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Milan-N’Dicka: il fattore che piace a Pioli
Milan, un reparto sicuramente attenzionato dalla dirigenza rossonera riguarda l’alternativa a Theo Hernandez, padrone imprescindibile della fascia sinistra.
Ai rossoneri son stati accostati vari nomi nel corso del tempo (da aprile quando si parlava di timidi sondaggi per Parisi dell’Empoli oppure Cambiaso del Genoa, adesso finito alla Juventus di Allegri).
I nomi più caldi del momento portano certamente a Tanganga ed Evan N’Dicka: l’uno non preclude l’altro, considerando il fattore che Pioli cerca sempre di intravedere nei suoi giocatori, ovvero la duttilità.
Nell’amichevole contro lo ZTE, di fatti, c’è stato un primo ed un secondo Milan: nella prima frazione di gioco parecchia imprecisione intorno alla porta di Tatarusanu, con scarsa freschezza e lucidità negli ultimi 30 metri (il migliore è stato Giroud).
Musica che è cambiata nel secondo tempo: sebbene i rossoneri abbiano perso la prima amichevole stagionale contro un avversario modestissimo come gli ungheresi, i tifosi aspettavano di (ri)vedere all’opera la corsia di sinistra on fire.
Alcune sgambate di Rafael Leao (si vede che il portoghese è rientrato da poco a Milanello ed ha ancora le gambe ‘pesanti’), nonché le galoppate senza palla di Theo Hernandez: entrambi hanno proprio sfiorato il gol creando diverse occasioni da rete.
Ma Mr Pioli cerca questo anche nelle alternative: per Ballo Tourè si tratta di una seconda bocciatura dopo Colonia (nonostante abbia propiziato il rigore di Giroud).
Il suo impegno non possiamo metterlo in discussione, ma il 25enne mostra evidenti lacune dal punto di vista difensivo (non il massimo per vestire la maglia del Milan), a cui il Diavolo deve saper necessariamente ovviare.
Ed ecco il motivo per cui subito Maldini e Massara si sono fiondati su Evan N’Dicka dell’Eintracht Francoforte: un profilo giovane che ha militato in Bundesliga, il cui talento è comunque tutto da decifrare.
Milan, chi è Ndicka: il mancino che intriga Pioli
Naturalmente il francese verrebbe per essere la riserva di Theo Hernandez: il classe ’99 avrebbe trovato l’accordo sull’ingaggio col Milan, adesso la palla passa ai tedeschi che decideranno se privarsene o meno.
32 partite di Bundesliga e 11 in Europa League collezionate in questa stagione, 4 gol e 4 assist per il francese di Francoforte.
Qualora il Milan riuscisse a chiudere questa operazione di mercato, il giocatore dovrà dimostrare la lungimiranza del Diavolo negli acquisti oculati, facendo parlare il campo.
In una stagione tremendamente faticosa dal punto di vista atletico (col Mondiale a Novembre che aspetta tutti), il rischio di infortunarsi è sempre dietro l’angolo: ecco perché la condizione fisica deve essere ottimale il prima possibile.
Il Milan è fortemente interessato a questo esterno che approderebbe in prestito a Milanello, guadagnandosi eventualmente il riscatto a stagione in corso: la sua fisicità nell’uno contro uno e l’altezza sulle palle inattive possono essere l’arma in più di Pioli.
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Donnarumma: “Ora va meglio qui al PSG. Sinisa era come un secondo papà. Kolo Muani? dico questo”
Gigio Donnarumma è stato intervistato in esclusiva a Viva el Futbol dove ha discusso di varie tematiche degli ultimi tempi tra PSG e il suoi esordio.
A seguire l‘intervista completa
Le parole di Donnarumma
SITUAZIONE AL PSG
“Ora al PSG va bene, siamo passati in Champions, i playoff erano il primo obiettivo dato che c’era un po’ di pressione. La vittoria con il City ci ha dato una bella carica. Non ho mai visto il pubblico spingere così”.
CRITICHE
“Ho tanto fastidio quando fai un errore e la gente sta lì a pizzicare proprio sul singolo errore. Quando giochi tanto con i piedi, l’errore lo metti in preventivo. Bisogna capire il rischio, quando fai una partita di Champions, devi capire quando il rischio vale la pena di metterlo in conto, perché la giocata ti può dare un vantaggio”.
FINALE EUROPEI
“Avevo troppa fiducia nel fatto che Jorginho avrebbe segnato. Il suo errore mi ha fregato, da lì in poi ho proprio perso il conto e poi ero troppo concentrato, per quello non mi ero accorto che avessimo vinto fino a quando non sono arrivati tutti ad abbracciarmi”.
SPINELLI, PREPARATORE INTER
“Se è fortissimo? Sì, assolutamente. Ha fatto due anni con me. Adesso è all’Inter”.
