Notizie
Rabiot: “Alla Juve momento complicato”
Intervenuto in conferenza stampa, ecco quanto dichiarato dal calciatore della Juventus e della Nazionale francese Adrien Rabiot.
Le parole di Rabiot
All’indomani della partita tra la Francia e l’Ucraina ha dichiarato: “Qui sta andando abbastanza bene, mentre alla Juve è tutto più complicato dal punto di vista collettivo. Io cerco sempre di dare il meglio e gioco molto, ma è difficile ottenere sempre buoni risultati scendendo in campo ogni tre giorni”.
Per quanto riguarda il suo rapporto con Pirlo ha aggiunto: “Il tecnico della Juventus vede che, nonostante le difficoltà, provo ogni volta a fare del mio meglio, e questo gli piace. Lo apprezza“. Sul suo ruolo. “Personalmente mi trovo bene in mezzo alla mediana, il mio ruolo è proprio quello di centrocampista centrale. So di potermi spostare anche a sinistra, ma dipende dal nostro rivale e dal suo tipo di gioco”.
Notizie
Milan, allenatore nuovo problemi vecchi: il mercato dovrà riparare | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, la gara di ieri, sebbene con qualche oggettivo miglioramento, ha lasciato i tifosi con l’amaro in bocca. Serve un cambiamento repentino, il mercato è l’occasione.
Lo abbiamo sentito tutti Zlatan Ibrahimovic sostenere di avere una rosa già forte a inizio gara contro il Cagliari. Gli dó parzialmente ragione, tuttavia completo la disamina dicendo che comunque la coperta è corta e le riserve non sono all’altezza. Ergo, serve intervenire sul mercato facendo quello che non si è fatto in estate, ovvero creare delle seconde linee adeguate.
Spremere il povero Fofana fin0 allo stremo facendolo giocare per 90 minuti anche le amichevoli è una mossa che porta a nulla, se non a creargli un debito di ossigeno, fosforo e muscoli come quello che si è visto ieri sera in campo. Serve un mediano forte, già domani.
Impossibile pensare che Sergio Conceicao fosse la panacea di tutti i mali. I miglioramenti, a mio dire, si sono visti anche ieri, tuttavia deve avere una squadra più attrezzata anche per quanto riguarda il reparto offensivo. Morata e Abraham, indifendibile quest’ultimo, faranno fatica ad arrivare in due a doppia cifra e della coppia Okafor/Chukwueze stendo un velo pietoso.
Serve come il pane un attaccante, penso che siano anni che tutti noi ci sgoliamo, ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Questione fascia destra: imbarazzo totale con Calabria ed Emerson Royal che si fanno saltare come birilli. Anche qui serve un intervento immediato senza far cadere sulle spalle di Jimenez un intero reparto. Walker potrebbe essere un innesto di esperienza, sebbene lontano dai canoni della proprietà.
I problemi ci sono, inutile nascondersi dietro un dito. La grinta di Conceicao ritengo sarà in parte risolutiva per quanto riguarda la leggerezza in campo che si vedeva con Fonseca, ma alla lunga non potrà bastare. Conceicao ieri a fine gara ha detto che si sta adattando e che non ha gli uomini adatti al suo gioco. Ecco, se gli si vuole andare incontro, questo è il momento.
Notizie
Calcio europeo e paesi arabi: geopolitica, mediazione culturale e soldi
Calcio UE, ultima frontiera. Le mani (e gli occhi) di Emirati Arabi, Arabia Saudita e Qatar su club e campionati del vecchio continente. Opportunità o rischio?
Da tempo i soldi di altre nazioni hanno finanziato i club europei: cinesi, magnati russi, greci.
Ma poi anche le nazioni arabe hanno fiutato l’affare. E ci sono entrate a gamba tesa, senza tante cerimonie.
Tutto ha inizio con i Mondiali
Il calcio non ha una grande tradizione nella cultura araba, ma una volta che ci è entrato le cose si sono fatte alla grande.
Il sensazionalismo e le opere in grande stile sono un marchio di fabbrica di queste nazioni: basti pensare al Burj Khalifa, alle isole artificiali con l’Atlantis The Palm o allo Ski Dubai una vera stazione sciistica al coperto.
Che ci vuole quindi a organizzare un campionato mondiale da zero?
È il 2 dicembre 2010 e la FIFA designa il Qatar come nazione ospitante del Campionato mondiale di calcio 2022. È una grande occasione: infatti la Nazionale di calcio del Qatar non ha mai partecipato a un mondiale, in questo modo è qualificata d’ufficio. Anche se poi uscirà già al primo turno.
