Serie A
Ribaltone Fiorentina: Prandelli si dimette. Torna Iachini?
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4 anni fail

Clamorose dimissioni nella tarda mattina, Prandelli lascia la panchina viola. Nel pomeriggio è previsto il ritorno di Beppe Iachini.
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La situazione in casa viola si sapeva fosse assolutamente sull’orlo di una crisi di nervi, Prandelli nelle ultime settimane aveva lanciato segnali inequivocabili: a Benevento si era definito “svuotato, sfinito”, dopo il Milan lo stress gli ha causato un malore nel post gara. Il ritorno alla Fiorentina, una situazione che forse si aspettava più rosea, gli si è gravata sulle spalle e da tifoso viola, come più volte si è definito, la responsabilità lo ha travolto. O forse ci saranno altre motivazioni, che prossimamente potrebbe far sapere…
Prandelli si è dimesso: il comunicato della Fiorentina
“La Fiorentina informa che, in data odierna, l’allenatore Cesare Prandelli ha presentato alla Dirigenza del Club le proprie dimissioni. La Società viola, con enorme dispiacere, ha accolto la richiesta del tecnico comprendendone le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina. Il Presidente Commisso, la Dirigenza, la Squadra e tutto il Popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale“
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Ribaltone Fiorentina: Iachini pronto a tornare
Per il finale di stagione, per le ultime dieci gare, la dirigenza viola tornerà a contattare Iachini, ancora a libro paga fino a giugno così come Montella. Il ritorno di Beppe sarà finalizzato alla conquista dei punti decisivi per salvare la stagione.
Da punto di vista tattico non dovrebbe variare granché, Prandelli era arrivato solo nell’ultima gara a giocare con un 4-4-2, nelle restanti partite, da quando era subentrato a Iachini aveva giocato con la difesa a tre, modulo che riteneva potesse dare maggiori sicurezze alla rosa. Iachini, rispetto ad inizio stagione, si troverà un Martinez Quarta pronto a giocare titolare, un Vlahovic finalmente convincente e un Eysseric recuperato.
Iachini dovrà recupera Amrabat e Biraghi, due suoi fedelissimi che con Prandelli negli ultimi tempi avevano perso la maglia da titolare. Saranno dieci partite tormentate per la truppa viola chiamata a trovare una nuova unità d’intenti dopo l’ennesimo evento choc.
Serie A
Torino-Inter: i nerazzurri non mollano un punto e mettono pressione al Napoli
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1 minuto fail
11/05/2025
È da poco terminata Torino–Inter, sfida valida per la 36° giornata di questa Serie A. I nerazzurri di Inzaghi passano per 0-2 grazie alla magia di Zalewski.
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Non molla un centimetro neanche in campionato la squadra di Simone Inzaghi, che dopo aver conquistato la finale di Champions League, torna a concentrarsi sul campionato e riesce ad ottenere 3 punti nel diluvio di Torino, fondamentali per mettere pressione al Napoli e tenere viva la corsa scudetto fino all’ultima giornata.
Torino-Inter, la decide la perla di Zalewski

