Serie A
L’angolo tecnico della quinta giornata di serie A

L’angolo tecnico: vola il Napoli di Spalletti, milanesi a braccetto. Tiene il punto Mourinho, vita giovane in campo.
Il turno infrasettimanale di serie A è stato aperto martedì dal divertente pareggio fra Bologna e Genoa (2-2). Occasioni da gol, portieri protagonisti e pubblico plaudente. Pecca finale sul dubbio rigore concesso al Genoa, che ha portato al pareggio definitivo. Veementi le proteste del tecnico felsineo Mijhailovic (espulso). Le due squadre devono lavorare molto sulla fase difensiva, mancano le coordinate fra centrocampo e difesa.
In serata, Inter corsara sull’ostico campo di Firenze. Una vittoria da grande squadra: non è da tutti uscire tritati da un primo tempo come quello di marca viola e andare a vincere con una grande ripresa, là dove Italiano ha imposto possesso campo, aggressività in ogni zona del terreno di gioco e ritmi atletici altissimi. Nel segreto degli spogliatoi durante il riposo, Inzaghi ha toccato le corde giuste e gli interisti sono tornati in campo con un altro piglio e la faccia giusta, chiudendo l’incontro in cinque minuti, fra la rete di Darmian e quella di Dzeko. Il graffio finale di Perisic è stato un messaggio: noi ci siamo sempre. Complimenti alla Fiorentina, vivissimi, ma la coperta è corta con poche alternative valide ai titolari.
Contemporaneamente a Inter-Fiorentina in campo anche Atalanta-Sassuolo, altra partita degna di nota e che ha divertito chi l’ha vista. Bergamaschi che hanno avuto una marea di occasioni da gol nel primo tempo, ma oltre le reti di Gosens e Zappacosta non sono andati. Un numero di Berardi ha riaperto la partita che è stata in bilico fino alla fine. Squadre uscite fra gli applausi del pubblico, Gasperini che aggiusta la classifica dopo le difficoltà iniziali e si prepara alla trasferta di Milano contro la capolista Inter.
La squadra orobica è destinata a crescere soprattutto con il recupero di Muriel e l’inserimento in pianta stabile di Koopmeiners. Crisi Sassuolo, alla terza sconfitta di fila: rivedere modulo e uomini sarà il lavoro di Dionisi in vista del prossimo impegno casalingo contro la Salernitana.
L’angolo tecnico: la Juventus si rialza, il Milan avanza
Il turno di mercoledì ha visto la sofferta vittoria della Juventus a La Spezia, dopo essere stata sotto 2-1 (2-3 finale). Un brodino per Allegri, nulla di più. Squadra strutturata malissimo a centrocampo, difesa aggrappata alla gioventù di De Ligt (autore del gol vittoria) che aiuta a riguardare Chiellini e attacco che si regge esclusivamente su Morata e Kean (se mancano entrambi chi gioca?). Ad oggi l’unico giocatore da Juventus, a parte i mostri sacri Bonucci e Chiellini, è Dybala (insieme a Chiesa) che quando sta bene è un fuoriclasse che fa la differenza.
Thiago Motta ha mandato il messaggio sbagliato alla squadra dopo il 2-1: difendere il risultato. Vero che Locatelli ha salvato il 3-1 sulla linea, ma lo Spezia era ormai tutto arroccato in difesa e ha pagato dazio.
Il Milan 2 supera il Venezia che aveva parcheggiato il camion davanti alla porta di Maenpaa: ci è voluta la furia di Hernandez per sbloccare il 2-0 con l’assist gol per Diaz e il potente tiro con il quale ha freddato l’incolpevole portiere veneto. Pioli deve recuperare gli assenti, la può svangare con squadre medio-piccole, con le squadre più forti potrebbe avere qualche problema.
Spiace per Paolo Zanetti, valente tecnico dei lagunari, ma la salvezza non si conquista giocando esclusivamente di rimessa. Fra l’altro ha in Vacca Jr, Aramu ed Henry gli elementi di riferimento per introdurre un gioco più offensivo.
