Serie A
Inter-Milan 1-2, il Diavolo ha un’anima: Pioli is on fire | Le pagelle
Inter-Milan, i rossoneri si aggiudicano il derby e continuano a sognare il primato in classifica. Una gara a due facce, vinta dai nerazzurri per i primi 45 minuti, ribaltata da due giocate di Olivier Giroud nella ripresa. Pioli sbaglia nulla, anzi azzecca l’innesto che cambia la gara.
Maignan 8: il riflesso su Brozovic vale il prezzo del biglietto. Oltre a quello compie altre 4 parate provvidenziali. Donnarumma chi?
Calabria 6: nel primo tempo soffre in maniera forse esagerata l’impeto di Perisic. Nel secondo prende le misure e trasforma la gara in sufficiente. Non era facile.
Kalulu 5,5: il gol di Perisic avviene per una sua sbavatura. Recupera durante la gara, ma la sensazione è che gli manchi ancora qualcosa.
Romagnoli 6: Dzeko non è un cliente di certo facile. Fa a sportellate e spesso ne esce bene.
Theo Hernandez 6: sente molto la gara, cerca qualche sgroppata delle sue ma viene spesso murato. Espulsione giusta.
Tonali 7: sbaglia poco, si rende utile in entrambe le fasi. Il ritmo é quello giusto, l’agonismo pure.
Bennacer 6,5: sale con il passare della gara, fosforo a centrocampo.
Saelemaekers 4,5: sbaglia troppo, corre a vuoto. Inesistente, Pioli giustamente lo cambia dopo 45 minuti (dal 46’ Messias 5,5: lento e macchinoso, ha il merito di non mollare)
Kessie 4,5: non mette la gamba, Brozovic lo mangia a colazione (dal 57’ Brahim Diaz 7: la svolta, da una sua azione parte il pareggio di Giroud)
Leao 5,5: particolarmente ingabbiato, prova a dimostrare strapotere fisico nel secondo tempo. Così così
Giroud 8: eroe del derby. Inesistente nel primo tempo, mattatore nel secondo. Pochissime occasioni, due reti. Chapeau.
Pioli 7: azzecca il cambio, vince la partita e continua ad essere in lotta per lo scudetto. Il suo Milan non molla mai.
Serie A
Marchisio: “Campionato equilibrato. Vlahovic va supportato”
Juventus, l’ex centrocampista bianconero analizza campionato e il le prossime mosse di calciomercato
Claudio Marchisio, bandiera della Juventus con 389 presenze all’attivo, è tornato a parlare del club che ha segnato la sua carriera. In un’intervista rilasciata a Tuttosport, l’ex centrocampista ha affrontato diversi temi, tra cui l’andamento della squadra in campionato, le strategie di calciomercato e il momento di Dusan Vlahovic. A seguire le sue parole rilasciate dal giornale torinese.
Le parole di Marchisio
Marchisio, vista la classifica? Sono tutte lì, in cima.
“Sembra un po’ di essere tornati al passato, con le Sette Sorelle e questa classifica così corta. Mi auguro possa durare il più possibile”.
Come vede il campionato?
“Equilibrato. Ci sono squadre più pronte e progettate per arrivare a vincere. Però sì, è equilibrato. C’è chi ha avuto più partite, chi ha subito più infortuni. Chi deve trovare l’assetto giusto, magari con un nuovo allenatore. Metto l’Inter davanti a tutte le altre, Napoli compreso”.
E la Juventus?
“Arriva da anni non facili, ma ha appena attraversato un grande cambiamento. Ed è passata da un tecnico che conosceva benissimo l’ambiente e che ha vinto una Coppa Italia. Ora l’idea è totalmente diversa”.
Cosa deve trovare?
“Abbiamo visto partite con la Juve in 10 uomini, come Lipsia, e la squadra che ne veniva ugualmente fuori alla grande. Altre gare sono state meno belle. Deve trovare il proprio equilibrio, a parer mio la coperta sembra un po’ corta. Da tifoso: spero che a gennaio possa arrivare qualcosa. Auspico qualche colpo dal prossimo mercato”.
Zirkzee è un nome che le piace?
