Serie A
Juve espugna Empoli in rimonta. Le pagelle

La Juve torna a vincere in campionato, dopo il passo falso in casa contro il Genoa, riuscendo a ribaltare una partita scorbutica.
Il match
I bianconeri si impongono, al Castellani, per 2-1 contro un ottimo Empoli che riesce addirittura ad andare in vantaggio, nel primo tempo, con Caputo, dopo una grande azione di Acquah sulla fascia destra.
Nella ripresa sale in cattedra CR7 che, con una doppietta, trascina la Juve alla vittoria. Al 10′ il portoghese trasforma il rigore, abbastanza generoso, concesso da Calvarese per un fallo di Bennacer su Dybala. A 20′ dalla fine si prende definitivamente la scena, lasciando partire un destro potentissimo da fuori area su cui Provedel non può fare nulla.
I bianconeri, pur non brillando, riescono a conquistare 3 punti importantissimi per tenere a debita distanza le inseguitrici. I toscani si trovano, invece, a dover fare i conti con una posizione di classifica scomoda che non rispecchia quanto visto in campo stasera.
Vediamo adesso i voti dei protagonisti.
Pagelle Empoli
Provedel: voto 6,5. Nel primo tempo si fa trovare pronto quelle poche volte in cui viene chiamato in causa. Dopo una grandissima parata in avvio di ripresa, deve arrendersi alle prodezze di CR7.
Di Lorenzo: voto 6,5. È anche merito suo se la fascia destra dell’Empoli funziona a meraviglia nella prima frazione di gioco. Cala un po’ nella ripresa, facendosi troppo schiacciare dalle avanzate di Alex Sandro.
Maietta: voto 6,5. Ringhia sugli attaccanti bianconeri, riuscendo a limitarli per buona parte del match.
Silvestre: voto 6,5. Gioca un primo tempo attento senza sbavature. Lui e Maietta riescono a tenere alta la concentrazione, sbrogliando situazioni pericolose.
Antonelli: voto 6. Bravo a contenere Bernardeschi, ma troppo timido in fase di spinta. Soffre notevolmente il cambio di passo di Cuadrado nella ripresa.
Dal 69′ Pasqual: voto 5,5. Entra in campo in un momento difficile per la sua squadra, non riuscendo a dare freschezza sulla fascia.
Acquah: voto 7. Grandissimo primo tempo del ghanese, dove domina il centrocampo. Ha un enorme merito sul gol di Caputo, rendendosi protagonista di una progressione spaventosa. Gioca anche una buona ripresa, dimostrando un’ottima condizione atletica.
Bennacer: voto 6,5. Ottimo il suo primo tempo, dove sfodera una prestazione di qualità a grinta. Riesce anche a strappare gli applausi del Castellani quando sradica la palla a CR7, superandolo poi con un gioco di gambe. Pecca però di inesperienza in occasione del fallo su Dybala che Calvarese giudica da rigore.
Krunic: voto 6. Buon primo tempo, impreziosito dal suo zampino fortuito in occasione del gol. Cala notevolmente nella ripresa, non riuscendo più a trovare spazio nella metà campo bianconera.
Zajc: voto 5. Prestazione sottotono del giocatore sloveno, che non riesce mai a trovare la posizione giusta sul terreno di gioco.
Dal 75′ Uçan: voto 5,5. Entra in campo con la grinta giusta, ma non riesce ad incidere.
Traore: voto 6,5. Gioca una partita di grandissima personalità, nonostante la sua giovane età. Dimostra grandi doti tecniche e di corsa, abbinate ad una possente forza fisica. Il futuro è dalla sua.
Dall’ 82′ La Gumina: s. v. Entra per cercare il pareggio, ma non gli si presentano mai occasioni da sfruttare in area bianconera.
Caputo: voto 6,5. Disputa un ottimo primo tempo, svariando su tutto il fronte d’attacco. Segna una splendida rete, con un tiro a giro dopo il tentativo di velo. Nella ripresa non riesce mai a rendersi pericoloso, non certo per colpa sua.
All. Andreazzoli: voto 6,5. Riesce a mettere in difficoltà la Juve, con un ottimo primo tempo. La sua squadra esce dal Castellani a testa altissima, con il rammarico di non essere riuscita a strappare un punto alla capolista.
Pagelle Juventus
Szczesny: voto 6. Qualche buona uscita non facile, considerando il forte vento che aleggiava sul Castellani. È incolpevole sul gol.
Alex Sandro: voto 6,5. Buona partita per il brasiliano, fra i migliori dei suoi. Spinge molto sulla fascia, ripiegando all’occorrenza per aiutare i compagni della sua retroguardia.
Rugani: voto 6,5. Gioca una partita ordinata, senza sbavature, dimostrando di non essere emozionato dal ritorno nello stadio che lo ha reso celebre.
Bonucci: voto 7. Ottima partita per il 19 bianconero che guida la difesa con grande carattere, chiudendo puntualmente su ogni pallone. Si vede poco in impostazione, anche per colpa del poco movimento dei compagni.
De Sciglio: voto 6. È la prima partita della stagione e questo si nota soprattutto in avvio, dove non sembra essere ben inserito nei meccanismi oliati della Juve. Sale nella ripresa, disputando nel complesso una partita ordinata.
Dal 90′ Barzagli: 6. Entra in campo con la sua solita grinta per arginare gli assalti finali dell’Empoli.
Matuidi: voto 7. Nel primo tempo è uno dei pochi a salvarsi. Sale in cattedra nella ripresa, lottando su ogni pallone con grande caparbietà e rendendosi protagonista di alcuni inserimenti potenzialmente pericolosi.
Bentancur: voto 5,5. Nel primo tempo sembra un lontano parente di quello ammirato a Manchester. Si riscatta con qualche buona giocata nella ripresa, ma la sua prestazione resta insufficiente.
Pjanic: voto 6. Partita sottotono per il bosniaco che non riesce mai a trovare le giuste soluzioni per schiudere l’ostrica Empoli. Bellissimo gesto tecnico in avvio di ripresa, fermato solo dalla traversa.
Dal 79′ Douglas Costa: voto 6. A differenza della partita contro il Genoa, il brasiliano entra bene in partita, dando il suo apporto alla causa.
Dybala: voto 7. La fascia da capitano lo esalta, dimostrando nel primo tempo di essere il migliore dei suoi. Svaria per tutto il campo, dribbla e lancia. Ha il merito di guadagnarsi il rigore e di entrare nell’azione del secondo gol. Ogni suo tocco è una delizia per gli occhi.
Bernardeschi: voto 5. Fin dall’avvio si capisce che non è il Bernardeschi dei giorni migliori. Non è mai riuscito ad entrare in partita, sbagliando troppi palloni facili.
Dal 65′ Cuadrado: voto 6,5. Entra molto bene in campo, portando vivacità ed imprevedibilità alla manovra bianconera.
C. Ronaldo: voto 7,5. Sonnecchia per 50 minuti, con qualche tentativo sterile, fino a quando non decide di prendersi la scena. Prima, si mantiene freddo e spiazza il portiere su rigore. Poi, sfodera un gol pazzesco dei suoi. È l’ennesima dimostrazione di essere di fronte ad un fenomeno assoluto.
All. Allegri: voto 6,5. È bravo a sistemare la squadra, dopo un brutto primo tempo. La sua Juve, con 12 vittorie ed un pareggio da inizio stagione, viaggia con il pilota automatico.
Serie A
Serie A, 08/05/25: 227 anni fa il primo campionato di calcio

