Serie A
Il Milan cade dopo 27 partite: la Juve si impone 3-1
Un Milan dimezzato dalle assenze gioca una partita orgogliosa e con buone trame di gioco ma alla fine deve arrendersi ai cambi della Juventus. In virtù della sconfitta dell’Inter a Genova, Pioli resta primo. I bianconeri salgono invece a 30 punti con una partita in meno. Il campionato è più aperto che mai.
Il primo tempo
Il Milan perde Rebic e Krunic alla vigilia del match per la positività al Covid e Pioli deve reinventarsi la formazione. Nel classico 4-2-3-1 Calabria viene piazzato a centrocampo insieme a Kessiè, con Dalot terzino destro e Hauge a sinistra nel tridente. Pirlo di contro lancia Dybala in coppia con Ronaldo e il giovane Frabotta al posto di Alex Sandro (anche per lui positività al Covid). L’inizio è abbastanza equilibrato. Castillejo ha la prima occasione ma Szczesny devia in angolo. Dopo il primo quarto d’ora esce la Juve che prima colpisce un clamoroso palo con Chiesa e poi passa in vantaggio proprio con l’esterno italiano. Tacco sontuoso di Dybala e e Chiesa batte Donnarumma con un bel destro. Il Milan però reagsce, va vicina al goal 2 volte con Leao e poi pareggia con un bel piatto di Calabria dal limite su invito di Leao (41′). Sospetto fallo di Calhanoglu su Rabiot ad inizio azione ma Irrati lascia correre. Si va al riposo quindi sull’1-1.
Il secondo tempo
Ad inizio secondo tempo il Milan parte meglio e Dalot impegna severamente Szczesny che compie un miracolo su un tiro dal limite. Quando i rossoneri sembrano avere in mano la gara però arriva la rete che ammazza la sfida. Dybala ancora per Chiesa che fa secco Hernandez e batte imparabilmente nell’angolino sinistro (62′). Il Milan accusa il contraccolpo, attacca con confusione e spinta dall’orgoglio. Irrati sorvola su un evidente fallo di Bentancur in ritardo su Castillejo. A un quarto d’ora dalla fine Mckennie finalizza un contropiede di Kulusevski e fa calare il sipario sulla gara. I padroni di casa riassaporano il sapore della sconfitta ma si dimostrano vivi. Sabato sera col Torino la prima tappa della nuova ripartenza del Diavolo.
Serie A
Lecce, una vera e propria rinascita con Giampaolo
Dall’arrivo in panchina di Marco Giampaolo, il Lecce sembra aver ritrovato gioco e certezze: gli ingredienti giusti per la salvezza.
Con la vittoria ottenuta a Empoli, il Lecce ha raggiunto quota 20 punti, posizionandosi fuori dalla zona retrocessione con un margine di due lunghezze sul Cagliari terzultimo.
Dopo un avvio di stagione molto complicato, i giallorossi sembrano aver trovato una certa stabilità grazie alla guida di Marco Giampaolo, capace di rivitalizzare una squadra che sembrava già destinata al fallimento in campionato. Ora, il Lecce ha un’identità chiara e un’anima combattiva.
Lecce competitivo nonostante le assenze
Il successo al Castellani assume un valore ancora più importante considerando le tante assenze che stanno colpendo la rosa giallorossa. Giampaolo ha infatti dovuto rinunciare a pedine fondamentali come Berisha, Gaspar, Gallo e Banda.
Dalla sua nomina, il tecnico giallorosso ha portato il Lecce a conquistare 11 punti in 8 partite, con una media di 1,38 punti a partita, quasi il doppio rispetto allo 0,75 registrato da Luca Gotti nelle prime 12 giornate. Il tecnico ha ottenuto vittorie fondamentali negli scontri diretti contro Venezia, Monza ed Empoli, mostrando una squadra capace di reagire anche nelle difficoltà.
Nonostante i 9 gol segnati e gli 11 subiti, la squadra ha sempre offerto prestazioni superiori alla sufficienza, con poche eccezioni.
La strada è giusta, ma la lotta è ancora lunga
Il Lecce di Giampaolo ha dimostrato di poter competere anche in situazioni complicate, ma la strada verso la salvezza è ancora molto lunga e piena di insidie.
Il prossimo scontro diretto contro il Cagliari rappresenterà un’altra prova cruciale per il giallorossi, che dovranno confermare i segnali positivi visti a Empoli.
Con una rosa ridotta all’osso, Giampaolo dovrà continuare a inventarsi soluzioni, contando su giovani come Helgason e su elementi rinati come Tete Morente. La mentalità vista nelle ultime settimane sarà fondamentale per mantenere la categoria.
Serie A
Atalanta, prestazioni in calo: sei ancora da Scudetto?
Nelle ultime uscite l’Atalanta di Gasperini è sembrata un po’ in affanno, ma è giusto escluderla così presto dalla lotta Scudetto?
