Serie A
Ultim’ora Milan, le condizioni di Florenzi
Oltre il danno anche la beffa per il Milan di Pioli.
Alla luce del deludente pareggio maturato a San Siro contro un’ottimo Bologna, i rossoneri perdono un giocatore importante per infortunio.
Subentrato nella ripresa a 10 minuti dalla fine, Florenzi ha sostituito il capitano Calabria che non ha certo disputato la miglior partita di questa stagione: il terzino italiano ex Roma si è rivelato molto propositivo concludendo anche in porta seppur centrale, eppure ha terminato la sua partita da infortunato.
È notizia di poche ore infatti l’infortunio che ha coinvolto Florenzi e che lo costringerà domani a Roma all’intervento al ginocchio, una perdita decisamente importante per Stefano Pioli che non potrà contare sul proprio jolly per tutto il mese di aprile.
Per lui un solo gol finora da quando veste la casacca milanista, ma dopo un inizio incerto ed altalenante, tante buone prestazioni col Diavolo che gli hanno avere la sicurezza del Mister e il calore dei tifosi, un’iniezione di fiducia per lui.
Milan: il comunicato su Florenzi
Una notizia riportata anche dai colleghi di MilanNews.it, secondo cui l’esterno destro avrebbe riportato un trauma al ginocchio sinistro.
Gli esami di questa mattina hanno poi evidenziato una lesione al menisco interno; nella migliore delle ipotesi Pioli potrà contare su Florenzi per le ultime 2/3 di campionato.
Serie A
Roma, Pellegrini: “Mai pensato di andare via, non mi pesa essere il capitano. Sulle critiche dico questo”
Il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport dove ha parlato del momento della squadra e molto altro.
A seguire l’intervista completa
Roma, Pellegrini: “Dispiace per i fischi. Se arriva Montella…”
IL GOL NEL DERBY
“Dopo il gol nel derby mi sento bene, anche se era già qualche settimana che stavo bene. Nel senso che si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene per tutti noi(…) Di questo ho parlato con il mister, anche se con lui non c’è neanche bisogno di parlare. Ranieri mi conosce bene, sotto alcuni aspetti ci assomigliamo e questo gli permette di capirmi. Lui è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno. Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, quello di chi non si dice troppe cose ma… Per esempio, la famosa chiacchierata prima della Lazio è durata in tutto due minuti. Poi ci siamo abbracciati. Era una cosa che sentivo: gli voglio bene, lo stimo come persona ancor prima che come allenatore. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose. Poi è normale che si possano incontrare delle difficoltà, ma con lui ora ci sembra tutto più giusto”.
IL CARATTERE
“A volte mi sembra che la mia riservatezza, il mio essere silente venga un po’ travisato, come se la personalità sia solo far casino. Per me non è così, la personalità è essere se stessi. La mia ultima esultanza era un gesto per dire che questa per me è una società speciale, è casa mia. Non ci sarà mai un giorno in cui Pellegrini darà qualcosa in meno per la Roma. Era solo questo. Al di là di ciò che si dice su di me e su altri miei compagni, chi ci conosce sa che veniamo a Trigoria per fare il bene della Roma: che sia giocare, andare in panchina, anche lavorare per ritrovare il sorriso e poi rigiocare. L’impegno è sempre massimo, perché per me questa è una maglia molto speciale”.
I FISCHI
“Ho vissuto un momento difficile. Se un tifoso mi fischia perché gioco male ci sta, ma se succede a inizio partita perché qualcuno crede che io abbia fatto cose che non ho fatto, questo un po’ mi dispiace. Ma va bene uguale, vado avanti lo stesso. Quando Ranieri è arrivato non ero triste ma arrabbiato, perché le cose non stavano andando bene. E siccome io alla Roma ci tengo, quella situazione mi faceva male. È come quando torni in famiglia e capisci che qualcosa non va… Se le cose non vanno per il verso giusto ci sto male. Sono uno molto autocritico e sempre pronto a chiedere a me stesso cosa posso fare in più per gli altri. A volte però dovrei scindere l’uomo dal calciatore. Il calciatore dovrebbe sempre giocare con leggerezza, l’uomo non ci riesce. E avere un altro carattere mi avrebbe aiutato. Io non sono uno che riesce ad esternare ciò che è con tutti, quanto ci tiene a una cosa. Ma sono uno leale. E se dico che ci tengo alla Roma, è così. Altrimenti non lo direi”.
ESSERE CAPITANO TI PESA?