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L’angolo tecnico: Castori si salva, Mazzarri cade in casa
Grande festa a Salerno per la rimonta sul Verona (da 0-2 a 2-2): Castori ha trovato la squadra, gli manca un po’di fortuna, deve tenere duro. Con Tudor i gialloblù hanno svoltato: squadra più sicura e autoritaria, gioco più fluido, alcuni elementi rilanciati. Se gli allenatori che vengono dopo Di Francesco fanno sempre meglio, significa che l’allenatore abruzzese deve apportare qualche modifica alle sue convinzioni.
L’Empoli passa a Cagliari, prima sconfitta per Mazzarri di fronte al suo nuovo pubblico. Le reti di Di Francesco e Stulac hanno messo il sigillo a una meritata vittoria. Un plauso ad Andreazzoli per il coraggio avuto nel lanciare il giovane difensore centrale Viti (classe 2002) fra gli undici titolari e il centrocampista Asslani (classe 2002 anche lui) a gara in corso. Joao Pedro e compagni hanno approcciato male la partita e non è la prima volta: Mazzarri dovrà vestirsi da psicologo e lavorare sulle teste dei suoi.
Il Napoli vola, Mourinho continua a vincere in casa
Le partite di giovedì hanno chiuso la quinta giornata e il Napoli ha mandato un messaggio chiaro al campionato con lo 0-4 alla Sampdoria (stesso risultato di Udine). Un attaccante completo come Osimhen non lo ha nessuno e Spalletti lo sta mettendo in condizione di rendere al massimo (doppietta per lui). Ma è tutta la squadra che gira come un orologio, Anguissa davanti alla difesa è un muro difficile da oltrepassare.
D’Aversa non ha nulla da recriminare, vista la schiacciante superiorità degli avversari, ma deve solo preoccuparsi del contraccolpo psicologico che potrebbe minare le sicurezze del gruppo doriano.
Alla Roma basta un gol di Tammy Abraham, che sfrutta un cross basso del giovane Calafiori, per portare a casa l’intera posta. Mourinho tiene il punto, non molla e si bea di avere insisitito per l’acquisto dell’attaccante inglese. Unica nota negativa: l’espulsione del capitano Pellegrini a un minuto dalla fine.
Assenza pesante in vista del derby contro la Lazio. I friuliani incamerano la seconda sconfitta consecutiva, ma danno segnali confortanti. Gotti può stare sereno, giocando così la salvezza non dovrebbe essere obiettivo difficile.
Il Torino butta al vento la vittoria contro la Lazio, dopo il vantaggio segnato dal solito Pjaca, per un rigore provocato da Djidji e realizzato con la solita freddezza dall’ex Immobile. Juric può essere soddisfatto, la squadra c’è e i nuivi innesti stanno marciando a ritmo spedito. Mentre Sarri (in tribuna per la squalifica) continua la sua marcia senza derogare dal suo credo tattico che mette in difficoltà i difensori (7 gol subiti in 5 partite). Non un bel segnale in vista del derby di domenica, così come la condione atletica generale che non sembra essere ottimale.
È stata una giornata importante, che ha confermato la tendenza degli allenatori a liberare il talento dei giovani: Calafiori (Roma), Sottil (Fiorentina), Pellegri (Milan), Viti e Asslani (Empoli), Hickey e Vignato (Bologna), Piccoli (Atalanta), Casale (Verona), Carboni (Cagliari), Soppy (Udinese) sono linfa vitale per il nostro campionato alla costante ricerca di giovani che siano il futuro della lega. E in rampa di lancio ce ne sono altri, che aspettano solo un segnale come Baldanzi (Empoli), Satriano (Inter), Stanga (Milan), Terzic (Fiorentina), Bove (Roma), Moro (Lazio), Miretti (Juventus).
