Serie A
Presentato il “nuovo” Franchi: ci giocherà la Fiorentina?
Nella cornice a festa di Palazzo Vecchio ieri il Comune di Firenze ha presentato il restyling che verrà fatto allo stadio Franchi.
Non c’è che dire, il Sindaco di Firenze Nardella per presentare il restyling dello stadio Franchi non ha badato alla sobrietà, magari maggiormente necessaria in questo momento storico, ma probabilmente tutto era già stato programmato. Tanti ospiti legati a Firenze, da Antognoni a Batistuta passando per De Sisti, passando per il Presidente del Coni Malagò al Ct della Nazionale Mancini.
A vincere la lunga selezione fatta di 31 progetti è stato lo studio Arup Italia che avrà il compito di riqualificare non solo lo stadio fiorentino, ma tutta la zona intorno, il quartiere Campo di Marte. Un progetto che è stato sicuramente favorito dal fatto di non impattare in maniera importante sullo skyline della città e anche per la sua sostenibilità energetica e ambientale.
Ora parte la vera rincorsa da parte del Comune, visto che il restyling verrà fatto con i soldi pubblici del Governo italiano indirizzati a riqualificare l’opera di Nervi. Sono 95 milioni assegnati a Firenze, per i lavori che dovranno iniziare entro il 2023 e finire entro il 2026. Trenta mesi per avere il nuovo stadio.
Nuovo Franchi, le parole degli architetti vincitori
Queste le parole di Filippo Minoara di Arup: “Siamo contentissimi di aver vinto, abbiamo investito tante energie e molto tempo. Abbiamo colto questo tema del rispetto del patrimonio architettonico dello stadio e della città di Firenze. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare sul progetto. Abbiamo lavorato in 60, arrivare a un successo di questo tipo è veramente grandioso. È interessante poter fare un progetto di qualifica di un edificio esistente. Il progetto è concentrato sulla copertura. È un elemento leggero e semplice, che copre gli spazi delle tribune esistenti e quelle nuove in modo che in estate ci sia ombra. Poi c’è un progetto di tribune nuove che vanno a inserirsi su quelle storiche portando i tifosi più vicini al campo. Creeremo anche nuovi posti su lato Maratona e Tribuna d’Onore. Abbiamo investito tempo anche per creare hub culturali tra le curve nuove e quelle esistenti. Si potrà giocare durante i lavori al Franchi? È una cosa che si può fare, ci sono esperienze simili”.
Nuovo Franchi, ci giocherà la Fiorentina?
Intanto dalla Fiorentina non sono arrivati particolari commenti in merito: è stato il DG Barone ad avere l’onore di aprire la busta con il progetto vincente. Commisso avrebbe sempre voluto avere uno stadio di proprietà. Da capire eventuali accordi con il Comune per una partnership a lungo termine, quali nuovi indotti commerciali potrebbe portare il nuovo stadio. Resta difficile pensare che la proprietà viola prosegua nell’intendimento, dopo il Viola Park, di costruire uno stadio fuori Firenze, ma nulla è scontato.
Serie A
Bologna, Italiano: “Sono un allenatore felice della propria squadra. Mercato? non voglio entrare in questo discorso”
Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match di domani contro il Monza.
L’ex tecnico della Fiorentina e attuale allenatore del Bologna Vincenzo Italiano ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Monza valido per la 21^giornta.
Bologna, le parole di Italiano
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Bologna Vincenzo Italiano in conferenza stampa in vista del match contro il Monza:
Bisogna farsi scivolare addosso sconfitte e vittorie, a San Siro è come se fosse stata una vittoria. Contro il Monza è un pericolo avere negli occhi le tante belle cose di Milano?
“Secondo me bisogna sfruttare questi momenti positivi, le prestazioni che continuiamo a sfornare. Tutti sono dentro, si fanno trovare pronti. Noi dobbiamo valutare tutto ciò che non ti permette di vincere: errore sui gol subiti.
