Serie A
Radu, l’Highlander biancoceleste

Lazio, l’immortale Radu. Il difensore rumeno continua ad essere un punto di riferimento per i biancocelesti, tuttavia la sua età avanza e la squadra di Lotito dovrà agire sul mercato in estate.
Stefan Radu arrivò in biancoceleste nel mese di gennaio del 2008. Oggi lo stesso difensore conta la bellezza di 421 presenze totali con la maglia dei capitolini (345 in Serie A, 25 in Coppa Italia, 47 nelle coppe europee e 4 nelle edizioni della Supercoppa italiana) e un totale di 8 reti segnate (di cui 5 in campionato).
Alla sua ormai 15°stagione alla Lazio, Radu ha vinto con questa squadra 3 Coppe Italia (2009, 2013, 2019) e 3 Supercoppe Italiane (2009, 2017, 2019).
Complessivamente aveva giocato soltanto 90 minuti fino al mese di novembre 2021, poiché Sarri gli preferiva il suo scudiero Hysaj. A partire dall’ultimo trimestre da dicembre dello scorso anno al mese di febbraio appena conclusosi, Radu ha ripreso il suo posto da titolare sulla fascia sinistra a discapito proprio del compagno di squadra albanese.
La carta di identità del giocatore parla di 36 anni, che saranno da lui compiuti nel 2022. Per forza di cose, in vista di una ripresa necessaria, nonché un tentativo di migliorare in vista della stagione prossima, la Lazio dovrà agire sul mercato per incrementare le alternative in questa posizione del campo.
Kamenovic, giunto nel corso della scorsa sessione di mercato, non sta al momento soddisfacendo Sarri. Il prossimo nome potrebbe essere quello di Emerson Palmieri: il giocatore italo-brasiliano, campione di Euro 2020 con gli azzurri, sarebbe una importante soluzione per la sinistra. Al momento in prestito al Lione dal Chelsea, sarebbe per lui gradito un suo rientro in Italia.
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Serie A
Juventus, i convocati di Tudor per il Bologna: otto assenti

La Juventus si prepara a un match cruciale per la corsa in Champions. Domani sera alle 20.45 i bianconeri sfideranno il Bologna al Renato Dall’Ara.
Una Juventus che raccoglie i cocci
Il match si conretizicerà in uno scontro diretto che pesa tantissimo sulla classifica: solo un punto divide le due squadre. La Juve è quarta con 62 punti, mentre i rossoblù di Italiano seguono a 61.
Però Igor Tudor dovrà fare i conti con un’emergenza in piena regola: sono infatti ben otto i giocatori indisponibili. Un numero enorme, anche se si pensa che in campo tutto può succedere.

IGOR TUDOR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Spicca l’assenza di Dusan Vlahovic, che non ce la fa a recuperare in tempo per questa giornata. Fuori anche Koopmeiners, Gatti, Cabal, Milik, Bremer e Kelly: tutti per infortunio. Mentre Yildiz è squalificato dopo il rosso dell’ultima gara. Domani, 4 maggio, sarà il suo compleanno ma senza nulla da festeggiare. Una sfida delicata e una Juventus a ranghi ridotti. Serviranno compattezza e carattere per uscire da Bologna con punti pesanti in chiave Champions. Vediamo la rosa completa di Tudor.
Portieri: Perin, Pinsoglio, Di Gregorio.
Difensori: Alberto Costa, Renato Veiga, Kalulu, Savona, Rouhi.
Centrocampisti: Locatelli, McKennie, Adzic, K. Thuram, Weah, Douglas Luiz, Cambiaso, Mbangula.
Attaccanti: Conceicao, Nico Gonzalez, Kolo Muani.
Serie A
Napoli, Manna: “McTominay si è completato grazie a Conte”

Scott McTominay raggiunge nuova maturità a Napoli sotto la guida di Antonio Conte: il sogno scudetto prende forma grazie ai progressi del centrocampista.

