Serie A
E’ una Lazio sempre piu’ di Sarri.
Una vittoria netta e mai in discussione contro la Salernitana avvicina sempre di piu’ la Lazio alle idee del suo Mister.
La partita
E’ una Lazio sempre piu’ sarriana quella vista ieri all’Olimpico. I biancocelesti hanno dominato il primo tempo lasciando difatto inoperoso Reina. Un solo (l’ennesimo) passaggio a vuoto al rientro dagli spogliatoi per la seconda frazione non puo’ minare il giudizio.
La Lazio ha occupato gli spazi nel campo con precisione e disciplina. Le tre linee con le quali la squadra si e’ schierata sono state compatte ed univoche.
La Lazio si muoveva come un corpo solo e per la Salernitana trovare la via della rete era davvero complicato. La differenza di qualita’ nel palleggio ha poi chiuso i giochi. La Lazio ha giocatori che danno “del tu” al pallone. E quando i ritmi tenuti dal gruppo di Sarri si alzano per gli altri le cose si complicano inesorabilmente.
I tre gol ne sono un esempio lampante. Il primo nasce da una invenzione di Anderson che trova un corridoio impossibile per Sergej. Il tocco per Pedro viene trasformato da quest’ultimo in un assist per Immobile che timbra il cartellino per l’ennesima volta.
Ciro ormai ha raggiunto una maturita’ incredibile. Si autogestisce in campo. E’ lui il primo giocatore a chiamare il pressing. Va su ogni pallone. Rincorre tutti. Attacca la profondita’, ma al tempo stesso viene incontro a suggerire il passaggio per gli uno/due coi centrocampisti. Si sposta sulle fasce per ricevere la palla e libera cosi’ spazi centrali dove a turno si buttano i compagni. Un attaccante completo.
Il secondo gol e’ di Pedro. Incredibile la sua storia. Viene acquistato dalla Lazio fortemente voluto da Sarri in estate. Non viene da una squadra qualunque. Viene difatto scartato dalla Roma che lo considera un esubero e se ne libera a parametro zero. Ma Pedro non e’ uno scarto. E’ uno che ha vinto tutto e soprattutto ha ancora voglia di giocare.
Si riduce l’ingaggio pur di dimostrarlo e approda dall’altra parte del Tevere tra lo scetticismo di molti tifosi biancocelesti che storgono il naso. Ma non ci mette molto a far ricredere tutti. Anche ieri e’ stato il migliore in campo. Le sue giocate non sono mai banali. La sua qualita’ e il suo senso tattico sono di una categoria superiore.
Terzo gol di Luis Alberto. Ed anche qui la mano di Sarri e’ evidente. Il Mago sembrava perso. C’e’ chi parlava addirittura di una sua cessione a gennaio. Sarri sembra lo abbia trasformato. Non piu’ l’eclettico palleggiatore ed assist man dell’era Inzaghi. Anzi, meglio.. non solo quello.
Oggi Luis Alberto corre, pressa, difende, da’ equilibrio ed aiuta in tutte le fasi del gioco. Ed ovviamente aggiunge qualita’ eccelsa al palleggio. Ieri ha toccato il pallone tantissime volte. Ed ha fatto un gol che pochi possono fare. Palla sotto le gambe del difensore ed in buca d’angolo dove nessuno poteva arrivare.
L’impronta di Sarri
La squadra non ha sbagliato l’approccio post Europa League. Voleva vincere. Ha vinto e convinto. Troppo ghiotta l’occasione per superare la Roma ed avvicinare il quarto posto. Senza l’inopitato gol di De Roon nel finale di Bergamo della scorsa giornata oggi sarebbe suo.
Anche la fase difensiva ieri e’ stata piu’ convincente. Hysaj spostato a destra sembra trovarsi piu’ a suo agio. Acerbi e Luiz Felipe sono una certezza. La riscoperta di Cataldi (piu’ dinamico rispetto a Leiva) permette la coabitazione di Milinkovic e Luis Alberto.
Ora la pausa per tirare il fiato e recuperare magari qualche giocatore (Zaccagni e Lazzari su tutti). E poi un ciclo terribile (Juve Napoli e l’impegno in Euroleague) che potranno dirci molto sulle ambizioni della squadra.
Ma questa Lazio, lo ha dimostrato, quando e’ in giornata non teme nessuno.
Serie A
Milan, Dida: “Bene con l’Empoli, Maignan il più forte. Su Fonseca…”
L’ex portiere Nelson Dida ha analizzato la prestazione del Milan contro l’Empoli e ha espresso il suo giudizio su Mike Maignan e sul tecnico Paulo Fonseca.
Il successo casalingo per 3-0 sull’Empoli, con gol di Morata e doppietta di Reijnders, mantiene vive le speranze Champions del Milan, che guadagna 3 punti sulla Lazio e 2 sulla Juventus e sale a quota 22: con la partita col Bologna ancora da recuperare.
In attesa del match di San Siro contro il Sassuolo, in programma domani alle 21 e valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia, i rossoneri si godono il secondo clean sheet consecutivo in campionato (che non arrivava dallo scorso marzo), anche se c’è ancora un po’ di strada da fare.
Milan, da Maignan a Fonseca: le parole di Dida
L’ex portiere del Milan Nelson Dida ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il brasiliano parte proprio analizzando la partita con l’Empoli: “Dopo un inizio di stagione con alti e bassi è stata una prestazione importante. Mi sembra ci sia maggior fiducia e comunicazione tra staff tecnico e calciatori. Spero che questa crescita continui e che i risultati siano sempre migliori“.
