Serie A
Lazio-Sassuolo: probabili formazioni e dove vederla
Lazio-Sassuolo è una partita valida per la 31° giornata di campionato di Serie A che si giocherà Sabato alle ore 18:00 allo stadio Olimpico di Roma.
Le due squadre arrivano alla sfida con due stati d’animo diversi, la squadra capitolina nell’ultima giornata prima della sosta per le nazionali ha perso malamente per 3 a 0 il derby contro la Roma che ha portato la squadra di mister Sarri al settimo posto in classifica.
Per la squadra allenata da mister Dionisi invece, nell’ultima giornata è arrivata una bella vittoria in casa contro lo Spezia per 4 a 1 che ha portato gli emiliani al nono posto in classifica a meno sei punti dalla zona Conference League attualmente occupata dalla Lazio.
Lazio
Per la sfida di sabato mister Sarri non avrà a disposizione lo squalificato Pedro e l’infortunato Radu. Per il resto squadra al completo e con i big in campo, infatti i ballottaggi riguardano solamente il reparto difensivo con Lazzari in vantaggio su Hysaj e Luiz Felipe su Patric. Davanti tridente formato da Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni.
Sassuolo
Per la trasferta di Roma, mister Dionisi non avrà a disposizione i soliti Djuricic e Obiang, per il resto tutti partiranno per Roma, con Berardi a rischio forfait per un problema fisico. Per quanto riguarda la formazione giocheranno i titolari, con solamente il dubbio Berardi che verra sciolto oggi durante la rifinitura, in caso non parta con la squadra giocherà Defrel.
Probabili Formazioni
Lazio (4-3-3): Strakosha; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Leiva,
Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni; allenatore: Sarri.
Sassuolo(4-2-3-1): Consigli; Muldur, Chiriches, Ferrari, Rogerio; Frattesi, Lopez;
Berardi, Traore, Raspadori; Scamacca; allenatore: Dionisi.
I Precedenti
I Precedenti fra le due squadre in serie A sono 17, con 9 vittorie per la Lazio, 5 vittorie del Sassuolo e 3 pareggi. L’ultimo precedente allo stadio Olimpico di Roma è finito 2 a 1 per la Lazio con reti di Immobile e Milinkovic-Savic, per il Sassuolo andò a segno Caputo.
Dove vederla
La partita verrà trasmessa in esclusiva streaming sull’applicazione Dazn.
Serie A
Conte: “La partita di Bergamo ci farà capire il nostro livello, senza Kvara è un nuovo Napoli”
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista della match di campionato contro l’Atalanta.
L’allenatore ex Juventus e attuale tecnico del Napoli Antonio Conte ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro l’Atalanta valido per la 21^ giornata di campionato, in programma domani alle 20:45
Napoli, le parole di Antonio Conte
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Napoli Antonio Conte in conferenza stampa in vista del match contro l’Atalanta:
E’ più clamoroso il primato o l’addio del giocatore più importante? Lei disse faremo di tutto per restare lassù, ma senza un’alternativa a Kvara?
“Noi abbiamo fatto 47 punti con grande lavoro, ora ci soffermiamo a Kvara, ma se andiamo ad analizzare in maniera oggettiva questa squadra rispetto all’anno scorso è senza 3 giocatori, Osimhen, Kvara e Zielinski, 4 con Kim rispetto allo Scudetto.
E’ oggettivo, poi ognuno può dire la propria e dire è più forte, ne esce rinforzato, indebolito, serve questo o quello, ma penso anche a Mario Rui che nell’anno dello Scudetto giocava lui. Pure Elmas, sì.
Dicono c’è l’ossatura, ma ora è un altro Napoli. Con la partenza di Kvara è diverso da quello dello Scudetto e l’anno scorso non ha fatto un buon campionato.
Noi dobbiamo continuare a lavorare perché sappiamo che il lavoro ci ha portato lì per tanto tempo, forse siamo stati la squadra che è stata più volte in testa, va dato merito al lavoro, ai ragazzi, al tempo stesso non bisogna dimenticare che è un altro Napoli rispetto a due anni fa, ora ancora di più senza un altro pezzo da 90 e affrontiamo le restanti 18 partite”.
