Serie A
Atalanta-Venezia: probabili formazioni e dove vederla

Atalanta-Venezia sarà la sfida inaugurale della 15° giornata di Serie A. Il match andrà in onda alle ore 18:30 di martedì 30 Marzo al Gewiss Stadium.
I padroni di casa giungono alla partita reduci dalla storica vittoria contro la Juventus allo Stadium, mentre gli ospiti hanno perso 2-0 contro l’Inter nell’ultimo turno di campionato. Entrambe le squadre hanno fame di punti per arrivare quanto prima ai propri obiettivi.
Qui Atalanta
Il tecnico Gasperini non potrà contare su Lovato e Gosens. In porta partirà Musso, con Toloi, Palomino e Djimsiti dietro. Sulle corsie esterne Zappacosta e Maehle, con De Roon e Freuler centrali e Pessina sulla trequarti. Le punte saranno Zapata e Muriel.
Qui Venezia
Mister Zanetti dovrà fare a meno di Maenpaa, Fiordilino e Ebuehi. In porta Romero, con Mazzocchi, Caldara, Ceccaroni e Haps difensori. Vacca, Ampadu e Busio saranno in mezzo, con Aramu e Okereke esterni nel tridente completato da Henry.
Probabili formazioni
Atalanta (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Maehle, De Roon, Freuler, Zappacosta; Pessina; Zapata, Muriel. Allenatore, Gasperini.
Venezia (4-3-3): Romero; Mazzocchi, Caldara, Ceccaroni, Haps; Vacca, Busio, Ampadu; Aramu, Henry, Okereke. Allenatore, Zanetti.
Precedenti
Di 18 incontri nel massimo campionato, 10 sono stati vinti dall’Atalanta, mentre i pareggi ammontano a 5 e le vittorie del Venezia a 3.
Dove vederla
La partita sarà trasmessa in diretta sia da Dazn che da Sky e sarà visibile in streaming anche tramite le applicazioni SkyGo e Dazn.
Per chi desiderasse ascoltare la cronaca della sfida, sarà possibile seguirla sulla pagina Facebook de La Serie A nel Pallone.
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Serie A
Bijol interessato all’Inter: “A chi non piacerebbe?”

Il giocatore dell’Udinese Jaka Bijol è sotto osservazione dall’Inter per essere acquisito la prossima stagione. Il giocatore risponde felice ad alcune domande.
Nell’attesissima partita di campionato tra Inter – Udinese ne succederanno di cose, dentro e fuori il campo, come l’attenta osservazione da parte dell’alto comando interista verso il centrale udinese Jaka Bijol, che da ormai diversi mesi suscita l’interesse al di fuori del suo contesto friulano.
Infatti il club neroazzurro è attualmente alla ricerca di un nuovo difensore per la prossima stagione e ha dunque puntato i suoi occhi sul giocatore sloveno.
Bijol ha risposto a tali lusinghe con una lunga intervista a La Repubblica, alla quale ha manifestato il suo profondo interesse per la squadra interista.
Ha quindi aperto un piccolo spiraglio per il suo trasferimento quest’estate, dicendo:
“Inter? A chi non piacerebbe? Non credo ci siano tanti giocatori al mondo che in questo momento non vorrebbero essere all’Inter. Sicuramente mi interessa, ma intanto voglio batterla domenica, poi si vedrà in estate“.
Altre domande a Bijol
Ecco le risposte di Bijol ad altre domande che gli sono state poste da La Repubblica durante l’intervista.
- Marcherà lei Thuram?
«Un giocatore del genere va contenuto con il gioco di squadra. E dell’Inter non devi dimenticarti nessuno. Segnano tutti, difensori compresi».
- Dei centrali nerazzurri, chi le piace di più?
«Dico Bastoni, uno dei migliori al mondo. Ha un sinistro incredibile, è bello vederlo giocare».
- Chi vincerà il campionato?
«Penso che l’Inter ce la possa fare».
- E l’Udinese per cosa corre?
«La Conference League è distante 11 punti. Fino a quando la matematica lo consente ci crediamo».
- L’episodio del rigore di Lucca
«Abbiamo parlato già a fine primo tempo, Lorenzo ha capito. È un bravo ragazzo, con una personalità forte. Voleva a tutti i costi fare gol, ma ha esagerato. Sono cose che non devono succedere. Ma dopo si è rafforzato il nostro legame. E anche la stima per l’allenatore. D’istinto ha reagito bene, prima lasciando a noi la gestione in campo, e poi sostituendo Lucca per dargli un segnale. È finita nel migliore dei modi: a tavola. Lorenzo ha pagato a tutti una cena di carne. Abbiamo preso il filetto migliore del menù, così impara».
- Lei ha iniziato a centrocampo, poi è passato centrale di difesa. È il suo ruolo definitivo?
«Sono quattro anni che gioco in questa posizione, mi piace. Oggi i difensori portano palla, creano gioco, attaccano.
E sarà sempre più così. Nella Slovenia giochiamo a quattro, qui all’Udinese c’è una tradizione di difese a tre, da Guidolin a Zaccheroni. Mi piace studiare la storia dei club in cui gioco. Oggi alterniamo i due moduli».
- Com’è il lavoro con Runjaic?
«Ama ascoltare e confrontarsi. Ci coinvolge, poi decide. Ci chiede di tenere palla, ha un approccio offensivo, è un piacere».
- Runjaic ha origini balcaniche, ma è tedesco. Lei ha giocato nell’Hannover. Che lingua parlate?
«Per lo più serbo-croato, ma anche tedesco. Io oltre allo sloveno parlo anche inglese, italiano e russo».
- Nel tempo libero cosa fa?
«Vorrei andare in mountain bike e giocare a tennis, ma rischio di farmi male. Faccio beneficenza per i ragazzini con problemi psichici. E prima di venire in Italia cucinavo ottime tortillas. Adesso ho smesso, il vostro cibo è troppo buono. Siamo nella patria del San Daniele. Ma la mia vera passione è la lettura».
- Cosa legge?
«Di tutto. Libri di sport, saggi di ogni tipo e romanzi. Mi aiutano a distrarmi. Ho appena finito Il Mago del Cremlino, di Giuliano da Empoli. Bello. Visto che qui non trovo libri in sloveno, ne compro in inglese e in italiano. Voglio migliorarmi».
- Pensa di restare a giocare in Italia, nei prossimi anni?
«La Serie A è uno dei più bei campionati del mondo e sono contento di avere scelto l’Udinese. Qui sono cresciuto. La Premier mi affascina. E da bambino ero tifoso del Barça. Ora mi sento pronto per fare un passo in avanti».
- Chi è il suo idolo nel calcio?
«Messi. Guardo ancora i video delle sue giocate, che spettacolo. Quanto ai difensori, non ho un modello. Li osservo tutti, cerco di imparare».
- E nella vita, a chi si ispira?
«Papà e mamma, persone serie con valori sani. Hanno un’azienda che costruisce parti per gru, ruspe e camion. Fuori dalla famiglia, dico Pogacar. Appena posso, seguo le sue corse. Mi è spiaciuto che non abbia vinto la Sanremo. Vorrei stringergli la mano. È un esempio per tutto il Paese».
L’ESULTANZA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Milan, anche oggi Ibra a Milanello