Scott McTominay ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
McTominay: il cuore del centrocampo del Napoli
Scott McTominay, il talentuoso centrocampista scozzese, è diventato un pilastro fondamentale del Napoli sotto la guida del tecnico Antonio Conte. Il calciatore, che ha sempre mostrato una notevole capacità di adattamento e crescita, ha trovato nel club partenopeo l’ambiente ideale per esprimere al meglio il suo potenziale. Così come dichiarato da Manna, “McTominay ha raggiunto la massima completezza qui a Napoli”. L’allenatore italiano è riuscito a colmare le lacune presenti nel gioco del centrocampista, trasformandolo in un elemento chiave per la squadra.
Il sogno scudetto e il contributo di McTominay
Il Napoli, grazie anche ai progressi di McTominay, sta coltivando il suo sogno scudetto. Il direttore sportivo Manna ha sottolineato come la crescita del calciatore sia frutto di un lavoro collettivo e di una sinergia perfetta tra il tecnico e i giocatori. “Il sogno che stiamo cullando è frutto dei ragazzi e della loro crescita”, ha affermato Manna, invitando a non abbassare la guardia in un momento così cruciale della stagione.
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Fonte: l’account X di Schira
#Manna: “#McTominay ha raggiunto la massima completezza qui a #Napoli con #Conte: gli mancava qualcosa, il mister lo ha reso quello che noi adesso ci godiamo. Scudetto? Il sogno che stiamo cullando è frutto dei ragazzi e della loro crescita. Non dobbiamo mollare, siamo vicini” pic.twitter.com/S54zxcZXet
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 3, 2025
Serie A
Parma, Chivu: “Abbiamo avuto occasioni per pareggiare. Man? Momento difficile, ma ha tanta qualità”

Cristian Chivu, allenatore del Parma, ha parlato in conferenza stampa al termine della partita casalinga contro il Como persa per 1-0.
Grazie a un gol di Gabriel Strefezza nel secondo tempo, il Como passa 1-0 a Parma e sale al decimo posto in classifica con 45 punti, scavalcando il Torino. I gialloblù non sfruttano il ko del Cagliari con l’Udinese, restano a quota 32 e sperano che l’Hellas Verona (che ha gli stessi punti) non faccia risultato stasera al Meazza. Al prossimo turno, la squadra di Chivu andrà di scena a Empoli.