Ci alleniamo poco e giochiamo tanto, dobbiamo prendere spunto e battagliare in partita. In alcune partite vediamo meccanismi perfetti e in altre sviste ed errori sotto porta. Siamo passati da squadra che non subiva gol ad altra che ne prendiamo troppi.
L’importante è essere se stessi, soprattutto quando ti alleni poco, fare sempre prestazione, individuale e collettiva. Sfruttare che siamo davanti al nostro pubblico, commettendo pochi errori che in casa nelle ultime due poteva raggiungere qualcosa in più”.
Quella difesa a 5 nel finale a SanSiro?
“L’avevo già proposta, quando ci sono le avvisaglie… è stato giusto aggiungere un difensore. Negli ultimi minuti con l’Inter che spinge, ci può stare. Negli ultimi minuti serve pensare alla sostanza, non ci sono più regole, come abbiamo fatto a Milano”.
Come stanno gli acciaccati? Come sta la squadra? El Azzouzi e Cambiaghi?
“L’unica cosa che temo in queste situazioni è il recupero delle forze. Abbiamo avuto uno sforzo disumano mercoledì e giocare sabato alle 15 è difficoltoso. Il mio pensiero è mettere in campo gente che può performare al 100%.
Cambiaghi ed El Azzouzi stanno intensificando, li abbiamo introdotti nelle partitelle, sono in ritardo ovviamente, continueremo per alcune settimane in questo modo”.
Lucumi come sta? Domani può giocare Ravaglia?
“Jhon con la gestione del pallone e le letture è di grandissimo livello, nessuno è perfetto, deve mantenere per tutta la partita la spina attaccata, per il resto lui e Sam si stanno comportando bene.
Dobbiamo abbassare gli errori, meno tirano gli avversari meno rischiamo di subire gol o situazioni pericolose. Penso giochi Ravaglia“.
Il tipo di calcio che propone il Bologna può portare a perdere i punti nel finale? Pesa perdere questi punti?
“Fa parte di una partita di calcio. Sono andato a rivedere quante volte sono stato rimontato e quante volte ho rimontato io: il dato si equivale. Con la Roma se andiamo sul doppio vantaggio non sarebbe accaduta la rimonta, con il Lecce invece nel finale abbiamo scardinato la loro difesa.
Sono situazioni che si ripetono in ogni partita. L’Inter ha preso gol in Supercoppa nei minuti di recupero. In avanti tutti hanno qualità, se le partite rimangono vive devi stare molto attento.
Io ne ho rimontate 18 e recuperate 19 in carriera, fa parte del cammino di una squadra. Negli ultimi 4 minuti con l’Inter siamo stati bravi e abbiamo portato via il punto. Con la Roma invece troppi pericoli. Se hai la possibilità di chiuderle sarebbe meglio, stroncare la reazione dell’avversario”.
Sul pareggio dell?inter come si è spiegato il movimento di Odgaard all’indietro?
“L’unica cosa che dico ai centrocampisti offensivi è che spesso si abbassano troppo a ricevere la palla, a volte non devono farlo perchè abbiamo già quattro difensori e due centrocampisti.
Dalla panchina ho avuto la sensazione che fosse fallo: se vai a vedere il dettaglio poi Bastoni è vero prende la palla ma se l’arbitro avesse visto la dinamica sarebbe potuto intervenire. Però si, i trequartisti possono farsi gli affari loro, abbiamo già due centrocampisti e 4 difensori nella nostra metà campo.
Non dovevamo commettere quell’errore delle palle perse, perchè abbiamo un dato che non mi piace che abbiamo troppe palle perse nella metà campo avversaria”.
Hai poi inasprito le pene per le espulsioni?
“Mi sono arrabbiato tantissimo, perché ormai deve essere un principio per ognuno di noi. Le statistiche dicono che non vai oltre il pareggio quando resti in 10 uomini. La condotta errata di uno o due giocatori fa piangere un intero popolo, perchè si perdono le partite. Quello più inasprito sono io”.
