Serie A
Juventus-Bologna: disputa per aggiudicarsi Sartori
L’Atalanta ha raggiunto un livello senza precedenti grazie a un insieme di fattori, fra i quali c’è sicuramente il responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori. Ora si accende la disputa Juventus-Bologna per aggiudicarsi il dirigente.
I cambiamenti dell’Atalanta
A Bergamo il ciclo sembra ormai arrivato al termine. Antonio Percassi è ancora il presidente, ma ha ceduto la quota di maggioranza della società all’imprenditore americano Stephen Pagliuca.
L’Atalanta sta cambiando pelle e il finale di questa stagione sta mostrando che anche per tecnico e giocatori tira aria di fine ciclo. In dirigenza è stato inserito nell’organigramma Lee Congerton.
Il talent scout gallese è stato ingaggiato dalla nuova società per occupare proprio la poltrona che finora era stata di Giovanni Sartori. Ufficialmente l’Atalanta e Sartori non hanno ancora parlato ufficialmente di separazione, ma a fine stagione sembra ormai scontata.
Per questo intorno al dirigente, che ha scovato e portato a Bergamo tanti campioni, si sta accendendo una disputa tra importanti club di Serie A. Lo scorso anno si era parlato del Napoli, ma ora le società che potrebbero davvero ingaggiare Sartori sono Bologna e Juventus.
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Juventus-Bologna dove andrà Sartori?
Il Bologna vorrebbe avviare un progetto serio sul modello di quello che proprio Sartori ha portato avanti in questi anni all’Atalanta. Questo ha spinto la società a contattare il dirigente atalantino per affidare a lui la crescita del club.
Sartori, grazie alle sue abilità e capacità di scouting, potrebbe fare la fortuna di club ambiziosi. Proprio la capacità di riconoscere il talento, sia in giovani da far crescere o di giocatori già maturi ma con potenzialità non espresse pienamente, fa si che Sartori susciti l’interesse di società come il Bologna.
Le capacità di Giovanni Sartori hanno attirato anche l’attenzione della nuova guida societaria della Juventus. I bianconeri hanno salutato Fabio Paratici meno di un anno fa e promosso Federico Cherubini a responsabile dell’area tecnica.
Questo però non chiude la porta ad altri ingressi, perché la Juventus è in un periodo di evoluzione e cambiamento.
Sartori potrebbe essere inserito nell’organigramma della Juventus sopra all’attuale ds in un ruolo adatto a lui: per questo motivo non ha ancora accettato la proposta del Bologna. Aspetta di capire se realmente si potrebbe concretizzare la possibilità di approdare alla Juventus.
Certamente, in questi anni Sartori ha dimostrato le sue capacità, e a Bologna potrebbe replicare quanto di buono fatto a Bergamo. La possibilità di tentare una avventura in un club che compete per i massimi traguardi come la Juventus stuzzica non poco il dirigente, che quindi prende tempo in attesa di una chiamata di Arrivabene.
Serie A
Parma, vigilia di Natale indigesta: gli esiti degli infortuni di Delprato e Valeri
Arrivano brutte notizie per il Parma di Pecchia a pochi giorni dall’ultima sfida del 2024 contro il nuovo Monza di Bocchetti. Ecco gli esiti degli infortuni.
Una vigilia di Natale indigesta quella che sta vivendo il Parma di Pecchia. Dopo il pesante ko dell’Olimpico contro la Roma, la formazione ducale deve fare i conti con gli infortuni del capitano Delprato e Valeri, usciti entrambi anzitempo dalla gara contro i giallorossi.
Nelle scorse ore i due giocatori si sono sottoposti agli esami strumentali del caso. Il Parma, attraverso un comunicato, ha annunciato le condizioni dei due.
Per Emanuele Valeri si tratta di una contusione al piede sinistro. Le sue condizioni verranno monitorate quotidianamente per capire se sarà a disposizione per la sfida di sabato col Monza. Per quanto riguarda il capitano del club ducale la situazione è più seria. Infatti, Delprato ha riportato una una lesione a carico dei muscoli profondi della coscia destra, che dovrebbe lasciarlo ai box per circa tre settimane.
Il suo rientro perciò è previsto per la settimana che va dal 19 e il 26 gennaio, quando il Parma dovrà affrontare Venezia e Milan. Anche per lui le sue condizioni verranno monitorate di giorno in giorno.
Parma, il bollettino medico
“Lo staff medico del Parma Calcio informa che Enrico Delprato ha riportato una lesione a carico dei muscoli profondi della coscia destra, mentre Emanuele Valeri ha riportato una contusione al piede sinistro. Entrambi i calciatori saranno monitorati quotidianamente in base all’evoluzione del quadro clinico”.
