Serie A
Cessione Salernitana: Monza, Benevento e Cittadella alla finestra
Brianzoli, sanniti e veneto sono pronti a subentrare ai campani in caso di mancata cessione del club da parte di Lotito.
Ancora nessuna novità sul fronte della cessione della Salernitana, la cui maggioranza azionaria andrà venduta entro la mezzanotte di oggi, pena la decadenza della categoria. Claudio Lotito, patron dei campani, non ha ancora trovato una soluzione per la cessione e nemmeno un trust che gli possa subentrare.
Stando così le cose, allo scoccare del 26 giugno, avverrebbe l’inevitabile subentro ai danni dei campani e, in corsa, ci sono il Benevento, il Monza e il Cittadella. Al momento la soluzione trust sembra la più fattibile, ma di certo le tre possibili subentranti faranno di tutto per far valere le proprie ragioni, anche alla luce dei tempi ristrettissimi che devono essere rispettati.
Serie A
Monza, Nesta: “Vado avanti, non cerco alibi. Sul mercato…”
Nesta, cosa manca in questo momento al suo Monza?
Manca un pezzo, dobbiamo ancora recuperare giocatoti. Sembra sempre che manchi poco ma manca poco di qualcosa di grande. La squadra ha dimostrato di avere le possibilità però poi le patite bisogna portarle a casa. Gli alibi? Non li ho mai cercati e non li ho mai dati alla squadra. So che le prossime partite sono difficili ma personalmente vado per la mia strada. Non cerco alibi e non cerco niente”.
Avete iniziato a pianificare il mercato di gennaio per rinforzare la squadra?
“Possiamo migliorare, dovremo far qualcosa. Ne stiamo parlando. Quando succedono infortuni gravi come quello capitato a Gagliardini dobbiamo fare dei ragionamenti. Il Monza ha delle lacune, ma come tutte le squadre”.
Ha ripensato alle scelte di formazione fatte a Bologna in Coppa Italia?
“Ho fatto delle scelte rischiosissime perché ho bisogno di più giocatori possibili a disposizione. Il risultato di 4-0 fa male a tutti, pensavamo che il Bologna facesse più rotazioni. Questa sconfitta ha dato fastidio a tutti. I tifosi arrivati a Monzello? Sono venuti e ci hanno incoraggiato, ha fatto piacere. Il nostro centro sportivo è aperto a tutti. In tutte le parti in cui sono stato i tifosi sono sempre potuti entrare, qua è diverso ma nessuno deve nascondere niente. Io non chiudo niente”.
In cosa deve migliorare il Monza? E qual è in questo momento il vostro punto di forza?
“La nostra forza è la nostra qualità e la nostra difesa. Dobbiamo migliorare là davanti anche perchè nelle ultime partite abbiamo sbagliato tanto. Siamo migliorati ma bisogna essere più sicuri in quella zona di campo. Io devo convincere i miei giocatori a determinare di più e avere il gusto di far male all’avversario. In attacco abbiamo tante alternative e se stimoliamo quei giocatori lì sono sicuro che il nostro campionato cambia”.
Nesta, qual è la situazione relativa agli infortunati?
“Vignato così così, Daniel Maldini ha recuperato. Sensi ha avuto tanti problemi ma sta recuperando. Birindelli invece è al 100%. Ciurria dopo la partita non ha avuto dolore ed è già un grande obbiettivo. Mi sono andato a rivedere le sue partite degli anni scorsi come Lazio – Monza dove è stato devastante”.
Dal momento in cui ha preso il Monza a oggi come siete cambiati nel tempo?
“Abbiamo iniziato un pò spaventati ma piano piano è stata raggiunta la nostra identità. Ne abbiamo passate tante: pace, litigi. L’immagine più bella è il sorriso anche dopo le sconfitte. La mia immagine della squadra è positiva. Come possiamo cambiare tatticamente con alcuni rientri? Sensi è un giocatore che può giocare come play, con lui e Pessina disponibili avremo più alternative. Il rinnovo di Petagna? Da parte sua un grande gesto, non tutti lo fanno. L’argomento mercato lo abbiamo affrontato fortemente ad inizio anno e non è cambiato niente. Le scadenze imminenti? I giocatori devono pensare a rinnovare il contratto solo dopo la salvezza, situazione in cui anche loro stessi avrebbero più potere davanti alla dirigenza”
Serie A
Di Gennaro: “La nostra impresa irripetibile, ma l’Atalanta può davvero vincere”
L’ex centrocampista del Verona ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della Dea. Leggi con noi le parole di Di Gennaro.