Zlatan Ibrahimović è tornato a Milanello per il secondo giorno consecutivo, in vista della delicata sfida del Milan contro il Napoli.
L’ex attaccante svedese, ora parte della dirigenza con il gruppo RedBird, è rientrato dopo un’assenza di tre settimane, sottolineando ancora una volta il suo ruolo di riferimento per la squadra rossonera.
La sua presenza a Milanello è un segnale importante in un momento chiave della stagione, con il Milan che punta a consolidare la sua posizione in classifica. Ibrahimović continua a essere una figura carismatica e motivante, il cui supporto potrebbe rivelarsi prezioso per i giocatori in vista della sfida contro il Napoli.

ZLATAN IBRAHIMOVIC PENSIEROSO GUARDA IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Schira, Gullit critica Conceicao: “Il Milan deve imitare il PSG: smettere di puntare solo su stelle e scegliere un allenatore con una filosofia di gioco”

Ruud Gullit critica il Milan e suggerisce di seguire l’esempio del PSG per ritrovare il proprio DNA e valorizzare i giovani.
Ruud Gullit ha recentemente espresso la sua opinione riguardo alla situazione attuale del club rossonero. Secondo Gullit, il Milan dovrebbe prendere spunto dal Paris Saint-Germain, che ha cambiato rotta smettendo di acquistare stelle e concentrandosi su un allenatore capace di implementare una filosofia di gioco brillante. Luis Enrique, attuale tecnico del PSG, è l’esempio perfetto di come un allenatore possa fare la differenza, non solo sul campo ma anche nella valorizzazione del settore giovanile.
L’ex campione olandese ha sottolineato l’importanza di ritrovare le radici e il DNA del Milan, un club che ha da sempre puntato sui giovani talenti e su un gioco collettivo e innovativo. Questa critica arriva in un momento cruciale per il club, che sta cercando di tornare ai fasti di un tempo.
Milan, l’importanza di una Filosofia di Gioco
Gullit ha evidenziato come un cambio di mentalità potrebbe essere la chiave per il successo del Milan. Non si tratta solo di acquistare giocatori di alto profilo, ma di creare un ambiente in cui i giovani possano crescere e svilupparsi. La filosofia di gioco deve essere al centro del progetto, creando un’identità che possa durare nel tempo.
L’analisi di Gullit è un invito a riflettere sulla direzione futura del club e sulla necessità di un progetto a lungo termine che possa portare il Milan a competere nuovamente ai massimi livelli. La storia del club è ricca di trionfi ottenuti grazie a una visione chiara e lungimirante, e forse è giunto il momento di ritrovare quella strada.
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Fonte: l’account X di Schira
#Gullit scarica #Conceicao a GdS: “Il #Milan deve fare come il #PSG: quando ha smesso di comprare stelle, ha preso un allenatore (LuisEnrique) con una filosofia di gioco brillante e valorizzato settore giovanile. #ACMilan ha bisogno di ritrovare le proprie radici, il proprio dna” pic.twitter.com/RZi6tpAj8O
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 29, 2025
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