Serie A
Paolo Maldini fa 54, gli auguri di Calciostyle a capitan Milan!
Oggi compie 54 anni uno dei più illustri capitani del Milan, Paolo Maldini. Attuale uomo mercato dei rossoneri, Maldini ha costruito la squadra Campione d’Italia 2021/2022.
Insieme a Franco Baresi, è considerato il più grande capitano del Milan. Paolo Maldini oggi soffia 54 candeline da direttore sportivo Campione d’Italia. Insieme a Fredric Massara ha preso in mano la gestione sportiva, e da allora è iniziata la cavalcata che ha portato il Milan al top.
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L’esordio
Nils Liedholm fece esordire Paolo Maldini il 20 gennaio 1985 a 17 anni, durante un Udinese-Milan. Il tecnico svedese gli chiese, prima di entrare, dove preferisse giocare. La risposta fu un “Vai e divertiti”, e da quel momento a divertirsi iniziarono i tifosi rossoneri.
Alla corte di Sacchi
Paolo Maldini conquista il suo primo trofeo con il Milan nella serie A 1987/88, quando i rossoneri di Arrigo Sacchi prevalgono sul Napoli. L’anno successivo conquista anche la prima Coppa dei Campioni contro i rumeni dello Steaua Bucarest.
La stagione 1989/90 porta altri tre allori internazionali al Milan, che con Maldini in difesa conquista nuovamente la Coppa dei Campioni, la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale.
L’anno successivo la Coppa dei Campioni porta una delusione per il Milan. Nella “notte dei lampioni”, come venne riconosciuta all’epoca, Maldini e i rossoneri vengono eliminati a tavolino dopo la gara contro l’Olympique Marsiglia, in cui i rossoneri si rifiutano di continuare la gara dopo un guasto all’impianto di illuminazione dello stadio.
Soldato di Capello
Il cambio di guida tecnica non tocca minimamente Maldini, che con Fabio Capello acquisisce maggiore consapevolezza. Insieme i compagni di reparto Baresi, Tassotti, Costacurta e Galli, la difesa del Milan di Don Fabio si trasforma in un vero e proprio baluardo.
Lo scudetto arriva al primo colpo, con il Milan che nella stagione 1991/92 diventa Campione d’Italia contro ogni pronostico. Sotto la gestione Capello i rossoneri conquistano 4 scudetti in 5 anni.
La ciliegina sulla torta, tuttavia, è la Coppa dei Campioni del 1994, vinta 4-0 contro il Barcellona ad Atene. Maldini impreziosisce la sua bacheca dell’ennesimo alloro internazionale, l’unico dell’era di Don Fabio assieme a una Supercoppa Europea.
Anni difficili
Dopo le stagioni difficili di fine secolo, Paolo Maldini conquista la sua prima gioia da capitano nel campionato 1999/2000. Quella stagione, con Alberto Zaccheroni in panchina, i rossoneri la chiudono in vetta, bruciando sul finale una coriacea Lazio.
Ancelotti, l’uomo Champions
Il nuovo millennio inizia con una novità importante per Maldini. Il nuovo compagno di reparto al centro della difesa è Alessandro Nesta. La coppia composta dal romano e da Paolo presidierà la retroguardia rossonera per molti anni, garantendo solidità e impermeabilità.
La novità più rilevante, però, avviene in panchina. Il nuovo tecnico del Milan è Carlo Ancelotti. L’eterno secondo che, con il rossonero addosso, porta a Milanello, tra gli altri trofei, 2 Champions League e un campionato di serie A.
Il ritiro
Paolo Maldini si ritira dal calcio giocato il 31 maggio 2010, in occasione della partita tra Fiorentina e Milan, terminata 2-0 per i rossoneri. Le sue presenze con la maglia meneghina ammontano a 902.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, la maglia numero 3 di Paolo Maldini viene ritirata dal Milan. Gli unici giocatori che, in futuro, potranno indossare ancora quella maglia, saranno i suoi figli, Christian e Daniel.
Il resto è storia, con lo scudetto conquistato da Paolo Maldini in veste di dirigente, con Stefano Pioli in panchina e Zlatan Ibrahimovic leader.
Per questo, e per la sua luminosa carriera, i migliori auguri di buon compleanno da tutta la redazione di Calciostyle.
Serie A
Empoli-Torino, le formazioni ufficiali del match
Empoli-Torino, match valido per la 16^ giornata di Serie A 2024/25: le scelte ufficiali di Roberto D’Aversa e Paolo Vanoli per l’anticipo.