Serie A
Fiorentina, Kean in doppia cifra: è record personale in A
Moise Kean sembra aver trovato la sua dimensione con la maglia viola. L’ambiente l’ha accolto e lui sta ripagando coi gol, che sono ben 10 a metà stagione.
La Fiorentina aspettava da tempo un bomber che timbrasse con regolarità e soprattutto portasse punti importanti per raggiungere gli obiettivi stagionali. Finalmente sembra averlo trovato.
Fiorentina, Kean e il record personale in Serie A
Da inizio stagione il giocatore arrivato dalla Juventus ha conquistato il pubblico viola grazia al suo istinto da punta e la freddezza sottoporta. La società ha puntato tutto su di lui in estate e pare avesse ragione.
Alla 17° giornata sono già 10 i goal messi a segno in Serie A da Kean e la sensazione è che non si fermerà qui. Questa cifra rappresenta anche un traguardo personale in quanto fissa un nuovo record di reti segnate dall’attaccante in Serie A, infrangendo così il precedente record di 6 raggiunto durante la stagione 2022/2023.
Le potenzialità del ragazzo sono finalmente sbocciate e gli stanno regalando una stagione da sogno. L’obiettivo è quello di superare anche i 13 gol siglati in Francia con la maglia del PSG nel 2021. Se il rendimento è questo sicuramente assisteremo alla miglior stagione in assoluto del giocatore.
Serie A
Serie A tra presente e futuro: il 50% dei club ha proprietà straniere
Anche nel 2025, la Serie A è e sarà sempre più internazionale: al momento, metà dei club della massima serie di campionato è di proprietà straniera.
L’ultimo cambiamento riguarda il Genoa, passato dal fondo americano 777 Partners all’imprenditore rumeno Dan Sucu. Questo passaggio riorienta la presenza straniera nel calcio italiano, pur mantenendo invariato il numero di club con proprietari non italiani.
È evidente il predominio nordamericano, in particolare statunitense. Con la fine dell’era 777 Partners, sono sette le società italiane ora gestite da gruppi americani.
L’Atalanta è sotto la guida di Stephen Pagliuca, comproprietario dei Boston Celtics, mentre l’Inter è controllata dal fondo Oaktree, che ha rilevato il club dopo l’escussione del pegno nel maggio scorso a causa dei debiti accumulati dall’ex presidente Steven Zhang.
Anche il Milan è sotto il controllo americano, con il fondo RedBird di Gerry Cardinale. Dal 2019, Rocco Commisso è il proprietario della Fiorentina, mentre la Roma appartiene al Friedkin Group, che si occupa di produzione cinematografica e che recentemente è diventato proprietario dell’Everton in Premier League.
Quest’anno si sono aggiunti due nuovi club a questa lista: le neopromosse Parma e Venezia, rispettivamente di proprietà di Kyle Krause e Duncan Niederauer, due imprenditori americani. Il primo è il proprietario del Krause Group, holding attiva in svariati settori, tra cui retail, logistica e vino, il secondo è un ex presidente della Borsa di New York.
La lista dei club con controllo estero si chiude con Bologna e Como: il primo è di proprietà del canadese Joey Saputo, mentre il secondo è stato rilevato dalla famiglia Hartono, miliardari indonesiani attivi nel ramo tabacco con l’azienda Djarum, terza produttrice mondiale di sigarette ai chiodi di garofano.
Serie A, le proprietà italiane superstiti
Le proprietà italiane sono ormai poche. Tra i pochi proprietari nostrani ci sono Claudio Lotito (Lazio), Aurelio De Laurentiis (Napoli) e Urbano Cairo (Torino), anche se per quest’ultimo circolano voci di una possibile cessione del club.
Un discorso a sé stante è quello della Juventus, controllata per oltre il 63% dalla holding Exor, di cui la famiglia Agnelli detiene il 53%. Il Lecce è proprietà di un gruppo di soci guidati da Saverio Sticchi Damiani, mentre il Cagliari è nelle mani di Tommaso Giulini dal 2014, tramite il Fluorsid Group. Infine, l’Udinese è sotto il controllo di Giampaolo Pozzo, tramite la holding Gesapar.
Nonostante la presenza dominante di investitori stranieri, non si prevedono grandi cambiamenti a breve termine. Eppure alcuni club oggi in mano a proprietà italiane potrebbero essere acquisiti da stranieri: è il caso dell’Empoli di Fabrizio Corsi, del Monza di proprietà di Fininvest e dell’Hellas Verona di Maurizio Setti.
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