Con Neres 11 gol in 5 partite, è lui il post-Kvara o si attende qualcosa dalla società?
“Dovete chiederlo al club, al direttore, io ribadisco che sono venuto qui per cercare di aiutare il Napoli in un momento di difficoltà. Ho sposato questo club, questa situazione, avevo il piacere di vivere un’esperienza in una città come Napoli, con tutta questa passione.
Cerchiamo di fare le cose nel migliore dei modi, sappiamo quali sono i nostri limiti rispetto ad altri club, ma dico sempre che dobbiamo essere ambiziosi altrimenti non ci sarebbe quella voglia, determinazione, per lavorare e cercare di stare tra le prime del campionato.
Testa bassa e pedalare, qualsiasi cosa accada, alcune cose possiamo indirizzarle, altre no e non perdiamo energie, devo darla tutta alla squadra. Oggi devo essere concentrato sulla squadra, stiamo facendo qualcosa di bello e devo tutelarlo, questi ragazzi lo meritano”.
All’andata disse l’Atalanta ora è più forte di noi. In 2 mesi 7 vittorie su 9 e +4 in classifica, c’è ancora un gap?
“Tu vedi le nostre statistiche, ma loro ne hanno vinte 11… forti erano e forti sono rimasti, hanno la consapevolezza di essere forti perché hanno vinto l’Europa League, battendo la squadra campione di Germania.
Lo è da tempo, ma quando vinci acquisisci quella consapevolezza che te la puoi giocare con tutte. L’hanno dimostrato pure col Real, anche se hanno perso la partita, ma è stata apertissima. Detto questo, dobbiamo concentrarci su di noi, non su di loro, siamo cresciuti dall’ultima partita contro di loro e dobbiamo continuare nel processo.
Non so come finirà, ma abbiamo bisogno anche di queste gare fuori casa contro squadre forti per misurarci, per capire quanto manca, quanto c’è da lavorare per avvicinarci di più e sperare di vincere un giorno”.
Kvara era iconico, può generare una reazione ulteriore dalla squadra?
“Io avevo detto che gennaio era particolare, si chiama mercato di riparazione, quindi uno-due, chi esce-entra… noi oggi siamo a metà mese e sono già usciti 4 giocatori, Caprile, Folorunsho, Zerbin ieri e Kvara, per dinamiche di spogliatoio, umane, si creano rapporti anche tra di loro, è inevitabile che scossoni così forti possono creare dei piccoli scompensi.
Detto questo dovremo essere bravi a mantenere l’unità creata sino al 1 gennaio. Ho sempre detto che i punti che abbiamo fatto sono frutto di 24 giocatori, non 11 che giocavano.
Dovremo essere bravi anche con i nuovi, e devo dire che sono soddisfatto perché hanno lo spirito, ma devono adattarsi alla metodologia e situazioni tattiche nuove e dovremo ricreare quell’alchimia per sopperire anche all’assenza di Kvara, ma non ci siamo mai lamentati, sono dinamiche calcistiche che ci sono state anche in passato e mi auguro ce ne siano meno in futuro (ride, ndr)”.
E’ una sfida Scudetto, può aiutare a superare l’addio di Kvara?
“Se club e giocatore alla fine hanno deciso di trovare la soluzione d’uscita, già lì il gruppo ha metabolizzato. Poi, come detto, la realtà quotidiana ti impone di metabolizzare subito, impegnarti ancora di più per sopperire a qualsiasi situazione che può sembrare penalizzante.
Sfida Scudetto? La classifica dice che siamo in testa, l’Atalanta è vicina, come l’Inter, poi se mi volete far dire che è una sfida Scudetto io non me la sento ancora perché so che dobbiamo fare degli step, è ancora presto per dire questo di una nostra partita.
Noi non guardiamo gli altri, abbiamo messo fieno in cascina che ci permette di fare una partita senza essere impiccati dal risultati domani a Bergamo, ma devono parlarci, ci devono rivelare e far capire a che punto siamo”.
All’aeroporto troverete centinaia di tifosi a spingervi per il divieto di trasferta, con la Juve c’è già il sold-out. Quanto vi spinge questa passione?
