Serie A
Sampdoria-Atalanta 1-3, Zapata e Ilicic piegano la Doria: le pagelle nerazzurre
Vittoria di autorità per l’Atalanta, che rimonta la Sampdoria grazie a un grande Zapata e riscatta il pareggio in extremis contro l’Udinese.
Arriva pronto il riscatto da parte dell’Atalanta, che espugna il campo della Sampdoria grazie ai gol dei suoi uomini simbolo, che ribaltano i blucerchiati e porta a casa tre punti importantissimi in ottima Champions League. Si conferma affidabile e roccioso De Roon nel ruolo di centrale difensivo, in avanti Zapata e Ilicic sono decisivi. Palomino soffre in difesa.
Musso 6: non può fare nulla sul gol di Caputo, che lo fulmina alla prima situazione pericolosa. Il bomber di Altamura prova a concedere il bis nella ripresa, ma Musso è pronto e reattivo. Rischia su un pallone pericoloso su cui scivola ma se la cava.
Lovato 6,5: incerto contro l’Udinese, sicuro e deciso oggi. Si sta inserendo bene nei meccanismi di Gasperini. Entro la fine della stagione, se la proseguirà su questa strada, sarà un titolare stabile.
Palomino 5,5: insicuro come mai in questa stagione. Suo l’errore di appoggio sul gol di Caputo, rischia in un altro paio di occasioni. Prova spesso a giocare di anticipo e persevera, ma sbaglia quasi sempre (dal 46′ Scalvini 6: si sente a suo agio in prima squadra, e contro i blucerchiati mostra disinvoltura e coraggio nello spingersi avanti).
De Roon 7: nel ruolo difensivo si trova sempre più a suo agio, e sembra esercitarlo da un vita. Soccombe più di una volta Palomino e sbroglia spesso situazioni intricate.
Zappacosta 6: mezzo voto in meno per la complicità nel tenere in gioco Caputo. In compenso, spinge in avanti come lui sa fare (dal 79′ Pezzella sv.).
Koopmeiners 6,5: Arpiona e difende palla in modo autoritario, non gli si porta mai via il pallone. Una fusione tra Freuler e De Roon, ciò che servie a Gasperini in ottica turnover.
Freuler 6: ormai gli basta azionare il pilota automatico per sfoggiare una prestazione ordinaria e perfetta nella movenza e nelle geometrie.
Maehle 6: cresce alla distanza dopo un inizio in cui sfuma una palla per il possibile 1-0. Si rivedono sprazzi del danese dell’Europeo.
Malinovskyi 6: la sufficienza se la guadagna perché è da suoi piedi che parte l’azione del pareggio, ma per il resto è un passo indietro rispetto alla partita contro l’Udinese, dove aveva trovato anche il gol (dal 79′ Miranchuk sv.)
Pasalic 6: serata in cui si dedica più alla gestione del pallone in mezzo al campo che alle incursioni (dal 60′ Ilicic 7: nonna Ilicic entra e ci mette il carico da undici. Si presenta con un delizioso tunnel con il tacco, chiude con il gol che chiude la partita).
Zapata 7,5: ci sono partita in cui si batte e fa a sportellate con le difese, questa sera si rimette la divisa da bomber. Provoca un autogol, ma il secondo colpo è tutto suo con una zuccata potente in rete (dall’ 87′ Piccoli sv.).
Gian Piero Gasperini 6: riscatta la beffa contro l’Udinese con una prestazione di carattere e di rimonta. La mossa di piazzare De Roon in difesa lo sta ripagando, bravo anche a concedere spazio a Lovato e Scalvini. La rotazione degli attaccanti è efficace e questa volta è Zapata a essere decisivo.
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Serie A
Monza, Birindelli: “Chiediamo scusa ai tifosi, ma stiamo dando tutto”
Le parole in conferenza stampa di Samuele Birindelli, esterno del Monza, al termine della partita persa 2-1 contro il Cagliari.
