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Empoli-Torino, probabili formazioni e dove vederla

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Domenica 1 maggio al “Castellani” andrà in scena la ventesima sfida in Serie A tra Empoli e Torino, una partita importante ai fini della classifica dove entrambe le squadre vorranno ben figurare. Ecco i dettagli. 

La sfida tra gli azzurri toscani e i granata piemontesi potrà dare un verdetto in  classifica, all’Empoli infatti, che ha 37 punti, serve vincere per ottenere la matematica salvezza, il Torino invece con 44 punti non ha più nulla da chiedere al Campionato. Partite del genere, di solito, regalano spettacolo sempre che, come spesso capita, le due squadre non si annullino vicendevolmente. Vediamo come arrivano a questa sfida le due compagini.

Qui Empoli

EMPOLI

L’Empoli nel girone di ritorno ha affrontato il Torino nove volte ottenendo cinque vittorie e quattro pareggi risultando, quindi, imbattuto. Sono sei pareggi e tre vittorie, invece, i risultati ottenuti nelle nove gare casalinghe disputate contro il Toro, di cui l’ultima disputata il 14 maggio 2019 proprio con Andreazzoli in panchina. I toscani arrivano a questa sfida col morale alle stelle, avendo battuto il Napoli domenica scorsa per 2-3 dopo sedici partite senza vincere, otto pareggi e altrettante sconfitte.

Nell’ultima sfida vinta contro il Napoli nell’ultimo quarto d’ora di gioco i toscani hanno realizzato tre goal, un’ottimo bottino se si pensa che il Torino ha il 44% di goal subiti in quel lasso di tempo, e poi sono secondi, dietro solo all’Atalanta, per sequenze di pressing, 547 contro i 522 del Torino, quinto in questa speciale classifica. Il modulo che schiererà mister Andreazzoli dovrebbe essere un 4-3-2-1 col tridente d’attacco formato da Bajrami, Henderson e Pinamonti che, in questo campionato, a realizzato dodici goal, uno in più di quelle segnati sommando le reti nelle passate esperienze in Serie A; considerando chi è nato dal 1999 in poi, Pinamonti per numero in goal (23) soltanto Vlahovic (50) ha segnato di più nel nostro Campionato. Viste le statistiche, ci si aspetta un Empoli in grande spolvero, vediamo ora come ci arriva il Torino che certo non avrà vita facile visto che ai toscani servono i tre punti.

Qui Torino

I granata scenderanno in campo con 3-4-2-1, unica punta quel Sanabria che all’Empoli segnò in suo primo goal in Serie A con la maglia del Genoa nel 2019. Spicca nella formazione anche Lukic, che con le due doppiette consecutive  è diventato il centrocampista centrale con più goal messi a segno nel mese di aprile nei cinque maggiori Campionati Europei, di cui quattro su rigore. Lo stesso Lukic è stato l’ultimo centrocampista del Torino ad andare a segno in tre gare di Serie A di fila nel novembre 2020. Il Torino non perde da cinque partite, due vittorie e tre pareggi, realizzando quindi la miglior striscia di imbattibilità sotto la guida di Juric. Inoltre nel 2022 il Torino ha collezionato sette pareggi ed è dietro soltanto al Genoa che ne ha inanellati otto. Insomma, mettendo insieme tutte le statistiche si potrebbe pensare ad un pareggio pirotecnico, spettacolare, che renderebbe ciò che si aspetta da queste partite. Di sicuro sarà un finale palpitante che, anche se stiamo parlando di una gara ‘inutile’, infiammerà i tifosi ma anche, in generale, gli amanti del pallone.

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Probabili formazioni

EMPOLI (4-3-2-1): Vicario; Stojanovic, Romagnoli, Viti, Parisi; Zurkowski, Asllani, Benassi; Bajrami, Henderson; Pinamonti. Allenatore Andreazzoli.

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Lukic, Ricci, Vojvoda; Praet, Brekalo; Sanabria. Allenatore Juric.

