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Da Sarri a Zaccagni, la nona sinfonia di Lotito: le pagelle del mercato biancoceleste
L’accoppiata Lotito-Tare stavolta non delude, acquisti mirati e scarso desiderio di resa, questo il voto al mercato degli aquilotti.
Il mercato estivo dei biancocelesti ci appare come un libro, un vero e proprio romanzo, condito perfino di un lieto fine che fa sognare. Tutto inizia con la silenziosa fuga di Inzaghi, che nonostante la parola data alla dirigenza capitolina, si accasa a Milano, sponda nerazzurra. Un colpo al cuore dei tifosi che, per diversi giorni, non fanno che interrogarsi sull’eventuale sostituto che prenderà posto sulla panchina, e fra alti e bassi, arriva il primo grande colpo di questo mercato: Maurizio Sarri.
Giorni interi di estenuanti trattative, con diversi mozziconi di sigaretta abbandonati nei posacenere di Formello, fino alla fumata bianca. Inizia così l’avventura del tecnico toscano sulla panchina laziale.
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Da Sarri a Zaccagni, la nona sinfonia di Lotito: le pagelle del mercato biancoceleste
Con Sarri che finalmente prende il suo posto all’interno della franchigia biancoceleste, Lotito e Tare iniziano a guardare con veemenza su un mercato mai così impoverito, colpa di una pandemia che non è ancora stanca di colpire.
Il primo colpo è un romantico ritorno a casa, condito da prestazioni già eccellenti: Felipe Anderson torna a Roma, di nuovo con l’aquila sul petto. Il presidente della Lazio lo strappa al West Ham senza dover pagare un solo centesimo, ma solo al momento di un’eventuale cessione del brasiliano, la metà sarà devoluta proprio ai britannici, ai quali è stato sottratto il pagamento dell’ultima rata (pari a 3 milioni di euro), come “pagamento” del cartellino del calciatore carioca.
Chi torna, senza mai aver indossato la maglia capitolina è Hysaj, che torna sì, ma agli ordini di Maurizio Sarri, al quale ha legato un frammento piuttosto importante della sua carriera, ma a Napoli, anche questo un colpo a costo 0, ennesimo affare targato Tare.
Il terzo è uno di quegli acquisti che sembrano avere il nome del DS albanese stampato, Luka Romero infatti, attaccante sedicenne del Maiorca, raggiunge la capitale nostrana con rinnovato entusiasmo, legandosi addirittura alla prima squadra (con la quale ha già esordito). I numeri del giovane fanno davvero paura, ma è inevitabile fare ragionamenti sull’effettiva qualità del campionato iberico, specie in cadetteria. La vera sfida inizia adesso, ma il “piccolo Messi” è pronto a conquistare i tifosi laziali. 200 mila euro il costo dell’operazione, un vero affare, per un ottimo talento.
Il quarto, quello che nessuno si aspettava, è Pedro, direttamente dai cugini giallorossi, un evento che non si vedeva da diversi decenni. Anche per il calciatore spagnolo è un ritorno, perchè come per Hysaj, ha condiviso parte della sua straordinaria e vincente carriera al tecnico toscano, che lo ha fortemente voluto alla sua corte. Anche per quanto riguarda questo affare, il costo è 0. Un altro colpaccio per la Lazio che, a piccoli passi, inizia a prendere forma.
Abbattuto il provvedimento preso dal Covisoc, che bloccava le ufficializzazioni dei calciatori già acquistati dalla società capitanata da Lotito, iniziano le cessioni, fra le quali ci sono quelle di Palombi, di Armini, Alia, Djavan Anderson, Kiyine (con obbligo, al Venezia), questi tutti prestiti, per concedere ai giovani di farsi le ossa altrove. Chi invece saluta definitivamente la capitale è Joaquin Correa, che seguirà il tecnico Inzaghi all’Inter. Una cessione dolorosa ma obbligata dalla volontà del calciatore, di vivere un nuovo capitolo della sua carriera. Anche Caicedo saluta, accasandosi a genova, sponda rossoblu, e assieme a lui, anche Fares (seppur in prestito), sempre al Genoa di Ballardini.
