Serie A
Ribery: ora sei un problema?
Prandelli-Ribery: fine di un amore forse mai sbocciato? Il talento francese nella domenica della disfatta di Napoli è stato sostituito alla fine del primo tempo coi viola già sotto di quattro reti. Un primo tempo che ha visto il solito Ribery, qualche tocco, un paio di serpentine, un tiro pericoloso che solo grazie a una prodezza Ospina è riuscito a neutralizzare. Poi un galeggiare nella metà campo partenopea, troppo spesso irritandosi con se stesso, con i compagni per i palloni non ben serviti e con gli avversari per qualsiasi tocco non richiesto. Chi pensava fosse sostituito per preservarlo, visto che la gara ormai era segnata, è stato ghiacciato dalle parole di Prandelli: “Secondo me è un campione, però tante volte quando si ferma non ne capisco il motivo… Avevo paura avesse un problema. È una situazione che dobbiamo valutare attentamente”.
Parole che possono essere stilettate per il futuro di Ribery nella Fiorentina. La Viola come non mai ha bisogno del suo talento, ma ha bisogno di giocatori che corrano e di chi gioca in attacco che segni. Il francese ha marcato una volta sola negli ultimi 15 mesi. E le partite in cui ha fatto la differenza sono troppo poche. Certo, anche i Campioni devono fare i conti con l’età, ma chi percepisce 4 milioni di euro annui deve essere maggiormente decisivo.
Non c’è da stupirsi se nelle prossime gare Ribery e, analogamente, Callejon, altra massima delusione di questo periodo viola, siederanno in panchina: la Fiorentina deve salvarsi e per salvarsi bisogna correre e metterci il cuore.
Serie A
Bologna, lettera di un tifoso a Babbo Natale: “Vorrei tornare in Europa”
Il Bologna di Vincenzo Italiano si gode un Natale col sorriso grazie ad un grande periodo di forma e punta a rimanere in alto per il resto della stagione.
Forse è stato criticato troppo presto il lavoro di Vincenzo Italiano, un allenatore che in tutte le piazze in cui ha allenato ha sempre ottenuto degli ottimi risultati. Finito il periodo di ambientazione tra i colli bolognesi, il tecnico ha trovato la quadra e una connessione con l’ambiente rossoblù che lo ha portato in un’ottima posizione di classifica. Il Bologna attualmente si trova a 3 punti dalla Juventus, ma deve ancora recuperare la partita casalinga con il Milan.
Italiano ha trovato la quadra
Dopo un inizio non perfetto sulla panchina rossoblù, Italiano ha finalmente trovato i suoi 11 ideali e la squadra che mette in atto ciò che lui chiede. Nelle ultime 8 partite di campionato ha conquistato 6 vittorie 1 pareggio ed 1 sconfitta, compiendo una vera e propria rincorsa alle zone alte della classifica.
L’ex tecnico della viola ha trovato in alcuni giocatori arrivati in punta di piedi delle vere e proprie garanzie: è il caso di Tommaso Pobega, arrivato per allungare la rosa nel reparto di centrocampo ed è diventato un vero e proprio pilastro della squadra accanto a Remo Freuler. Un altro tassello fondamentale nello schieramento iniziale è Odgaard, che l’anno scorso era considerato come una discreta riserva, mentre quest’anno è messo al centro del progetto.
Infine, Italiano ha stabilito una gerarchia in attacco che vede prevalere il classe 2004 Castro, con un Dallinga che deve sudare per guadagnarsi il posto.
Bologna, il sogno di tornare in Europa
Dopo la stagione miracolosa della scorso anno, sembrava quasi impossibile riproporre un’annata di quel livello, soprattutto dopo aver perso l’allenatore e degli elementi del calibro di Zirkzee e Calafiori. Il mercato estivo non è stato molto d’aiuto sotto questo punto di vista, ma Vincenzo Italiano si è rimboccato le maniche ed ha iniziato a lavorare con ciò che aveva a disposizione. Se inizialmente tornare in Europa poteva essere un sogno, adesso, visto l’andamento e la strada che sta prendendo questo Bologna, sembra essere un obiettivo realizzabile.
Serie A
Atalanta, emergenza in attacco: si cerca un bomber a gennaio
L’Atalanta non ha ricevuto buone notizie dagli esami fatti da Retegui, il quale starà fuori buona parte di gennaio. In attesa di Scamacca, si guarda al mercato.
L’Atalanta di Gasperini è protagonista di una stagione fin qui quasi perfetta, ma vuole arrivare fino a maggio nelle migliori condizioni possibili per mantenere e concretizzare ciò che è stato fatto fino ad ora. Le brutte notizie però, non tardano ad arrivare. Nel giorno di Natale arriva il cattivo esito degli esami di Mateo Retegui, il quale dovrà stare fermo almeno fino a metà gennaio a causa di una lesione di primo grado al retto femorale sinistro.
