Serie A
Juventus: lo strano caso dei rinnovi, Cuadrado si allontana?
A Torino sono in corso grandi manovre, la Juventus ha deciso di invertite la tendenza. Le decisioni prese nella stanza dei bottoni stanno portando la società su binari decisamente diversi.
I contratti in scadenza della Juventus
Ci sono, per la Juventus, diversi contratti in scadenza riguardo i quali la situazione non è affatto chiara, questi sono: Perin, De Sciglio, Cuadrado, Bernardeschi e Dybala.
La questione più chiara è quella del numero 10 argentino al quale sembra, secondo ciò che ha detto la Juventus stessa, non sia stato nemmeno proposto il rinnovo e quindi dovrebbe lasciare la squadra a fine stagione. Delle possibili destinazioni si parla molto, sono calde le piste che lo vedrebbero all’Inter o all’Atletico Madrid.
Con gli altri giocatori la situazione è un po’ diversa di caso in caso, a Perin il rinnovo è stato proposto, in questo caso è il portiere stesso ad aver preso tempo, vuole valutare la possibilità di andare altrove per giocare.
Possiamo poi accomunare De Sciglio e Bernardeschi ai quali la Juventus avrebbe chiesto un sensibile ridimensionamento degli emolumenti, i due ci stanno pensando, ma al momento sembra più vicino il possibile rinnovo del terzino rispetto a quello del centrocampista.
Infine c’è da fare un discorso a parte per Juan Cuadrado.
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La strana situazione del contratto di Cuadrado
La questione che riguarda l’esterno colombiano è di certo la più controversa, il rischio sembra quello di rivivere, qualche mese dopo ed in tempi più stretti, una situazione simile a quella che ha riguardato Paulo Dybala.
Per esser più chiari, c’è da dire che in questi mesi si è sempre parlato di Cuadrado come un fedelissimo bianconero, quindi un suo possibile addio alla Juventus sembrava quantomeno improbabile. Inoltre si parlava di un accordo, in linea di massima, già raggiunto e solo da formalizzare.
Nel corso della stagione Cuadrado è stato uno dei calciatori più continui della rosa a disposizione di Allegri. Tant’è che il mister vorrebbe la riconferma del duttile esterno colombiano.
Anche nell’ultimo incontro, vinto dalla Juventus a Cagliari, Panita ha sfoderato una prestazione delle sue, dribbling e sostanza, oltre all’assist per il gol di De Ligt.
I dubbi sorti ai dirigenti bianconeri non sono legati al rendimento attuale o all’attaccamento dimostrato dal colombiano. A Torino stanno riflettendo sul fatto che i 5 milioni di stipendio percepiti attualmente da Cuadrado non sono più in linea con i tempi e con la politica societaria.
Al momento Cuadrado non si sta guardando intorno, ma l’offerta che la Juventus vorrebbe proporgli non sembra possa soddisfare le richieste del suo procuratore Alessandro Lucci.
L’offerta bianconera non soddisferebbe Cuadrado ed il suo entourage né per la sostanza dell’ingaggio 2,5/3 milioni l’anno e tantomeno per la durata 1+1 che proporrebbe la Juventus, ricordiamo che Cuadrado il prossimo 26 maggio spegnerà 34 candeline.
Quindi il profondo rinnovamento messo in atto dalla nuova Juventus, sotto la guida di Maurizio Arrivabene, potrebbe portare lontano da Torino un altro dei pilastri degli ultimi anni della squadra bianconera, chi sarà il prossimo, forse Giorgio Chiellini?
Serie A
Serie A tra presente e futuro: il 50% dei club ha proprietà straniere
Anche nel 2025, la Serie A è e sarà sempre più internazionale: al momento, metà dei club della massima serie di campionato è di proprietà straniera.
L’ultimo cambiamento riguarda il Genoa, passato dal fondo americano 777 Partners all’imprenditore rumeno Dan Sucu. Questo passaggio riorienta la presenza straniera nel calcio italiano, pur mantenendo invariato il numero di club con proprietari non italiani.
È evidente il predominio nordamericano, in particolare statunitense. Con la fine dell’era 777 Partners, sono sette le società italiane ora gestite da gruppi americani.
L’Atalanta è sotto la guida di Stephen Pagliuca, comproprietario dei Boston Celtics, mentre l’Inter è controllata dal fondo Oaktree, che ha rilevato il club dopo l’escussione del pegno nel maggio scorso a causa dei debiti accumulati dall’ex presidente Steven Zhang.
Anche il Milan è sotto il controllo americano, con il fondo RedBird di Gerry Cardinale. Dal 2019, Rocco Commisso è il proprietario della Fiorentina, mentre la Roma appartiene al Friedkin Group, che si occupa di produzione cinematografica e che recentemente è diventato proprietario dell’Everton in Premier League.
Quest’anno si sono aggiunti due nuovi club a questa lista: le neopromosse Parma e Venezia, rispettivamente di proprietà di Kyle Krause e Duncan Niederauer, due imprenditori americani. Il primo è il proprietario del Krause Group, holding attiva in svariati settori, tra cui retail, logistica e vino, il secondo è un ex presidente della Borsa di New York.