L’ultimo, importantissimo colpo della società romana, è Mattia Zaccagni, fantasista del Verona. Un acquisto quasi obbligato quello siglato dalla dirigenza laziale, che dopo aver visto sfumare clamorosamente Kostic, ha cercato in ogni modo di non farne rimpiangere le qualità, trovando un alternativa che entusiasma il popolo capitolino, che ora freme per vedere il calciatore ex Hellas in campo.
Mancherebbe un centrale difensivo all’appello, che da diversi anni crea delle grane invadenti alla franchigia biancoceleste, ma per un libro così, non può non esserci un lieto fine. Un bell’8.5 all’accoppiata Tare-Lotito, che dopo anni di sacrifici, adesso fanno sognare la tifoseria laziale.
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Salone d’Onore CONI: Premio Giovani Giornalisti a Daniele Bartocci
Successo al Salone d’Onore CONI per la XV Edizione del Premio Andrea Fortunato, che ha celebrato le eccellenze dello sport italiano e della medicina. Tra i protagonisti, oltre a illustri personaggi come l’ex CT Nazionale Italiana di Calcio Roberto Mancini e il campione del mondo 2006 Andrea Barzagli, il giovane giornalista e amico Daniele Bartocci, grande esperto food&sport.
Ieri mattina, lunedì 9 dicembre, presso il prestigioso Salone d’Onore CONI a Roma, si è tenuta la XV Edizione del Premio Andrea Fortunato – Lo Sport è Vita, uno dei riconoscimenti più ambiti e significativi del panorama sportivo nazionale, che ogni anno premia i più grandi personaggi del calcio italiano e della medicina. Organizzato dalla Fondazione Fioravante Polito di Santa Maria di Castellabate (Salerno), il premio non è solo un’occasione per celebrare i protagonisti dello sport, ma rappresenta anche un’importante iniziativa per sensibilizzare sul tema della prevenzione medica nello sport. Il cuore del messaggio promosso dalla Fondazione è il Passaporto Ematico, uno strumento volto a rendere obbligatori esami ematici e cardiaci per gli atleti. Questo progetto è intitolato a quattro compianti calciatori: Andrea Fortunato, Piermario Morosini, Flavio Falzetti e Carmelo Imbriani, le cui tragiche scomparse hanno evidenziato l’importanza della prevenzione nella pratica sportiva.
Tra i giovani talenti emergenti, tra l’altro sempre molto sensibili a queste fondamentali tematiche sociali, grande attenzione al Premio Giovani Giornalisti, vinto da Daniele Bartocci, una figura brillante e già affermata nel panorama giornalistico sportivo e del food italiano. Daniele Bartocci rappresenta l’essenza del giornalismo sportivo moderno: innovazione, competenza e passione.
Un estratto della motivazione: “Un riconoscimento al lavoro svolto con professionalità, sensibilità e una visione innovativa da Daniele Bartocci, già vincitore del Myllennium Award e di tanti altri premi nazionali, esempio di dedizione e qualità, e di ispirazione per le nuove generazioni”.
Insomma, oltre a premiare le eccellenze del Bel Paese e Daniele Bartocci come miglior giornalista italiano giovane 2024, il Premio Andrea Fortunato al Salone d’Onore CONI è una celebrazione dei valori dello sport come resilienza, solidarietà e impegno sociale. La manifestazione riafferma il suo ruolo centrale nel promuovere iniziative di grande rilevanza sociale, rendendo omaggio a chi si distingue non solo per risultati sportivi, ma anche per il contributo umano e professionale. “Sono particolarmente felice di questo riconoscimento, in un’iniziativa di assoluto valore per lo sport italiano” ha commentato Daniele Bartocci presente al Salone d’Onore CONI.
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Bologna, festeggiamenti per mister Italiano
Oggi in casa dei felsinei è giorno di festa: l’occasione speciale è il compleanno del mister Vincenzo Italiano. Ripercorriamo insieme la sua carriera.
Prima di allenare Fiorentina e Bologna in Serie A, Vincenzo Italiano, che oggi taglia il traguardo dei 47 anni, era un bambino. Nato in un piccolo paese siciliano, Ribera.
