Le interviste
Esclusiva Calcio Style: l’intervista ad Eugenio Fascetti
Ai microfoni di Calcio Style è intervenuto in esclusiva Eugenio Fascetti che con grande disponibilità e franchezza ha voluto effettuare una disamina sul calcio italiano e sul Milan, da grande esperto quale è, sia sotto la veste del calciatore che come allenatore.
Come non ricordare in veste da tecnico le 5 promozioni in Serie A con il Lecce (1984-1985), la Lazio (1987-1988), il Torino (1989-1990), il Verona (1990-1991) ed il Bari (1996-1997), oltre una promozione in Serie B con il Varese (1979-1980). Ecco qui di seguito la nostra intervista.
Cosa ne pensa di questo campionato? E’ uno dei più avvincenti, dove pensa che potrà arrivare questo Milan?
” E’ un campionato sicuramente molto difficile, strano ed interessante, ci sono finalmente tante squadre che lottano, non solamente la Juventus che ha fatto da padrona per diversi anni. Il Milan ha fatto un vero e proprio miracolo, tanti punti in più rispetto all’anno scorso, non è sicuramente una meteora, questo sia chiaro. Arriverà fino in fondo. Pioli è un tecnico di buon senso, sa gestire i momenti buoni, ma anche quelli meno buoni. Secondo me per il Milan il peggio è passato”.
Da ex allenatore, quanto è importante avere in squadra uno come Ibra?
” Beh, innanzitutto Ibrahimovic è da accettare così com’è, non si può e soprattutto non si deve provare a cambiarlo. E’ un’arma che si ha in mano, un’arma vincente. E’ fortemente convinto del suo ruolo, una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista”.
Il giocatore più difficile che ha allenato?
” Mah, non ho mai avuto grossi problemi da allenatore, consideri che ho allenato parecchi giovani che generalmente mi seguivano. Ho avuto soltanto qualche screzio qua e la, gestito comunque bene”.
Nella stagione 2000-2001 lanciò Cassano in Serie A, perchè in Italia i ragazzi esordiscono così tardi, mancanza di materia prima o di mentalità?
” Lasciami dire che di Cassano ce ne sono pochi, eh? Non si possono però far giocare i brocchi, ho visto tanti ragazzi che a 17 anni erano dei mezzi fenomeni, poi si sono persi. Questo per dire che un allenatore che non ha del salame davanti agli occhi se ha un talento lo mette in campo, difficile succeda il contrario. Il problema è trovare chi ha del talento e non sono in molti, tanti si perdono per strada, mettiamola così”.
Zona o non zona, il calcio si fa senza palla. L’idea è semplice: creare un casino organizzato. Queste furono le sue dichiarazioni in una sua nota intervista, in Italia quale è la squadra a meglio interpretare la sua idea di casino organizzato?
” Senza dubbio l’Atalanta. E’ aggressiva, cambia spesso, non da’ alcun punto di riferimento. E soprattutto evita i fraseggi, ho visto l’altro giorno la partita tra Inter e Juventus, cose pazzesche, me lo devono proprio spiegare. Si gioca così e si perde. E meno male che non c’è pubblico, sai quanti infarti a vedere giocare male così? Vorrei proprio trovare un alenatore che mi spiegasse il senso di quei fraseggi in area di rigore”.
Domanda secca: chi vincerà lo scudetto?
” Il mio cuore si divide tra Inter e Lazio. Quindi vorrei dire Inter, ma ho qualche dubbio. La questione societaria tra l’altro non è chiara, non ci sono soldi, non c’è più un progetto, non lo so. Vedo leggermente favorito su tutte il Milan che a differenza di altre ha un progetto ben chiaro”.
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Mark Iuliano: “Conte è l’uomo giusto per tutte le squadre. Bremer è uno dei miglior difensori al mondo e su Motta…”
Il calciatore ex Juventus Mark Iuliano ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Calciostyle, relative ad alcuni temi legati ai bianconeri e non solo
L’ex calciatore della Juventus, Mark Iuliano, che ha collezionato nella sua carriera in bianconero 187 presenze e messo a referto 3 goal, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative ad alcuni tematiche legate al club bianconero e non solo.
Le parole di Mark Iuliano
Di seguito le dichiarazioni dell’ex calciatore della Juventus Mark Iuliano rilasciate in esclusiva ai microfoni di Calciostyle:
Un giudizio sull’operato di Thiago Motta
“È un giudizio estremamente positivo, Thiago Motta sta portando alla Juventus nuove idee e sta rivalutando tanti giocatori. Sicuramente questa squadra sul piano dei risultati dovrà migliorare visto che è rimasta un pò indietro e qualche punto è stato lasciato un per strada.”
Vista i tanti infortunati in casa Juventus, in particolar modo in difesa, quale potrebbe essere un nome da acquistare nel mercato invernale?
“Fare nomi in questo momento non è facile perchè non c’è molta scelta in giro, è vero che in questo momento si sono fatti tanti nomi ma penso che la società abbia le idee molto chiare e nel mercato invernale sicuramente interverrà”.
In questa Juventus quanto pesa l’infortunio di Bremer?
“Moltissimo, perchè secondo me è uno dei difensori migliori del mondo e lo ha dimostrato nell’uno contro uno ed è poi un ottimo insegnante per gli altri giovani che stanno crescendo, è una grossa perdita. Fortunatamente la Juve si sta salvando con l’acquisto di Kalulu che sta giocando un ottimo campionato, ma sicuramente bisognerà intervenire sul mercato.”
Antonio Conte, che lei ha avuto come compagno di squadra, è l’uomo giusto per questo Napoli? Può portare il Napoli allo scudetto?
“Antonio Conte è l’uomo giusto per tutte le squadre. È un grande allenatore, una grandissima persona, un amico e soprattutto è un persona con le idee molto chiare che riesce a far rendere i suoi giocatori al massimo. Il Napoli è fortunato ad avere un tecnico così”.
Un altro suo compagno di squadra era l’attuale tecnico del Parma Fabio Pecchia, come giudica il suo operato fino a questo momento?
“Lo giudico sicuramente in maniera positiva, Fabio è una persona squisita ed un ottimo allenatore. È un tecnico che ha fatto una gavetta importante e le sue squadre sono riconoscibili perchè giocano un bel calcio, il Parma è fortunato ad avere un tecnico del genere”
Cosa ha significato per lei giocare in quella Juventus ricca di cosi tanti giocatori di talento come Conte, Del Piero, Deschamps e Vieri?
“Per me che sono nato juventino è stato un onore giocare in quella squadra, con quella maglia addosso ho sempre cercato di dare il massimo e spero di esserci riuscito. È vero che abbiamo vinto tanto ma abbiamo anche perso qualche match importante ma per me è stato comunque un sogno giocare tanti anni con la squadra del cuore”.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
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