Serie A
Gosens, l’ultimo dei tedeschi all’Inter
Robin Gosens e i tedeschi all‘Inter. Visite mediche per l’esterno sinistro in data odierna, per passare dall’Atalanta alla sponda nerazzurra di Milano, Gosens è solo l’ultimo dei tedeschi a sbarcare all’Inter nella storia del club. Facciamo un tuffo nei nomi teutonici che vestirono la maglia dell’Inter nelle epoche passate.
Gosens e i tedeschi all’Inter del passato
Il primo giocatore tedesco a vestire i colori nerazzurri è stato Horst Szymaniak. Figurava nella rosa nella sola stagione 1963/1964, trionfale per l’Inter di Herrera che conquistò la prima Coppa dei Campioni nella storia del club. Il giocatore ottenne 6 presenze in campionato e 5 nella rassegna europea per club.
Il secondo tra i tedeschi giunti all’Inter fu Hansi Müller nei primi anni 80. Nativo di Stoccarda, nella quale squadra militò per ben 7 anni, laureatosi campione d’Europa agli Europei di Italia 80, l’attaccante ottenne in nerazzurro 68 presenze con 16 marcature, senza vincere alcun trofeo. Forte è stato anche il dualismo con Evaristo Beccalossi durante il suo periodo di militanza.
Nel 1984 fu il turno di uno dei giocatori più importanti della storia del calcio tedesco: Karl-Heinz Rummenigge. Fresco vincitore di due palloni d’oro consecutivi tra il 1980 e 1981, nonché colmo dei trionfi del periodo d’oro con il Bayern Monaco, l’allora Presidente Ernesto Pellegrini sborsò la cifra di 8,5 miliardi di lire per portarlo in nerazzurro. Nel periodo con l’Inter ha disputato 104 partite segnando 42 reti.
Uno dei tedeschi tra i più ricordati rimane senza dubbio Lothar Matthaus. Le sue 4 stagioni, dal 1988 al 1992, sono tutt’oggi tra le più importanti della storia del club nerazzurro. Con i meneghini ha collezionato complessivamente 153 presenze con 53 reti all’attivo. Il suo palmarès con i colori nerazzurri recita uno scudetto (l’allora Inter dei record di Trapattoni, ndr), una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA.
L’attaccante teutonico, durante il periodo di militanza con l’Inter, ha raggiunto il titolo di Campione del Mondo a Italia 90 e il Pallone d’oro sempre nel 1990.
Nel medesimo periodo di Matthaus era presente all’Inter anche il compagno di squadra e di Nazionale Andreas Brehme. Nelle sue 4 stagioni in nerazzurro ha ottenuto un totale di 155 presenze e 12 reti segnate. Memorabile, nell’immaginario collettivo del calcio, il suo rigore che decise la finale di Italia 90 tra Germania Ovest e Argentina.
Nella stagione 1989/1990 si aggiunse all’Inter anche Jürgen Klinsmann, completando il terzetto della cosiddetta Inter dei tedeschi. Per il biondo attaccante 40 reti segnate in 123 partite giocate. Un beniamino dei tifosi interisti all’epoca.
Il successivo arrivo tedesco all’Inter fu quello di Matthias Sammer. L’unico mezzo anno da lui disputato in nerazzurro vide 12 sole presenze e 4 gol segnati per lui. A partire dall’anno successivo il suo talento esplose con le maglie del Borussia Dortmund e della Nazionale Tedesca.
Non si ebbero giocatori tedeschi con la maglia nerazzurra fino alla mezza stagione di Lukas Podolski nel 2014/2015. Fresco di vittoria del Mondiale di Brasile 2014 con la sua Nazionale, seppur da riserva, l’ex Arsenal collezionò 18 presenze con una sola rete segnata (A Udine) nei suoi sei mesi in nerazzurro.
Robin Gosens è in procinto di vestire la maglia dell’Inter dopo quattro stagioni e mezzo con la maglia dell’Atalanta. Per lui le statistiche parlano di 157 presenze totali condite da 29 reti. La tradizione tedesca in casa Inter continua.