I precedenti Empoli-Torino

Il Torino ha vinto soltanto tre volte nei diciannove precedenti in Serie A, l’ultima volta il 26 dicembre 2018 per   3-0, i toscani si sono imposti sette volte e tre sono i pareggi. L’Empoli non ha mai perso in casa, sarà così anche stavolta?

I sei arbitri del match

La gara sarà arbitrata dal Signor Cosso della sezione di Reggio Calabria coadiuvato da Palermo di Bari e d’Ascanio di Ancona. Marchetti di Ostia Lido è il quarto uomo designato mentre al VAR ci saranno Pezzuto di Lecce e Nasca di Bari.

Dove vederla

La partita sarà trasmessa in esclusiva su DAZN ma potrete seguirla anche sulle pagine social de La Serie A nel pallone.

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Mancini: “Alla Roma avrei detto sì. Se potessi tornare indietro, non lascerei la Nazionale”

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Mancini

In un’intervista rilasciata a Il Giornale, Roberto Mancini ha affrontato diversi argomenti, parlando anche della Nazionale e dell’accostamento alla Roma.

Nell’intervista rilasciata a Il Giornale, dopo aver ripercorso i ricordi della sua infanzia, i primi passi nel calcio con il Bologna e i trionfi con Sampdoria e Lazio, Roberto Mancini ha riflettuto anche sulla sua straordinaria carriera da allenatore. Con un breve excursus nel suo passato, il tecnico ha ricordato le tappe che lo hanno portato a diventare uno dei protagonisti del calcio italiano e internazionale.

Mancini e gli inizi da allenatore

Mancini ha raccontato di quando iniziò la sua carriera in panchina, partendo dalla Fiorentina su chiamata di Vittorio Cecchi Gori: “Uomo straordinario che ha avuto dal calcio e dalla vita molto meno di quanto meritasse. Io ero un allenatore ragazzino, i miei giocatori avevano più o meno la mia stessa età”. 

Dopo la Fiorentina arrivò il ritorno alla Lazio e poi l’esperienza in Inghilterra con il Manchester City: “Non era lo squadrone di adesso, però lo diventò”. 

Infine, il tecnico ha ricordato il successo all’Inter: “L’ho riportata dopo tanti anni a vincere lo scudetto. Ho vinto molto da allenatore: Coppe Italia, Supercoppe, campionati”.

ROBERTO MANCINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’esperienza in Nazionale

Il momento più emozionante della sua carriera è stato però la chiamata per diventare commissario tecnico della Nazionale italiana.

Mancini ha descritto con entusiasmo quel momento, dicendo che faticava a crederci e che per un allenatore è il sogno più grande: “Non nego che nonostante avessi alle spalle parecchie esperienze su panchine importanti, pensare di tornare ad indossare quella maglia azzurra non da giocatore ma da ct, un po’ mi ha fatto tremare le gambe”.

Prima di accettare, si confrontò con Gianluca Vialli, che lo spinse a dire subito di sì: “Luca mi disse di accettare subito. E così feci. Dopo un anno arrivò anche lui. Un’avventura straordinaria condivisa insieme. Il miglior coronamento di un’amicizia unica”.

Quei cinque anni in Nazionale furono meravigliosi, anche se non mancarono le difficoltà iniziali: “Per poi inanellare una serie di vittorie e record di cui vado orgoglioso”.

Il culmine arrivò con la vittoria dell’Europeo a Wembley: “Riportare l’Italia dopo cinquant’anni sul tetto d’Europa è stata un’emozione indescrivibile”.

Tuttavia, la mancata qualificazione ai Mondiali resta una ferita aperta: “Una ferita che brucia ancora. Un conto in sospeso con i tifosi”.

Sul motivo del suo addio alla Nazionale, Mancini ha spiegato che il rapporto di fiducia con la Federazione si era incrinato: “Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così”.