Ha preparato diversamente la partita visto che c’è Bocchetti e non Nesta? Che differenze ci sono?
“Ci siamo concentrati sul Monza di Bocchetti che qualcosa ha cambiato, abbiamo introdotto la partita con tutto il blocco squadra, il sistema di gioco, un po’ più aggressivi, non hanno abbandonato l’idea di ottenere l’obiettivo, gente esperta che ha tanti campionati alle spalle, è una squadra temibile. Hanno qualche infortunato di troppo ma è sempre una squadra pericolosa”.
Orsolini le è piaciuto a San Siro?
“Mi è piaciuto, ha fatto anche assist, arrivava da un infortunio, prima era in uno stato di grazia incredibile, deve lavorare per tornare a quel periodo, anche lui deve limitare qualche errore, cercare oltre alla conclusione anche l’assist, nel far gioire i compagni, L’ho visto cresciuto rispetto a Torino e contro la Roma”.
Sul mercato i pilastri non sono cedibili?
“Non voglio entrare in questo discorso, sono usciti due ragazzi che meritavano più spazio, siamo vigili, non si può pensare ad un Bologna peggiorato, il nostro intento è quello di crescere e migliorare, anche nel girone di ritorno”.
Si può definire un allenatore felice?
“Si lo sono, del club, dei giocatori di tutto quello che mi circonda, dell’atmosfera allo stadio, Mi piace, mi auguro che questa sintonia non finisca mai, sono felicissimo di tutto quello che stiamo attraversando, non vedo nessun motivo per complicare tutto quello che stiamo costruendo. Percepivo questa crescita anche con Sinisa e Thiago da avversario, questo lo dobbiamo salvaguardare e tutelare, deve contraddistinguere il nostro cammino”.
Serie A
Atalanta-Napoli: probabili formazioni e dove vederla
Atalanta-Napoli, valida per la 21° giornata del campionato di Serie A 2024/2025, si disputerà sabato 18 gennaio alle ore 20.45.
L’Atalanta sta attraversando un periodo difficile, segnato da tre pareggi consecutivi in campionato contro Lazio, Juventus e Udinese, e dall’eliminazione in Supercoppa per mano dell’Inter. Per rilanciare le proprie ambizioni di scudetto, la squadra di Gian Piero Gasperini deve assolutamente vincere lo scontro diretto contro il Napoli. Una vittoria consentirebbe alla Dea di recuperare terreno sui partenopei, che al momento guidano la classifica con 47 punti, mentre l’Atalanta ne conta 43. Si tratta di un match cruciale per non perdere contatto con il vertice e mantenere vivo il sogno tricolore.
Il Napoli guidato da Antonio Conte sta vivendo un momento straordinario, con cinque vittorie consecutive in campionato che ne confermano l’ottimo stato di forma. Tuttavia, per non perdere terreno in classifica, la squadra partenopea dovrà vincere anche domani. L’impegno sarà particolarmente arduo, poiché il match si disputerà sul difficile campo di Bergamo, contro un’Atalanta motivata a riscattarsi dopo un periodo di appannamento. Per Conte e i suoi uomini, sarà fondamentale mantenere alta la concentrazione e portare a casa tre punti preziosi.
Qui Atalanta
Domani sera è probabile che Gasperini scenderà in campo con il classico modulo 3-4-2-1. In porta ci sarà Carnesecchi e avanti a lui il terzetto difensivo composto da Djimsiti, Hien e Scalvini. A centrocampo ci saranno dal primo minuti i soliti Bellanova, De Roon ed Ederson mentre è atteso un ballottaggio tra Zappacosta e Ruggeri. In attacco ci saranno De Ketelaere e Lookman alle spalle di Retegui, pronto a entrare già dal primo minuto dopo l’infortunio.
