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Milan: Tomori, a giugno chiamatelo dottore
È il classico giocatore che non ti aspetti, Fikayo Tomori – neo acquisto sebbene solo in prestito – è in campo un indomabile leone, un guerriero, ma fuori si trasforma e diventa una persona seria, estremamente interessante e piacevole.
Tomori è infatti vicinissimo alla laurea in Business Management, mancano ormai più solamente due esami poi lo potremo chiamare dottore.
È lo stesso difensore centrale a raccontarlo:” Quando si è verificata la sosta per il Covid avevo quattro esami, l’ho vista come un’opportunità per concentrarmi, fare gli esami e concedermi un po’ di respiro. Mi ha aiutato a concentrare la mia mente, dentro e fuori dal campo. Non sono mai stato un grande giocatore di videogame, mi piace pensare che sono sempre stato piuttosto intelligente”.
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Roma, ora Ranieri attende i “regali” del mercato
Roma, dopo la vittoria sul Parma, i giallorossi respirano, ma Ranieri chiede rinforzi in difesa e un attaccante per completare la rosa. Permanenza di Dybala priorità assoluta.
Sotto l’albero di Natale a Trigoria, Claudio Ranieri ha già regalato ai tifosi della Roma una boccata d’ossigeno con la vittoria sul Parma. Un successo che riporta un po’ di serenità dopo un avvio di stagione complicato, ma il tecnico sa che il lavoro da fare è ancora tanto, a partire dal mercato.
La priorità per i giallorossi è consolidare la difesa, soprattutto se Ranieri continuerà a puntare sulla linea a tre. Per questo motivo, la società è al lavoro su due nomi principali: Di Cesare e Luiz Felipe, entrambi profili graditi al tecnico. Tuttavia, un’eventuale partenza di Mario Hermoso, sempre più vicino al Fenerbahce su pressione di Mourinho, costringerebbe la Roma a cercare non uno, ma due nuovi difensori.
Altro capitolo cruciale è la fascia destra. Saelemaekers ha finora convinto, ma Ranieri ha chiesto ulteriori alternative. Sulla lista ci sono Delprato, Zappa, Rensch, e Max Aarons.
In attacco, la letterina di Natale del tecnico giallorosso è chiara: garantire la permanenza di Paulo Dybala. Nonostante i rumors di un interesse del Galatasaray, l’argentino ha espresso il desiderio di rimanere a Roma, un segnale che rassicura sia Ranieri che i tifosi. Una volta blindato Dybala, il club penserà a rinforzare ulteriormente il reparto offensivo, dove Dovbyk ha bisogno di una spalla per poter rifiatare.
I nomi sul taccuino di Trigoria includono Beto, per il quale potrebbe essere decisiva la sinergia tra la Roma e l’Everton dei Friedkin, e Giacomo Raspadori, che potrebbe entrare in uno scambio con Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista giallorosso, reduce da un periodo difficile, spera di ritrovare la serenità proprio a Natale, per tornare protagonista con la maglia della Roma.
Roma, non dimenticarti del prossimo allenatore…
Infine, resta aperta la questione del nuovo allenatore. Ranieri, insieme a Ghisolfi, continua a lavorare su profili di alto livello. Allegri, Ancelotti e, nelle ultime ore, anche Gasperini sono i nomi caldi. La società ha promesso un top coach per il futuro, ma se le condizioni non dovessero essere favorevoli, il rinnovo di Ranieri potrebbe rimanere sul tavolo, sebbene sia l’ultima delle ipotesi.
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Calcio storia, boxing-day: la pioggia di gol del 1963
Calcio incredibile: nel tradizionale giorno del Boxing-day inglese ci fu un’annata davvero speciale. Il 26 dicembre 1963 vennero segnate ben 66 reti.
Era ancora la First Division, infatti solo nel 1992 il campionato inglese divenne la Premier League.
Quel giorno restò nella storia: durante le 10 partite disputate ci fu una media di 6,6 gol a partita.
La tradizione del Boxing-day nel calcio inglese
La First Division fu fondata nel 1888 e da allora in Inghilterra il Boxing Day è tradizione.
La prima partita ufficiale giocata nella storia del calcio fu giocata proprio il 26 dicembre: era Sheffield-Hallam nel 1860 e finì col risultato di 2-0.
Risultati tennistici
Delle 20 squadre scese in campo, solo 2 non riuscirono a segnare neanche un gol: l’Everton e il Bolton Wanderers.
Le altre misero a segno tantissimi palloni.
Tra i tanti marcatori si distinsero Andy Lochead del Burnley, Graham Leggat del Fulham e Roger Hunt del Liverpool che segnarono ben 4 gol ciascuno.
Inoltre sei giocatori realizzarono delle triplette e quattro uomini furono espulsi.
Ecco gli straordinari risultati del 26 dicembre 1963:
Blackpool-Chelsea 1-5
Burnley-Manchester United 6-1
Fulham-Ipswich Town 10-1
Leicester City-Everton 2-0
Liverpool-Stoke City 6-1
Nottingham Forest-Sheffield United 3-3
Sheffield Wednesday-Bolton Wanderers 3-0
West Bromwich Albion-Tottenham 4-4
West Ham-Blackburn Rovers 2-8
Wolverhampton- Aston Villa 3-3
Celebrazione annuale
Una giornata memorabile nella storia del calcio inglese, tanto che ogni anno viene celebrata da giornali e TV.
Un’impresa che viene commemorata ancora oggi, in prima linea dai tifosi che amano da sempre l’appuntamento calcistico di Santo Stefano.
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Fiorentina: Kean il re del fuorigioco
Statistica curiosa che indica le difficoltà di Kean malgrado i grandi numeri della sua stagione: rimasto a secco in campionato, e nella goleada con il LASK.
La statistica sul fuorigioco di Kean
La statistica in questione fa riferimento a quante volte il giocatore si fa pescare in fuorigioco, dall’inizio di questa stagione per Moise Kean sono state già 26 le volte (considerando solo il campionato). Questo dato fa coppia con le 41 volte in cui la Fiorentina è stata pizzicata nella stessa statistica, prima squadra per fuorigioco in questa Serie A.
Dunque l’attaccante della Fiorentina non sta attraversando uno dei suoi migliori momenti. E Palladino è dello stesso avviso, dato che più volte ha fatto capire di non gradire particolarmente determinate giocate del suo numero 20: come in occasione del mancato assist per Sottil, giocata che culmina una serie di circostanze in cui Kean ha rinunciato all’assist pur di provare a trovare l’ennesima gioia personale.
Nonostante il dato sul fuorigioco, Kean è già riuscito a raggiungere la doppia cifra, primo italiano a riuscirci dai tempi di Chiesa. Ritrovando anche il goal su rigore contro l’Udinese, nonostante una prestazione opaca.
Fino ad ora non si può dire nulla riguardo alla stagione dell’ex Juventus e Psg, questi dati infatti non vogliono mettere in discussione il valore del giocatore ne tantomeno dimostrare delle riserve nei suoi confronti. Anzi tengono a mettere in risalto il suo rendimento anche malgrado dati negativi.
Dunque bisogna portare pazienza e ricordare che parliamo di un ragazzo di soli 24 anni, Perchè la Fiorentina, come la Nazionale, hanno troppo bisogno del suo nuovo attaccante.
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