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Serie A
Serie A, gli squalificati della 7° giornata
Il Giudice Sportivo ha pubblicato il rapporto su calciatori, allenatori e dirigenti squalificati per la prossima gara di campionato di Serie A. C’è anche Vanoli.
Nell’ultima giornata di Serie A sono state 3 le espulsioni totali, di cui 2 per rosso diretto. Non solo dal campo, anche la panchina si è resa protagonista di proteste troppi veementi.
Serie A, nel prossimo turno 3 squalificati
I calciatori fermati per un solo turno sono:
BARTESAGHI Davide (Milan): per essersi reso responsabile di un fallo
grave di giuoco.
LUCUMI‘ BONILLA Jhon Janer (Bologna): per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione
da rete.
SUSLOV Tomas (Hellas Verona): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
L’ultima di queste espulsioni ha fatto parecchio discutere e l’errore di Giua è risultato chiaro a tutti. In ogni caso, il VAR non sarebbe potuto comunque intervenire dato che si è trattato di un doppio giallo, e non di un rosso diretto.
A loro si aggiunge anche Paolo Vanoli, espulso durante Torino-Lazio per proteste troppo energiche nei confronti del quarto uomo e del direttore di gara.
Serie A
Udinese, Bijol: “Qui sto continuando a crescere. Sul futuro…”
Il difensore dell’Udinese Jaka Bijol ha parlato ai microfoni di TV12 in merito al suo percorso nel calcio italiano.
Di seguito le sue parole.
Bijol si racconta
“In questi due anni e mezzo la mia crescita è stata continua. Sono arrivato dalla Russia dove facevamo poca tattica, mentre in Italia un difensore può crescere tanto e tutti ti possono aiutare. Sottil mi ha dato tanto, non avevo mai giocato al centro di una difesa a tre e con lui e il suo staff abbiamo lavorato molto.
Ci sono stati alti e bassi ma sono sempre cresciuto e posso crescere ancora di più. Cose come il ruolo di vicecapitano nel calcio ti danno di più e ti fanno crescere.
Se ogni tanto perdo la calma pure io? Certo, ed è bene non essere sempre calmi. Non sapete cosa succede nella mia testa (ride, ndr). In famiglia tutti mi hanno sempre seguito, mia mamma, mio papà, mia sorella sono sempre al mio fianco.
Questo mi dà grande serenità, quando è così puoi lavorare in pace e concentrarti solo sul calcio. Siamo ancora a inizio stagione, abbiamo 10 punti e siamo partiti bene. Facciamo punti, miglioriamo in difesa e a fine stagione vedremo dove staremo. Intanto dopo la partita con il Lecce vogliamo avere 13 punti.”
Serie A
Gravina: “Ci sarà una svolta nei rapporti tra tifoserie e club”
Gravina ha commentato l’inchiesta ultras. Il numero uno della Federcalcio si è espresso a margine dell’Assemblea Straordinaria per la modifica dello statuto.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato al termine del Consiglio Federale odierno, in cui è stato approvato il regolamento dell’Assemblea Straordinaria per la modifica dello statuto.
Il commento di Gravina sull’inchiesta ultras
“Parliamo della situazione generale, siamo alle prime battute perché non abbiamo elementi concreti. Pare uno spaccato sicuramente censurabile. Sicuramente è una situazione che dà una grande svolta al rapporto tra alcune tifoserie e alcuni club, senza entrare nel merito o nello specifico perché non abbiamo gli elementi. Certo credo che la legge dello stato italiano e gli organi di polizia stiano svolgendo una grande opera di supporto al mondo del calcio italiano. Che ne esce ancora una volta ferito, in un momento in cui stiamo cercando di compattare nel miglior modo possibile tutte le qualità del nostro calcio.
Questo però dà grande supporto alla necessità del calcio di vedere espulsi ed estraniati dei soggetti che non possono assolutamente entrare nel nostro mondo e in uno spettacolo dedicato soprattutto alle famiglie. Non so cosa rischieranno le società, la Procura Federale ha chiesto gli atti e farà i suoi approfondimenti quando riceverà gli atti. Ci andrei molto cauto però, ho già sentito opinionisti che hanno espresso delle idee che sono fuori dalle nostre regole”.
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