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Salernitana: Perotti e Ribery sfidano la Juve

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Manca un giorno al match che vedrà la Salernitana di Nicola affrontare la Juve a Torino e i dubbi sono tanti, ma Perotti e Ribery sono pronti ad andare in scena

Correva la stagione 1998/99 quando la squadra granata giocò per l’ultima volta a Torino contro la Juventus al vecchio Delle Alpi.

La tripletta di Pippo Inzaghi siggillò la vittoria bianconera, ma stavolta la Salernitana dovrà avere più fame e concentrazione di allora e al resto ci penseranno due campioni come Perotti e Ribery

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Dubbio fasce

Salernitana

Mentre in attacco ci sarà ancora spazio per la coppia Bonazzoli-Djuric ed in mezzo alla difesa ci saranno Fazio e Dragusin i dubbi sono ancora sugli esterni ed a centrocampo.

Per il ruolo di terzino destro, Nicola sceglierà solo all’ultimo uno tra Ruggeri e Mazzocchi.

Più in avanti Verdi e Kastanos stanno attraversando un periodo non brillante e così l’allenatore granata potrebbe decidere di mandare in campo Obi a destra e staffetta Perotti-Ribery sulla sinistra.

I due ex Roma e Fiorentina stanno bene e scalpitano per mostrare in uno stadio così importante quanto siano ancora validi grazia alla loro classe sopraffina.

Coulibaly ed Ederson dovrebbero avere le chiavi del centrocampo, ma occhio a Radovanic.

La Salernitana vuole stupire tutti e dimostrare che ha un cuore grande come tutta la sua città, parte la sfida alla Juve firmata Perotti-Ribery.

 

 

 

 

Serie A

Lazio, Oddo: “Volevo firmare a vita, ma fui obbligato a partire…”

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Lazio

L’ex calciatore di Milan, Verona, e Napoli tra le altre, Massimo Oddo, ha parlato del suo addio alla Lazio in una lunga intervista a Radio Serie A.

Massimo Oddo ha parlato ai microfoni della sua carriera calcistica, soffermandosi in particolare sul suo addio alla Lazio, squadra dove, a detta sua, sarebbe rimasto a vita.

Lazio, le parole di Oddo

In seguito le parole dell’ex calciatore biancoceleste.

“Io arrivai alla Lazio come ultimo acquisto di Cragnotti, in uno dei più grandi club d’Italia, di Nesta, di Crespo, di Stam, di Couto, di Mihajlovic, di Stankovic. Arrivammo quarti, vincemmo la Coppa Italia quell’anno. Poi la Lazio passò di mano, ci fu l’anno di Baraldi e quindi il momento della grande crisi quando ha rischiato anche di scomparire. E il grande legame con quella piazza nasce lì, dal fatto che io probabilmente sono stato uno dei pochi, insieme a Peruzzi e Cesar, a stare prima nella grande Lazio fino a quella che successivamente chiamarono “Lazietta”: un anno rischiò anche di retrocedere, quando ci fu quel famoso derby alla terzultima giornata con la Roma, finì 0-0, e tutto lo stadio ci fischiò”.

Lazio

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il momento difficile e l’addio

“Poi andai via l’ultimo anno con la squadra che però si qualificò per la Champions League. Passai al Milan a gennaio 2007, ma l’anno precedente avevo fatto anche 7 gol in campionato. Insomma, avevo questo legame fortissimo, diventai anche capitano, incarnai lo spirito Laziale che c’era in quegli anni lì. La gioia più grande fu ritrovare i biancocelesti in Champions League, perché vivemmo degli momenti difficili, brutti, pesanti, anni in cui arrivarono anche 9 giocatori negli ultimi 5 minuti di mercato, giocatori sconosciuti, non sapevamo quasi di che morte dovevamo morire. Io essendo capitano mi sentivo addosso una grandissima responsabilità. E fu un addio obbligato. Prima di andare via avevo proposto al Presidente di restare alla Lazio a vita, di rinnovare il contratto. Ma lui in quel momento non poteva perché c’erano esigenze economiche particolari e fui costretto a partire. Mi sentivo un peso addosso, forte, proprio perché ero anche capitano. Mi sentivo in difetto, insomma”.

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Milan, Fonseca: “Domani partita difficile. I ragazzi capiscono i tifosi. Su Theo…”

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Milan

L’allenatore dei rossoneri, Paulo Fonseca, ha parlato nella conferenza stampa pre Hellas Verona-Milan: match valido per la 16ª giornata di Serie A Enilive.

Paulo Fonseca ha parlato nella conferenza stampa pre partita a Milanello della situazione in casa Milan dopo l’avvio di stagione molto complicato, che vede i rossoneri a -14 (con una partita in meno) dall’Atalanta capolista.

Fonseca

Photo By CalcioStyle.

Milan, le parole di Fonseca

In seguito le parole del tecnico dei rossoneri:

Sulla partita di domani

“Da quando sono arrivato qui, ogni partita dico che è importante. Ma perché lo sono tutte. Domani partita difficile, ma come sempre abbiamo lavorato per vincerla”.