Però è l’inizio di una storia in ascesa, perché nel 2019 il Qatar vince per la prima volta la Coppa d’Asia, sconfiggendo in finale il Giappone per 3-1 e nel 2021 ospita la Coppa Araba di calcio, riconosciuta ufficialmente dalla FIFA.
Continua con la Supercoppa Italiana
Un’altra svolta arriva nel 2014: la famiglia reale del Qatar si aggiudica l’organizzazione della Supercoppa italiana 2014 di calcio per circa quattro milioni di euro.
Si replica due anni dopo, per l’edizione 2016.
L’edizione 2015 fu soffiata dalla Cina, che sull’evento ci aveva già messo le mani per ben tre edizioni: nel 2009, 2011 e 2012, edizioni queste giocate tutte a Pechino. Meglio degli Stati Uniti, che ospitarono il match nel 1993 e nel 2003, probabilmente nel tentativo di spingere lo sport in vista di USA 1994.
Comunque da lì iniziò un ping pong tra medio ed estremo oriente per aggiudicarsi l’esclusiva del trofeo italiano.
Doha, Shanghai, Gedda, Riyadh. Tranne qualche timida apparizione di Roma, Milano e Reggio Emilia (queste ultime due dovute alla pandemia) la Supercoppa è ormai affare estero.
Dunque anche questa 37ª edizione del torneo italiano si è svolta all’estero per la 14ª volta nella storia.
Teatro della sfida Riyadh, in Arabia Saudita, dal 2 al 6 gennaio 2025.
Coinvolte quattro squadre: Inter, Juventus, Milan e Atalanta.
Ad alzare la coppa quest’anno è stato il Milan, battendo l’Inter in doppia rimonta per 3-2.
Qatar vs Cina
Quando il paese arabo ebbe l’ok per organizzare i Mondiali 2022, vinti poi dall’Argentina, le polemiche furono tante.
Ci pensò allora la rete araba Al Jazeera con il documentario “The Men Who Sell Football”.
L’emittente voleva dimostrare come i club calcistici inglesi possano essere acquistati da criminali condannati e diventare veicoli per riciclare denaro sporco. Mettendo così a tacere critiche e polemiche: i soldi del Qatar, d’altronde, erano puliti, a differenza di quelli cinesi.
In effetti i giornalisti sotto copertura arrivano sul punto di concludere un accordo per acquistare il Derby County FC. Poco importa se nel frattempo i diritti dei lavoratori e i diritti umani in generali vengono calpestati.
Ma questo, a quanto pare, è solo un dettaglio. Sembra vana infatti la mobilitazione del calcio femminile contro la sponsorizzazione di Aramco per i campionati di calcio mondiali maschili del 2026 e femminili 2027.
Calciatrici di 24 nazioni hanno chiesto l’intervento di Gianni Infantino sulla questione. Tra loro molte calciatrici della Serie A eBay e della Nazionale Femminile: Elena Linari della Roma, Katja Schroffenegger del Como, Norma Cinotti della Sampdoria, Rachele Baldi e Francesca Durante dell’Inter, Tecla Pettenuzzo del Napoli, Marina Georgieva della Fiorentina, Matilde Skovsen del Napoli, Paulina Krumbiegel della Juventus, Junge Pedersen dell’Inter.
Ma sembra tutto già caduto nel dimenticatoio.
L’altro calcio europeo
Quello italiano non è un caso isolato: anche Spagna e Francia sono cadute nella rete dei petrodollari.
Infatti anche la Supercoppa spagnola da qualche anno viene disputata nei paesi arabi.
Anche l’edizione di quest’anno, che vede scendere in campo Real Madrid e Barcellona si gioca domani, 12 gennaio 2025, allo stadio King Abdullah di Gedda, in Arabia Saudita.
Prima edizione qatariota invece per la Supercoppa francese: trionfa il Paris Saint-Germain allo Stadium 974 di Doha contro il Monaco.
Terza Supercoppa di fila ai parigini, 13a della storia del club.
Competizione mediorientale
La corsa al calcio tra le nazioni arabe è specchio di equilibri delicati, diplomatici e geopolitici nella penisola arabica.
Dal dominio ottomano alla guerra del Golfo passando per ill conflitto tra Iran e Iraq, le risoluzioni e i processi di riconciliazioni sono ancora in corso.
Dopo l’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar, l’Arabia Saudita si è affannata per ottenere quelli del 2030 prima e quelli del 2034 poi. In quest’ottica ha lavorato duramente per rendere più accattivante la Saudi Pro League, ingaggiando nomi stellari del calcio europeo e non solo. Ronaldo, Neymar e Benzema per citarne alcuni.
