprattutto ascoltare e avere rispetto. Chiedere aiuto in questo momento diventa complicato, perché è un momento storico molto particolare e noi siamo dei privilegiati.

Errore che non devo commettere? Non avere troppa esuberanza, iniziare con pochi principi chiari. Nel momento in cui saranno acquisiti si può lavorare per migliorare anche a livello individuale. Per i giocatori è una giornata traumatica, molti erano legati a Beppe, devo cercare di non essere troppo esuberante.

Obiettivo parte sinistra? Deve essere solo una partenza, non un arrivo. Questa squadra ha ottime potenzialità e mi auguro di tirarle fuori, poi non dovremo accontentarci. In questo momento dobbiamo essere pratici senza sognare troppo, ma lavoreremo in questo senso.

Quando Pradè mi ha chiamato sono rimasto piacevolmente sorpreso e dopo 3 secondi abbiamo iniziato a parlare di calcio.

Batistuta nello staff? Lo chiamerò dopo, non l’ho ancora sentito per questioni di fuso. Per me può essere un valore aggiunto, l’ho sempre detto anche a lui. Il suo carisma e la possibilità di essere allenati da lui può essere importante per gli attaccanti. In questo momento non è un discorso praticabile ma potrebbe esserlo più avanti.

Ribery? Non ci ho ancora parlato, gli chiederò se si ricorda qualcosa di quel furto in Champions col Bayern, gli dirò che è un mariuolo (ride, ndr). E’ un campione meraviglioso che ci può fare la differenza, ma non possiamo cercare di dare sempre la palla a lui e aspettare che inventi la giocata.

Difesa a 4? Ormai quando si parla di sistema di gioco si parla del posizionamento in fase difensiva, ma poi c’è lo sviluppo di gioco. La mia idea è capire se i giocatori sono presupposti a recepire un’altra soluzione, la squadra deve essere preparata a tutti i sistemi di gioco per cambiarli anche a gara in corso.

Il calcio a porte chiuse? Ho notato che senza il tifo, le squadre con meno qualità e meno personalità riescono ad osare di più. Dovremo farci trovare pronti. Nel calcio moderno senza aggressività e intensità si va poco lontano, ma bisogna abbinare la qualità.

Io traghettatore? Chiamatemi come volete, io voglio fare questo lavoro in maniera importante. Sono in una società che ha sempre privilegiato la meritocrazia, ma non penso minimamente al futuro.”

 

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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Serie A

Lecce-Inter, statistiche e curiosità

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Tutte le curiosità sulla sfida Lecce-Inter. Il match con fischio d’inizio alle 15.00 sarà valido per la ventiduesima giornata di Serie A.

Prosegue la rincorsa dei ragazzi di Inzaghi al Napoli di Conte. Domani alle 15:00 faranno visita al Lecce di Giampaolo, a caccia di punti dopo la sconfitta con il Cagliari per allontanarsi dalla zona retrocessione.

Inter, Lautaro Martinez, Lecce-Inter

Le curiosità di Lecce-Inter

Nei 37 precedenti in Serie A, l’Inter ha ottenuto 29 vittorie, mentre il Lecce ha ottenuto 4 successi; completano il bilancio 4 pareggi. I nerazzurri sono la squadra che ha sconfitto più volte i salentini nel massimo campionato e hanno realizzato il maggior numero di reti contro di loro, ben 87.

L’Inter ha vinto tutte le ultime cinque sfide di campionato contro il Lecce, segnando sempre almeno due gol a partita (12 complessivi, con una media di 2,4) e mantenendo la porta inviolata nelle quattro più recenti. Nella gara d’andata di questa stagione, disputata ad agosto, la squadra di Inzaghi si è imposta per 2-0 grazie alle reti di Darmian e Calhanoglu.

In casa, il Lecce ha vinto solo una delle ultime otto partite al Via del Mare contro l’Inter in Serie A (3 pareggi, 4 sconfitte): 1-0 il 29 gennaio 2012, con gol di Guillermo Giacomazzi sotto la guida di Serse Cosmi. Tuttavia, i giallorossi sono rimasti imbattuti in cinque delle ultime sei gare interne di campionato (2 vittorie, 3 pareggi); l’unica sconfitta in questo periodo è arrivata contro la Lazio lo scorso 21 dicembre (1-2).

L’Inter, dal canto suo, ha vinto le ultime sette trasferte in Serie A; solo una volta nella loro storia hanno registrato una striscia più lunga di successi consecutivi fuori casa: 11 tra ottobre 2006 e marzo 2007, con Roberto Mancini in panchina. Inoltre, i nerazzurri hanno mantenuto la porta inviolata nelle ultime sei gare esterne di campionato; solo il Milan ha fatto meglio, con otto “clean sheet” consecutivi in trasferta tra novembre 1993 e marzo 1994.

A livello individuale, Lautaro Martínez ha segnato negli ultimi due match di campionato e potrebbe trovare la rete in tre partite di fila in Serie A per la prima volta dal febbraio 2024. Contro il Lecce, l’attaccante argentino ha partecipato a quattro gol nelle ultime tre sfide di campionato (tre reti e un assist), inclusa una doppietta al Via del Mare il 25 febbraio 2024.

