Serie A
Derby di Milano: come ci arrivano Inter e Milan
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3 anni fail

Il derby di Milano è alle porte.
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Mancano infatti solo 2 giorni alla stracittadina milanese che può indirizzare in maniera definitiva le sorti di questo campionato, da una parte e dall’altra.
Se, sponda nerazzurra, Simone Inzaghi può contare su tutti e 11 i ‘titolarissimi’ di questa stagione, sponda Milano rossonera Stefano Pioli deve fare i conti (ancora una volta) con l’emergenza infortuni.
Ma andiamo per ordine: come arrivano le 2 squadre al derby più atteso della stagione?
Inter al derby
L’unico dubbio da sciogliere per Inzaghi riguarda il 2° attaccante da affiancare a Edin Dzeko: il bosniaco è sicuro di una maglia da titolare dopo il timbro contro il Venezia nell’ultima giornata e vuole provare a sigillare anche il derby.
Infatti, complice l’infortunio rimediato in Coppa Italia contro l’Empoli, Correa è alle prese con un problema alla coscia sinistra che lo terrà ai box almeno fino la 2° metà di febbraio.
Ecco che ‘el nino’ Maravilla Alexis Sanchez contenderà il posto da titolare a Lautaro Martinez, entrambi rientrati tra ieri e oggi ad Appiano Gentile dopo le nazionali.
Sia l’argentino che il colombiano (doppietta) sono andati a segno con le rispettive nazionali, dimostrando di essere in un periodo di forma smagliante, al momento Lautaro è in leggero vantaggio sul compagno di reparto.
Per il resto il capitano Handanovic in porta, difesa a 3 con Skriniar, De Vrij e Bastoni (quest’ultimo ha acceso il clima derby affermando che le possibilità di un suo passaggio ai cugini rossoneri sono dello 0.01%, infiammando la rivalità tra le 2 squadre).
Il centrocampo a 5 sarà sempre composto da Dumfries e Perisic sulle ali, col tridente Brozovic, Barella e il turco ex di turno Chalanoglu (all’andata si tolse lo sfizio del gol dell’ex); dalla panchina il nuovo ‘fedelissimo’ acquisto di Simone Inzaghi Felipe Caicedo, con Gosens indisponibile.
Milan al derby
Dalle parti di Milanello, invece, arrivano contrastanti notizie sponda Milan.
In questi giorni le sensazioni per Fikayo Tomori (che si sta riprendendo dall’intervento al menisco e oggi ha parzialmente lavorato in gruppo) sono rassicuranti tanto che filtrebbe un certo ottimismo addirittura per una candidatura da titolare dell’inglese, nel caso desse forfait spazio a Kalulu.
Notizie meno buone quello che riguardano invece il bomber svedese Ibrahimovic, che non ha smaltito ancora a pieno l’infiammazione al tendine d’achille e per questo potrebbe essere impiegato soltanto per uno spezzone finale, spazio dunque ad Oliver Giroud dal 1 minuto.
Il francese, a Londra, ha disputato diversi merseysides tra Arsenal e Chelsea, questo sarà il suo 1° derby milanese da titolare, dato che all’andata rimase per 90’ in panchina.
Tra i pali si sistemerà Maignan, coadiuvato da Calabria, Romagnoli, Kalulu (o Tomori) e Theo Hernandez.
In mezzo al campo Tonali si affiancherà al rientrante Kessie (infatti l’esperimento provato da Pioli di schierarlo trequartista è stato accantonato), con Saelemaekers e Leao ai lati, Brahim Diaz dietro all’unica punta Giroud, prima panchina in rossonero per il nuovo acquisto croato Lazetic.
Dopo il covid, il fantasista spagnolo ex Real non ha mai trovato la condizione migliore e vuole riscattarsi dopo alcune prestazioni non appariscenti e non da vero 10.
Dalla panchina Bakayoko, Bennacer anche lui rientrato dalla Coppa d’Africa e Rebic, che negli ultimi giorni non sembrava al meglio, ma dovrebbe essere convocato e quindi arruolabile per la partita.
Serie A
Lazio, un Tavares in più fa tutta la differenza del mondo
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16 minuti fail
02/04/2025
La Lazio ha certamente bisogno di Tavares perché il giocatore si è rivelato, più volte, decisivo. L’unico problema è il rendimento claudicante.
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Il coach Marco Baroni sa molto bene quanto un giocatore come Nuno Tavares sia importante per la sua Lazio.
Il giocatore portoghese – classe 2000 – è un pilastro del gioco del club biancocelesti ma, purtroppo, quest’anno è stato contrassegnato da una certa discontinuità fisica.
Se, il giocatore è stato estremamente produttivo a partire dal primo match della Lazio con il Milan, non si può dire che la situazione sia filata liscia: nelle ultime settimane il rendimento del portoghese è calato.

