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Milan, sostenibilità ed appeal: i top player scelgono Maldini
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Milan si respira aria decisamente nuova negli ambienti rossoneri. Un’aria fresca, di rinnovamento sempre con un vigile occhio orientato verso i costi. Andiamo a vedere perchè il Milan può finalmente sorridere.
Il Milan è finalmente una squadra all’avanguardia. Sistemata nell’aspetto e nei conti, la proprietà Elliott ha in questo momento tutte le carte in regola per pensare e sognare in grande. Come d’altronde ci si aspetta da un club dal blasone di quello rossonero.
Un primo aspetto è quello legato ovviamente ai conti. Il bilancio nei primi sei mesi dell’esercizio 2021/2022 sorride ai rossoneri con un utile di 3 milioni di euro, un 40% in più rispetto all’anno prima. Un’importante crescita dei ricavi che conferma il trend assolutamente positivo intrapreso dal club. Se ci aggiungiamo che il Milan non ha alcun debito verso banche ed un patrimonio netto positivo, possiamo ben capirne la solidità finanziaria e la trada intrapresa con successo dalla famiglia Singer.
Milan, arrivano gli investitori
Un altro aspetto è quello delle sponsorizzazioni. Agli occhi del mondo il Milan viene nuovamente visto come una società sulla quale investire e l’attuale posizione in classifica giustifica tale affermazione. Una squadra viva, forte e che punta sui giovani non può che essere attrattiva verso i nuovi investitori, non ultimi Konami i quali hanno ieri firmato per una leadership che negli anni porterà nelle casse rossonere la bellezza di 45 milioni di euro.
Dopo questo cappello iniziale, viene naturale pensare al fatto che siano spesso gli stessi giocatori ad essere onorati dall’interessamento del Milan. Gente, ad esempio, per fare due nomi, come Dybala ed Asensio, indipendentemente da come andrà a finire, si sono dichiarati felici delle particolari attenzioni a loro riservate da parte di una colonna del calcio mondiale come Paolo Maldini. Il progetto Milan piace, vestire maglia rossonera significa finalmente competere per qualcosa di importante, in chiara discontinuità con il recente passato.
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Juventus, dove è finita la juventinità? Una dirigenza che…
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La Juventus, reduce dalla clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli, deve interrogarsi su quanto prodotto in questa stagione.
La stagione della Juventus appare finora incerta. Iniziata con ottime speranze, nel corso del girone di andata, la squadra di Thiago Motta ha mostrato diverse crepe sia in fase realizzativa che in quella difensiva, oltre a una mancata continuità che sembra uno dei problemi principali della stagione.
Contro l’Empoli, in casa, in una sfida come questa, devi vincere. Non solo perché ti chiami Juve. L’eliminazione in Champions League doveva essere solo uno dei tanti stimoli per portare a casa la qualificazione in semifinale di Coppa Italia.
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(Foto di Salvatore Fornelli)
Ora è tempo di riflessioni. Non che alla Continassa mancassero prima, ma l’eliminazione dalla Coppa Italia rappresenta un colpo ben più duro, una ferita che tinge di nero l’umore della Juventus e rende ancora più incerto il futuro. La nebbia che avvolge il domani bianconero è fitta e preoccupante, soprattutto per chi guida il club e le colpe non sono solamente dell’allenatore.
Dove è finita la juventinità? Quella voglia, quella fame di portare a casa vittorie e trofei, come il DNA bianconero ci insegna.
Una squadra senza senatori (via Szczesny, Rabiot e Danilo) non può trasmettere ai nuovi cosa vuol dire vivere la Juve. A maggior ragione se anche la guida tecnica è nuova.
Una dirigenza che era consapevole delle difficoltà legate alla rivoluzione in atto, ma non si aspettava ostacoli così numerosi. Problemi di gestione, certo, ma anche di risultati.
Una dirigenza, che per ora, merita un voto molto basso non solo per il mercato fatto, ma soprattutto per il silenzio. Serve un segnale, che ad oggi non sembra esserci.
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Bologna-Milan: il gesto di solidarietà del club rossoblu agli alluvionati
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Bologna-Milan è il recupero della nona giornata di Serie A, quando le due squadre non furono fatte scendere in campo per l’alluvione che colpì il capoluogo emiliano.
Il Bologna, come aveva già deciso all’epoca dei fatti, ha confermato che devolverà in favore degli alluvionati dello scorso ottobre metà dell’incasso della sfida del Dall’Ara in programma alle 20.45.
Questo il comunicato apparso sul sito del club rossoblu:
“Il Bologna FC 1909, come già comunicato il 24 ottobre scorso, devolverà la metà dell’incasso che sarà realizzato per la partita Bologna-Milan di questa sera alla raccolta fondi indetta dalla Città Metropolitana per sostenere le famiglie colpite dall’alluvione del 19 ottobre 2024″.
A seguire sono arrivate le parole di ringraziamento del Sindaco della Città Matteo Lepore: “Il Bologna F.C. devolverà metà dell’incasso della partita di questa sera contro il Milan per la raccolta fondi della Città metropolitana di Bologna in favore della popolazione colpita dall’alluvione dello scorso ottobre. A nome di tutta Bologna ringrazio la società e il Presidente Saputo per questo gesto di solidarietà e vicinanza per noi molto importante“.
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Scarpa d’Oro, la competizione si accende
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La corsa alla conquista della Scarpa d’Oro continua: in pole position l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Ecco la classifica.
Mohamed Salah resta in cima alla classifica della Scarpa d’Oro, nonostante un momento di stallo con una partita senza reti contro il Newcastle.
L’attaccante del Liverpool mantiene un vantaggio di quattro gol su Harry Kane (Bayern Monaco) e Mateo Retegui (Atalanta), mentre Robert Lewandowski (Barcellona) ed Erling Haaland (Manchester City) sono superati dal bomber argentino dell’Atalanta.
Kylian Mbappé (Real Madrid) si trova al decimo posto, affiancato da Ousmane Dembélé (PSG).
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