Serie A
Juventus: Obiettivo raggiunto, ora missione Coppa Italia
La doppietta di Bonucci chiude il discorso, la Juventus è matematicamente qualificata per la prossima Champions League. Ora proverà ad arrivare terza.
Il protagonista del match
A risolvere la pratica è stato il capitano di serata, Leonardo Bonucci. Il numero 19 bianconero mette a segno la sua seconda doppietta stagionale. Tra i due gol del difensore di Viterbo aveva momentaneamente pareggiato i conti Aramu per il Venezia.
La mancata vittoria della Roma contro il Bologna nella partita delle 20:45 poi sancisce la matematica qualificazione della Juventus alla Champions League 2022-2023.
Ora a tre giornate dal termine del campionato, la Juventus è certa di finire tra le prime quattro e può guardare al terzo posto del Napoli per migliorare ulteriormente la sua classifica.
Ora La Juventus si preparerà e potrà gestire le forze in vista della finale di Coppa Italia contro l’Inter del prossimo 11 maggio.
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Un nuovo gioiello per la Juventus
In questa partita, oltre a Bonucci che si prende la scena, c’è da sottolineare la prestazione di un altro dei bianconeri: il giovane Fabio Miretti.
Il centrocampista classe 2003 in questa stagione è stato molto spesso aggregato alla prima squadra, ma prima di ieri Allegri lo aveva centellinato.
Quindi era stato difficile valutare le qualità di Miretti, vista l’esigua presenza in campo.
Contro il Venezia il mister decide di dargli una occasione, inserendo il giovane centrocampista nell’undici titolare al centro della mediana.
Fabio Miretti è giovanissimo: compierà 19 anni ad agosto. In questa stagione il contatto continuo con la prima squadra lo ha fatto crescere tantissimo.
Il ragazzino, nato a Pinerolo e cresciuto nelle giovanili bianconere, ha dimostrato personalità e qualità. Miretti ha messo in mostra visione di gioco, precisione nei passaggi, propensione al gioco di prima e in verticale. Inoltre, Miretti sa calciare i piazzati a regola d’arte.
Il futuro di Miretti
Dopo l’esordio da titolare, le prime parole sono state “è stata un’emozione indescrivibile, la conserverò per sempre nel mio cuore.
Mi hanno aiutato tutti e quindi mi sono sentito come uno di loro, ero a mio agio”.
È comprensibile l’emozione per la prima partita da titolare a soli 18 anni. Il giocatore però è di valore e si è intravisto quali sono le sue doti.
Il suo futuro è ancora da stabilire, la società deciderà con lui quale è la strada migliore per farlo crescere.
Sebbene giovanissimo ha buone qualità, quindi potrebbe rimanere e far parte della rosa della prima squadra anche il prossimo anno.
Serie A
Venezia, Nicolussi Caviglia: “Serve più continuità”
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, Hans Nicolussi Caviglia analizza il momento presente del suo Venezia prima della ripresa del campionato.
Il Venezia sta navigando in acque turbolente. Il momento difficile è stato reso ancora più evidente dall’ultima sfida di campionato di Serie A: quella contro il Parma.
Di questo e delle sfide future ha parlato del centrocampista del Parma Hans Nicolussi Caviglia, in prestito dalla Juventus, ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
Venezia, l’intervista ad Hans Nicolussi Caviglia
Questo il punto di vista del giocatore sulle ultime sconfitte, quelle contro l’Inter (il 3 novembre) e contro il Parma (il 9): “Serve più continuità. Dopo alcuni risultati utili, con l’Inter è mancato il risultato e col Parma abbiamo perso un’occasione.
Ci è dispiaciuto molto non aver fatto risultato perché la proposta di gioco era buona e abbiamo mantenuto il controllo. C’è mancata la finalizzazione negli ultimi 20 metri e l’attenzione nelle loro ripartenze“.
Sulla prossima sfida del Venezia
Sulla prossima sfida che li attende, vale a dire quella contro il Lecce: “Ha appena cambiato tecnico e di solito in questi casi si ha una spinta positiva. Avranno concetti nuovi e una nuova linfa vitale”.
Come ci si salva dalla Serie B
Questa la ricetta di Nicolussi Caviglia: “Credo nel lavoro. Il mister ce ne parla sempre, insieme a concetti che magari sarebbero stati assimilabili in più tempo ma sui quali lavoriamo.
Manca cattiveria? La cattiveria si vede pure da altri dettagli, come ciò che succede nelle aree. Questa è una chiave da sbloccare: attaccare la porta con cross ‘cattivi’ e difendere la porta a tutti i costi“.
