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L’angolo tecnico della trentasettesima giornata di serie A
Trentasettesima giornata: entusiasmante testa a testa fra le milanesi per il campionato, Napoli terzo, Juventus quarta
Finale al cardiopalma per i tifosi di Milan e Inter: scudetto assegnato all’ultima giornata.
La vittoria casalinga del Milan contro la Fiorentina e il successo esterno dell’Inter in Sardegna, hanno lasciato la classifica di vertice invariata: due punti separano ancora le milanesi.
Domenica prossima giocheranno in contemporanea alle 18: rossoneri impegnati sul difficile campo del Sassuolo, nerazzurri contro la Sampdoria a San Siro.
Può succedere di tutto, tifoserie con il fiato sospeso. Con un pareggio, il Milan è campione d’Italia, anche con una vittoria interista, dato il vantaggio rossonero negli scontri diretti. Bisogna dire che Pioli e Inzaghi stanno bene: forma fisica ottimale, zero infortunati o squalificati, entusiasmo a mille. Lo dimostrano proprio le partite disputate: il Milan ha piegato una volenterosa Atalanta, grazie a un assolo di Leao (11 reti stagionali) lanciato da Messias Jr e ad una volata “alla Weah” di Hernandez, 93 metri di corsa fino al gol; l’Inter ha superato di slancio il Cagliari spingendo i sardi verso il baratro della B.
Adesso le squadre milanesi hanno sette giorni di tempo per prepararsi alla giornata cruciale. Al terzo posto il Napoli, che ha condannato il Genoa alla retrocessione aritmetica.
Ultima rete azzurra di Insigne, congedatosi dal Maradona fra applausi e lacrime. Spalletti pronto a rilanciare la sfida nella prossima stagione, il Grifone scivola in B, pagando tanti errori gestionali sui quali lavorare.
Quarto posto finale per l’Allegri-bis: bilancio fallimentare in tutto e per tutto. Chiellini e Dybala hanno salutato il pubblico e sono pronti ad aprire nuovi capitoli della loro vita.
Bagarre per i posti in Europa e Conference League
Roma, Fiorentina e Atalanta lottano per entrare in Europa. La quinta e la sesta classificata andranno direttamente in Europa League.
La Lazio si è assicurata un posto, grazie alla testata di Milinkovic Savic al 96′, che ha fissato il risultato sul 2-2 contro la Juventus.
L’altro posto se lo giocheranno Roma bloccata in casa dal retrocesso Venezia sull’1-1, Atalanta e Fiorentina.
I viola sono usciti devastati dalla trasferta di Genova, contro la Sampdoria: 4-0. La Fiorentina ha finito la benzina. Gasperini sconfitto dal Milan, deve battere l’Empoli all’ultima giornata e sperare in risultati favorevoli dagli altri campi essendo nettamente in svantaggio negli scontri diretti contro Roma e Fiorentina e pari con la Lazio. Con un successo della Fiorentina in casa della Sampdoria, la Dea avrebbe dovuto solo puntare sulla distrazione pre-finale della Roma in casa del Torino all’ultima giornata per non restare fuori dall’Europa.
La posizione della Roma è la più complicata da anticipare, non tanto per la posizione in classifica che con un successo contro il Torino all’ultima giornata darebbe la certezza di un posto in Europa ai giallorossi, quanto per la finale di Conference League da giocare e che, se vinta, aprirebbe comunque le porte dell’Europa League a Mourinho cambiando il destino delle altre squadre in corsa. Ecco tutti gli scenari in caso di vittoria della Conference da parte della Roma: Roma 5a o 6a: le modalità di accesso restano le attuali.
In Europa League la Roma e l’altra formazione in base alla classifica, mentre la settima si gioca il playoff di Conference. Roma 7a: in questo caso sarebbero tre le formazioni italiane qualificate all’Europa League (5a, 6a e Roma) mentre essendo i giallorossi arrivati settimi, non ci sarebbe squadre del nostro campionato nella prossima Conference League.
Roma 8a: in questo caso l’Italia potrebbe schierare otto squadre in Europa nella prossima stagione. La 5a e 6a in Europa League insieme ai giallorossi e la 7a in Conference.
Venezia e Genoa aspettano la “compagna”
L’orgoglio veneto ha bloccato i festeggiamenti di Mourinho, preso dalle rotazioni in vista della finale della Conference League.
La retrocessione fa male, ma la proprietà americana è pronta a ripartire, così come quella del Genoa. Le “sorelle” attendono di sapere chi prenderà posto con loro in ascensore, per scendere al piano di sotto.
Salernitana e Cagliari “indiziate”: i campani hanno il destino in mano, mentre i sardi devono vincere a Venezia e sperare in un passo falso della squadra di Nicola, artefice di una grande rincorsa che l’ha portata a giocarsi la salvezza. La Salernitana ha il destino nelle proprie mani.
