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Una Lazio bifronte non va oltre il pari con l’Udinese
![lazio](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2020/05/acerbi-1.jpg)
Una Lazio a due facce quella vista ieri all’Olimpico contro l’Udinese: un’alternanza di gol da cuori forti.
La Lazio realizza in casa 4 gol e la notizia, sembra incredibile, non è questa. E’ quella che non riesce a vincere nemmeno con tanti gol all’attivo.
I suoi gol sono tutta di enorme spessore tecnico. Nel primo Anderson fa un’accellerazione delle sue (l’unica) ed inventa un assist prezioso che Immobile traduce in gol.
Nel secondo è bravissimo Hysaj a fare un tunnel al difensore avversario e ad appoggiare indietro per Immobile che sembra perdere il pallone. Lo recupera e lo protegge per Pedro che incrocia sull’angolo più lontano.
Il terzo è da cineteca: la parabola di Milinkovic sembra telecomandata. Un tiro a rientrare col suo piede non naturale che va a battezzare l’incrocio dei pali opposto al punto da cui calcia.
Il quarto arriva con l’ausilio del VAR. Perfetta la parabola di Basic su punizione e perfetta l’incornata di Acerbi che già nel primo tempo aveva sfiorato il gol. Così come lo aveva sfiorato Luis Alberto calciando alto da favorevolissima posizione.
Peccato però che nel calcio si giochi anche difendendo la propria di porta. Ed in questo ambito la Lazio ha sbagliato tutto ciò che umanamente si può sbagliare. Forse è addirittura andata oltre…
Il suo portiere Reina ha il peggior score tra tiri ricevuti e parati. Nel primo gol subito il suo riflesso e la sua spinta sono a dir poco pachidermici. Imbarazzante poi la difesa sull’uomo da parte di Patric che semplicemente staziona avanti alla punta bianconera senza fare nulla. Lazzari non accorcia e Beto ha tutto il tempo per piazzare la palla di testa.
Patric nel secondo gol fa anche peggio: va a chiudere completamente fuori posizione un pressing nella metà campo avversaria senza tempo e senza verve nel contrasto. Beto riparte, saluta tutti a velocità doppia, dribbla Reina e deposita in gol.
Qualcuno dovrebbe ricordare a Patric che se si decide di pressare alti non si puo’ entrare in contrasto con l’avversario in modo così superficiale. E che nel calcio esistono anche i falli tattici. Patric ne farà uno nel secondo tempo. Ma lo farà da ammonito e lo farà senza alcun costrutto poichè il giocatore avversario non era pericoloso in quanto ben lontano dalla porta.
Nel terzo gol è tutta la difesa a trovarsi scoperta. Acerbi addirittura era in posizione di ala sinistra. Nessun laziale spende un fallo per fermare la ripartenza dell’Udinese che arriva in porta con uno sconcertante 5 contro 2. Una situazione che si può accettare a pochi istanti dalla fine di un match e non al 44 esimo del primo tempo.
Nel quarto gol arrivato a tempo ormai scaduto Zaccagni in netto anticipo si fa prendere il tempo dal suo diretto avversario (ci poteva stare fallo a mio avviso). Ma la leggerezza e la superficialità con cui va a proteggere il pallone sono da censura. In quei casi si va al contrasto con ben altro vigore oppure si va in scivolata a spedire la palla fuori.
Sulla punizione seguente tutti in area a difendere in 9 contro i 5 saltatori dell’Udinese. Nessuno che chiude l’eventuale scarico del pallone fuori area dove Arslan, indisturbato, piazza la palla nell’angolo alto dopo aver preso la mira.
Marcature preventive, diagonali, contrasti, accorci sull’uomo più pericoloso, falli tattici e pressing ragionato e concentrato sugli ultimi 20 metri sembrano essere concetti sconosciuti per i giocatori laziali.
La differenza è tutta qui: la Lazio i suoi gol li crea con giocate da palati fini. Quelli che subisce semplicemente li regala per atteggiamenti incomprensibili.
I numeri d’altronde parlano chiaro: con 29 gol all’attivo la Lazio è una delle più prolifiche squadre della serie A. Ma con altrettanti 29 gol al passivo la sua difesa èda zona retrocessione. Sconcerta poi un altro dato: la Lazioè quella che subisce più reti nei primi 20 minuti.
Non può’ essere un caso per una squadra che a detta del suo stesso tecnico Sarri, spesso perde senza giocare. A Napoli addirittura aveva alzato bandiera bianca durante il riscaldamento pre gara.
C’è poco da aggiungere. O si cambia mentalità o si cambiano gli uomini. Sarri a Napoli aveva Koulibaly dietro e spesso era l’arcigno difensore senegalese a chiudere i varchi con recuperi prodigiosi. Nella Lazio in rosa nessuno dei difensori è minimamente paragonabile a lui.
In porta il quasi 40 enne Reina era stato preso per fare il secondo. Gioca sempre lui in campionato ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Patric ha sembre vissuto amnesie incredibili e non lo scopriamo oggi.
Così come non scopriamo che Lazzari aveva sempre giocato con una difesa a tre avendo nella corsa e nelle accellerazioni il suo forte. Nella difesa a 4 sta facendo enorme fatica anche con le diagonali e le marcature preventive.
La diga di centrocampo è difatto inesistente. SI chiede a Luis Alberto e Milinkovic di difendere e affianco a loro non c’è il Leiva insuperabile di alcuni anni fa. Cataldi ha ben altre caratteristiche.
Infine davanti sulla corsia di Anderson gli avversari di turno spingono senza soluzione di continuità. Sanno che il brasiliano non rientra quasi mai ad aiutare nella fase difensiva e creano sempre superiorità numerica.