Infine, questa partita mette di fronte la squadra con il miglior attacco del campionato (Inter, 51 gol segnati) e quella con il peggior reparto offensivo (Lecce, 15 gol realizzati). I salentini sono anche tra le formazioni che hanno subito più reti nel secondo tempo (23, al pari del Parma), mentre i nerazzurri primeggiano per gol segnati nella seconda frazione di gioco (27).

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Serie A

Juventus, Di Gregorio: “Subiamo troppe rimonte, serve capire il motivo”

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juventus di gregorio

Juventus, Di Gregorio esprime preoccupazione per le continue rimonte subite: “Dobbiamo lavorare per migliorare e capire perché ci abbassiamo troppo”.

Le parole di Di Gregorio sulla situazione attuale

Il portiere Michele Di Gregorio ha espresso la sua frustrazione per le continue rimonte subite dalla sua squadra. Durante una recente intervista, ha sottolineato come il problema non sia solo mentale. “Quando vai sopra e ti fai spesso recuperare, c’è da capire perché,” ha affermato Di Gregorio. Secondo lui, il problema potrebbe risiedere in una tattica troppo difensiva che porta la squadra a diventare attendista.

Un appello per un cambiamento di strategia

Di Gregorio ha sottolineato la necessità di un cambiamento strategico per evitare che la squadra si ritrovi di nuovo nella stessa situazione. “Forse non è solo questione mentale, ma ci abbassiamo un po’ troppo e diventiamo attendisti,” ha aggiunto, suggerendo che una maggiore aggressività potrebbe essere la chiave per migliorare le prestazioni future. Il portiere ha poi concluso con un appello alla squadra per lavorare insieme e risolvere il problema.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Napoli, Conte: “Intensità da partita europea. E sul mercato…”

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Napoli

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha parlato al termine del big match del Maradona contro la Juventus, vinto per 2-1 grazie alle reti di Lukaku e Anguissa.

Antonio Conte è intervenuto in conferenza stampa al termine della vittoria del suo Napoli contro la Juventus per 2-1. Dopo essere passati in svantaggio, la formazione partenopea nel secondo tempo ha ribaltato la gara grazie alle reti di Anguissa e Lukaku, su rigore.

Con questa vittoria il Napoli sale a 6 punti in più dell’Inter, con due gare in meno, e a +7 sull’Atalanta, vittoriosa nel pomeriggio contro il Como.

Napoli, Conte

ANTONIO CONTE SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, le parole di Conte

Secondo lei, ha visto la partita Kvara?

“Possiamo solo augurare a Kvara e alla sua famiglia ogni bene possibile. Ha fatto la sua scelta, ma non ho trovato bello che i suoi agenti trattassero già da tempo col PSG. Noi andiamo avanti: nessuno è indispensabile”.

La squadra non si è lasciata distrarre dal mercato e i tifosi hanno cantato: “Abbiamo un sogno nel cuore”

“È la seconda partita consecutiva che lo cantano. Non dobbiamo mai spegnere l’entusiasmo, perché è la nostra linfa vitale. Tuttavia, dobbiamo mantenere i piedi per terra, perché quanto fatto finora è straordinario. Abbiamo già eguagliato i punti dello scorso anno, e questo senza Osimhen, Kvara e Zielinski. È bello vedere che, nonostante le difficoltà legate al mercato e agli infortuni, non cambia nulla. Questo è motivo di grande soddisfazione per me, perché significa che tutti si sentono coinvolti.

Mi dispiace non riuscire a dare più minutaggio ad alcuni giocatori, come Gilmour e Raspadori, ma abbiamo solo una competizione da giocare. Abbiamo già cambiato quattro giocatori rispetto a inizio gennaio. Dobbiamo restare umili e continuare a lavorare. Oggi, però, abbiamo battuto una grande squadra, che lo scorso anno ci aveva lasciato a tanti punti di distanza”.

Quale ricordo si porta a casa stasera?

“Tutte le partite sono speciali, perché vincere significa portare a casa tre punti. Stasera abbiamo aggiunto un altro passo importante per la qualificazione in Champions, che non è mai scontata. È motivo di grande soddisfazione aver battuto una squadra forte, che si sta rinforzando sul mercato. Questo ci dà autostima. Ora ci aspetta la Roma fuori casa, un altro ostacolo complicato. Abbiamo vinto meritatamente con l’Atalanta, anche se ho sentito qualcuno lamentarsi. Sappiamo che, mediaticamente, gli altri sembrano sempre più belli di noi, ma noi siamo una squadra con la “S” maiuscola”.

Un acquisto sarebbe un segnale forte da parte della società?

“Non è che basti far arrivare qualcuno… Tutti sono bravi a dire chi manca, e anch’io potrei facilmente dire cosa ci serve. Ma il mio ruolo di capo del gruppo mi impone di pensare a chi ho già in casa e di fare la differenza con loro. Sapevamo benissimo che il mercato di gennaio sarebbe stato complicato.

Vediamo cosa accadrà, ma resto sereno, perché so di avere un gruppo di ragazzi pronti a combattere con me. L’intensità di oggi è stata da partita europea, con ritmi altissimi e pressione a tutto campo. Abbiamo preso dei rischi e c’è ancora chi dice che giochiamo in difesa bassa e in contropiede. A volte mi sembra di sognare”.

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