Sul possibile riscatto dalla Juventus
L’ipotesi del riscatto dalla Juve è un’ipotesi che al giocatore piace: “Già ad agosto ero conscio di questa scelta, era ciò che cercavo. Sono felice di essere qui”.
Serie A
Serie A, Juventus al primo posto: la statistica
La Juventus di Thiago Motta si trova attualmente al sesto posto in campionato, ma c’è un dato in cui i bianconeri sono i migliori di tutta la Serie A.
La squadra di Motta ha effettuato fin qui 6.932 passaggi con il 90,3% di precisione, quasi 400 in più della seconda, fino a questo punto però questa filosofia non sta dando i suoi effetti. Infatti i bianconeri si trovano solo all’undicesimo posto per tiri in Serie A.
Juventus, la statistica sul possesso palla
La Juve fino a questo punto ha il 60,9% di possesso palla medio a partita. Questa tattica però sta servendo più per addormentare la partita e non subire gol. Infatti lo stesso Thiago Motta sostiene che tenere il pallone riduca i pericoli, e pazienza se talvolta il gioco può sembrare un po’ macchinoso, se la palla gli altri non la toccano, diminuiscono anche le possibilità di subire gol.
Possesso palla, le prime 10 in Serie A: la classifica
1 – Juventus 60.9%
2 – Roma 60.2%
3 – Bologna 60,0%
4 – Inter 60,0%
5 – Atalanta 56,3%
6 – Milan 55,5%
7 – Como 55,3%
8 – Fiorentina 54,6%
9 – Lazio 52,5%
10 – Napoli 48,8%
Va sottolineato però, che tanta mole di gioco non corrisponda sempre a un dominio efficace sull’avversario. La Juventus è solo 11ª per numero di tiri, ecco perchè le 9 partite senza subire gol non hanno comunque permesso ai bianconeri di staccare le rivali per lo scudetto.
Serie A
Caso Banda: il Lecce tuona contro lo Zambia
Lameck Banda é in mezzo a due fuochi. Il Lecce gli da lo stop per riprendersi dall’infortunio ma la Federcalcio dello Zambia non ci sta.
Scoppia un caso mediatico dopo l’infortunio dell’attaccante zambiano. Banda gioca come centrocampista con il Lecce ormai dal 2022. Durante l’ultima partita di Serie A contro l’Empoli l’attaccante aveva già riportato una lesione al malleolo e ricevuto un primo stop da parte dei tecnici leccesi. Noncurante del pericolo segnalato però la Federcalcio zambiana lo ha convocato e lui si vede costretto a giocare, rispondendo alle regole della FIFA.
Comunicato del Lecce su Banda
Il comunicato del Lecce a riguardo però non si é fatto attendere e ci é andato giù pesante con la Nazionale zambiana:
“L’U.S. Lecce comunica che il calciatore Lameck Banda, sebbene fossero state immediatamente programmate le visite mediche con esami diagnostici a seguito dell’infortunio occorso nella gara Lecce – Empoli dell’8 novembre scorso, la mattina seguente, in ottemperanza alla normativa FIFA, come voluto dalla Nazionale dello Zambia ha dovuto lasciare Lecce per rispondere alla convocazione.”
Nel comunicato si mette in evidenza anche la gravità dell’infortunio subito da Banda ed infine si fa riferimento ad un suo ritorno per sottoporsi alle dovute cure:
“La Federazione calcistica dello Zambia ha richiesto la presenza del calciatore nonostante la manifestata volontà del club di non far partire l’atleta in ragione di detto infortunio. Il calciatore, dopo essersi sottoposto alle visite mediche dello staff della Nazionale che hanno evidenziato la frattura del malleolo mediale della caviglia sinistra, è stato autorizzato solo nella serata di ieri al rientro anticipato a Lecce dove ha immediatamente effettuato una Tac presso lo Studio Radiologico “Quarta Colosso” di Lecce, che ha confermato la diagnosi. Il giocatore dovrà sottoporsi nei prossimi giorni ad intervento chirurgico.”
Oggi come oggi l’unica parte davvero penalizzata da tutta la questione é Banda stesso, che non solo dovrà affrontare un’intervento chirurgico ma anche far fronte ad uno stop di almeno due o tre mesi per recuperare la sua condizione fisica. La Nazionale zambiana non ha ancora risposto al comunicato del Lecce, non prendendosi per adesso nessuna responsabilità per quanto accaduto.
Di certo la polemica scoppiata evidenzia quanto alcune regole della FIFA possano influire sul benessere e la salute dei giocatori rendendo la vicenda utile per una riflessione collettiva su questo argomento.
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