Su Theo

“Come sempre faccio, abbiamo parlato. La sua situazione è facile da spiegare: Theo ha giocato tanto, non ha trovato la miglior condizione fisica, ha bisogno di rinnovare la condizione per stare bene. È importantissimo per noi. Mai è una punizione che stia fuori, è semplicemente fare in modo che possa tornare alla condizione di essere il miglior terzino del mondo”.

Spogliatoio

“Io so come sono le cose, voi non guardate gli allenamenti. Magari uno di questi giorni vi invitiamo per vedere l’atmosfera della squadra. C’è una bellissima atmosfera e quando è così è più facile lavorare. Mai ho sentito la squadra senza fiducia, senza voglia di lavorare, con tristezza”.

Clima rossonero

“Tutti noi capiamo la situazione dei tifosi. Non c’è nessuno che vuole vincere più di noi. I ragazzi sono forti, capiscono i tifosi. Quello che possiamo fare è lavorare in forma onesta per cambiare le situazioni, per avere i risultati che i tifosi meritano”.

Voto all’inizio di stagione

“Non posso fare questo esercizio, non sarei giusto: io vedo le cose in un modo, gli altri in un altro. Io sono qui, lavoro tutti i giorni qui ed è meglio non fare questo gioco. Non ho guardato niente, ma le opinioni degli altri vanno rispettate. Possiamo migliorare tanto i risultati”.

Mercato

“È presto per parlarne. Con la società parlo sempre, la società sta attenta al mercato e, se abbiamo bisogno, loro sono pronti per farlo”.

Come risolvere i problemi

“Noi lavoriamo valutando ciò che succede in partita. Abbiamo avuto un problema sulla difesa dell’area a Cagliari e ci abbiamo lavorato: mai, da quella partita, la squadra ha avuto problemi in area. Ma poi ci sono altri problemi a seconda delle partite. Noi per il poco tempo che abbiamo cerchiamo di migliorare gli errori fatti nella partita precedenti. E per me la squadra ha migliorato tante cose. Vero che i risultati non lo dimostrano, ma qual è la partita in cui abbiamo avuto problemi di organizzazione tattica? O qual è stata la partita in cui gli avversari sono stati molto meglio di noi? Io non me ne ricordo, forse Liverpool e il primo mese”.

I tifosi possono cambiare idea?

“Le vittorie portano fiducia a tutti. Se vinciamo con Verona e Roma e facciamo una buona Supercoppa, c’è un’altra immagine della squadra”.

Rischio esonero

“No, onestamente non mi sento a rischio. Si parla di cose che non si sanno. Se guardiamo i risultati, è vero. Ma io non posso arrivare qui e dire quello che non succede. Per i risultati abbiamo tanto da fare, ma sappiamo cosa fare”.

Distanza dai primi

“Non mi sembra sia un problema tattico, tecnico. Quando non abbiamo vinto, si è sempre parlato di un problema di testa. Per me è quello”.

Su Jimenez

“Mi hanno fatto arrivare questa notizia. In questa squadra hanno già giocato Torriani, Camarda, Bartesaghi, Zeroli, Jimenez e Liberali. Poi leggo che loro sono dispersi tra Milan Futuro e Prima Squadra. Noi siamo in difficoltà ora con i giocatori. Ho detto che non avevamo infortuni, e dopo che ho parlato ne abbiamo avuti. Morata ha la tonsillite. Può giocare Camarda”.

Sui tifosi

“Non mi pongo da un’altra parte rispetto alla squadra. Le critiche ci stanno. I fischi li sento, così come i giocatori. Ma noi qui siamo tutti insieme”.

Abraham e Camarda insieme

“Ho pensato a questa possibilità a inizio settimana. Ma con la situazione di Morata non possiamo cominciare con due attaccanti”.

Paragone con gli anni alla Roma

“Non possiamo fare paragoni, sono squadre e club diversi”.

Milan

PAULO FONSECA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Inter, l’esito degli esami di Nicolò Barella

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Dopo l’infortunio contro la Lazio, il centrocampista dell’Inter Nicolò Barella si è sottoposto agli esami strumentali: la sua situazione andrà valutata.

Autore di uno dei sei gol con cui l’Inter ha travolto la Lazio nell’ultimo turno di campionato, Nicolò Barella era stato costretto a uscire al minuto 74 a causa di un infortunio. Un problema che all’inizio non sembrava destare preoccupazioni, ma che col passare del tempo ha richiesto l’ausilio degli esami.

Inter, esami per Barella: l’esito e i tempi di recupero

Oggi il centrocampista si è sottoposto agli esami strumentali per conoscere l’entità del suo problema fisico. Di seguito il comunicato del club: “Nicolò Barella si è sottoposto questa mattina a risonanza magnetica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Gli esami hanno evidenziato una lieve elongazione all’adduttore lungo della coscia destra. La situazione sarà valutata giorno dopo giorno“.

Inter

( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il centrocampista nerazzurro salterà ovviamente la partita di Coppa Italia di stasera contro l’Udinese e quasi certamente la prossima di campionato contro il Como. Da capire se rientrerà il 28 dicembre contro il Cagliari, la sua ex squadra, o se il tecnico Simone Inzaghi deciderà di preservarlo per la semifinale di Supercoppa contro l’Atalanta del 2 gennaio.

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