Nicola Zalewski ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dopo un inizio un pochino rallentato a causa di un malore di un tifoso sugli spalti, è la squadra ospite a dettare i ritmi di gioco ed andare avanti al 14° minuto grazie ad una vera e propria perla di Zalewski: il polacco rientra sul suo piede forte con una gran giocata di tacco che lascia sul posto il difensore e mette il pallone dove Milinkovic-Savic non può proprio arrivare.
Il primo tempo si conclude senza troppe emozioni, al netto di un miracolo di Martinez su un colpo di testa a botta sicura da pochi metri. La ripresa attende a ripartire a causa di un diluvio che sembra poter mettere a rischio il proseguo della partita. Dopo un’attesa di qualche istante si ricomincia a giocare e l’Inter mette al sicuro al risultato grazie al rigore trasformato da Asllani al 49° minuto di gioco.
I granata non ci stanno e cominciano ad alzare il loro raggio d’azione senza però riuscire a scardinare un castello difensivo roccioso e compatto. Nonostante le tante seconde linee schierate dal primo minuto, la squadra di Inzaghi esce dal campo con 3 punti fondamentali per poter sperare allo scudetto e tengono il campionato aperto mettendo pressione alla squadra di Conte, a breve in campo contro il Genoa di Vieira.
Serie A
Juventus, così non solo perdi la Champions…ma anche la faccia!
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10 minuti fail
11/05/2025
Juventus, l’1-1 contro la Lazio lascia i bianconeri in balia delle proprie paure. Ennesima occasione sprecata per blindare il quarto posto, ma a preoccupare è soprattutto il caos interno. Squalifiche, nervosismo e cambi discutibili alimentano una crisi profonda.
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Non è solo un punto, e non è solo un pareggio. L’1-1 raccolto ieri pomeriggio contro la Lazio ha lasciato strascichi pesanti nell’ambiente bianconero. La Juventus, ancora formalmente in corsa per un posto nella prossima Champions League, sembra però aver smarrito ogni certezza tecnica, tattica e, soprattutto, identitaria. E il risultato contro i biancocelesti rischia di essere il simbolo di un finale di stagione che sta rapidamente scivolando nel baratro.
Classifica corta, ma nervi scoperti
Una vittoria a Roma avrebbe consentito alla Juventus di portarsi solitaria al quarto posto, staccando di due lunghezze tutte le inseguitrici. Invece, con il pareggio, i bianconeri restano sì quarti con 64 punti, ma a pari merito con la stessa Lazio e con la Roma a un solo punto di distanza (63), con una partita ancora da giocare – lunedì sera a Bergamo contro l’Atalanta. Una sfida da guardare con il fiato sospeso, con i tifosi juventini costretti a tifare Dea per evitare il sorpasso giallorosso.
Ma oltre alla classifica, è l’atmosfera a Torino a far tremare i polsi. Il pareggio contro la Lazio ha acceso le micce di un malcontento già evidente da settimane. Basti pensare che, alla squalifica per condotta violenta di Yildiz contro il Monza si è aggiunta ieri anche quella di Kalulu, che rappresenta solo l’ennesima spia di un ambiente al collasso.
Ad alimentare il caos è stata sicuramente anche la gestione tecnica di Igor Tudor, le cui scelte hanno scatenato polemiche dentro e fuori lo spogliatoio. Emblematici, in tal senso, i cambi effettuati nella ripresa: Coinceicao richiamato in panchina dopo appena 40 minuti di gioco, e Adzic sostituito solo 10 minuti dopo il suo ingresso. Due decisioni che hanno lasciato attoniti giocatori, staff e tifosi, e che secondo molte fonti interne avrebbero incrinato ulteriormente i già fragili equilibri nello spogliatoio.

IGOR TUDOR PARLA CON FRANCISCO CONCEICAO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La sensazione che emerge è quella di una Juventus allo sbando, senza uno schema, senza coesione, priva di una guida riconosciuta e rispettata. Tudor, subentrato con l’intento di rimettere ordine e dare un’identità alla squadra, appare oggi più come un corpo estraneo che come un leader. Il suo rapporto con la rosa sembra deteriorato, e l’impressione è che manchi completamente il rispetto reciproco tra tecnico e giocatori.
Non solo Champions…la Juventus sta perdendo la faccia
Il problema, oggi, non è solo il rischio di mancata qualificazione alla Champions League, con tutte le pesanti conseguenze economiche e di prestigio che comporterebbe. Il vero dramma, per la Juventus, è l’impressione di una squadra che non rispetta più nemmeno se stessa. Giocatori nervosi, cambi umilianti, clima cupo e che non sono segnali da grande club, e ancor meno da una società come la Juventus, che ha sempre fatto del rigore, dell’orgoglio e dell’equilibrio i suoi tratti distintivi.
Con due giornate ancora da giocare, il destino è ancora nelle mani dei bianconeri. Ma servirà un cambio di rotta radicale per salvare la stagione e, forse, per salvare la credibilità di un progetto tecnico che oggi sembra già in fase terminale.

Napoli-Genoa, match che chiude la 36esima domenica della Serie A, mette di fronte i partenopei (padroni di casa) e il grifone.
Il Napoli è a un passo dalla storia.

ROMELU LUKAKU E MATTEO POLITANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli-Genoa, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Raspadori
Genoa (4-2-3-1): Siegrist; Sabelli, Otoa, Vasquez, Ahanor; Frendrup, Masini; Norton-Cuffy; Messias, Vitinha; Pinamonti
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