L’Atalanta nelle ultime partite ha avuto un calo evidente rispetto al rendimento straordinario cui ci aveva abituati negli ultimi mesi. La squadra di Gasperini, reduce da una serie di 11 vittorie in campionato, ha raccolto solo due pareggi contro Lazio e Udinese, intervallati dalla sconfitta in Supercoppa contro l’Inter. Più dei risultati, però, a preoccupare Gasperini sono le prestazioni, che sembrano segnare un’involuzione netta rispetto al recente passato.
Dall’Empoli all’Udinese: un calo inaspettato
Dopo il successo contro l’Empoli, la Dea ha mostrato segni di difficoltà. Contro l’Udinese, in particolare, l’Atalanta è apparsa irriconoscibile: una squadra distante dalla schiacciasassi che per mesi ha dominato in Serie A.
Va riconosciuto che già all’andata la squadra di Runjaic aveva messo in difficoltà i bergamaschi, ma questa volta la sensazione è stata diversa. Mancanza di brillantezza, difficoltà nello sviluppo del gioco e una certa staticità offensiva hanno caratterizzato la prestazione della Dea, lasciando Gasperini con più dubbi che certezze.
Uno dei problemi principali dell’Atalanta attuale è l’assenza di una punta d’area di rigore come Retegui. Lookman e De Ketelaere spesso tendono ad allargarsi troppo, lasciando l’area troppo sguarnita.
Anche il centrocampo, storicamente uno dei punti di forza della Dea, sembra in difficoltà. Ederson, il motore instancabile della mediana bergamasca, appare un po’ appannato e manca un sostituto che possa permettergli di rifiatare.
Atalanta, una mentalità vincente nonostante le difficoltà
Va detto che l’Atalanta ha dimostrato una straordinaria mentalità vincente. Anche nei momenti meno brillanti, come contro il Cagliari, l’Udinese all’andata o l’Empoli, è riuscita a portare a casa i tre punti.
Nelle ultime due partite, pur non giocando al meglio, ha raccolto due punti che probabilmente vedendo dati e statistiche, avrebbero dovuto essere zero. Questo dimostra la capacità della squadra di reagire anche nelle difficoltà, un aspetto fondamentale per chi ambisce a vincere il campionato.
Difatti, è prematuro escludere l’Atalanta dalla lotta Scudetto. I nerazzurri sono solo a cinque punti dal Napoli, in attesa del recupero contro la Juventus. Il mercato di gennaio potrebbe rivelarsi cruciale per risolvere alcune lacune e rilanciare le ambizioni della Dea.
Serie A
Genoa, dal mercato arrivano due regali per Vieira?
Il Genoa ha voltato pagina con Vieira in panchina. Il tecnico francese ha sorpreso tutti e presto potrebbe ricevere anche un aiuto dal mercato.
Il Genoa ha completamente cambiato volto da quando Patrick Vieira è arrivato sulla panchina rossoblù. Una scelta inizialmente vista da molti come avventata e rischiosa, ma che sta dando risultati decisamente positivi.
Con il tecnico francese alla guida, la squadra ligure ha trovato una nuova identità basata su un calcio propositivo e una rinnovata solidità difensiva. Il 4-3-3 di Vieira ha portato equilibrio e risultati concreti: nelle ultime otto partite, il Genoa ha subito solo cinque gol, ottenendo tre vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta contro il Napoli.
Adesso, con il mercato di gennaio alle porte, la società vuole rafforzare ulteriormente la rosa per affrontare al meglio la seconda parte della stagione. Tra gli obiettivi, spiccano due nomi: Sebastian Otoa, giovane difensore dell’Aalborg, e Kamaldeen Sulemana, ala del Southampton.
Genoa, Otoa e Sulemana nel mirino
Il Genoa ha aperto i dialoghi per Sebastian Otoa, difensore centrale classe 2004 dell’Aalborg. Il giovane talento danese dovrebbe sostituire numericamente Alessandro Vogliacco, che in giornata diventerà un nuovo giocatore del Parma.
In attacco, invece, l’attenzione è puntata su Kamaldeen Sulemana, esterno ghanese del Southampton. Sulemana rappresenterebbe un rinforzo importante per le corsie offensive, dove Vieira sta attualmente lavorando con Miretti e Zanoli, adattandoli a ruoli più avanzati.
Nonostante il loro potenziale, Sulemana e Otoa avrebbero bisogno di tempo per ambientarsi nel nuovo contesto. Tuttavia, Vieira ha già dimostrato di non temere scelte coraggiose e di saper valorizzare i giovani talenti.
Per ora, entrambe le trattative sono in fase embrionale, ma i prossimi giorni potrebbero portare sviluppi interessanti. La società rossoblù è determinata a regalare a Vieira le pedine giuste per proseguire il percorso di crescita del Genoa.
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