Qui Napoli
La squadra di Conte risponderà con il classico 4-3-3. I pali saranno difesi da Meret e avanti a lui ci sarà la linea a 4 composta da Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Spinazzola, favorito su Olivera. In mediana partiranno titolari McTominay, Lobotka e Anguissa; mentre in attacco agirà il trio d’attacco con Neres, Lukaku e Politano.
Probabili formazioni Atalanta-Napoli
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Scalvini; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta/Ruggeri; De Ketelaere/Samardzic, Lookman; Retegui/De Ketelaere. All. Gasperini
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Spinazzola/Olivera; McTominay, Lobotka, Anguissa; Neres, Lukaku, Politano. All. Conte
Dove vedere Atalanta-Napoli
Atalanta-Napoli sarà visibile in diretta esclusiva su Sky Sport e Dazn sabato 18 gennaio alle ore 20.45.
Serie A
Conte: “La partita di Bergamo ci farà capire il nostro livello, senza Kvara è un nuovo Napoli”
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista della match di campionato contro l’Atalanta.
L’allenatore ex Juventus e attuale tecnico del Napoli Antonio Conte ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro l’Atalanta valido per la 21^ giornata di campionato, in programma domani alle 20:45
Napoli, le parole di Antonio Conte
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Napoli Antonio Conte in conferenza stampa in vista del match contro l’Atalanta:
E’ più clamoroso il primato o l’addio del giocatore più importante? Lei disse faremo di tutto per restare lassù, ma senza un’alternativa a Kvara?
“Noi abbiamo fatto 47 punti con grande lavoro, ora ci soffermiamo a Kvara, ma se andiamo ad analizzare in maniera oggettiva questa squadra rispetto all’anno scorso è senza 3 giocatori, Osimhen, Kvara e Zielinski, 4 con Kim rispetto allo Scudetto.
E’ oggettivo, poi ognuno può dire la propria e dire è più forte, ne esce rinforzato, indebolito, serve questo o quello, ma penso anche a Mario Rui che nell’anno dello Scudetto giocava lui. Pure Elmas, sì.
Dicono c’è l’ossatura, ma ora è un altro Napoli. Con la partenza di Kvara è diverso da quello dello Scudetto e l’anno scorso non ha fatto un buon campionato.
Noi dobbiamo continuare a lavorare perché sappiamo che il lavoro ci ha portato lì per tanto tempo, forse siamo stati la squadra che è stata più volte in testa, va dato merito al lavoro, ai ragazzi, al tempo stesso non bisogna dimenticare che è un altro Napoli rispetto a due anni fa, ora ancora di più senza un altro pezzo da 90 e affrontiamo le restanti 18 partite”.
Con Neres 11 gol in 5 partite, è lui il post-Kvara o si attende qualcosa dalla società?
“Dovete chiederlo al club, al direttore, io ribadisco che sono venuto qui per cercare di aiutare il Napoli in un momento di difficoltà. Ho sposato questo club, questa situazione, avevo il piacere di vivere un’esperienza in una città come Napoli, con tutta questa passione.
Cerchiamo di fare le cose nel migliore dei modi, sappiamo quali sono i nostri limiti rispetto ad altri club, ma dico sempre che dobbiamo essere ambiziosi altrimenti non ci sarebbe quella voglia, determinazione, per lavorare e cercare di stare tra le prime del campionato.
Testa bassa e pedalare, qualsiasi cosa accada, alcune cose possiamo indirizzarle, altre no e non perdiamo energie, devo darla tutta alla squadra. Oggi devo essere concentrato sulla squadra, stiamo facendo qualcosa di bello e devo tutelarlo, questi ragazzi lo meritano”.
All’andata disse l’Atalanta ora è più forte di noi. In 2 mesi 7 vittorie su 9 e +4 in classifica, c’è ancora un gap?
“Tu vedi le nostre statistiche, ma loro ne hanno vinte 11… forti erano e forti sono rimasti, hanno la consapevolezza di essere forti perché hanno vinto l’Europa League, battendo la squadra campione di Germania.
