Serie A
Milan, Donnarumma e il dilemma del prigioniero
Il portiere, in bilico tra la permanenza a Milano e una nuova sfida in bianconero, ha rischia di conquistare l’accesso alla prossima Champions League sul campo, ma di non poterla disputare.
La serata dello Stadium, con un 3-0 rossonero davvero poco opinabile, ha portato in dote molte consapevolezze per il Milan, ma altrettanti dubbi per un singolo. Il singolo, nemmeno a dirlo, è Gigio Donnarumma. Il portiere stabiese, il cui futuro è ancora tutto da decifrare, ha affrontato la vigilia del match di domenica sera da assoluto protagonista. Una palma di osservato speciale della il giovane estremo difensore avrebbe volentieri fatto a meno.
Un rinnovo che non arriva..
Non è un mistero, e nell’ambiente del pallone lo si sa da tempo, infatti, che su Donnarumma stia lavorando anche la Juventus, desiderosa di strappare al Milan il miglior portiere italiano, il cui futuro è sempre più lontano da San Siro. Anche per questo, la sfida di ieri sera, aveva il sapore del contrappasso. Un salto della barricata che è sempre più probabile, alla luce di un rinnovo di contratto che Donnarumma sembra non essere desideroso di firmare, con il ds Maldini che ha gia fatto capire da tempo che l’ex creatura di Berlusconi sia la priorità rispetto ai capricci dei propri tesserati.
…e un futuro tutt’altro che scritto.
Sullo sfondo, un risultato sul campo che ha trascinato la Juventus in una crisi profonda, che ha messo in discussione una qualificazione in Champions League che fino a qualche partita fa sembrava blindata. Una situazione che tocca anche il destino di Donnarumma, fino a ieri vicino a disputare la prossima edizione della prima competizione europea in maglia Juventus, mentre ora, a 48 ore della sfida dello Stadium, vede di fronte a sè un futuro ancora più incerto. La cosa certa è che il futuro che il numero 99 sceglierà per sè non potrà prescindere dai risultati sul campo di queste ultime tre giornate.
Serie A
Buon Compleanno Torino: sono 118 anni
Torino, quest’oggi la società compie 118 anni di storia. Il club di via Viotti ha celebrato “Un giorno da Toro” con il ricordo del 3 dicembre 1906, quando venne fondata la società.
Torino, 118 anni di storia
A seguire il comunicato della Società:
“1906: Nasce il Torino Football Club. Nella notte, alcuni appassionati, in gran parte stranieri, sotto la guida e il fervore dello svizzero Alfredo Dick danno vita ad un nuovo club che avrà maglia granata e pantaloncini bianchi. I 23 soci fondatori eleggono presidente, malgrado la sua assenza, un altro svizzero: Franz Schoenbrod. Tra gli assenti, che però aderiscono all’iniziativa, anche Vittorio Pozzo, che poi diventerà il primo vero allenatore della squadra. Tra soci fondatori italiani è giusto ricordare Enrico Debernardi, Federico Ferrari-Orsi, Oreste Mazzia, Giovanni Secondi, Giuseppe Baretto, Ettore Ghiglione, Vittorio Morelli di Popolo ed Enea Zuffi. La sede è la saletta dell’ammezzato della birreria Voigt, oggi bar Norman.”
Buon compleanno, Toro ❤️🔥 pic.twitter.com/uhARbOXiz0
— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) December 2, 2024
Serie A
Torino, Cairo: “Il club in vendita? Nessuno si è fatto avanti”
Momento difficile per il Torino, tra perdita economica e prospettiva di vendita. Ne ha parlato il presidente Urbano Cairo con il sindaco Lo Russo.
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha recentemente incontrato il sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, per discutere di diversi temi, tra cui il futuro del club. Destino cherimane incerto, mentre continuano a circolare indiscrezioni su una possibile vendita.