La sedicesima giornata del campionato di Serie A 2024/2025 si apre con Empoli-Torino. La formazione toscana è reduce della convincente vittoria sul campo del Verona, quella granata ha invece pareggiato 0-0 sul campo del Genoa e sta attraversando un periodo negativo.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
La designazione arbitrale
Arbitro: Bonacina
Assistenti: Preti – Ceccon
IV Ufficiale: La Penna
VAR: Pezzuto
AVAR: Meraviglia
Empoli-Torino, le formazioni ufficiali
EMPOLI (3-4-2-1): Vasquez; Goglichidze, Ismajli, Viti; Gyasi, Anjorin, Maleh, Pezzella; Esposito, Cacace; Colombo. Allenatore: Roberto D’Aversa
TORINO (3-5-2): Milinkovic Savic; Walukiewicz, Coco, Masina; Pedersen, Linetty, Ricci, Gineitis, Sosa; Karamoh, Sanabria. Allenatore: Paolo Vanoli
Serie A
Benitez: “Inter sotto rendimento a Leverkusen. Atalanta-Real partita bellissima. Sulla Juventus…”
In un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, l’ex allenatore di Inter e Napoli, Rafa Benitez, ha parlato delle ultime uscite delle italiane in Champions.
Parole che fanno ben sperare il calcio italiano in Europa quelle di Benitez. L’allenatore è parso molto entusiasta della prova dell’Atalanta contro il Real Madrid e, ha ribadito la forza dell’Inter nonostante la sconfitta di Leverkusen inoltre, ha elogiato Dusan Vlahovic.
Le parole di Benitez
In seguito le parole del tecnico spagnolo:
Sulla Juventus e Vlahovic
“L’uomo della settimana è Vlahovic perché l’1-0 sul City ha finito per imprimere un’accelerazione alla metamorfosi della Juve: rischiava seriamente di ritrovarsi in una situazione complicata, se non avesse vinto o peggio ancora se avesse perso. E comunque, con Vlahovic aggiungerei Leao per il gol; Ferran Torres per la doppietta con il Barça a Dortmund; ma anche le prodezze di Mbappé e Bellingham“.
Sull’Inter
“L’Inter è solida: a Leverkusen può essere stata un filo sotto rendimento ma ha subito gol proprio quando sembrava che nulla avrebbe sbloccato lo 0-0. Troppo forti gli uomini di Inzaghi per non pensare di ritrovarseli direttamente agli ottavi”.
Sull’Atalanta e il Bologna
“Partita bellissima, viva sino all’ultimissimo secondo. L’hanno decisa i giganti del Real nell’uno contro uno. Ma è stata dimostrazione di gran calcio, un’emozione dietro l’altra”. Infine, una battuta sul Bologna: “Questa Champions gli dà esperienza che varrà per le prossime stagioni e anche in campionato. Giocare con le grandi aiuta a diventare più grandi”
Serie A
Fiorentina alla prova del 9 in casa dell’ex Italiano
La Fiorentina è attesa domenica pomeriggio al Dall’Ara dal Bologna: è il derby dell’Appennino n.145.
Palladino contro Italiano, una sfida dai sistemi di gioco praticamente contrapposti: più cinico, verticale e veloce quello dell’attuale tecnico viola, più orizzontale, dispendioso e avvolgente quello del mister rossoblu.
Dopo la clamorosa vittoria per 7-0 contro il Lask, la vittoria con il maggior numero di reti segnati dalla Fiorentina nella propria storia europea, i viola si troveranno di fronte il Bologna allenato dal grande ex Vincenzo Italiano.
L’attuale tecnico rossoblu è stato sicuramente divisivo nel triennio viola: osannato da chi gli ha riconosciuto di aver dato una decisa identità alla propria squadra, portandola a tre finali, seppur perse, aspramente criticato da chi non ha visto in Italiano la capacità di evolvere, ripentendo gli stessi errori tattici lungo tutto il triennio.
Ora le strade si sono divise e Italiano prova a tenere alta la classifica di un Bologna, che l’anno scorso ha raggiunto la Champions League. Dopo un inizio non semplice, i rossoblu hanno ripreso la propria marcia e rispetto alla scorsa stagione sono solo 3 i punti in meno alla 15esima giornata.
Palladino dal canto suo proverà ad ottenere la nona vittoria consecutiva, superando il record di otto vittorie della società viola, stabilito la scorsa giornata con il gol vittoria di Cataldi che ha eguagliato la Fiorentina 1959-60.
Ci vorrà la Fiorentina migliore per espugnare il Dall’Ara, che negli ultimi anni è stato un muro invalicabile per i viola: ma i giocatori di Palladino in questo momento sembrano in grado di superare ogni avversità.
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