“Parliamo di un giocatore di grandissimo talento e l’ha dimostrato l’anno scorso. Poi quando si parla di un calciatore che ha fatto bene la stagione precedente con un tecnico specifico, ma se i due hanno preso strade diverse…”.
Cosa può accadere?
“Molte volte si prova a riavvicinarli, ma non vuol dire che possa essere la strada giusta. Bisogna avere fiducia in un giocatore come Vlahovic, che sta dimostrando comunque il suo talento. E ricordare che è da solo. Ripeto: spero che a gennaio possa arrivare qualcuno, compreso il rientro di Milik in campo”.
Come si reagisce pure all’infortunio di Cabal, sommato a quello di Bremer?
“Sono tutti talmente esperti che sapranno come fare. La perdita è importante, ma la Juve ha giocatori in quel ruolo che possono dare realmente una mano a Thiago Motta”.
Da centrocampista: Fagioli e Thuram vivono poi due momenti diversi.
“Sono classiche situazioni, capitano durante una stagione. E capiteranno anche per giocatori in altri reparti. C’è chi sta meglio, c’è chi sta meno bene…”.
E questi giorni di tennis torinesi?
“Vedo molto bene Jannik, davvero. Sarebbe bello se riuscisse a continuare la stagione con una bella vittoria, soprattutto nella nostra città. Bisogna fargli i complimenti per la testa, oltre al talento che ha. Sta appassionando giovani atleti e atlete a questo sport, che torna sempre di più. Come nel luogo in cui ci siamo ritrovati”.
Lo sport è il vero motore dell’aggregazione?
“Al di là della riqualificazione urbana, questo è uno di quei luoghi che ti ricorda l’infanzia, l’adolescenza. Dove sei cresciuto, il quartiere di appartenenza. E le giornate passate insieme, a fare amicizia. Mi auguro pertanto che sia un luogo non solo di divertimento ma anche di aggregazione. Che questi giovani abbiano voglia persino di proteggerlo”.
La crescita del tennis rischia di offuscare il calcio?
“Non credo rubi spazio, semmai è un’opportunità per gli atleti italiani. Credo che avere Jannik, per il ragazzo che è, l’esempio che è, sia soltanto di buon auspicio. Io amo il tennis, mia moglie l’ha praticato per anni e infatti con lei non gioco, altrimenti le prendo. Ma mi regala emozioni diverse ed è davvero differente dal mio, di gioco. In campo, io ero uno dei ventidue, divisi in due squadre. Lì invece è uno contro uno”.
Si augura le ATP Finals a Torino per altri 5 anni?
“Non le vedrò quest’anno, però spero possa rimanere ancora per un po’. Non solo perché è la mia città, ma perché chi l’ha portato qui ha fatto un gran lavoro, iniziando il percorso addirittura dal periodo covid. Tra cittadini, spettatori e turisti, c’è stato il movimento giusto e la risposta ricevuta ne è testimonianza diretta”.
Serie A
Bologna, Fenucci: “Italiano aveva bisogno di tempo, non ci saranno uscite importanti a gennaio”
L’AD del Bologna Claudio Fenucci ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione della partnership con Banca di Bologna fino al 2026.
L’ex AD della Roma e attuale amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci ha rilasciato delle dichiarazioni della partnership con Banca di Bologna fino al 2026, poi riportate da gazzetta.it , in merito al momento che sta vivendo il club rossoblù e sul mister Vincenzo Italiano.
Bologna, le parole di Fenucci
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ Ad del Bologna Claudio Fenucci in occasione della partnership con Banca di Bologna fino al 2026:
“Che il cambio di allenatore portasse a qualche difficoltà iniziale ce lo aspettavamo, Italiano ha sempre ottenuto risultati ma ci sono stati diversi cambiamenti. Questo richiedeva tempo.
Le ultime vittorie ci danno conforto e siamo sulla strada giusta. La squadra si è messa con massimo impegno a disposizione dell’allenatore e siamo in linea con le aspettative”.
Il momento della squadra e del mercato:
“Sartori e il suo team stanno osservando calciatori e semmai ci faremo trovare preparati, ma per ora non abbiamo pianificato nulla. La rosa è molto ampia e ci è servita, perché siamo forse la squadra con più infortuni traumatici e la strategia si è resa necessaria.