(Foto di Salvatore Fornelli)
Parma-Como 0-1: le parole di Chivu nel postpartita
Al termine dell’incontro, il tecnico del Parma Cristian Chivu ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.
C’è rammarico
“Non sappiamo se la sconfitta ci porterà via convinzione. Non dovrà succedere, la squadra è viva, ha lottato, ha cercato di tener botta contro un Como che ha palleggiato. Nel primo tempo siamo rimasti compatti, potevamo far meglio nel palleggio ma qualche occasione la abbiamo creata. Abbiamo preso una traversa nella ripresa, creato occasioni, poi abbiamo subito gol. Mi è piaciuta la reazione della squadra, abbiamo cercato di pareggiarla e avuto occasioni per farlo. Bisogna accettare la sconfitta e fare i complimenti all’avversario, il calcio è questo“.
Il Como non ha avuto la solita fiammata
“Non abbiamo avuto fiammate nemmeno noi, c’è mancata un po’ di cattiveria nel pressare il portatore di palla. Abbiamo perso tanti contrasti e tanti duelli, la palla è sempre rimasta a loro. Nella ripresa abbiamo messo qualcosa in più, abbiamo creato ed eravamo pronti a sopperire a ogni difficoltà che potevamo incontrare. Abbiamo retto bene il centro del capo, purtroppo non siamo stati lucidi a gestire meglio le situazioni sotto porta ma non ho nulla da rimproverare ai ragazzi. Sono mesi che fanno di tutto per raggiungere l’avversario, nonostante gli infortuni e nonostante il cambio modulo. Danno sempre l’anima per raggiungere il risultato, poi si piò vincere o perdere, l’importante è mantenere la convinzione. Ci aspettano tre gare altrettanto importanti a partire da Empoli“.
Su Man
“Va aiutato dal punto di vista mentale, non vive un momento facile, ma non lo è per nessuno in una situazione del genere. Come squadra non abbiamo nulla da rimproverargli, vediamo il suo atteggiamento in allenamento e fuori dal campo, se qualche problema c’è stato all’inizio, lui poi ha capito e si è calato nel gruppo. Sappiamo quanto è importante, la sua qualità può fare la differenza in questa squadra, anche oggi lo ha fatto vedere. Non era semplice fare quello che ha fatto in questa situazione, vero che non ha segnato, ma ha dato quello che uno come lui può dare al Parma o anche in squadre più blasonate. Lo difenderò alla morte, non perché siamo connazionali, ma perché ha tanta qualità e a questa squadra serve, soprattutto in questo momento della stagione. Mi ha fatto piacere vedere i suoi compagni che lo hanno abbracciato e sono andati sotto la Curva, ho visto una bella reazione della Nord. Abbiamo bisogno di Man come di tutti gli altri per raggiunger l’obiettivo“.
C’è il rischio di scivolare di nuovo in una striscia negativa?
“Se due mesi fa non siamo caduti in depressione, significa che abbiamo raggiunto un livello di applicazione che qualcuno può anche invidiarci. Questa era la prima cosa da portare nella mente di questi ragazzi e salvaguardare. Qualcuno si è messo a disposizione con qualche acciacco, anche oggi due tre titolari non erano al massimo. Si son messi a disposizione della squadra, per portare a casa qualcosa di importante. Purtroppo non è andata bene, si lavorerà duro in vista della prossima“.
La sostituzione di Hainaut
“Non ne aveva più, ma in panchina non avevo un quinto. L’unico poteva esser Camara, a volte poi quello che accade attorno alla squadra influisce, anche la decisione dell’allenatore. Nella mia testa volevo mettere Man, ma non sapevo come avrebbe reagito il pubblico e non volevo metter a rischio la convinzione del gruppo. Se lo stadio fischia Man incide sulla squadra, ma il pubblico è stato meraviglioso, non mi fidavo. L’ambiente condiziona le scelte, si va avanti, si guarda a cosa si è fatto e guarderemo la prossima. Benedyczak è una mezzapunta, non è un esterno, poi noi stiamo giocando con i quinti e non può farlo. Può fare la punta o la mezzapunta, l’ho visto bene in settimana, speravo avesse il colpo. Veniva da un brutto infortunio, anche lui si è messo a disposizione del gruppo, ci ha fatto piacere a noi e alla squadra vederlo a servizio della squadra“.
Dal campo come ha visto il rigore?
“Non parlo mai di questi episodi, non l’ho visto. La mia preoccupazione è come gioca la squadra e come far punti, non sta a me giudicare questi episodi. Gli arbitri hanno anche il VAR, se non lo hanno dato non c’erano i presupposti. Potremmo venire a piangere qui in conferenza, ma non lo farò mai, vado avanti a testa alta verso il destino, pensando al mio lavoro. Penso a quello che posso controllare: la squadra, il gioco e le scelte che faccio. Nel calcio 1+1 non fa 2“.
In cosa può migliorare questo Parma?
“Si può migliorare non avendo il braccino. Non è semplice giocare certe partite, possono cambiare una stagione. Bisogna avere convinzione per vincere i contrasti, li abbiamo vinti solo quando eravamo troppo bassi, invece quando pressavamo erano loro a vincere le mezze palle. Volevo recuperare palloni in avanti, nel secondo tempo lo abbiamo fatto. Poi non è semplice farlo contro il Como, hanno qualità per venire fuori e sembra a volte che ti prendano per il culo. Loro sono bravi a fare questo. Noi però eravamo preparati e nel secondo tempo siamo andati con più convinzione a recuperare palla e prendere il palleggio. I ragazzi hanno cercato di dare il massimo ed è quello che chiediamo sempre: Dare il massimo di quello che si ha. Voglio che se uno ha il 70% dia il 71%, qualcosina in più, anche oggi lo hanno fatto e dobbiamo solo ringraziarli“.
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