L’08 maggio 1898 aveva luogo il primo campionato di calcio italiano, che diventerà poi l’odierna Serie A, giocato in un’unica giornata con il Genoa vincitrice.
Il Campionato Italiano di Football 1898 è stata la 1ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio, disputata in un torneo a quattro squadre in quel di Torino nel maggio del 1898 e conclusasi con la vittoria del Grifone, al suo primo titolo.

supporter’s Genoa during Italian soccer Serie B match Genoa CFC vs Ternana Calcio at the Luigi Ferraris stadium in Genoa, Italy, March 12, 2023 – Credit: Danilo Vigo
08 maggio 1898: la Serie A che nasce
La Federazione Italiana Football, costituita nel marzo 1898, inizia subito a lavorare all’organizzazione del primo campionato italiano di football. L’obiettivo principale era quello di avere la titolarità sull’organizzazione delle competizioni calcistiche, che erano promosse allora dalla Federazione Ginnastica d’Italia (allora FGNI, oggi FGI). Le squadre di calcio, infatti, erano nate proprio come sezioni specifiche all’interno delle società di ginnastica. Era stata proprio la FGNI a organizzare campionati di calcio già nel 1896 a Treviso (vittoria della Società Udinese di Ginnastica e scherma) e nel 1897 (Unione Pro Sport Alessandria).
La FIF decise di anticipare la FGNI che aveva in programma in agosto le finali del suo campionato. La Serie A nasce di fatto l’8 maggio 1898, al Velodromo Umberto I (Piazza d’Armi). Si iscrivono al quadrangolare 4 squadre, tre torinesi e una genovese: Ginnastica Torino, Internazionale Torino, Torinese e Genoa.
Il programma prevedeva semifinali e finale in un’unica giornata. Assente alla competizione la SED Mediolanum, a causa dei tumulti scoppiati a Milano in quei giorni contro l’aumento del prezzo del pane. Tra il 6 ed il 9 maggio 1898 le proteste venivano represse dal Generale Bava Beccaris che spara contro la folla. Ne fanno le spese 80 persone e oltre 400 rimangono ferite (due anni dopo l’anarchico Gaetano Bresci vendicherà questa reazione uccidendo a Monza il Re Umberto I).
La competizione
Il duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, mise in palio una coppa per il club vincitore e una targa da consegnare a ogni rappresentante della squadra campione. La coppa sarebbe rimasta di proprietà della squadra che avesse vinto il torneo per tre volte. La squadra rossoblù ci riuscirà nel 1900.
Nella prima partita l’Internazionale Torino supera 2-1 la Torinese. Nella seconda il Genoa batte la Ginnastica Torino 2-0. In finale, il Genoa si impone ai supplementari 2-1 (segnano Bosio per i torinesi, Spensley e Leaver per i genoani) e si laurea Campione d’Italia.
La squadra del Grifone era composta da: Baird in porta, difesa con de Galleani e Spensley, centrocampo con Pasteur, Ghiglione e Ghigliotti e in attacco Le Pelley, Leaver, Bertollo, Bocciardo e Dapples. Arbitro di tutti gli incontri fu il torinese Adolf Jourdan, commerciante e dirigente della Internazionale Torino.
Da quel primo campionato, inizia la storia del calcio italiano. Il Genoa vince 6 scudetti fino al 1904, due volte tre anni di fila con in mezzo la vittoria del Milan (1901). Da sottolineare che in quegli anni si adotta la formula “challenge”. Questo format permetteva alla squadra Campione d’Italia di entrare in gioco direttamente in finale, contro l’avversaria che vinceva le eliminatorie. Dal 1905, invece, si è passato alla classica formula campionato, nella quale tutte le partecipanti partono dalle eliminatorie.
Il declino della FGNI
Nel frattempo, andavano avanti i campionati di calcio della FGNI, nei quali continuavano a partecipare anche squadre iscritte alla FIF. La Mediolanum vince nel 1901, il Milan e l’Andrea Doria vincono insieme dopo lo 0-0 in finale nel 1902. I rossoneri vinceranno 4 volte di fila fino al 1907. Tuttavia, con l’affermazione del campionato di calcio della FIF, la competizione della FGNI diventerà sempre meno rilevante, fino alla definitiva sospensione nel 1913.
Un’unica cosa viene da dire per chiudere: “Buon compleanno Serie A”.
Serie A
Milan-Bologna, curiosità e statistiche

