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Caso Suarez: La Procura vuole interrogare il calciatore
Prosegue la farsa sul caso Suarez che ha visto coinvolta la Juventus e l’ ateneo perugino dove si sarebbe svolto l’ esame per la lingua italiana e che avrebbe poi dato la cittadinanza al giocatore in vista del suo trasferimento in maglia bianconera. Ma come ben sappiamo, tutto saltò. La prima a pagarne le conseguenze è stata la rettrice dell’ università Giuliana Greco sospesa per 8 mesi, il direttore Simone Oliveri e i professori che sostennero l’ esame al giocatore. La Guardia di Finanza non si ferma e vuole andare fino in fondo alla vicenda. Paratici ora è indagato per falsa testimonianza. Qualche settimana prima infatti, il club bianconero si attivò per far sì che vi fosse un’ accelerata per l’ esame e il riconoscimento della cittadinanza visto che il calciomercato era agli sgoccioli.
Era dunque tutto concordato già prima, la prova d’ esame era stata inviata tramite mail a Suarez come si evince dagli atti e dalle perquisizioni avvenute nei giorni successivi. Tutto infatti poi è crollato, il giocatore tornò in Spagna, il passaggio alla Juve saltò e lui firmò poi per i colchoneros di Simeone. Tante le ipotesi al vaglio della Procura Federale e si attendono i verdetti per questa farsa dopo i vari avvisi di garanzia pervenuti a Paratici e agli avvocati del club, insieme a quelli dell’ ateneo perugino.
Si parla di ammenda per il Club o addirittura di esclusione del campionato in corso o al blocco del mercato. Certo è che si tratta comunque di una condotta antisportiva, come avvenuto anche in passato per altri giocatori e altri club che però non sono stati esclusi dal campionato, e questo ci fa ben sperare. La Procura ad oggi ha cercato ripetutamente un confronto con Suarez anche via web senza risultato, ma prima o poi ciò dovrà avvenire. E’ giusto che ancora oggi, seppur in queste condizioni dettate dal Covid, noi sportivi possiamo vedere un calcio pulito, senza farse e senza inganni.
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Milan, una nuova luce al San Siro: il Diavolo prende sostanza | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, non è solo la vittoria convincente contro l’Empoli, ma tutta una serie di comportamenti che fa pensare che sia nato un Diavolo nuovo.
Il Milan vince, convince e porta a casa tre punti importanti. Per i criticoni la gara contro l’Empoli era da vincere e basta, ma c’è vittoria e vittoria, prestazione e prestazione.
Il Milan di questa sera è stato perfetto, una squadra veloce, organizzata, corta, spietata, attendista, cinica, cattiva. Quante volte abbiamo visto tutte queste caratteristiche durante una singola gara? Forse due, contro Inter e Real Madrid. Gare che si preparano da sole. Ed ecco la svolta.
Il Milan ha giocato da Milan contro una cosiddetta piccola, cosa che difficilmente è successa nelle ultime gare. Un chiaro segnale che i giocatori stanno seguendo Fonseca, colui il quale questa sera, in caso di sconfitta, sarebbe stato esonerato.
Non era facile questa sera, abbiamo vinto con una disarmante facilità. Un nuovo Diavolo sta nascendo, lo aspettiamo al varco contro l’Atalanta, ma siamo certi che qualcosa stasera è cambiato.
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Milan-Empoli 3-0, tutto facile per Fonseca: le pagelle
Milan-Empoli 3-0, i rossoneri convincono e giocano una gara di sostanza e grande attenzione. Reti di Morata e doppietta di Reijnders. Le pagelle.
Maignan 6: spettatore non pagante, vede la palla stamparsi sulla traversa e tira un sospiro di sollievo. Gara a porta inviolata, finalmente.
Emerson Royal 6: attento e tiene bene la posizione, con la squadra più coperta anche lui ne beneficia
Thiaw 6: gli attaccanti dell’Empoli fanno il solletico, prestazione pulita e attenta
Gabbia 6: idem come sopra (dal 75’ Pavlovic sv)
Theo Hernandez 6: ci si aspetta sempre di più da lui, particolarmente sacrificato, non prova ad accelerare sulla fascia
Reijnders 8: classica palla legata ai piedi, trova pregevole un gol nell’angolino alla fine del primo tempo. Doppietta nel secondo tempo. Insostituibile, ora trova pure il gol con disarmante facilità.
Fofana 6: più imballato del solito, cerca di non farsi ammonire per non saltare la prossima gara (dal 75’ Loftus-Cheek sv)
Musah 6: motorino instancabile, tanti chilometri a scapito della precisione (dal 75’ Chukwueze sv)
Pulisic 6,5: l’uomo ovunque, non trova il gol ma gioca una gara di grande sostanza
Leao 6: ha voglia di mettersi in mostra e in qualche circostanza ci riesce. Sbaglia qualche appoggio, ma deve provare la giocata. Sparisce un po’ nel secondo tempo (al 90’ Camarda sv)
Morata 6,5: a secco da due mesi, alla prima occasione la mette dentro da par suo. A volte non troppo preciso a servire i compagni (all’87’ Abraham sv)
Fonseca 6,5 ammonito per proteste nel primo tempo. La squadra gira bene, vince e finalmente convince. Sprona i suoi, si anima e arrivano tre punti preziosissimi.
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Sarri: “La Juventus? Uno sbaglio. Tornerei in Premier”
L’ex allenatore della Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle sue scelte passate e su un suo desiderio. Leggi con noi le parole di Sarri.
Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista al giornale britannico The Sun. Il tecnico si è soffermato sul suo passaggio alla Juventus, dopo l’esperienza in Premier, e di un suo possibile ritorno in Inghilterra.
Le parole di Sarri
Il suo desiderio.
“Volevo tornare in Italia perché la situazione al Chelsea non era facile. In quel periodo ad Abramovich non era permesso andare in Inghilterra. Lo vedevo solo alle partite all’estero. Ci sentivamo al telefono, ma non molto spesso. Il mio punto di riferimento era solo Marina. Non c’era un direttore sportivo quindi la situazione non era così chiara”.
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