Per questo, la dirigenza nerazzurra non vuole stare con le mani e mano e sta pensando di fare un colpo in attacco nella finestra di mercato invernale, al fine di tamponare il vuoto lasciato dalla doppia assenza di Scamacca e del bomber italo-argentino.
Atalanta, il momentaneo sostituto di Retegui
Attualmente Gasperini per colmare l’assenza del suo capocannoniere non ha in rosa altri numeri 9 di professione, escludendo il giovane Vlahovic, ma ha alcuni giocatori che per caratteristiche ed attitudine possono momentaneamente ricoprire quel ruolo: nella sfida del Maradona contro il Napoli, Mario Pasalic è stato schierato da centroavanti al posto di Retegui, al fine di fare un lavoro molto tattico oscurando alcune linee di passaggio in fase di impostazione avversaria e per non concedere riferimenti ai difensori.
Un altro spesso utilizzato nel ruolo di punta centrale è il classe 1999 Nicolò Zaniolo, che per struttura fisica è il principale indiziato per poter ricoprire quel tassello mancante. Chissà se questa può essere un’occasione per l’ex Roma per dare continuità alle ultime convincenti prestazioni.
Occhi sul mercato: idea Berardi
Al momento ancora non sono stati accostati nomi di grandi centroavanti alla squadra bergamasca, la quale ha ricevuto la notizia degli esami di Retegui solo nelle ultime ore. A livello di attaccanti in generale però, l’Atalanta aveva già messo gli occhi su Domenico Berardi, attualmente militante in Serie B. Forse questo infortunio potrebbe avvicinare il numero 10 del Sassuolo, che però sarebbe l’ennesimo giocatore adattabile nel ruolo di punta, ma non nato e cresciuto per fare quello.
Vedremo se la dirigenza nerazzurra deciderà di cogliere la palla al balzo ed affondare il colpo che riporterebbe in Serie A uno dei giocatori simbolo di questi ultimi anni, oppure deciderà di virare su un profilo più adatto per fare il centroavanti puro.
Serie A
Fiorentina: è l’anno di Gudmundsson e Kean
Le due note più dolci di questa seconda metà del 2024 in casa Fiorentina sono indubbiamente Kean e Gudmundsson. Il focus sui riconoscimenti appena raggiunti.
Il trasferimento dalla Juventus da parte di Kean era visto, agli occhi di tanti scettici, come un modo per liberarsi di un giocatore, più che come una vera opportunità in casa Fiorentina.
L’attaccante ci ha messo pochissimo a rispondere, raggiungendo in meno di metà stagione la doppia ci cifra di goal e affermandosi nella classifica marcatori al gradino più basso del podio: alle spalle dei soli Retegui e Thuram entrambi a quota 12.
L’ultimo italiano che riuscì a raggiungere la doppia cifra indossando la maglia viola fu Federico Chiesa. L’attuale giocatore del Liverpool si rese protagonista del procedimento inverso, raggiungendo i bianconeri dopo anni memorabili tra i gigliati: che nella stagione 2019\2020 realizzo 1o reti (più 9 assist) in 34 presenze, ben 19 in più rispetto a quelle che ci ha messo il numero 20.
Fiorentina, Gudmundsson “nella storia”
Albert Gudmusson è rientrato nella lisa che premia il migliore sportivo islandese dell’anno 2024. La lista in questione viene stilata per mano dall’Associazione Giornalisti Sportivi del paese in questione.
L’attaccante della Fiorentina fa parte dei candidati in virtù delle grandi cose fatte vedere nel nostro campionato, con la maglia del Genoa prima e della Fiorentina poi. Con cui in un anno solare è riuscito a mettere a segno 11 gol con i club (7 con il Genoa e 4 con la Fiorentina) tra le varie competizioni di cui ha preso parte (Serie A, Coppa Italia e Conference League). Successivamente sono arrivate altre 4 reti durante le due gare di playoff dell’Europeo giocate con la sua nazionale.
Gudmundsson sarà per la prima volta in nomination per il premio che verrà assegnato all’Harpa Concert Hall di Reykjavik il prossimo 4 gennaio. Nella famiglia Gudmundsson Albert sarà solo il secondo ad entrare in nomination, poiché nel 1957 il primo a farlo fu il suo bisnonno e omonimo: Albert Gudumusson. Tra le altre il nonno di Gudmundsson fu anche il primo calciatore islandese della storia in Serie A, vestendo negli anni ’40 la maglia del Milan.
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