Serie A
Roma, Pellegrini infortunato: in dubbio per l’Atalanta

Un altro brutto colpo per la Roma di Claudio Ranieri. Il club si prepara ad affrontare la fase finale della stagione con un nuovo imprevisto.
Roma: niente di buono
Durante l’allenamento di oggi, il capitano Lorenzo Pellegrini ha accusato un problema muscolare che lo ha costretto ad interrompere la seduta precauzionalmente. Il centrocampista giallorosso ha sentito un fastidio durante una parte del lavoro atletico. E dopo aver avvertito un certo dolore, ha deciso di fermarsi e sottoporsi a un primo controllo medico.
La situazione ha subito allarmato lo staff. Tanto che si è deciso di pianificare per venerdì 9 maggio una serie di esami strumentali per capire l’entità del danno e definire i tempi di recupero. Al momento, la sua presenza nella prossima sfida contro l’Atalanta, che si preannuncia decisiva per le speranze europee della Roma, è in forte dubbio. La squadra capitolina è ancora in corsa per un posto nelle competizioni europee. Ma l’assenza di Pellegrini rappresenterebbe un ulteriore ostacolo in un campionato già difficile.

LA GRINTA DI LORENZO PELLEGRINI ( FOTO SALVATORE FORNELLI )
Un pilastro che crolla
Pellegrini rappresenta uno dei pilastri della Roma. E per la suqdra è spesso simbolo di passione e leadership. Ma ha attraversato una stagione tutt’altro che facile. La sua prestazione sul campo non è stata all’altezza delle aspettative. Con una media voto di 5.68 e solo due gol e un assist all’attivo,ha ottenuto numeri che non rispecchiano il suo talento e le sue potenzialità. Nonostante l’arrivo di Ranieri, che ha provato a rilanciarlo, Pellegrini ha faticato a ritrovare la continuità che lo aveva visto protagonista in passato.
Questa nuova preoccupazione complica ulteriormente la situazione. In un momento della stagione in cui la Roma ha bisogno di tutti i suoi uomini più rappresentativi l’assenza di Pellegrini è un duro colpo. Soprattutto nel match contro l’Atalanta. Tanto più che la squadra si gioca una fetta importante del suo futuro europeo. In attesa di ulteriori aggiornamenti medici, i tifosi sperano che l’infortunio non si riveli grave. Anche se, purtroppo, il rischio di non poter contare sul capitano per la sfida di Bergamo è sempre più concreto.
Le interviste
Tafanelli (compagno Matilde Brandi): “Juve in cerca di identità”

“Juve in cerca di identità sicuramente. L’Inter? Simone Inzaghi penso sia un ottimo tecnico ma ha davvero una grande fortuna”. Senza peli sulla lingua il futuro marito della showgirl Matilde Brandi Francesco Tafanelli, noto tifoso bianconero. Francesco Tafanelli, ex promettente calciatore delle parti di San Severo (oggi noto manager nel mondo della moda), ha 54 anni. E’ uscito allo scoperto come compagno di Matilde Brandi esattamente a inizio 2023, quando i due raccontarono la loro relazione al noto talk show Verissimo (Mediaset).