“Al di là dei risultati, la passione non la puoi togliere al tifoso napoletano, c’è un attaccamento che fai fatica a non percepire, è inevitabile che quando sei in testa è chiaro a tutti questa passione e noi dobbiamo alimentarla senza avere rimpianti, lasciando il campo sempre con la maglia sudata”.
Squadre accreditate per lo Scudetto come Juve e Milan sono attardate, il Napoli è lì e sta anche giocando bene. E’ la svolta?
“E’ difficile vincere i campionati o entrare in zona Champions se non produci qualcosa di bello e produttivo, poi ci sono situazioni più pompate ed altre meno a livello mediatico per vari motivi.
Quando tu produci così tanti punti, non penso sia fortuna o un caso oppure perché altre stanno facendo meno. Noi stiamo crescendo, non è stato semplice, ci siamo adattati a tante situazioni, pure a tempistiche con arrivi all’ultimo momento, impostando la squadra diversamente all’inizio, ma la loro disponibilità mi ha permesso di trovare l’assetto giusto ma col background nostro quello che già avevamo fatto e torna sempre utile”.
Serie A
Roma-Genoa, le ultimissime sulle formazioni
Roma-Genoa, alle ore 20:45 partirà la 21esima giornata che vedrà protagoniste come primo anticipo la Roma di Claudio Ranieri e il Genoa. Il tecnico giallorosso conferma modulo e uomini ad eccezione dell’unico cambio: fuori Pellegrini e dentro Pisilli. Dall’altra parte il Genoa vuole continuare a fare bene, nonostante i rumors per la mancata convocazione di Balotelli e aspettando qualche rinforzo sul mercato.
Roma-Genoa, le probabili formazioni:
ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Konè, Paredes, Pisilli Angelino; Dybala, Dovbyk.
GENOA (4-3-3): Leali; De Winter, Bani, Vasquez, Martin; Masini, Frendrup, Thorsby; Zanoli, Pinamonti, Miretti.
Serie A
Milan, Conceicao: “Pulisic è fuori. A me non piace tanto il mercato di gennaio”
Il tecnico del Milan, Sergio Conceicao, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del big match contro la Juventus di Thiago Motta, domani alle 18:00.
Sergio Conceicao, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla sfida dell’Allianz Stadium contro la Juventus di Thiago Motta, in programma domani, sabato 18 gennaio alle 18:00. Il tecnico portoghese dovrà fare a meno della stella statunitense Christian Pulisic, ancora out per infortunio.
Milan, le parole di Conceicao
Terza volta che Milan e Juve si affrontano nell’ultimo mese e mezzo: che partita si aspetta?
“C’è equilibrio, sono due squadre forti. Due squadre che hanno giocatori molto interessanti, ma tutte le partite sono diverse. Domani dobbiamo affrontare una squadra che ha fatto una bella partita contro l’Atalanta, noi per quello che abbiamo a disposizione a livello di tempo stiamo lavorando su piccole cose che per me sono grandi cose. Ma abbiamo poco tempo, ci sono tante partite, partite importanti. Fino agli inizi di febbraio giochiamo in Champions, campionato e Coppa Italia. Dobbiamo essere pronti, dobbiamo avere l’atteggiamento giusto per arrivare ai nostri obiettivi”.
Come sta Pulisic?
“Pulisic è fuori, non mi va di bluffare. Ha ancora un po’ di fastidio, ma non mi va di rischiare. Non è niente di grave, ma se gioca una ventina di minuti rischia di aggravare la sua situazione è non voglio”.
Camarda è pronto?
“È giovane, ha la sua strada da percorrere, ma parte da una base importante: ha fame, talento e voglia”.
La Juve si è rinforzata, il Milan ancora no…
“A me non piace tanto il mercato di gennaio: è aperto per troppo tempo e crea sempre nei giocatori emozioni non positive. Il gruppo va equilibrato. Non è la cosa più importante per me oggi il mercato. Dopo la partita: io sto parlando con la dirigenza. Sapete che non è facile acquistare giocatori che possano dare qualcosa in più a questo gruppo. Tempo con ce n’è. Noi cerchiamo di parlare tra di noi e siamo d’accordo su quello che vogliamo”.