La lista dei club con controllo estero si chiude con Bologna e Como: il primo è di proprietà del canadese Joey Saputo, mentre il secondo è stato rilevato dalla famiglia Hartono, miliardari indonesiani attivi nel ramo tabacco con l’azienda Djarum, terza produttrice mondiale di sigarette ai chiodi di garofano.
Serie A, le proprietà italiane superstiti
Le proprietà italiane sono ormai poche. Tra i pochi proprietari nostrani ci sono Claudio Lotito (Lazio), Aurelio De Laurentiis (Napoli) e Urbano Cairo (Torino), anche se per quest’ultimo circolano voci di una possibile cessione del club.
Un discorso a sé stante è quello della Juventus, controllata per oltre il 63% dalla holding Exor, di cui la famiglia Agnelli detiene il 53%. Il Lecce è proprietà di un gruppo di soci guidati da Saverio Sticchi Damiani, mentre il Cagliari è nelle mani di Tommaso Giulini dal 2014, tramite il Fluorsid Group. Infine, l’Udinese è sotto il controllo di Giampaolo Pozzo, tramite la holding Gesapar.
Nonostante la presenza dominante di investitori stranieri, non si prevedono grandi cambiamenti a breve termine. Eppure alcuni club oggi in mano a proprietà italiane potrebbero essere acquisiti da stranieri: è il caso dell’Empoli di Fabrizio Corsi, del Monza di proprietà di Fininvest e dell’Hellas Verona di Maurizio Setti.
Serie A
Atalanta, l’assenza di Retegui è un campanello d’allarme
Atalanta, nonostante le 14 vittorie consecutive, l’infortunio del centravanti principe solleva interrogativi sulle ambizioni nerazzurre.
L’Atalanta vive un momento straordinario con ben 14 successi di fila, un gioco scintillante e la sensazione di essere una macchina inarrestabile. Ma nel bel mezzo di questo volo, l’infortunio muscolare di Mateo Retegui lancia un avvertimento che potrebbe cambiare le prospettive della squadra di Gian Piero Gasperini.
Il centravanti italo-argentino, meno incisivo nelle ultime uscite ma sempre cruciale per il gioco nerazzurro, è un tassello insostituibile. La sua assenza potrebbe costringere l’Atalanta a fare di necessità virtù, adattandosi con soluzioni alternative che, se da un lato esaltano la profondità della rosa, dall’altro mettono alla prova gli equilibri che hanno sostenuto questa cavalcata trionfale.
Atalanta, la forza delle alternative: Lookman, De Ketelaere e Zaniolo
Certo, Ademola Lookman continua a essere una garanzia, capace di segnare anche nelle giornate più complicate, come dimostrato contro l’Empoli. Charles De Ketelaere, invece, ha trovato nuova linfa sotto la guida di Gasperini, tanto da far rimpiangere i tifosi milanisti. E Nicolò Zaniolo, nonostante qualche polemica per le sue esultanze sopra le righe, sembra finalmente a suo agio con la maglia nerazzurra.
Non mancano poi le opzioni tattiche. Si passa da Samardzic a Brescianini, fino a Pasalic, trequartista trasformista, e Cuadrado, esterno adattabile. Tuttavia, senza un vero numero nove, il rischio di perdere incisività è reale. Il dibattito interno al club sull’opportunità di investire in un altro attaccante potrebbe ora riaccendersi con vigore.
Un messaggio al campionato: la Dea non può fermarsi
L’infortunio di Retegui potrebbe rappresentare un punto di svolta nella stagione dell’Atalanta. Con tre competizioni da affrontare, pensare a un ulteriore rinforzo in attacco potrebbe significare lanciare un segnale chiaro: i nerazzurri sono pronti a giocarsi tutto.
Nel frattempo, la possibilità di promuovere Vlahovic Vanja, promettente bomber dell’Under23, aggiunge ulteriore fascino al racconto di una squadra che non smette di stupire.
Serie A
Buffon: “Oggi guardare le partite di Serie A è un piacere”
In un’intervista alla Stampa di Torino, l’ex portiere della Juventus Buffon ha analizzato il campionato di Serie A soffermandosi su una delle realtà più belle.
Ecco il punto di vista dell’ex portiere della Juventus, ormai ritiratosi, Gigi Buffon.
Le parole di Gigi Buffon
Sulla Serie A
“Il nostro calcio è cambiato. Dopo la Premier League, siamo noi. C’è stata una trasformazione mentale e penso alla rivoluzione culturale portata da molti allenatori: oggi guardare le partite di Serie A è diventato un piacere“.
Sull’Atalanta
Questo il responso dell’ex estremo difensore, che tesse le lodi della Dea: “L’Atalanta è una squadra che fa bene a tutti. Non sono sorpreso, perché nel calcio, come nella vita, non si arriva a certi livelli per caso.
La società della famiglia Percassi è un progetto solido e visionario, che esiste da tempo”.
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