Tanti problemi quindi per mister Sarri che a gran voce ha cominciato a richiedere rinforzi già a gennaio per non compromettere definitivamente una stagione che molti già giudicano un mezzo fallimento.
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Juventus-Inter, Conceiçao entra in un club esclusivo
![Juventus-Inter, Francisco Conceiçao](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/02/FRANCISCO-CONCEICAO.jpg)
Con il gol realizzato durante la partita Juventus-Inter, il giovane attaccante Francisco Conceiçao entra in un club che vede all’attivo solo tre membri in totale.
Il figlio d’arte di Sergio Conceiçao, infatti, è diventato il terzo calciatore portoghese a riuscire a segnare una rete all’Inter indossando la maglia della Juventus.
Come evidenziato da Opta, prima del numero 7 bianconero, ci erano riusciti soltanto Cristiano Ronaldo, autore di due gol tra il 2019 e il 2021, e Rui Gil Barros, autore di un gol nel 1989.
Quello di stasera, per Francisco Conceiçao, è stato il terzo gol in maglia bianconera, dopo le reti realizzate contro il Genoa e l’Empoli, rispettivamente a settembre e a inizio febbraio.
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Parma-Roma, Ranieri: “Il Parma? Pensavo fosse una squadra più nervosa”
![Parma-Roma, Claudio Ranieri](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/RANIERI.jpg)
Al termine del match Parma-Roma, ha parlato in conferenza stampa il tecnico giallorosso Claudio Ranieri: ecco cos’ha detto.
Parma-Roma, la conferenza stampa di Claudio Ranieri
Come avete gestito l’uomo in più? Andava chiusa prima?
“L’abbiamo gestita bene ma dovevamo far gol, non rischiare con un episodio di pareggiare una partita in pieno controllo. Eravamo undici contro dieci, non siamo riusciti a raddoppiare per demeriti nostri e grandi meriti del loro portiere. Sono un po’ amareggiato ma forse vedendo la classifica sarò un po’ più contento”.
Cosa ne pensa della prova di Gourna-Douath?
“L’idea era di bloccare Bernabé, doveva poi attaccare ed inserirsi e lo ha fatto abbastanza bene. Non potendolo allenare al meglio ancora non ha novanta minuti, aveva un po’ di crampi. Salah ha fatto una buona partita, dobbiamo servirlo meglio, ad Angelino vengono serviti più palloni. Ha fatto una buona gara, ci da sicurezza e tranquillità”.
Era Bernabé che la preoccupava?
“Mi preoccupavano le frecce in attacco, ma le lancia Bernabé. Per questo ho voluto impedirgli di giocare”.
Cosa temeva del Parma?
“Mi aspettavo questa partita, abbiamo il tallone d’Achille delle ripartenze avversarie. Ci stiamo allenando tantissimo, spero riusciremo a risolvere anche perché giovedì affrontiamo una squadra molto forte in questo”.
“Son sincero, pensavo fosse una squadra più nervosa. Il pubblico gli sta dietro, la aiuta e non mollano. E’ importante crederci, quando arrivai io a Parma ci credevamo. Se questi ragazzi ci credono ci arriveranno”.
Qual è la cura che le permise di salvarsi con il Parma?
“Sono arrivato che eravamo ultimi, peggio di così non si poteva fare. La cura è crederci e allenarsi bene, da quel che ho visto oggi è così, poi non li conosco. Quando perdi le partite rischi di far affiorare il nervosismo, oggi non l’ho visto, mi son sembrati bravi ragazzi. Così ce la faranno”.
Si aspettava mosse a sorpresa di Pecchia?
“Non mi aspettavo mosse a sorpresa, magari solo una mezzala più riflessiva che potesse dare una mano a Bernabé nelle nostre ripartenze. Invece ha giocato con le mezzali a tutto campo, ma la abbiamo gestita bene”.
Vi siete dati un obiettivo particolare?
“Io credo nel lavoro, da quando sono arrivato l’ho detto. Non mi piace promettere ma lavorare. Non so cosa potremo fare ma i tifosi devono esser sicuri daremo il massimo. Non ho titolari, quando giochi anche in Europa devi far così.
Mi auguro di continuare così per dare libertà a tutti di esprimersi. Facciamo del nostro meglio in ogni partita, esigo sempre la prestazione. Poi il risultati è figlio degli episodi, ma bisogna sempre dare il massimo che si ha. Quello mi soddisfa”.
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Club Bruges, frenata in campionato in vista della Champions
![Young Boys-Stella Rossa](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/10/Pallone-champions-league.jpg)
Club Bruges, solo un pareggio con il Saint-Truiden per la prossima avversaria della Dea ai playoff di Champions League. Hayen ammette la stanchezza della squadra.
Dopo la sofferta vittoria in Champions League contro l’Atalanta, il Bruges rallenta in campionato, fermato sul 2-2 dal Saint-Truiden, terz’ultimo in classifica. La squadra di Nicky Hayen, avanti 2-0, ha subito la rimonta nel finale, evidenziando segnali di stanchezza a pochi giorni dal ritorno contro i bergamaschi.
Club Bruges, le parole di Hayen
Nonostante un turnover minimo – solo Vetlesen e Nilsson in campo al posto di Nwadike e Talbi – il tecnico ha ammesso le difficoltà fisiche e mentali dei suoi: “C’era fatica nella squadra, troppe imperfezioni e scelte sbagliate”. Tuttavia, Hayen sottolinea come anche altre squadre di Champions, inclusa l’Atalanta, abbiano perso punti nel weekend. Il Bruges dovrà ritrovare energie e concentrazione in vista del match decisivo con la Dea consapevole del fatto che il 2-1 sia un risultato che rende ancora tutto possibile.
![Club Bruges](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/urlo-Gasperini.jpg)
L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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