Serie A
SPAL-Frosinone 0-3. Le pagelle biancoazzurre.

La partita
La sorpresa di giornata è al “Mazza” di Ferrara, dove il Frosinone vince contro una SPAL volenterosa, sfortunata, ma poco lucida. Il primo tempo è in mano ai biancoazzurri ma i ritmi sono lenti e gli uomini di Semplici non riescono a rendersi pericolosi. Sul finire del primo tempo i ciociari prendono coraggio, prima c’è un gol annullato giustamente a Chibsah, poi lo stesso giocatore da calcio d’angolo regala il vantaggio al Frosinone. La SPAL tra la fine del primo tempo e inizio ripresa si riversa in avanti, ma sono gli uomini di Longo a colpire in contropiede, prima con Ciano e poi sul finire con Pinamonti. Ai ragazzi di Semplici non basta recriminare sui due legni colpiti che potevano pareggiare lo svantaggio iniziale.
Le pagelle
Gomis, voto 5,5 -Sull’angolo che dà il gol di Chibsah resta piantato, anche se il tiro è teso. Incolpevole sul bis di Ciano e su Pinamonti.
Cionek, voto 5 – ha il compito non facile di arginare Campbell e ci riesce solo nella prima parte di gioco. Col passare dei minuti inizia a soffrire terribilmente la velocità dell’attaccante del Frosinone che lo svernicia nell’azione del secondo gol di Ciano.. Dal 57′ Antenucci, voto 6 – Volenteroso: si mette a disposizione della squadra nell’assalto finale, svariando su tutto il fronte offensivo.
Vicari, voto 5,5 – Immobile in occasione del gol di Chibsah, che stacca indisturbato e mette dentro il vantaggio.
Felipe, voto 5 – Imposta l’azione con profitto, ma lascia solo Chisbah sul vantaggio ciociaro.
Lazzari, voto 5,5– Oggi sicuramente sottotono, se resta spento lui tutta la SPAL ne soffre
Missiroli, voto 6 – Sicuramente il più positivo in mezzo: copre e dà anche una mano alla fase offensiva, provando ad inserirsi senza palla.
Schiattarella 5,5 – La squadra non gira e non sembra esserci una vera alternativa al passaggio per Lazzari. Ritmi lenti non riesce a velocizzare il gioco.
Valoti, voto 5,5 – Un paio di inserimenti interessanti e poco altro nella gara dell’ex Hellas, poco cercato dai compagni. Dal 56′ Everton Luiz voto 5,5 – Cambia poco rispetto a Valoti.
Fares, voto 6 – Bel cross al centro nel primo tempo ma anche un brutto errore davanti a Sportiello nella ripresa, resta comunque propositivo.
Paloschi, voto 6 – La solita generosità per tenere in apprensione la difesa ospite, di coscia, quasi involontariamente colpisce una traversa .Dal 77′ Floccari sv.
Petagna, voto 5 – Al solito: si muove tanto ma conclude poco, non riesce a preoccupare la difesa del Frosinone.
Serie A
Kolo Muani, il centravanti completo: più decisivo di Vlahovic anche nel lavoro per la squadra

Kolo Muani non segna dal 7 febbraio. Tuttavia, per l’attaccante francese si prospetta comunque un posto da titolare nella prossima sfida contro l’Atalanta.
Vediamo insieme le ragioni di questa scelta. L’attaccante francese, arrivato alla Juventus nel mercato di gennaio, era partito a razzo con 5 reti in 3 partite Era difficile pensare che potesse mantenere quei ritmi, ma nonostante il calo, Thiago Motta continua a puntare su di lui al posto di Dusan Vlahovic. E lo fa per dei motivi ben precisi.
Kolo Muani-Vlahovic, ecco le differenze