“Devo ammettere con tutta onestà che, a qualche ora dall’inizio della partita di ritorno a San Siro contro il Barcellona, avevo dato l’Inter di Simone Inzaghi per spacciata: a mio avviso sarebbe passato più facilmente il Barcellona che avrebbe avuto anche un senso di rivalsa, visto che in casa propria aveva subito comunque sia una pressione molto forte da parte dell’Inter. I primi due gol nerazzurri mi avevano immediatamente fatto capire che mi sbagliavo; il 3 a 2 del Barcellona, invece, mi ha fatto rientrare in quei binari e dire forse non mi sbagliavo. Poi il calcio è fatto evidentemente di episodi…”
E’ legittimo considerare Acerbi l’uomo più carismatico di questa Inter? “Francesco Acerbi rimane sicuramente un buon giocatore ma… Sfido chiunque a dirmi che potesse pronosticare in Acerbi l’uomo che avrebbe risolto la semifinale di Champions… Ripeto, quei due episodi hanno poi caratterizzato la finale dell’Inter…”
Quindi tutto merito di Simone Inzaghi? “Ritengo che Inzaghi sia un ottimo tecnico ma dotato anche di grandissima fortuna…”. Sulla sua amata Juventus Tafanelli, futuro marito di Matilde Brandi (nota tifosa romanista), non ha dubbi: “La Juventus è una squadra a mio avviso in cerca di identità. Il cambio di gestione dovuto alla parte tecnica, quindi da Thiago Motta a Tudor, è molto poco significativo secondo me…Mi spiego meglio: Thiago Motta era un ottimo allenatore in una città in cui le aspettative e le pressioni non sono di certo quelle di Torino.
E probabilmente è stato o si è sopravvalutato sotto questo aspetto, rimanendo comunque un elemento di primo piano. Stesso discorso per Tudor…”. Quindi cosa vorresti dire Francesco? “Sinceramente direi che non vedo in queste figure quella personalità, quel carisma, quell’autorevolezza che servono per gestire un gruppo come quello della Juventus. Occorre ribadirlo: al netto di giocatori come Yildiz, che per me è un fenomeno, piuttosto che Vlahovic e qualche altro calciatore come Thuram, non ci sono più dei riferimenti precisi anche in campo. E questo secondo me è fortemente penalizzante…”
Serie A
Napoli, il dopo Osimhen potrebbe arrivare dalla Premier

La squadra di Antonio Conte, il Napoli, ha iniziato i sondaggi per il dopo Victor Osimhen, cominciando da un giocatore della massima serie inglese.
La squadra partenopea ha deciso di puntare su un profilo top per l’attacco. Nelle ultime ore ci sarebbe stato un sondaggio per Darwin Nunez, centravanti del Liverpool che potrebbe cambiare aria nella prossima stagione.

Darwin Nunez #9 of Liverpool and Nathan Ake #6 of Manchester City challenge for the ball during the Premier League match Manchester City vs Liverpool at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 25th November 2023
(Photo by Conor Molloy/News Images)
Napoli: sondaggio Nunez
Cinque gol in questa Premier League in ventisette presenze. Tuttavia, nelle ultime diciassette gare ha iniziato la partita solamente una volta.
L’ostacolo più grande alla trattativa è la valutazione dell’uruguaiano. I Reds lo hanno pagato 64 milioni di sterline. Per questo motivo non vorrebbero scendere sotto i 50. Il Napoli ha chiesto informazioni nel corso delle ultime settimane e potrebbe acquistarlo per sostituire un Osimhen. Il nigeriano sembra ormai destinato verso la cessione (si parla di 75 milioni).
Nei giorni scorsi ha parlato Arne Slot, allenatore del Liverpool.
“Credete sempre a quello che dicono i giornalisti? Non sempre? Nemmeno io. A volte è vero, ma a volte è meglio non credere a tutto quello che si scrive sui giocatori. Per me è una cosa completamente nuova. Ho detto molte volte che sto lavorando in un club dove è davvero piacevole lavorare. Per me è molto importante avere un ambiente di lavoro positivo, e questo lo ho con Richard (Hughes, il direttore sportivo, ndr). Quindi l’ultima, ultima, ultima cosa che farebbe sarebbe dirmi: ‘Se lo fai giocare, ci costerà questa cifra’. Questo non lo farà mai, mai. Non so se sia vero o meno, perché non ne abbiamo mai parlato. Lui non interferisce mai con la formazione. Potrebbe anche essere vero, ma se lo dice un giornalista, bisogna prenderlo con le pinze”.
Queste le parole del tecnico del Liverpool, fresco vincitore della sua prima Premier League con i Reds. Dove andrà Darwin Nunez?
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