Serie A
Lazio Immobile e Radu imprescindibili
La Lazio ritrova la vittoria e lo fa con orgoglio e rabbia ma senza aver ritrovato il gioco. All’ Olimpico arriva una Fiorentina molto ben organizzata e arrembante che non riesce a sfruttare un paio di occasioni a tu per tu con il portiere, nella prima Benassi tira a botta sicura su Strakosha dopo un rinvio suicida di Wallace che gli spalanca la porta biancoceleste, nella seconda dopo un ottima azione il giovane Sottil, figlio d’ arte, viene fermato nel momento del tiro da un Acerbi tornato a buoni livelli dopo un periodo di appannamento durato due partite, complimenti a lui per il ritorno in nazionale, dimostrazione che il lavoro paga.
Sempre Ciro
La squadra biancoceleste dimostra di non poter fare a meno del proprio bomber, Ciro Immobile lotta su tutti i palloni, combatte in ogni centimetro di campo e su un calcio d’ angolo di Lucas Leiva dopo una spizzata di Radu, segna il gol che porta i tre punti e un po di serenità in casa biancoceleste. È il quinto gol in campionato per il bomber biancoceleste che mantiene una media spaventosa con la maglia della Lazio, 77 partite e 55 gol, ha superato un mito come Klose con quasi la metà delle partite. La stessa vena realizzativa che ha in biancoceleste avrebbe bisogno di trovarla in nazionale per essere considerato un bomber di fama mondiale.
L’importanza di Radu
La difesa a tre non puó prescindere da Stefan Radu. Il Romeno è una colonna biancoceleste, oramai è Laziale nell’ anima. La sua importanza nei tre di difesa si è vista in queste partite dove i biancocelesti sono andati molto in difficoltà e hanno subito nove gol in quattro partite. Con il suo rientro si è vista subito la differenza nella solidità del reparto difensivo. La Lazio ha bisogno di lui, non puó fermarsi.
Serie A
Inter-Como, le formazioni ufficiali: la decisione su Barella
Inter-Como, match valido per la 17^ giornata di Serie A 2024/25: le scelte ufficiali di Simone Inzaghi e Cesc Fabregas per il monday night.
La partita che chiuderà la 17^ giornata di Serie A sarà quella tra l’Inter di Simone Inzaghi e il Como di Cesc Fabregas.
Le due squadre torneranno ad affrontarsi nel massimo campionato a distanza di 21 anni e 282 giorni, ovvero dal 16 marzo 2003: vittoria del club meneghino per 4-0 al Meazza (doppietta di Vieri e reti di Di Biagio e Batistuta) con Héctor Cúper allenatore.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
La designazione arbitrale
ARBITRO: GIUA
ASSISTENTI: BACCINI – CAPALDO
IV: RUTELLA
VAR: MAGGIONI
AVAR: SOZZA
Inter-Como, le formazioni ufficiali
INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, Bastoni, C. Augusto; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. All. Inzaghi
COMO (4-2-3-1): Reina; Goldaniga, Dossena, Kempf; Van der Brempt, Sergi Roberto, Da Cunha, Fadera; Nico Paz, Strefezza; Belotti. All. Fabregas
Serie A
Fiorentina-Udinese: Brenner in tribuna per scelta tecnica
Il brasiliano dell’Udinese non si accomoda nemmeno in panchina per la gara contro la Fiorentina: questa la scelta dell’allenatore bianconero Kosta Runjaić.
Tra pochi minuti Fiorentina ed Udinese si affronteranno al Franchi nel posticipo del lunedì che vale la diciasettesima giornata di Serie A. Dopo la sconfitta contro il Bologna nello scorso turno i viola di Palladino vogliono tornare a vincere davanti al proprio pubblico, mentre i friulani cercano il colpaccio dopo lo stop interno contro il Napoli.
Per la gara contro la Fiorentina il tecnico bianconero Kosta Runjaic è stato costretto a rinunciare a Bijol per un affaticamento muscolare poco prima del match.
Il difensore sloveno, però, non sarà l’unico a saltare il match di questa sera. Infatti anche l’attaccante Brenner mancherà, ma per tutt’altro motivo. L’allenatore tedesco dell’Udinese ha deciso di spedirlo direttamente in tribuna per scelta tecnica. I motivi precisi di questa scelta, però, sono ancora da capire.
Serie A
Roma, Pisilli si racconta: “Al mio primo gol in carriera ho pianto. Su De Rossi e Ranieri…”
Il giovane centrocampista della Roma, Niccolò Pisilli, ha parlato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio soffermandosi sulle emozioni del suo recente debutto.
Niccolò Pisilli, centrocampista della Roma, è una delle note più positive in questo inizio da incubo della formazione ora allenata da Claudio Ranieri.
Il giovane giocatore si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio ed in particolare si è soffermato sul suo ultimo periodo della vita, nel quale c’è stato il suo esordio tra i grandi.
Roma, le parole di Pisilli
Al mio primo gol in carriera ho pianto, non sono riuscito a trattenere le lacrime. Studio Scienze della Comunicazione, ho appena iniziato il secondo anno. Mi piacerebbe fare video che raccontano il calcio o magari anche l’inviato. Davanti alle telecamere sono ancora un po’ in difficoltà, mi emoziono. Sono le prime volte…”.
Ha un’esultanza che ripete?
“Vado di istinto, mi viene naturale. Non me ne rendo conto. Mi lascio solo trasportare dalle emozioni, come dopo aver perso la finale Scudetto in Primavera. Quella è una ferita ancora aperta. Era la fine del percorso giovanile: quando entri a 8 anni, vedi la Primavera come l’apice del percorso. Giocare la finale per uno entrato 10 anni prima era un sogno. Vincerla sarebbe stato come scrivere un pezzettino di storia”.
Che cosa ha rappresentato per lei De Rossi?
“Per me era speciale, mi ha dato la possibilità di giocare. La prima partita da titolare in Serie A e di dimostrare quello che potrebbe essere il mio valore. Nonostante giocassi poco, ad ogni allenamento mi faceva tantissimi discorsi: lì mi arrivava la sua stima nei miei confronti e quello vale più di 1.000 altre cose”.
Ranieri invece cosa vi ha dato?
“Ha riportato entusiasmo e molta serenità. Ha una carriera alle spalle che parla per lui, eppure si spende come fosse il suo primo progetto”.
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