LUIS ENRIQUE
“Ho avuto la fortuna di conoscere il mister l’anno scorso, è proprio bello lavorare con lui, come persona, come ti aiuta, come ti fa crescere. E’ troppo facile rimanere nella comfort-zone, lui cerca sempre di stimolarti. Lui ti stuzzica e poi capisci che aveva ragione lui. Siamo una squadra giovane, ma forte forte. Abbiamo tanti giovani forti”.
ESORDIO
“Sinisa è stato come un secondo papà per me, era troppo importante per me. Avevo finito le fasi finali con la Primavera, mi chiamano a fare il ritiro con la prima squadra. Comincio ad allenarmi, c’era Alfredo Magni, oggi al Monza, come preparatore dei portieri. Avevo visto che il mister voleva calciare, mi metteva in porta, avevo capito che avesse fiducia in me. Si era parlato troppo dei portieri nelle prime partite, mi aveva fatto scaldare con il Genoa. Prima del Sassuolo avevo capito che qualcosa poteva succedere. Mi chiede: “Come stai? Te la senti?”. E io: “Sì!”. Non ho dormito un c***o, ma proprio per niente. E poi ho chiamato tutta la famiglia a vedermi. Diego Lopez era un portiere importante, essere lì con lui per me era già tanto. Ma sentivo che potesse succedere qualcosa. Poi prendo il gol sul mio palo. Vado al campo il giorno dopo e Sinisa mi chiama in spogliatoio e io penso: ‘Porca t***a cosa ho combinato?’. Mi fece vedere un gol subito sul primo palo da Toldo dicendomi: “Vedi, anche i migliori possono sbagliare”. Mi ha dato una carica incredibile, una bella botta”.
KOLO MUANI
“E’ un bravissimo ragazzo, sono troppo suo amico. Quando c’erano voci sulla Juve scherzavo con lui, gli mettevo la canzone sotto, gli attaccavo le figurine della Juve sull’armadietto. Sono contentissimo di come ha iniziato. Per me può fare molto bene, è un attaccante forte”.
KVARATSKHELIA
“Ragazzo stupendo, l’ho sentito prima che arrivasse a Parigi. Gli ho detto un po’ di cose, dicendogli di scrivermi qualora gli servisse qualcosa. E lui: “Ma sei napoletano” (ride, n.d.r.), abbiamo questa nomea qua. Può fare molto comodo al nostro gioco, ha una qualità superiore. Con l’arrivo di Kvara, cambia modulo? Per me continuerà con il 4-3-3, poi non so cosa deciderà il mister”.
QUEL FALLO DI BENZEMA
“Se era fallo? Lascia stare, ma probabilmente ho sbagliato anche io: dovevo rimanere a terra. Non fischi fallo, fanno gol, non lo toglierà mai il gol al Bernabeu con quel pubblico lì. Magari rimanendo a terra, mi è rimasta ancora qua”.
COMPETIZIONE
“Pochettino ti metteva in competizione con Keylor Navas, quest’anno sei ancora in discussione, perché al PSG sei sempre insieme ad un secondo con il quale sei in competizione, ti è servito? Io lavoro sempre uguale, non ho bisogno di competizione per rendere al meglio, poi sono scelte loro. Sia che io abbia uno dietro o meno, vado sempre al 100%. E’ il mio lavoro, vado al campo prima, faccio il mio lavoro. Se qualcuno mi irrita cosa faccio? Io rispondo, il gruppo portieri deve essere sempre sano, si scherza, si ride, poi si lavora, sennò non si lavora bene”.
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PSG, UFFICIALE: Bernat è del Getafe
Il terzino del PSG, Juan Bernat, è ufficialmente un nuovo giocatore del Getafe, operazione in prestito per i prossimi 6 mesi. Dunque lo spagnolo torna in Liga.
Dopo aver raggiunto un accordo tra tutte le parti, inclusa la rescissione con il Villareal che deteneva il cartellino del giocatore. Bernat diventa il secondo rinforzo della finestra di trasferimenti invernale degli Azulones.
PSG, Bernat è del Getafe: il comunicato
“Il Getafe C.F. ha raggiunto un accordo con Juan Bernat per il suo ingresso nella squadra blu fino alla fine di questa stagione. Bernat ha una lunga esperienza nel calcio europeo di altissimo livello, come dimostrano le sue 50 presenze in UEFA Champions League con Bayern Monaco, PSG e Benfica, tra gli altri. Il nostro nuovo terzino è stato convocato in undici occasioni nella nazionale spagnola, a testimonianza della sua grande qualità. Benvenuto a Getafe!”.
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Venezia, arriva il sostituto di Stankovic: ecco Radu
Il Venezia ha chiuso per il nuovo portiere in arrivo per sostituire Stankovic. Ionut Radu sarà arancioneroverde e dovrà farsi carico delle speranze dei tifosi.
Venezia, fatta per Radu
Il club lagunare accoglierà il portiere ex Inter con la formula del prestito secco fino a giugno. Il giocatore ha già firmato e si attende l’ufficialità a breve.
Colpo importante per la squadra di Di Francesco che ora potrà contare su un profilo di esperienza tra i pali, dopo lo sfortunato inforunio capitato a Stankovic.
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