Cairo, il presidente più longevo del Torino
Cairo, diventato il presidente più longevo della storia del Torino, è sotto pressione per i risultati deludenti ottenuti in questi 19 anni.
La società, infatti, non ha conquistato trofei, ha accumulato sconfitte nei derby contro la Juventus e continua a pagare affitti per sede, stadio e centro sportivo.
Solo ora, dopo sette anni, stanno per essere ultimati i campi del Robaldo, destinati al settore giovanile, che saranno inaugurati il 7 gennaio, come confermato dal sindaco Lo Russo, che ha promesso: “Sarà la cittadella delle giovanili”.
Torino, situazione finanziaria e prospettive future
Sul fronte economico, il bilancio del Torino al 31 dicembre scorso evidenziava debiti per 159 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto positivo di soli 4,3 milioni e una perdita stagionale di 9,5 milioni.
Cairo ha tamponato il debito versando 10 milioni, ma le voci di una possibile cessione entro la stagione 2024/25 continuano a crescere, accompagnate dagli auspici di una parte significativa della tifoseria che spera in un nuovo corso.
In un evento a Milano, Cairo Se arriva qualcuno più bravo e ricco di me, cedo – ha dichiarato Cairo durante un evento a Milano –. Da tifoso del Toro sarei felice di vedere le meraviglie che potrebbe fare un nuovo proprietario. Però finora nessuno si è fatto avanti. Magari succederà, altrimenti continuo io. Devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fattura 400 o 500. Non è semplice».
La situazione con la tifoseria
Le critiche della tifoseria, però, non si placano, soprattutto alla luce del rendimento altalenante della squadra, peggiorato dopo l’infortunio di Duván Zapata contro l’Inter.
Cairo ci ha tenuto a difendere il proprio operato ricordando i progressi fatti dal club: “Ho preso il Toro che era fallito, non c’erano nemmeno i palloni. Da 12 anni siamo stabilmente in Serie A e nelle prime 9-10 posizioni. Sono qui da 19 anni e 3 mesi: potrei arrivare a 20, ma forse anche meno”.
Nonostante la contestazione, Cairo ha citato un sondaggio che avrebbe mostrato come oltre il 60% dei tifosi sia contrario alla sua uscita di scena. “Quest’anno eravamo partiti bene, poi c’è stato l’infortunio di Zapata e abbiamo perso qualche partita. Ma il calcio è così”.
Nel frattempo, resta aperta anche la questione dello stadio Olimpico, la cui concessione al Torino scadrà nel giugno 2025. Novità importanti potrebbero arrivare nei prossimi mesi.
Serie A
Ag. Bove: “Grazie Roma che lo ami e lo amerai per sempre”
L’agente di Edoardo Bove ha voluto ringraziare la vicinanza di tutti, in particolare Fiorentina e Roma, per la brutta vicenda legata al suo assistito.
Diego Tavano, agente di Edoardo Bove, attraverso un messaggio sul suo profilo Instagram ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno fatto sentire la propria vicinanza al centrocampista in prestito alla Fiorentina.
Momenti di commozione anche all’Olimpico di Roma, dove i tifosi giallorossi hanno fatto sentire il proprio supporto attraverso cori e striscioni vari ad un ragazzo nato e cresciuto con i colori giallorossi addosso.
Agente Bove, il messaggio social
“Grazie Firenze, ti abbiamo scelto pensando che fossi proprio cosi, con valori assoluti, di sensibilità vera, tangibile. Grazie Roma, che lo ami e lo amerai per sempre, perché non dimentichi. Perché non si può dimenticare chi suda in quel modo la maglia.
Grazie a tutti, perché mai avevo visto una cosa del genere, così tanto affetto da parte del mondo del calcio e non solo. Grazie ad Emilio Butragueño che in nome e per conto del Real Madrid mi ha contattato in continuazione per sapere di Edo. Andiamo avanti, più forti di prima”.
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