Ha infine acquisito il Newcastle e, per l’appunto, i diritti televisivi sulla Supercoppa italiana e spagnola.
Il Qatar non la prese bene: di tutta risposta decise infatti di interrompere la trasmissione delle partite della nostra Serie A.
Nel frattempo anche gli Emirati Arabi si fanno strada, ospitando la Coppa d’Asia e acquistando club in Spagna, Francia, Belgio, Italia e Inghilterra.
Un nome fra tutti il Manchester City campione d’Europa e che si afferma come potenza assoluta del calcio europeo. Pochi giorni fa ha infatti investito ben 150 milioni di euro per superare la crisi degli ultimi tempi. Infischiandosene delle accuse e del processo che vede coinvolto il club per non aver rispettato diverse regole della Premier League.
Non solo calcio
Il calcio: la cultura del e nel pallone
Il calcio può farsi così veicolo di alterità: può aprire e allargare orizzonti, portando contaminazioni della cultura europea nel mondo arabo e viceversa.
Ma normalizza un mercato malato: soldi, montagne di soldi, che comprano tutto e tutti.
Anche il silenzio davanti a diritti umani violati, che sovrastano senza tanti giri di parole il fair play finanziario.
Non è una novità che a muovere il calcio e i suoi interessi sia il denaro. Ma forse sarebbe il caso che Fifa e Uefa intervenissero, ponendo dei limiti a una certa speculazione selvaggia.
Ma dove sono i confini quando servono?
Notizie
Milan-Cagliari 1-1: Conceicao stecca la prima al San Siro: è mancata la grinta | Le pagelle
Milan-Cagliari 1-1, delusione a San Siro. Gli uomini di Conceicao fanno la partita, ma appaiono timidi quando è ora di osare. Le pagelle
Maignan 5,5: compie un mezzo miracolo al 40’ deviando in angolo un tiro insidioso, ma cappella clamorosamente sulla rete di Zortea
Calabria 6: partita onesta per il terzino destro che non fa rimpiangere Emerson Royal (dal 62’ Jimenez 6: entra con la proverbiale grinta che lo contraddistingue)
Tomori 6: non deve fare troppi straordinari
Thiaw 6: idem come sopra, gestisce bene il reparto
Theo Hernandez 5,5: passi indietro rispetto alla Supercoppa, poco pericoloso in avanti. Sassata nel finale senza fortuna
Musah 5,5: particolarmente spaesato, sbraccia in diverse occasioni senza trovare il giusto passaggio (dal 62’ Abraham 4,5: sbaglia due clamorose palle gol davanti al portiere)
Fofana 5: poco preciso, perde clamorosamente palla propiziando la rete del Cagliari
Pulisic 6: colpisce la traversa a inizio ripresa, propizia la rete di Morata poco dopo. Tira in bocca a Caprile al 61’ da buona posizione
Reijnders 6: si vede spesso, ma incide poco quando è il momento di alzare il giro del motore.
Leao 5,5: viaggia a fasi alterne. Si vede che vuole fare la differenza, ma questa sera non riesce a sgasare complice anche una difesa attenta del Cagliari (dal 87’ Omoregbe sv)
Morata 6: dopo un primo tempo fantasma, la sblocca a inizio ripresa
All: Conceicao 5,5: non basta la sua grinta dalla panchina. Il suo Milan corre di più, ma non la vince
-
Calciomercato6 giorni fa
Ultim’ora Milan, dopo Okafor anche Chukwueze ai saluti: i dettagli
-
Calciomercato4 giorni fa
Milan, per Ricci il Torino chiede cash e Zeroli: la risposta della dirigenza
-
Calciomercato5 giorni fa
Ultim’ora Milan, il Manchester apre al trasferimento di Rashford: prove d’intesa sull’ingaggio
-
Notizie5 giorni fa
Milan, il messaggio di Gerry Cardinale: “Godetevi questa vittoria ma quando tornate in Italia…”
-
Calciomercato4 giorni fa
Milan, novità su Rashford: incontro oggi a pranzo | Tutti i dettagli
-
Notizie5 giorni fa
Milan, nuova lite Leao-Cassano:” Si deve vergognare” | E il portoghese gli dà del pagliaccio
-
Calciomercato6 giorni fa
Fiorentina, colpo dal Canada? Concorrenza spietata
-
Notizie2 giorni fa
Milan, cambiano strategie e modus operandi: Cardinale prepara la cessione ad Aramco?