Vuole più un difensore, un centrocampista o un attaccante?
“Una vittoria domani. Capisco la vostra curiosità, ma scusatemi: il mio pensiero è sulla partita. Inutile che cerchi di fare un giro di parole per non rispondere sul mercato”.
Fofana e Bennacer in difficoltà nelle ultime uscite, come farli coesistere?
“Con il lavoro. Il mio lavoro è proprio quello. Ogni giocatore nelle sue funzioni deve sposarsi bene con gli altri. Non credo che Bennacer e Fofana non possano coesistere, anzi. Domani giocheranno tutti e due. Normalmente non lo faccio mai, non dico chi gioca. Ma la formazione che esce sui giornali è sempre giusta, ma non è una critica (sorride, ndr). Loro possono coesistere, devono capire cosa fare quando abbiamo la palla per arrivare ad attaccare con equilibrio. È questo equilibrio che vogliamo nella squadra, per non prendere la transizione degli avversari”.
Se domani ti dicono di fare un’intervista pre partita tu ci vai?
“Mando qualcun altro. È impossibile. Non mi viene neanche il pensiero giusto, poi magari dico cose non giuste perché sto pensando altre cose”.
Fascia a Maignan?
“Ho visto che c’erano polemiche sulla fascia di capitano. Ma per me non è importante quello. Tutti devono parlare. Io ho scelto, ma loro non se ne devono preoccupare: Mike si deve preoccupare di non prendere gol e poi ha anche la sua personalità che a me piace, perché è un vincente. Theo uguale, ha superato una leggenda come Paolo ed è un grandissimo giocatore. Per me è un piacere allenarli”.
Manca ampiezza sui terzini?
“Stiamo lavorando anche su questo. Se giochiamo con 3 centrocampisti voglio l’ampiezza. A volte può essere un esterno, altre volte può e deve essere un terzino, ma può essere anche un centrocampista. Ma questa ampiezza è assolutamente necessaria nel gioco”.
Tomori resta al Milan?
“Non parliamo oggi di mercato. L’aspetto fisico è importante, ma mancano 6 mesi eh, non siamo a fine stagione. Abbiamo 80 persone che lavorano in diversi campi: nutrizionisti, abbiamo tutto qua. È una questione mentale, ma si lavora anche su questo e stiamo lavorando anche su questo. Il potenziale alcune volte non viene scoperto perché non si esce dalla comfort zone. Domani il limite poi sarà ancora più alto, bisogna mettersi una carota davanti. Si pensa che stando al Milan si sta bene così, ma non va bene. Il fisico è importante, ma è importante come ognuno parla con se stesso e se può dare di più, anche se non sei così al top fisicamente”.
Ha trovato la formula segreta per avere più continuità da Theo e Leao?
“Penso che questa continuità è sempre legata agli allenamenti. Loro fanno recupero il giorno dopo la partita, poi c’è il secondo e poi al terzo giorno già si parla della partita. Oggi ho parlato con Leao, ha una capacità incredibile sui test fisici. Ci sono indicazioni su questo, può fare molto di più a questo livello. E io lavoro su questo. Dentro il suo gioco migliorerà sicuramente i numeri: non voglio che sia contento con 10 gol, deve puntare a farne 20. Sa cosa deve migliorare, ne ho parlato con lui. Ora andare sul campo è difficile perché ci sono troppe partite, ha capito su cosa migliorare ed è un bell’inizio per me”.
Due punte?
“Il punto non è giocare con due punte, ma le due punte con i due esterni offensivi: la squadra non è preparata per quello. Quando c’è da rischiare, io rischio con quattro attaccanti. Ma l’equilibrio è molto importante. Con il tempo di lavoro che abbiamo sarà difficile, ma a me piace giocare con le due punte. Non sarei intelligente a proporlo così: i giocatori non sono adatti ora per fare questo modulo”.
Cosa non vuole vedere rispetto alla gara di Supercoppa?
“Dobbiamo essere un po’ più dinamici. Stiamo lavorando su piccoli dettagli: chiudere, come a Como sul terzino, può servire per non subire gol”.
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