NUNO TAVARES PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I numeri della Lazio con e senza il portoghese
Tavares ha giocato più match possibili fino al momento dello stop per infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per due partite.
L’essere schierato come titolare fisso in Europa League non ha aiutato la ripresa fisica ed ha, probabilmente, portato alla resa fisica in Serie A: dopo l’infortunio con la Real Sociedad, Tavares si è infortunato ed è stato costretto al fermo sia contro la Fiorentina che contro il Cagliari.
Rientrato a marzo è riuscito, però, a poter partecipare alle sfide contro lo Viktoria Plzen ma ha dovuto saltare gli incontri con Udinese, Bologna e Torino.
Si tratta di un giocatore estremamente dotato e prezioso per il gioco proposto da Baroni e questo è evidente. Se Nuno Tavares è in campo, la Lazio è potenzialmente un club da Champions League e questo è, ormai, un dato di fatto.
La statistica parla chiaro: con il portoghese in campo la Lazio – negli ultimi sei match disputati – ha collezionato tre vittorie e tre pareggi. Quindi prestazioni positive.
Senza Tavares, di contro, la Lazio sembra essere un’altra squadra: una sola vittoria in ben cinque partite (cinque gol segnati e ben dieci gol subiti).
L’ex dell’Arsenal sembra essere molto più di una pedina utile per il gioco ma, a questo punto, anche una sorta di calamita emotiva positiva per il rendimento generale della squadra in campo.
La buona notizia è che il giocatore si è allenato regolarmente in gruppo e dovrebbe essere pronto ma – a questo punto – occorrerà capire se il tecnico deciderà di fargli giocare più partite possibili o se dovrà scegliere tra Atalanta e Roma e il doppio scontro con il Bodo/Glimt.

Lorenzo Colonnese, MVP del Torneo di Viareggio e capitano del Genoa, potrebbe lasciare il club a zero a giugno senza un contratto da professionista.
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Lorenzo Colonnese, giovane promessa del Genoa e MVP del prestigioso Torneo di Viareggio, si trova al centro dell’attenzione di alcune squadre della Serie A. Il difensore centrale, classe 2007, non ha ancora siglato un contratto da professionista con il Grifone, il che lo rende un’opzione appetibile per molti club che potrebbero accaparrarselo a parametro zero già da giugno.
Il Genoa vuole blindare il futuro
Nonostante l’interesse crescente attorno a Colonnese, il Genoa sta lavorando per blindare il suo giovane capitano. La società rossoblù è consapevole del potenziale del giocatore e sta cercando di offrire un contratto che possa convincerlo a rimanere e crescere ulteriormente sotto la loro ala. Una mossa strategica, considerato il talento del giovane, che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro del club.
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Fonte: l’account X di Schira
L’MVP del Torneo di Viareggio nonché capitano del #Genoa vincitore della CoppaCarnevale Lorenzo #Colonnese non ha ancora un contratto da professionista e può andare via a zero a giugno. Ci pensano alcune big di Serie A, anche se il Grifone punta a blindare il centrale classe 2007
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 1, 2025
Serie A
Marotta: “L’Inter guadagna più in Champions che in Serie A”
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1 ora fail
02/04/2025
Beppe Marotta sottolinea il divario economico tra Serie A e Champions League per l’Inter, evidenziando le differenze nei ricavi televisivi e da stadio.
Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha recentemente messo in luce l’enorme differenza tra i ricavi generati dalla partecipazione alla Champions League e quelli derivanti dalla vittoria dello scudetto in Serie A. Marotta ha dichiarato che nei primi dieci match della Champions, l’Inter ha incassato 100 milioni di euro, mentre la vincitrice del campionato italiano ne guadagna circa 95 milioni per 38 partite.
La disparità è evidente e, secondo Marotta, è principalmente attribuibile ai diritti televisivi e ai ricavi da stadio. Le squadre europee concorrenti possono vantare incassi di 60-70 milioni di euro in più grazie agli introiti derivanti dagli stadi, un elemento che pone i club italiani in una posizione di svantaggio nel confronto con le élite calcistiche del continente.
Un gap da colmare per competere in Europa
La dichiarazione di Marotta pone l’accento sulla necessità di un miglioramento strutturale e gestionale nel calcio italiano, con l’obiettivo di colmare il gap economico con le grandi squadre europee. Incrementare i ricavi da stadio e migliorare le trattative per i diritti televisivi sono passi fondamentali per garantire una maggiore competitività delle squadre italiane in ambito internazionale.
Questa differenza di risorse economiche non solo influisce sulle capacità di investimento in nuovi giocatori, ma anche sulla possibilità di mantenere i talenti all’interno dei confini nazionali. Il calcio italiano è chiamato a un’evoluzione che possa ridurre questi divari e permettere ai club di competere ad armi pari con le potenze del calcio europeo.
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Fonte: l’account X di Schira
Beppe #Marotta: “Oggi l’#Inter in Champions dopo 10 partite ha incassato 100 milioni. Chi vince lo scudetto ne incassa circa 95 per 38 partite. Il gap deriva in primis dai diritti tv e poi dai ricavi da stadio. Le competitor europee incassano 60-70 mln in più dallo stadio” pic.twitter.com/rIcVBTDy7U
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 1, 2025
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