Fin da allora, Vincenzo aveva un solo obiettivo: diventare un calciatore. Ma crescere al sud, dove le opportunità sono poche, ha reso il suo cammino ancora più difficile. “A 15 anni ho lasciato casa, abbandonando tutto ciò che pensavo fosse impossibile lasciare”, ha ricordato lui stesso.
E ha rivendicato di essere uno dei pochi a farcela: “Venire fuori dal paesino in cui sono nato è qualcosa di straordinario. Sono solo il terzo nella storia a diventare un calciatore professionista”.
Quando è tornato in Sicilia per allenare il Trapani, ha trasmesso il suo messaggio di speranza e determinazione: “Nessun limite, solo orizzonti”. Questo motto riassume la sua visione: ambizione e lavoro duro.
Il percorso da allenatore
Diventare allenatore per Italiano non è stata una scelta casuale. Come ha spiegato lui stesso: “Il destino ha voluto che in alcune stagioni superassimo le aspettative grazie a una precisa organizzazione e a un’identità di gioco chiara”.
Essere un allenatore, però, è una vera e propria vocazione: “L’allenatore pensa h24: squadra, club, dirigenti, presidenti, tifosi”, afferma. È un impegno totale, che richiede sacrificio e dedizione costante.
Italiano è arrivato in Serie A, ma non senza sforzi. L’esperienza da allenatore dello Spezia è stata decisiva per la sua crescita: ha guidato la squadra alla promozione nella massima serie e l’ha mantenuta in A, due traguardi che hanno consolidato la sua reputazione. Con la Fiorentina, poi, ha fatto il salto di qualità definitivo, dimostrando di poter competere ai massimi livelli.
Con il Bologna, in questo periodo, sta trovando una quadra: soprattutto nelle ultime partite, inclusa quella allo Stadium contro la Juventus, dove ha conquistato un pareggio 2-2.
Il suo club gli fa tanti auguri.
Oggi è il compleanno di Vincenzo Italiano 🎂
Tanti auguri Mister 🥳🇮🇹#WeAreOne pic.twitter.com/fzx5zdcMyX
— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) December 10, 2024
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Hellas Verona, e adesso? Il countdown di Sogliano e la prossima mossa
L’Hellas Verona a causa della sconfitta interna contro l’Empoli si ritrova ora al terzultimo posto. Il DS ha parlato di decisione su Zanetti entro 24/48 ore.
I gialloblu si ritrovano a dover probabilmente ripartire da una nuova guida tecnica a metà stagione. L’avventura del tecnico vicentino pare arrivata al capolinea.
Hellas Verona, ore concitate: chi sarà il successore di Zanetti?
Poche ore dopo il fischio finale del match tra gli scaligeri e l’Empoli, Sean Sogliano insieme al capitano Darko Lazovic si è presentato in conferenza stampa per parlare della momento estremamente negativo.
Tra le altre cose, ha parlato nello specifico della situazione di Paolo Zanetti e di come non si sarebbe presa nessuna decisione in serata ma solo due o tre giorni più tardi. A detta di molti, questa scelta non migliora la situazione e l’umore della tifoseria che al termine della gara ha contestato pesantemente la squadra (cosa che si vede raramente dalle parti di Verona).
Sempre durante la conferenza stampa, il DS ha anche fatto il nome di Salvatore Bocchetti come possibile traghettatore ma non essendo ancora in possesso del patentino UEFA dovrebbe essere affiancato da un’altra figura (come era stato con Zaffaroni nella stagione 2022/2023). Tra le idee c’è anche la promozione di mister Sammarco dalla Primavera ma resta finora una suggestione.
L’imminente passaggio di proprietà getta ancora più pressione sull’attuale società che deve gestire parte sportiva e amministrativa (entrambe in procinto di cambiamento) nello stesso momento.
Insomma, il caos regna sovrano in riva all’Adige e domenica c’è già un altro impegno cruciale in casa del Parma. Entro la fine dell’anno è obbligatoria una svolta e il mercato potrebbe aiutare alla causa.
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