Antonio di Gennaro, intervistato da La Stampa, ha confrontato l’impresa del suo Verona nel 1984-85 all’Atalanta attuale. Secondo l’ex centrocampista, la dea non è più considerabile una provinciale, questo grazie al lavoro svolto da Gasperini.
Le parole di Di Gennaro
L’impresa.
“Noi eravamo davvero una provinciale: l’Atalanta non lo è, ma ha tutto per giocarsi il campionato sino alla fine”.
Le somiglianze tra il suo Verona e l’Atalanta?
“Dal punto di vista dei risultati e del gioco sì, anche se prima non c’erano i tre punti a vittoria e non si potevano effettuare i cinque cambi come oggi. Permettetemi però di dire che la nostra impresa resta davvero irripetibile ed imparagonabile“.
La differenza tra le due.
“Perché l’Atalanta ha tutto a livello di club, di conduzione tecnica e di giocatori. E’ una vera e propria macchina da guerra: non si può certo definirla come una provinciale perché da quasi dieci anni centra qualificazioni nelle coppe e se la gioca alla pari con le più grandi d’Europa”.
E’ giusto sognare?
“Assolutamente sì, perché parliamo di una squadra completa, a cui manca ancora Scamacca, che ha saputo consolidarsi nel tempo e che ha acquistato con la vittoria dell’Europa League quella consapevolezza che le potrà permettere di lottare sino alla fine”.
Chi vede favorita per lo scudetto?
“L’Inter è ancora sopra alle altre, ha qualcosa in più a livello di esperienza e di organico. Ma appena sotto metto l’Atalanta e il Napoli che avrà solo il campionato e quindi il vantaggio di giocare una gara a settimana. E poi sapete cosa ha davvero di speciale l’Atalanta?».
Su Gasperini
“Il suo allenatore. Per me Gasperini è uno dei migliori tecnici a livello europeo, con il Genoa 15 anni fa è stato precursore di un calcio che ora cercano di imitare. Già allora partiva da dietro coi famosi braccetti, giocava un calcio ad altissima intensità, ma non solo fisica: anche tecnica”.
Serie A
Roma, Mancini all’Olimpico si sente a casa: il dato sui gol
La Roma vince 4-1 contro il Lecce ed il gol del sorpasso è firmato dal capitano di giornata Mancini. All’Olimpico mette a segno il secondo timbro stagionale.
La Roma torna e vincere e lo fa con una prestazione convincente davanti ai suoi tifosi. Dopo un primo tempo difficile che sembrava proseguire sulla falsa riga delle gare precedenti, la squadra è entrata in campo con uno spirito differente nella seconda porzione di gara.
A fare da spartiacque ed allontanare un po’ di tensione ci ha pensato la capocciata del momentaneo capitano Gianluca Mancini, il quale ha anticipato il difensore con un movimento da attaccante vero.
Il numero 23 della Roma continua a confermarsi come uno dei pilastri di questa squadra e la fascia al braccio sembra averlo responsabilizzato ulteriormente. Ormai possiamo considerare alle spalle il periodo in cui veniva considerato troppo falloso e in cui protestava in modo troppo frequente ed evidente. Attualmente è un giocatore maturo e di grande personalità.
Roma: il feeling di Mancini con l’Olimpico, il particolare dato sui gol
Con il colpo di testa nella gara contro il Lecce, Mancini ha messo ha segno il suo secondo gol stagionale dopo quello in Europa League fatto contro L’Union Saint Gilloise.
Nel corso di tutta la sua esperienza romana, il centrale classe 1996 ha portato a referto ben 11 reti in campionato, tutte accomunate da un fattore costante: lo stadio Olimpico. Infatti, tutti i gol messi a referto in campionato da Gianluca Mancini sono stati realizzati nello stadio casalingo della Roma.
Probabilmente sarà dovuto al grande feeling che c’è tra lui e il popolo giallorosso, che non lo ha mai messo in discussione a differenza di altri giocatori presenti in rosa. Altrimenti, potrebbe essere un dato dovuto al caso, ma visto che nel calcio la casualità non esiste, preferiamo pensare alla versione romantica dell’accaduto.
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