“La fascia di capitano mi pesa? Assolutamente no. Giocare, segnare, fare gol e ritrovarsi con se stessi e con la piazza a volte è stato complicato. Ma come ho detto, sono uno che si è sempre preso le sue responsabilità, sia nei momenti belli sia in quelli brutti. Per me la fascia è sempre stata un vanto, un orgoglio, una responsabilità che dura tutta la settimana, non solo la domenica. Ecco, a volte forse sono più bravo ad aiutare gli altri che me stesso. Cerco sempre di essere importante per i miei compagni, di aiutarli nelle difficoltà”.
SPALLETTI
“Con Spalletti ho un buon rapporto umano. Ho capito quando non mi ha chiamato in Nazionale, sono uno obiettivo. Ci sta, si va avanti. Ma lui mi ha sempre fatto sentire dentro, rendendomi partecipe del progetto. Spalletti è un allenatore che ti migliora come giocatore e io sono contento di poterlo fare. Quando non giocavo mi ha detto di insistere, lavorare. E per me è importante farlo: allenarsi bene è un’opportunità, perché poi sai che quando il mister ti dà un’occasione puoi dimostrare di esserci. Cosa che è successa…”.
FRIEDKIN
“I Friedkin? In questi mesi è stato tutto molto più difficile anche per loro. Ma ogni volta che abbiamo modo di parlarci, lo facciamo sempre per un qualcosa riferito alla Roma, per il bene del club. È importante avere una presidenza che ci tenga davvero. Perché la Roma non è un club come gli altri: se ti compri la Roma, ti compri Roma tutta”.
RINNOVO O ADDIO
“Non ho mai pensato di andare via. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli occhi prima del derby. Qui un momento normale diventa bello, uno bello diventa meraviglioso e uno negativo diventa un disastro. Roma è questa, vive di passione. E io questa passione qui me la vivo al cento per cento”.
MONTELLA NEO ALLENATORE
“Se il prossimo anno arrivasse Montella? Sarebbe curioso, da piccolo facevo l’attaccante ed esultavo come lui, poi me lo sono ritrovato come allenatore nelle giovanili. Lo stimo tanto. Ma su queste cose non metto mai bocca, non decido io. Al contrario di ciò che si è detto in passato…”.
Serie A
Inter, da Asllani a Zielinski: Inzaghi attende risposte dalle seconde linee
Inter, contro il Venezia il centrocampo sarà del tutto inedito. Fuori Calhanoglu e (forse) Mkhitaryan, Inzaghi testa le alternative.
Sarà un centrocampo pieno di cerotti, quello dell’Inter, in quel di Venezia.
Il forfait sicuro di Calhanoglu, e quello probabile di Mkhitaryan, costringono Simone Inzaghi a modificare due terzi del nucleo della mediana.
Nella settimana del caso Frattesi, i nerazzurri poggeranno la regia su Kristian Asllani, uno dei più deludenti della finale di Supercoppa.
Per l’albanese i bonus sono finiti, e solo una prestazione positiva potrebbe riabilitare il giocatore agli occhi del tecnico piacentino.
In luogo di Mkhitaryan, invece, dovrebbe agire Zielinski, altro giocatore che, a Riyadh, ha lasciato molto a desiderare.
Chi potrebbe non disputare nemmeno un minuto, invece, e’ Davide Frattesi, l’uomo del momento in causa nerazzurro.
Il ragazzo ex Sassuolo non e’ al meglio, e avrebbe potuto avere una maglia da titolare se fosse stato bene.
Forse, per meglio dire, avrebbe avuto l’occasione di rispondere sul campo alla prova opaca esibita contro il Milan.
Senza dimenticare che, sullo sfondo, c’è il mercato, variabile che, in questo momento storico, e’ forse ciò che occupa di più la mente del numero 16 nerazzurro.
Serie A
Como, Fabregas sfiora il colpaccio ma dall’Olimpico esce una grande squadra
Como, i lariani strappano un prezioso 1-1 in casa della Lazio, andando anche vicini a vincere. Cesco Fabregas può essere soddisfatto di una prestazione di alto valore.
Alla vigilia aveva promesso battaglia, e così e’ stato. Il Como conquista un ottimo punto in casa di una Lazio forse troppo timida.
Atteggiamento troppo remissivo degli uomini di Baroni? Non e’ da escludere, sta di fatto i lariani risultano, occasioni alla mano, i più pericolosi.
Grazie alla grande fantasia e al gas di Nico Paz, infatti, nel primo tempo i blu sfiorano più volte il gol del vantaggio, salvo poi subire la rete di Dia che gela Cesc Fabregas.
Nella ripresa, anche condizionati dal rosso di Tchouna, che lascia la Lazio in dieci, il Como trova il meritato pareggio con un’incornata di Patrick Cutrone.
Il pareggio fa felici, seppur con un po’ di rimpianti, i lariani. Ad offuscare l’umore della truppa, però, e’ l’infortunio patito da Nico Paz al 20′ per un duro intervento di Gigot.
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