Lo è da tempo, ma quando vinci acquisisci quella consapevolezza che te la puoi giocare con tutte. L’hanno dimostrato pure col Real, anche se hanno perso la partita, ma è stata apertissima. Detto questo, dobbiamo concentrarci su di noi, non su di loro, siamo cresciuti dall’ultima partita contro di loro e dobbiamo continuare nel processo.
Non so come finirà, ma abbiamo bisogno anche di queste gare fuori casa contro squadre forti per misurarci, per capire quanto manca, quanto c’è da lavorare per avvicinarci di più e sperare di vincere un giorno”.
Kvara era iconico, può generare una reazione ulteriore dalla squadra?
“Io avevo detto che gennaio era particolare, si chiama mercato di riparazione, quindi uno-due, chi esce-entra… noi oggi siamo a metà mese e sono già usciti 4 giocatori, Caprile, Folorunsho, Zerbin ieri e Kvara, per dinamiche di spogliatoio, umane, si creano rapporti anche tra di loro, è inevitabile che scossoni così forti possono creare dei piccoli scompensi.
Detto questo dovremo essere bravi a mantenere l’unità creata sino al 1 gennaio. Ho sempre detto che i punti che abbiamo fatto sono frutto di 24 giocatori, non 11 che giocavano.
Dovremo essere bravi anche con i nuovi, e devo dire che sono soddisfatto perché hanno lo spirito, ma devono adattarsi alla metodologia e situazioni tattiche nuove e dovremo ricreare quell’alchimia per sopperire anche all’assenza di Kvara, ma non ci siamo mai lamentati, sono dinamiche calcistiche che ci sono state anche in passato e mi auguro ce ne siano meno in futuro (ride, ndr)”.
E’ una sfida Scudetto, può aiutare a superare l’addio di Kvara?
“Se club e giocatore alla fine hanno deciso di trovare la soluzione d’uscita, già lì il gruppo ha metabolizzato. Poi, come detto, la realtà quotidiana ti impone di metabolizzare subito, impegnarti ancora di più per sopperire a qualsiasi situazione che può sembrare penalizzante.
Sfida Scudetto? La classifica dice che siamo in testa, l’Atalanta è vicina, come l’Inter, poi se mi volete far dire che è una sfida Scudetto io non me la sento ancora perché so che dobbiamo fare degli step, è ancora presto per dire questo di una nostra partita.
Noi non guardiamo gli altri, abbiamo messo fieno in cascina che ci permette di fare una partita senza essere impiccati dal risultati domani a Bergamo, ma devono parlarci, ci devono rivelare e far capire a che punto siamo”.
All’aeroporto troverete centinaia di tifosi a spingervi per il divieto di trasferta, con la Juve c’è già il sold-out. Quanto vi spinge questa passione?
“Al di là dei risultati, la passione non la puoi togliere al tifoso napoletano, c’è un attaccamento che fai fatica a non percepire, è inevitabile che quando sei in testa è chiaro a tutti questa passione e noi dobbiamo alimentarla senza avere rimpianti, lasciando il campo sempre con la maglia sudata”.
Squadre accreditate per lo Scudetto come Juve e Milan sono attardate, il Napoli è lì e sta anche giocando bene. E’ la svolta?
“E’ difficile vincere i campionati o entrare in zona Champions se non produci qualcosa di bello e produttivo, poi ci sono situazioni più pompate ed altre meno a livello mediatico per vari motivi.
Quando tu produci così tanti punti, non penso sia fortuna o un caso oppure perché altre stanno facendo meno. Noi stiamo crescendo, non è stato semplice, ci siamo adattati a tante situazioni, pure a tempistiche con arrivi all’ultimo momento, impostando la squadra diversamente all’inizio, ma la loro disponibilità mi ha permesso di trovare l’assetto giusto ma col background nostro quello che già avevamo fatto e torna sempre utile”.
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