Su Maignan: “Non ho dubbi su di lui perché l’ho allenato e sono convinto che diventerà il migliore al mondo. Tra i pali è fortissimo e il gioco di Fonseca ne esalterà la bravura con i piedi perché lo coinvolge di più. Rinnovo? Deve rimanere per forza, non possiamo perderlo“.
Su Fonseca: “La squadra sta assimilando il suo gioco e mi sembra che i giocatori cerchino di pressare gli avversari più in alto. Il lavoro di Fonseca si vede. La prossima gara contro l’Atalanta sarà importante per confermare la crescita della squadra. Sarà difficile, ma sono fiducioso. Io continuo a tifare sperando che il Milan arrivi lontano“.
Serie A
Toldo: “Ieri eravamo tutti in ansia, spero che il peggio sia passato”
L’ex portiere della Fiorentina Francesco Toldo ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su quanto successo a Edoardo Bove nel match di ieri sera.
L’ex portiere di Inter ex Fiorentina Francesco Toldo ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, relative a quanto successo al calciatore Edoardo Bove nel match di ieri sera tra il club gigliato e i nerazzurri.
Le parole di Toldo
Di seguito le dichiarazioni di Toldo rilasciate ai microfoni di Radio Anch’io Sport.
VICINANZA
“Siamo tutti vicini a Bove e alla famiglia, speriamo che il peggio sia passato. Ci ha fatto prendere uno spavento a tutti. Stanotte ho pensato molto alle immagini che tutti quanti abbiamo visto ieri sera.
Ti passano davanti momenti di impotenza, perché la parte sanitaria e medica non fa parte di te. E quindi cominci a urlare al dottore o all’ambulanza che facciano presto, perché non sai cosa fare. Mi è capitato anche in allenamento: un mio compagno di squadra all’Inter, Nelson Rivas, colpì la palla di testa in allenamento, cadde e svenne.
Cominciammo ad urlare al professor Franco Bombi: intervenne subito con la manovra della disostruzione della lingua, come è successo ieri con Bove.
Però non siamo preparati. Chi a proprio figlio chiede una preparazione anche nel primo soccorso? Nessuno, perché a nessun ragazzo viene in mente di star male”.
REAZIONE
“Tutto il mondo sportivo era in ansia, non nascondo che le lacrime siano venute anche a me. Ho tre figli, di cui un 23enne e uno di 19: se dovesse capitare una cosa del genere a mio figlio sarei veramente impaurito.
Potenzierei il corso di primo soccorso, dedicato almeno a uno-due giocatori, quelli più portati della squadra, in modo che collaborino col dottore e che sappia cosa fare alla prima situazione improvvisa che capita”.
COSA LASCIA QUANTO AVVENUTO
“Una reazione ci deve essere. Mi piace sottolineare comunque l’unità tra i ragazzi di Fiorentina e Inter, c’è stato un cerchio naturale, improvviso per dare protezione e sono uniti tutti. Un’immagine estremamente positiva, nella drammaticità del momento.
La città di Firenze ha reagito in maniera forte, perché ama i suoi giocatori. Ci sarà una reazione forte. Mi spingo oltre: noto con particolare dispiacere molte simulazioni che vanno in contrasto con il fallo vero e con quello che è accaduto ieri.
È come dire al lupo al lupo e alla fine non ti credono più. Bisognerebbe imparare dalle tragedie, mettere delle prevenzioni, fare un passo indietro, essere un pochino più seri e cadere quando si deve”.
NAPOLI CAPOLISTA
“Il Napoli è la fotografia di Conte con la programmazione della società negli ultimi 7-8 anni. Ci vuole un allenatore che sappia insegnare calcio e che trovi dei giocatori che lo seguono. C’è tutto per far bene e fa bene anche al campionato.
Sono felice che Napoli, Fiorentina e Lazio stiano andando bene. Ai miei tempi c’erano le sette sorelle: ecco, i tifosi non vogliono una squadra in fuga. Preferiscono Un campionato corale”.
Serie A
Napoli, Cosmi: “Una squadra costruita per vincere”
A proposito del momento del Napoli, ha parlato l’ex allenatore del Venezia Serse Cosmi: ecco che cosa ha detto ai microfoni di Radio Serie A.
Il Napoli colpisce ancora, vincendo 1-0 in trasferta contro il Torino. Della partita, e del momento attuale degli azzurri, ha parlato a Radio Serie A l’ex allenatore Serse Cosmi. Analizzando le ottime performance della squadra di Antonio Conte e la sua stima per lo scozzese Scott McTominay.
Ecco che cosa ha detto.
Napoli, le dichiarazioni di Serse Cosmi
Sul Napoli visto contro il Torino
“Ieri s’è visto un grande Napoli, una squadra molto consapevole delle sue possibilità e di come si vincono le partite. Ha messo in campo tanta razionalità e capacità di offendere, prevedendo poi pochi rischi. Il Napoli non vive sulle giocate, ma su una maniera di attaccare reale, convinta.
È una squadra forte ed equilibrata: solo che la parola ‘equilibrio’ a tanti dà fastidio, ma vince alla fine chi è ‘equilibrato’. Questo Napoli dà l’idea di essere una squadra costruita per vincere le partite”.
Su McTominay
“Bisogna saperli sceglierli i giocatori e poi bisogna metterli nei giusti contesti: con McTominay è successo esattamente questo. Il Napoli questa estate ha acquistato dei giocatori forti, penso anche a Buongiorno e a Neres oltre allo scozzese, e li ha aggiunti a un contesto importante: il decimo posto dello scorso anno era solo figlio di una situazione assurda”.
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