Nel lunch match della 19a giornata di Serie A arriva una sconfitta amara per il Monza, che si era portato in vantaggio al sesto minuto con il rigore di Caprari, ma ha subito la rimonta del Cagliari firmata Zortea e Piccoli. Una vittoria fondamentale per i sardi, che raggiungono il Lecce in classifica con 17 punti.
Fin qui neanche il cambio di allenatore ha dato la scossa necessaria ai brianzoli. Da quando Salvatore Bocchetti ha preso il posto dell’esonerato Alessandro Nesta, prima è arrivato il ko all’ultimo istante contro il Parma, poi quello odierno con il Cagliari. Dopo i due scontri salvezza persi, il calendario non sorride al Monza: i prossimi impegni saranno in casa con la Fiorentina e in trasferta col Bologna.
Monza-Cagliari 1-2: Birindelli deluso nel postpartita
Al termine della partita, Samuele Birindelli è intervenuto in conferenza stampa: “Noi non smettiamo mai di crederci anche se il clima che si respira è triste e amaro. Dobbiamo cercare di azzerare e provare a ribaltare in campo questa situazione. Ci dispiace per la contestazione e chiediamo scusa ai tifosi, ma siamo i primi ad essere dispiaciuti. Le contestazioni sono arrivate, ma finora i tifosi ci hanno sempre sostenuto tutte le domeniche, anche se capisco che vogliono qualcosa di più da tutti“.
“Ognuno si deve interrogare sulla prestazione e sul girone, cercando di scavare dentro di noi per trovare la chiave giusta singolarmente e mettere una prestazione giusta a disposizione e dare una svolta a questo campionato. L’80% adesso sarà la nostra mente e quello che ognuno ha da dare da qui fino alla fine del campionato. Riconosco che siamo una squadra che non si sgretola mai. Purtroppo i risultati sono sempre stati negativi ma non c’è mai stato un dominio delle squadre avversarie“.
“Dopo il gol dovevamo spingere e mettere pressione, ci siamo abbassati e smesso di giocare, impauriti dal fatto di essere in vantaggio. Non penso che abbiano giocato una partita migliore della nostra. Siamo tornati alle vecchie abitudini degli anni passati, la filosofia di Bocchetti è simile a quella di Palladino. Penso che ce la mettiamo tutta e che il risultato non arrivi“.
Serie A
Napoli, Neres in ascesa: cambiano le gerarchie in attacco?
Napoli, le grandi prestazioni di David Neres stanno cambiando progressivamente le gerarchie in attacco.
David Neres sta diventando il protagonista inatteso del Napoli di Antonio Conte. Arrivato in estate per 28 milioni di euro, il brasiliano si è conquistato la fiducia del tecnico a suon di prestazioni decisive. L’ultima, contro la Fiorentina, ha visto Neres sbloccare la partita con una serpentina irresistibile, confermando il suo stato di forma scintillante.
Il Napoli chiude il girone d’andata in testa alla classifica con 44 punti, complice anche il rallentamento delle rivali impegnate in Supercoppa. Una posizione che dimostra la capacità della squadra di far fronte all’assenza di Kvaratskhelia, finora meno brillante rispetto alla stagione dello Scudetto.
Napoli, le nuove gerarchie
Proprio Kvaratskhelia, partito come titolare indiscusso insieme a Politano, ha visto progressivamente ridursi il suo peso specifico. Problemi fisici e un rendimento altalenante lo hanno relegato in secondo piano, mentre Neres ha approfittato delle occasioni concesse per emergere. Con 2 gol e 5 assist in sole 5 presenze da titolare, il brasiliano ha numeri che parlano di un’efficacia crescente, in contrasto con i 5 gol e 3 assist del georgiano in 17 partite, di cui 15 dal primo minuto.
