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Serie A

Cagliari, vediamo insieme le mosse anti Sampdoria

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Il Cagliari domenica nel lunch match affronta la Sampdoria. Una partita durissima, che non ammette errori. Servono i tre punti. Come si stanno preparando i rossoblù?

Mazzarri ha lavorato in questi 13-14 giorni, con coloro che sono rimasti ad Asseminello. Una decina di calciatori in questo periodo sono stati assenti, a causa degli impegni con le nazionali. Il Cagliari infatti, nonostante l’ultima posizione in classifica, vanta in rosa numerosi calciatori che giocano in nazionale. Segnale questo, che mette in evidenza, la bontà della rosa a disposizione di Walter Mazzarri. Chi è rimasto ad Assemini ha lavorato intensamente. Doppie sedute di allenamento, lavoro fisico e tattico. Una full immersion importante per tutto il gruppo.

Cagliari anti Sampdoria

Mazzarri, dopo questi giorni intensi di lavoro pare abbia le idee più chiare. Si ripartirà dal 3-5-2, modulo mazzarriano per eccellenza. In difesa oltre a Caceres e Godin, potrebbe trovare posto Walukiewicz, visto che Ceppitelli è ancora out, e Carboni ha lavorato a parte. In mezzo al campo, Nandez dovrebbe essere l’esterno di destra, mentre in mezzo oltre a Strootman, che ha lavorato in gruppo, Marin e probabilmente Deiola. A sinistra Lykogiannis pare favorito su Dalbert, ancora a parte. Il greco con meno compiti difensivi, può esprimere meglio il suo potenziale nel gioco offensivo. Davanti la coppia sarà composta da Joao Pedro e Keita Balde. Al momento non esistono alternative. Farias è out, e non pare abbia voglia di restare in Sardegna, Ceter è infortunato. Resta il solo Pavoletti, che ha approfittato della pausa per mettere minuti nelle gambe. Questa potrebbe essere la partita spartiacque della stagione.

 

 

Serie A

Juventus KO. Come sta andando la gestione della crisi?

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Juventus-Atalanta, Thiago Motta

Altra sconfitta, altro KO tecnico per la Juventus, che nasconde la testa sotto la sabbia minimizzando i problemi del club. Thiago Motta cerca di reagire.

Ancora una volta la Juventus ha subito una caduta rovinosa durante la partita di ieri contro l’Atalanta, con un risultato di 0 – 4.

La quinta sconfitta più grande di tutta la storia juventina, la più eclatante, dopo uno storico similare di quasi 60 anni fa, che non sembra smuovere alcuna reazione.

È, infatti, l’ennesima dimostrazione della profonda spaccatura che c’è da mesi all’interno del club bianconero, di problemi così colossali che vengono nascosti sotto cumuli e cumuli di sabbia, invece di essere affrontati.

La Juventus non intende approntare alcun cambiamento, non vuole attivare alcun piano di emergenza, ma solo guardare oltre l’orizzonte in ricerca di una magica soluzione.

Vuole minimizzare la questione agli occhi del mondo calcistico, pur essendo consapevole che ormai c’è un elefante in una stanza.

Così fa anche Thiago Motta, che cerca di smuovere le acque torbide della squadra, non solo guadando negli occhi i suoi giocatori, ma convincendoli tutti che c’è ancora tempo di rialzare la testa, di vincere.

Un risultato che aveva sperato di far segnare nella storia Juventina, ma che invece ha dirottato nella direzione opposta.

Infatti, in caso di un’ulteriore sconfitta, il club bianconero dovrà prendere definitivamente delle scelte dolorose.

La Juventus e Motta tentano di placare gli animi

Quindi, al momento, la Juventus non ha intenzione di cambiare le cose, di stravolgere la situazione, ma sicuramente ha preso atto della sua ultima sconfitta.

Juventus

(Foto di Salvatore Fornelli)

Un boccone amaro, che difficilmente scenderà giù nel breve periodo. Un malessere fastidioso, che non solo tocca la società bianconera, ma ovviamente tutti i suoi tifosi accaniti, dentro e fuori lo stadio. Thiago Motta, quindi, si immola come eroe del club juventino, che distrae, dissipa e disperde le fiamme della discordia. Un tentativo da manuale, che però ha ottenuto ben pochi risultati rispetto alla confusione generale creata.