Sull’aspetto economico, ha ammesso che la proposta araba lo ha messo in crisi, pur non essendo determinante per la sua decisione: “Non rifarei quella scelta. Lasciare la Nazionale italiana è stata una scelta sbagliata”.

Il recente passato in Arabia Saudita

Parlando dell’esperienza in Arabia Saudita, Mancini ha dichiarato di essere soddisfatto, nonostante i risultati non siano stati quelli sperati: “Ho lavorato bene con il gruppo. I ragazzi mi hanno seguito e credo di avere lasciato loro buone basi su cui costruire qualcosa di positivo”.

Con la dirigenza ha detto di essersi lasciato in buoni rapporti, smentendo le cifre esagerate riportate dai giornali sia per l’ingaggio che per la buonuscita.

Mancini e le voci sulla Roma

I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Mancini e le voci sulla panchina della Roma

In seguito, Mancini ha smentito di essere stato vicino alla panchina della Roma, nonostante le tante voci circolate: “Non sono mai stato contattato per la panchina della Roma. Nessuna chiamata dalla dirigenza”.

Il tecnico ha poi ammesso che gli ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti lo avrebbero accolto con entusiasmo, nonostante i laziali non sarebbero stati altrettanto contenti.

Se la Roma lo avesse chiamato, avrebbe valutato seriamente l’opportunità: “Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti insieme, avrei risposto di sì”.

Mancini tra ricordi e sogni per il futuro

Mancini ha concluso con un pensiero dedicato a chi gli manca di più: “Vialli, Eriksson, Mihajlovic. Lei non può immaginare nemmeno quanto mi mancano. Che solitudine, che deserto mi hanno lasciato nel cuore”.

Il suo sogno rimane quello di alzare la Coppa del Mondo: “Appena diventai ct della Nazionale dichiarai i miei due obiettivi: vincere un Europeo e un Mondiale”.

Un conto ancora aperto che Mancini sogna di chiudere.

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Milan, continua il profilo basso di Ibrahimovic sul mercato:” Tra pochi giorni torna Bennacer”

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Milan

Milan, è sicuramente un profilo molto basso quello tenuto dal Senior Advisor rossonero Zlatan Ibrahimovic quando sistematicamente viene incalzato sulle future mosse di mercato.

Ci si aspettano rinforzi nel mese di gennaio, ma il Senior Advisor Zlatan Ibrahimovic prosegue con il suo profilo basso. A detta di molti è una tattica peraltro usata dalla quasi totalità dei dirigenti non rivelare mesi prima di volere andare sul mercato. Un modo anche per sminuire l’attuale rosa.

Fatto sta che l’ex attaccante rossonero ha dichiarato davanti alle telecamere che a breve tornerà Ismael Bennacer ad allenarsi prima individualmente con un piano di recupero personalizzato, poi con il resto del gruppo in modo tale da averlo abile e arruolato per il mese di gennaio.

Siccome il rinforzo desiderato è sulla mediana, i rossoneri si riterranno soddisfatti con il ritorno dell’algerino?

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Fiorentina, Pradè torna a bussare alla Dinamo Zagabria

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La Fiorentina potrebbe tornare a bussare alla porta della Dinamo Zagabria, dopo essere stata respinta la scorsa estate per Baturina

Pradè è pronto a mettersi in contatto nuovamente con la Dinamo Zagabria, se Baturina ormai può essere ritenuto fuori portata per la società di Commisso, ora il talento croato ha una valutazione che supera nettamente i venti milioni di euro, nella rosa del club croato c’è un altro talento che potrebbe fare al caso della Fiorentina.

Secondo quanto riporta Sky, i viola sono interessati al centrocampista classe 2003 Petar Sucic, centrocampista bosniaco naturalizzato croato con la cui nazionale ha esordito lo scorso 5 settembre.

Nella scorsa stagione Sucic ha giocato 42 partite, di cui 25 nel campionato croato, 6 in Coppa di Croazia, segnando un gol per competizione, 7 in Conference League, una nei preliminari di Europa League e 3 nei preliminari di Champions League

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