Anche Politano ha avuto difficoltà a mantenere una continuità, aprendo la strada a una convivenza in campo tra Kvara e Neres. Tuttavia, il futuro del reparto offensivo azzurro potrebbe essere influenzato da dinamiche di mercato. Tra queste, le voci insistenti su un interesse per Federico Chiesa, in difficoltà al Liverpool, e la complessa trattativa per il rinnovo contrattuale di Kvaratskhelia.
Il georgiano, il cui accordo scade nel 2027, percepisce attualmente 1,5 milioni di euro annui. Mentre il Napoli offre un adeguamento a 6 milioni più bonus, l’entourage del giocatore punta a 10, forte delle avances del Paris Saint-Germain. Le discussioni includono anche l’eventuale inserimento di una clausola rescissoria, che potrebbe influenzare ulteriormente gli scenari futuri.
Per il presente, Conte dovrà gestire il rientro di Kvaratskhelia, previsto contro il Verona, e la forma smagliante di Neres. Tra campo e mercato, il tecnico sarà chiamato a equilibrare esigenze immediate e strategie a lungo termine. Una sfida che non riguarda solo le scelte tattiche, ma anche il futuro della squadra e del club.
Serie A
Juventus, l’ultimo quarto d’ora è fatale
I gol incassati dalla Juventus negli ultimi 15 minuti di gioco tolgono punti preziosi ai bianconeri: incassati già 7 gol, 1 in più rispetto all’anno scorso.
L’ultimo quarto d’ora di gioco risulta essere pesante per la Juventus di Thiago Motta. Infatti, i bianconeri hanno già incassati ben 7 gol negli ultimi 15 minuti di gioco nelle 26 partite sin qui disputate.
1 in più rispetto all’intera passata stagione con tecnico Allegri. Inoltre, questi gol hanno permesso alle squadre avversarie di rimontare il vantaggio momentaneo dei bianconeri.
Juventus, gli ultimi 15 minuti fatali, tanti punti persi per strada
Per la Juventus l’ultimo quarto d’ora di gioco risulta fatale, come ha dimostrato la partita di Supercoppa italiana con il Milan: con l’autogol di Gatti al 75° minuto di gioco che è valso il 2 a 1 finale per i rossoneri.
In questa prima parte di stagione, nelle 26 partite sin qui disputate dai bianconeri in tutte le competizioni, negli ultimi 15 minuti di gioco la squadra di Thiago Motta ha preso ben 7 gol. 1 in più rispetto all’intera passata stagione, sotto la guida di Massimiliano Allegri.
La cosa più problematica è che questi gol hanno fatto perdere punti per strada ai bianconeri, sia in campionato che in Champions League, visto che sono coincisi con rimonte da parte della squadre avversarie al momentaneo vantaggio juventino.
Inoltre, considerando solo il campionato (dato che l’anno scorso la Juventus non giocava la Champions) e fermandoci al 18° turno, addirittura il dato è più eloquente: 6 contro 2 rispetto alla passata stagione.
Ciò che dobbiamo considerare è che questi gol hanno permesso alle squadre avversarie di rimontare il vantaggio iniziale dei bianconeri: è successo con lo Stoccarda in Champions League, ma soprattutto in campionato, contro il Cagliari ( pareggio sardo al 88° minuto con Marin), contro il Lecce ( gol del 1 a 1 con Rebic al 93° minuto), contro il Venezia ( pareggio per 2 a 2 con gol del 2 a 1 di Idzes al 83° minuto), contro la Fiorentina ( pareggio per 2 a 2 con gol di Sottil al 87° minuto).
Invece, l’anno scorso con Allegri solo 2 rimonte: contro l’Atalanta ( gol di Koopmeiners al 75° minuto) e contro il Napoli ( gol del 2 a 1 di Raspadori al 88° minuto). Quindi le statistiche parlano chiaro di come la Juventus di Thiago Motta non riesca portare il bottino pieno a casa sicuramente questi dati faranno riflettere la dirigenza bianconera, anche in chiave mercato.
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