A gennaio penseremo, nel caso, a cosa fare se si rendesse necessario migliorarla ulteriormente ma per ora valutiamo. Lucumi piace al Real? Non ci saranno giocatori importanti in uscita a gennaio”.
I rinnovi di contratto di Giovanni Sartori e Marco Di Vaio.
“Privilegiamo da sempre la continuità e con Sartori e Di Vaio il rapporto è di reciproca soddisfazione, arriveremo alla definizione dei contratti e li comunicheremo”.
Si parla anche di realizzazione del nuovo Dall’Ara:
“Senza un intervento del governo sulle riqualificazioni degli stadi in ottica 2032 è difficile portare a termine un progetto nato prima del Covid. Oggi il tema sul Dall’Ara è strettamente legato al reperimento delle risorse”.
In un altro estratto riportato dal Quotidiano Sportivo, Fenucci si sofferma anche su Jesper Karlsson e il suo gol da tre punti a Roma:
“Sono felice umanamente e calcisticamente, perché ha fatto finalmente una partita d’impatto. Che sia un giocatore forte lo dice la carriera, che possa essere difficile adattarsi al calcio italiano lo dice la storia:
vediamo se è stato uno di quegli episodi che ti può svoltare l’avventura o se rimarrà un caso isolato. Ma Jesper non si è mai arreso”.
Le bombe di Vlad
Napoli: Antonio Conte prepara la sfida contro la Roma
Antonio Conte sfrutta la pausa per mettere benzina nelle gambe dei giocatori rimasti a Castel Volturno. Con tredici elementi impegnati nelle rispettive selezioni, il tecnico ha diretto una doppia seduta d’allenamento, culminata in un test congiunto contro la Puteolana, terminato con un netto 7-2.
Mattatore dell’incontro Giovanni Simeone, autore di quattro reti, affiancato dalla doppietta di Neres e dal gol di Ngonge. Un’occasione per dare minutaggio a chi ha giocato meno, mantenendo alta l’intensità in vista della sfida contro la Roma.
Verso la Roma: un centrocampo in piena forma
In vista del big match contro i giallorossi, Antonio Conte potrà contare su un centrocampo vicino alla sua forma ideale. André-Frank Zambo Anguissa, pilastro del reparto, ha saltato gli impegni con il Camerun, già qualificato, per motivi personali: il centrocampista è diventato papà per la seconda volta. Un’assenza strategica che permetterà ad Anguissa di evitare sovraccarichi fisici.
Dall’altra parte, Stanislav Lobotka sfrutta il doppio impegno con la Slovacchia per ritrovare il ritmo partita dopo l’infortunio muscolare. “Mi sento bene, vorrei giocare tutta la partita”, ha dichiarato il regista azzurro in conferenza stampa prima della sfida contro la Svezia. Gli impegni con la nazionale restituiranno a Conte un giocatore più vicino alla forma ottimale, pronto a dirigere il gioco contro la Roma.
Nazionali: conferme azzurre
Alessandro Buongiorno e Giovanni Di Lorenzo si confermano punti di forza, sia per il Napoli che per la nazionale italiana. Buongiorno, protagonista di una crescita esponenziale, ha impressionato contro il Belgio, arginando il compagno di squadra Romelu Lukaku, nonostante una ripresa in crescendo per l’attaccante.
Di Lorenzo, invece, si è distinto ancora una volta per solidità e qualità offensiva: il suo assist decisivo ha regalato la vittoria agli azzurri, consolidando il suo ruolo di leader sotto la guida di Luciano Spalletti. I due difensori, protagonisti nella seconda miglior retroguardia del campionato (9 gol subiti, di cui 6 concentrati in due partite), trasportano la solidità del Napoli anche in maglia azzurra.
La sfida alla Roma si avvicina
Con segnali positivi dalle nazionali e un gruppo che lavora intensamente a Castel Volturno, Antonio Conte prepara il Napoli per una sfida che potrebbe rivelarsi cruciale nella corsa al vertice. La condizione fisica dei suoi uomini chiave e le conferme dei talenti azzurri lasciano ben sperare per il big match contro la squadra di Claudio Ranieri.
(Foto: DepositPhotos)
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