In caso di vittoria, infatti, i granata sarebbero aritmeticamente salvi, concludendo così una straordinaria rimonta nel girone di ritorno dove hanno conquistato 19 punti. In caso di pareggio o sconfitta, la squadra di Nicola dovrà sperare nel mancato successo del Cagliari, impegnato al Penzo di Venezia.
Per salvarsi, infatti, i rossoblù devono conquistare i tre punti e sperare in un passo falso degli avversari per effettuare il sorpasso all’ultima giornata. In caso di vittoria del Cagliari e pareggio della Salernitana, le due squadre arriverebbero a pari punti a quota 32. Ipotesi che premierebbe i sardi per la migliore differenza reti.
Le due formazioni, infatti, hanno pareggiato entrambi gli scontri diretti. A quel punto bisognerebbe ricorrere ad un altro criterio: la differenza reti complessiva. Il Cagliari è a -34 (34 gol fatti e 68 gol subiti), mentre la Salernitana è a -41 (33 gol fatti e 74 gol subiti).
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La FIGC apre un’inchiesta sull’evasione degli arbitri: le ultime
La FIGC ha aperto un’inchiesta poiché diversi direttori di gara italiani sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali.
Come riportato da Calcio e Finanza la Procura federale della FIGC ha aperto da alcuni giorni un’indagine sull’evasione fiscale degli arbitri. Diversi direttori di gara italiani, tra cui anche Daniele Orsato e Gianluca Rocchi (entrambi ritirati, con il secondo che ora ricopre l’incarico di designatore), sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali sui compensi UEFA tra il 2018 e il 2022.
L’’impulso – come anticipato da La Repubblica – è arrivato da un esposto diretto al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer. La denuncia contestava appunto le violazioni del Codice di giustizia sportiva e del regolamento dell’Associazione italiani arbitri. Dopo aver analizzato l’esposto, Taucer ha invitato la procura FIGC ad aprire il procedimento, come da sua prerogativa in base allo Statuto del Coni.
FIGC, gli atti dell’inchiesta sull’evasione degli arbitri
La procura dovrà ora analizzare gli atti sui casi di evasione fiscale accertati dalla Guardia di finanza, che riguarderebbero una cinquantina di arbitri. Le contestazioni riguardavano soldi guadagnati all’estero su cui non sono state pagate le tasse. Gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, emessi a metà 2024, hanno spinto quasi tutti i coinvolti a sanare la loro posizione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando così di sanzioni ridotte.
Una volta chiuse le indagini, che appunto saranno brevi, la Procura FIGC deciderà se far partire i deferimenti. Potrebbero essere contestati l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, che rimanda ai principi di «lealtà, correttezza e probità», così come l’articolo 42 del regolamento AIA, che agli arbitri richiede un comportamento improntato «ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA». In base alle norme, gli arbitri coinvolti rischiano una sanzione che può andare dalla semplice ammenda fino alla squalifica o inibizione.
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FIGC, Gravina accusato di riciclaggio? Gli aggiornamenti
Rischio processo per il presidente della FIGC, Gabriele Gravina: l’accusa è quella del riciclaggio. Tra gli altri indagati risulta anche Pasquale Striano.
Rischio processo per il presidente della FIGC Gabriele Gravina. La procura di Roma, in base a quanto si apprende da Calcionews24, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato per l’accusa di autoriciclaggio. Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano.
FIGC, Gravina: il tema del procedimento
L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità del presidente della Federcalcio. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della FIGC.
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Cairo: “I contestatori si pentirebbero se lasciassi il Toro”
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato della contestazione dei tifosi granata durante il match contro il Napoli e su una possibile cessione del club.
A margine del sessantesimo anniversario del Catalogo dell’Arte Moderna, edito da Urbano Cairo, il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il momento del club granata, e sulle contestazioni verso la sua presidenza.
Di seguito le sue parole
Cairo, le parole sul possibile addio al Torino e ai contestatori
“Sono il più longevo sia come editore di questo lavoro che come presidente del Torino, solo che qui siete contenti che ci sia, mentre al Torino qualche volta mi contestano. Fortunatamente mi tirate su il morale. Dico ma scusate, sono 19 anni e 3 mesi che sono al Toro, l’ho preso da un fallimento quando non c’erano nemmeno i palloni. Il primo anno mi danno la possibilità di fare la campagna acquisti in una settimana e quella stagione veniamo promossi in A. Negli ultimi anni siamo sempre stati tra le prime 10 tranne gli anni del Covid. Capisco che c’è il ricordo del “Grande Torino ma era il 1940, un mondo diverso. Da quando sono arrivati i diritti televisivi nel 93 è tutto cambiato, io devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fa 400-500, puntando esattamente alla stessa cosa. Non devo rimanere al Toro a vita, posso fare 20 anni ma anche di meno. Sono sicuro che in cuor loro i contestatori sanno che se dovessi lasciare se ne pentirebbero. Credo sia un rapporto padre figlio, dove ci si bastona e ci si vuole bene”.
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