Serie A
Salernitana flop, Nicola studia le contromosse

La Salernitana di Iervolino e Nicola si è fermata dopo quattro risultati utili consecutivi, quattro pareggi che avevano concesso un po’ di respiro e qualche residua speranza ai granata campani. Dopo la sconfitta contro l’Inter, sonora e umiliante in terra meneghina, il tecnico torinese è al lavoro per rimettere in sesto la squadra.
Un dilemma granata
Bonazzoli poteva essere l’alternativa vincente a Djuric? Avrebbe segnato al 4′ minuto o centrato la porta a differenza di Verdi che ha sparato la palla in curva? Difficile dirlo. Certo col senno di poi si può fantasticare in materia, ma un dato è certo, la Salernitana vista contro l’Inter è ben lontana dal conquistare una salvezza che infatti sembra sempre più difficile.
Difesa da rivedere
Sono tante le pedine che nella Salernitana non hanno funzionato. Se da un lato Bonazzoli poteva essere schierato al posto di Djuric e diventare, forse, fondamentale (perché probabilmente col vantaggio in avvio la partita avrebbe preso, forse, un’altra piega), dall’altro un altro Federico, Fazio, soprannominato “il comandante” è ancora ben lontano dal prendere in mano le chiavi della difesa granata. Insieme a Dragusin si è lasciato sfuggire più volte Lautaro e ha perso il duello di fisicità con Dzeko. Insomma, un disastro totale.
Calendario ostico
Nicola dopo tre panchine non convince del tutto ma è anche vero che è alla guida di una squadra con molte pecche e pochi pregi. Una squadra che ha incassato con lui in panchina otto gol, segnandone appena tre. Una Salernitana, insomma, da rivedere correggere con un calendario che la vede impegnata contro avversari proibitivi tra cui Sassuolo, Juventus, Torino, Roma e Fiorentina.
Salvezza lontana
Infine, un percorso a ostacoli in cui gli ippocampi granata dovranno dare il massimo se vogliono conquistare una salvezza improbabile ma non impossibile. Ricordiamo, infatti, che fin quando la matematica non condanna una squadra, soprattutto nel calcio, tutto può succedere. I migliori auguri, dunque alla Salernitana, una squadra che, se non altro, non è intenzionata a mollare e per questo merita un plauso.
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Serie A
L’Udinese omaggia Pizzul: lutto al braccio contro la Lazio

L’Udinese omaggerà Bruno Pizzul, gigante della telecronaca calcistica, indossando il lutto al braccio durante la partita contro la Lazio.
Il mondo del calcio continua a omaggiare Bruno Pizzul, gigante della telecronaca sportiva e calcistica, scomparso nella mattina di mercoledì 5 marzo all’età di 86 anni. Ricordato da tanti sportivi e calciatori, tra cui Roberto Baggio, grande protagonista delle sue telecronache, anche l’Udinese gli renderà omaggio.
Nella partita di lunedì 10 marzo all’Olimpico contro la Lazio, la squadra di Runjaic indosserà il lutto al braccio proprio in sua memoria. Pizzul è stato, infatti, grande esponente in Italia del Friuli Venezia-Giulia e di Udine, sua città natale.
La stagione dell’Udinese
Quella dell’Udinese è stata sin qui una stagione molto positiva, come conferma anche la classifica. Contro la Lazio basterebbe un punto per raggiungere quota 40, che vorrebbe dire anche una quasi sicura salvezza. Ora la squadra di Runjaic affronterà quindi un finale di stagione senza pretese, provando a raccogliere più punti possibili.
Centrare la Conference League, distante 8 punti, rimane comunque difficile. Ma i friulani, ora decimi, possono ambire a un piazzamento finale nella parte sinistra della classifica.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Juventus, Renato Veiga in gruppo: le ultime su Gatti

La Juventus si sta preparando per la sfida fondamentale di domenica sera contro l’Atalanta, che potrebbe determinare l’accesso al terzo posto in classifica.

LA DELUSIONE DELLA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La squadra sta affrontando diversi problemi legati agli infortuni, ma ci sono alcune buone notizie per il tecnico Thiago Motta.
Renato Veiga è tornato ad allenarsi con il gruppo dopo essersi fermato nella sfida contro il PSV Eindhoven. Il suo recupero sembra essere positivo, con il dolore che sembra essersi ridotto, e la sua presenza potrebbe essere fondamentale nel reparto offensivo che, a causa di varie assenze, è già ridotto.
Federico Gatti, invece, ha subito un affaticamento muscolare e ha dovuto svolgere un allenamento differenziato. Le sue condizioni saranno valutate con maggiore precisione nell’allenamento di rifinitura di domani, che precederà la partita. Se non dovesse essere disponibile, le opzioni per sostituirlo potrebbero includere Lloyd Kelly al centro della difesa, affiancato da Pierre Kalulu, che ha superato il suo infortunio.
Motta avrà quindi poche risorse a disposizione, ma sta cercando di mettere a punto una formazione competitiva per questa partita decisiva contro l’Atalanta.
Serie A
Lukaku: “Non ho mai odiato l’Inter ma non ho più sentito Lautaro. Conte ti cambia, prima non amavo giocare di spalle alla porta”

Romelu Lukaku racconta la sua carriera, da Inter a Napoli, passando per Conte e Mourinho, e svela il difensore più difficile da affrontare.
Romelu Lukaku ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, ripercorrendo il suo percorso da calciatore. Il centravanti belga ha discusso delle sue esperienze all’Inter e al Napoli, della sua relazione con Antonio Conte e del rapporto speciale con José Mourinho. Nel corso della conversazione, ha anche svelato quale difensore considera il più difficile da affrontare in campo.
Le parole di Lukaku
Dall’Inter al rapporto con Lautaro
Io non ho mai odiato l’Inter, mai. Se qualcuno ha parlato, soprattutto in quel periodo, quel qualcuno non ero io. Non ho più sentito Lautaro, è un ottimo giocatore e si merita tutto ciò che gli sta capitando”.
Romelu ha poi parlato del suo rapporto con Antonio Conte

LA DELUSIONE DI ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Odiavo giocare spalle alla porta. Al Chelsea lui fu molto chiaro: ‘Se non migliori questo aspetto non puoi giocare con me’. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità. La strada giusta per arrivare in porta si trova sempre. Adesso giochiamo con due punte, ma fino a poco tempo fa ero in mezzo da solo. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni negli inserimenti”.
Su Mourinho
“José è un vincente, l’ho avuto due volte, prima a Manchester e poi alla Roma. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Di José non parlerò mai male, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo. Gli auguro sempre il meglio, anche in Turchia sta facendo cose fantastiche”.
Sul suo futuro
“L’ambiente è davvero stimolante, qui a Napoli tutto mi riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L’energia che la gente trasmette è incredibile. Non farò l’allenatore dopo, ma chiuderò la carriera all’Anderlecht, la squadra del cuore, l’ho promesso a mio figlio che gioca lì”.
Il difensore più difficile da marcare
“Sono bei duelli. Mi viene da dire Hien. E Bremer, Bremer è un bell’animale”.

GLEISON BREMER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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