Milan-Bologna, incontro valido per la 36^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma venerdì 9 maggio alle 20.45.
Milan-Bologna aprirà la 36^ giornata del campionato di Serie A.
Sfida che può risultare decisiva in vista della qualificazione alle prossime edizioni delle competizioni europee: in particolar modo per il Bologna di Vincenzo Italiano che può ancora ottenere il 4° posto e ottenere il pass per la Champions League.
Dall’altra parte, il Milan di Conceicao vuole accorciare e continuare a sognare un posto in Europa tramite il campionato, forte anche dalla fiducia ritrovata nel match vinto contro il Genoa per 2-1 in rimonta.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Genoa-Milan.

L’ESULTANZA DI LUKA JOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Milan-Bologna: curiosità e statistiche
Fonte: Opta per le statistiche di Milan-Bologna
Serie A
Hellas Verona, Zanetti ha di nuovo la rosa al completo

L’Hellas Verona si prepara alla sfida contro il Lecce, con la rosa al completo e il Bentegodi pronto a trasformarsi in una bolgia. Ne andrà della salvezza.
L’emozione non ha voce per l’Hellas Verona al completo
Prima di una partita importante non bisogna mai farsi prendere dalle emozioni. Soprattutto come quella che l’Hellas Verona affronterà domenica contro il Lecce. Ne va della salvezza della squadra di Giampaolo, che rischia la retrocessione. Per questo potrebbe essere più agguerrita. Ma l’emozione di Zanetti è dedicata alla sua squadra. Sì, perché proprio in vista del match avrà tutta la rosa a disposizione.
Ghilardi e Coppola, i due centrali difensivi squalificati contro l’Inter, torneranno in campo. E non è tutto: anche il jolly polacco Dawidowicz, assente nelle ultime due sfide, sarà nuovamente arruolabile. Per Zanetti è un segnale di fiducia. Un Verona al completo significa una squadra più solida, più consapevole delle proprie possibilità. E i tifosi lo sanno: il Bentegodi sarà una bolgia, pronto a spingere i gialloblù verso una vittoria che potrebbe cambiare tutto.

PAOLO ZANETTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Non svegliare il can che dorme
Dall’altra parte, il Lecce di Giampaolo non starà certo a guardare. Anche loro lottano per la salvezza e arrivano a Verona con il coltello tra i denti. Sarà una battaglia. Ma il Verona ha un’arma in più: la consapevolezza di poter contare su tutti i compagni. E per molti giocatori sarà anche una sfida personale. Chi è stato criticato avrà l’occasione di riscattarsi, chi ha lottato per la maglia potrà dimostrare di meritare la fiducia. Zanetti sa che questo è il momento per fare gruppo, per dimostrare di essere una squadra vera.
Il Bentegodi sarà il teatro di un duello fatto di nervi, cuore e sudore. E il Verona sa che i propri tifosi saranno il dodicesimo uomo in campo, pronti a sostenere ogni azione, ogni contrasto, ogni tiro. Perché in partite così, la differenza la fanno i dettagli, ma anche la passione. Un pareggio potrebbe non bastare. E questo aggiunge ancora più tensione. Sarà fondamentale mantenere la concentrazione per tutti i novanta minuti. Ogni passaggio, ogni tiro, ogni intervento difensivo potrebbe fare la differenza. E alla fine, sarà il campo a parlare.
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