Proprio per tale motivo, dopo l’ultima sconfitta eclatante con l’Empoli, Motta, insieme a Giuntoli, Ferrero e Scanavino, aveva provato a fare il punto della situazione, il check del quadro generale, per capire quale fosse l’intoppo e porvi rimedio.

Lo sforzo dell’allenatore è, pertanto, di leccare le ferite subite, riassemblare la squadra e rafforzare gli elementi deboli, mutando il dolore e la rassegnazione accumulata in rabbia.

La scintilla che riaccenderà gli animi scossi dei giocatori, prima dei nuovi allenamenti mattutini, sempre più intensi e mirati.

Piani, decisioni future, che forse questa volta sono influenzate dalla reale condizione disgregata della squadra, e che andranno, di conseguenza, a puntare tutto su chi veramente si impegnerà.

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Serie A

Lazio, si ferma Rovella: out con l’Udinese?

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Lazio-Como, Baroni

Piove sempre sul bagnato, soprattutto in casa Lazio. La squadra di Baroni oltre  a Nuno Tavares contro l’Udinese dovrà fare a meno anche di Nicolò Rovella.

La sfortuna sembra non lasciare la Lazio. La squadra di Marco Baroni, dopo il forfait di Nuno Tavares, dovrà fare a meno anche di Nicolò Rovella. Il centrocampista, indisponibile anche per il ritorno di Europa League dopo l’espulsione a Plzen andrà solo in panchina contro l’Udinese.

Lazio

NICOLO ROVELLA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lazio in difficoltà

Periodo da dimenticare, dal punto di vista degli infortuni, per il club capitolino. A poche ore dal match contro l’Udinese, Marco Baroni dovrà fare a meno anche di Nicolò Rovella, oltre a Nuno Tavares.

Come riferisce LaLazioSiamoNoi.it, infatti, il centrocampista biancoceleste va verso la panchina contro i friulani. Affaticamento muscolare per lui, accusato già nel pomeriggio di ieri durante la rifinitura (si era alternato con Basic nelle tattiche).

A livello tattico adesso la Lazio potrebbe ridisegnarsi con un 4-3-3 con Belahyane, oppure uno tra Tchaouna, Noslin e Pedro in attacco con il passaggio al 4-2-3-1.

Alla vigilia di una partita importante per l’economia quarto posto, il club di Claudio Lotito perde due dei suoi pezzi importanti. Se i biancocelesti vincessero, infatti, scavalcherebbe la Juve di Thiago Motta.

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Serie A

Juventus, cosa è successo in Curva Sud a fine partita

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L'Allianz Stadium, uno dei primi stadi con capienza massima

Dopo la pesante sconfitta della Juventus, la Curva Sud ha manifestato il proprio malcontento con una contestazione che, però, non è sfociata in tensioni all’esterno dello stadio.

Al termine della partita, sotto una pioggia battente, il piazzale della Curva Sud è stato presidiato dalle forze dell’ordine, con un blindato dei carabinieri e un plotone di agenti antisommossa in assetto di sicurezza. Tuttavia, non ci sono stati scontri né proteste violente: la maggior parte dei tifosi ha lasciato lo stadio in silenzio, visibilmente delusa e arrabbiata, ma senza ulteriori manifestazioni di protesta.

I cori per Allegri: nostalgia o provocazione?

Un episodio curioso è avvenuto tra l’ingresso della Curva e i tornelli, dove un gruppo di tifosi ha iniziato a intonare cori in favore di Massimiliano Allegri. I video della scena sono diventati rapidamente virali. Non è una novità: già nella passata stagione, dalla stessa zona dello stadio erano arrivati striscioni e cori a favore dell’ex allenatore.

L’impressione è che ci sia una doppia chiave di lettura:

  1. Nostalgia di Allegri, per alcuni tifosi che non hanno mai accettato il suo esonero.
  2. Provocazione contro Thiago Motta e Cristiano Giuntoli, considerati responsabili del declino della squadra.

Juventus, contestazione destinata a continuare

Se l’episodio di ieri sera non ha avuto ripercussioni immediate fuori dallo stadio, la protesta non è finita qui. Davanti al JHotel, alcuni tifosi hanno ribadito che la loro rabbia tornerà a farsi sentire alla prossima occasione utile. Con una squadra in crisi e risultati negativi, il clima attorno alla Juventus resta teso e la contestazione potrebbe esplodere nuovamente nei prossimi match.

Juventus

DELUSIONE JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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