L’ESULTANZA DI KOLO MUANI E KHEPHREN THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Kolo Muani e Dusan Vlahovic si distinguono per il loro approccio al gioco. Muani è più preciso sotto porta, con una percentuale di tiri in porta del 67% e una conversione del 41,67%, mentre Vlahovic ha rispettivamente il 37% e il 14,75%. Nonostante il numero inferiore di partite giocate, Muani ha superato Vlahovic nei dribbling riusciti.
Tuttavia, l’aspetto più rilevante per Thiago Motta è il contributo alla squadra: Muani è più coinvolto nel gioco, lavorando sia in fase offensiva che difensiva. Le sue heatmap mostrano un movimento continuo dal centrocampo all’attacco, mentre Vlahovic si concentra principalmente sulla trequarti destra.
In termini statistici, Muani ha creato quasi lo stesso numero di occasioni (9 contro 11), ha vinto il doppio dei contrasti e ha recuperato lo stesso numero di palloni. Questo lo rende un attaccante più funzionale al gioco di squadra rispetto a Vlahovic. Inoltre, la situazione contrattuale di Vlahovic suggerisce un possibile addio, mentre la Juve guarda al futuro con Muani, puntando su di lui come elemento chiave per la squadra.
Serie A
Venezia, servono punti, ma prima le reti: dati preoccupanti

Venezia: la squadra di mister Di Francesco si avvicina alla sfida contro il Como, in programma sabato pomeriggio, con la speranza di racimolare punti pesanti in ottica salvezza.
Attualmente al penultimo posto, i lagunari devono invertire rotta quanto prima per provare a raggiungere la salvezza. Ogni turno che passa, però, l’obiettivo si fa sempre più lontano, anche perché vi è, nella squadra, un problema non indifferente.
Per portare a casa qualcosa di più di un misero punto (cosa nemmeno sempre certa) servirebbe tornare a segnare. Difatti, il gol manca dal 1° febbraio, quando Gytkjaer trovò la rete del momentaneo pareggio contro l’Udinese.
Diversi fattori, sicuramente, influenzano tale aridità offensiva. Su tutte, la cessione di un riferimento quale era Joel Pohjanpalo. Il finlandese, capitano e guida carismatica della squadra, non è stato praticamente sostituito sul mercato.
L’innesto di Fila, infatti, non rappresenta di sicuro, fino ad adesso, la giusta pezza per provare a rammendare lo strappato tessuto che rappresenta attualmente il Venezia.

Joel Pohjanpalo ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Atalanta, Maldini: il cognome, un problema?

Daniel Maldini, trequartista ventitreenne dell’Atalanta, ha rilasciato una dichiarazione a l’Eco di Bergamo riguardo la “pesantezza” del suo cognome. Apparentemente sembra essere abbastanza positivo.
Alcune dichiarazioni emesse durante l’ultima intervista sembrano non tralasciare particolari segni di titubanza. Ciò che emerge dalla stampa è la questione riguardo “la pressione del cognome”: il calciatore sembra essere ‘abituato’ a convivere col peso del cognome, a tal punto di non farne un problema.

LA GRINTA DI DANIEL MALDINI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La dichiarazione di Maldini:
“Non la vivo come una pressione. So che può sembrare strano, ma da sempre sono abituato a convivere con questa situazione e non mi ha mai dato fastidio, neanche da piccolo. Più che un peso, è qualcosa che ti abitui a gestire naturalmente”.
Alcuni dettagli un po’ particolari emersi a seguito dell‘intervista, invece, sono rivolti su questioni private del calciatore. L’eventuale “spintarella” da parte del padre forse non è mancata nella carriera del calciatore. Forse, il punto cardinale in molte questioni calcistiche, è il padre.
I consigli del padre sono utili?
Nella dichiarazione emersa, alcune riflessioni sono state incentrate sul padre: “Certamente mio padre, con la sua esperienza, è prezioso. Mi ha dato consigli importanti, ma tutta la famiglia mi sostiene sempre nelle scelte, incluso questo passaggio all’Atalanta. È fondamentale avere persone vicine che ti supportano.”
Tuttavia, alcuni metodi ricevuti direttamente da Gasperini sono stati utili al fine della guarigione e il ritorno in campo. Maldini ha dichiarato apertamente i miglioramenti dopo l’infortunio con l’auspicio di continuare a migliorare.
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