Serie A
Empoli, Zanetti: “Vittoria ottenuta nella partita in cui abbiamo sofferto di più. Su Vicario..”
Empoli, grande gioia per Paolo Zanetti, che vede la sua squadra espugnare il campo del Bologna. Queste le sue parole più significative al termine del match ai microfoni di DAZN.
Sulla partita
“Inseguivamo la vittoria da un po’ di tempo ed è arrivata nella partita in cui abbiamo sofferto di più. Felice per Bandinelli, se va in area di rigore poi gli arriva. Il Bologna nel secondo tempo meritava sicuramente almeno un gol. Anche oggi siamo stati imprecisi e rischiavamo di non portare a casa il risultato”.
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Su Vicario
“Non mi prendo nessun merito, va tutto a lui e al preparatore dei portieri. Con Guglielmo ho un rapporto straordinario e anche oggi ha mostrato di meritare la chiamata di Mancini”.
Su Parisi
“E’ un giocatore pronto per la Nazionale, lo dimostra la continuità che ha in campo. Deve pensare a migliorarsi giorno dopo giorno e il resto verrà da sé”.
Serie A
Fiorentina, Palladino: “Sono molto soddisfatto del mercato, fatto un grandissimo lavoro”
Il tecnico della Fiorentina, Raffaele Palladino, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro l’Inter, recupero dello scorso 1° dicembre.
Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla gara contro l’Inter, recupero del match di Serie A dello scorso 1° dicembre interrotto dal malore accusato da Bove. Il tecnico ex Monza si è soffermato anche sulla sessione di mercato invernale, conclusasi nella serata di ieri, e dove la Viola si è mossa abbastanza bene.
La sfida è in programma per giovedì 6 febbraio alle ore 20:45.
Fiorentina, le parole di Palladino
Avete fatto una bella rivoluzione sul mercato.
“Otto uscite e cinque entrate, sempre con la massima unione e sintonia, in condivisione con la società. Sono state fatte scelte per creare una Fiorentina sempre più forte e credo sia stato un fatto grandissimo lavoro. I direttori hanno lavorato h24 in questo mese, erano sempre in ufficio. Per migliorare la squadra. Sinceramente sono molto soddisfatto del mercato fatto, dei due mercati con me. Sono arrivati calciatori importanti, giovani ma comunque daranno un valore aggiunto a questa rosa”.
La difficoltà ora sarà inserirli? Come ha pensato di farlo, magari cambiando modulo?
“Intanto dobbiamo farli integrare nel gruppo, già coeso e compatto. Mi daranno una mano i ragazzi… Ma tanti di loro già si conoscono. Sapete delle amicizie che hanno Zaniolo e Fagioli, ma anche lo stesso Ndour. E Folorunsho si è inserito alla grande. Sarà una cosa graduale, il loro inserimento tattico sarà poi compito mio. Devo farli sentire a proprio agio nelle posizioni in cui giocheranno, ma sono sicuro che abbiamo preso giocatori molto bravi, ci daranno una grande mano. Il sistema di gioco lo vedremo nel tempo, non ci focalizziamo su un solo modulo, bisogna essere camaleontici”.
Ci dice cosa è successo con Comuzzo?
“Succede che i giocatori forti te li chiedono. Ci sono stati contatti e delle offerte, su questo non entro nel merito, ci pensa la società. Comuzzo è un giocatore forte, nell’orbita della Nazionale. Va detto che è il nostro grande acquisto, bisogna dare valore al ragazzo e al club. Merito a Commisso, ha voluto fortemente che Comuzzo restasse. E questo dice che la società è solida e sa quello che fa, è un bene. Sono felice che Comuzzo sia rimasto, è un prodotto del settore giovanile e per tutto l’ambiente è un grande segnale. Poi in futuro si vedrà…”.
A effettivi come siete messi per l’Inter giovedì?
“Per giovedì come sapete non possiamo schierare i nuovi, saremo pochissimi. Quattordici, per l’esattezza, con due giocatori che stiamo cercando di recuperare. Sono sicuro però che quei pochi faranno una grande partita. Visto il momento, bisogna essere ancora più squadra e tirare fuori il 100% da ogni singolo. Proveremo a mettere in difficoltà l’Inter. Aggregheremo qualche Primavera che già si è allenato con noi in questi giorni. I due che vogliamo recuperare sono Cataldi e Colpani, poi c’è anche Adli che ha preso un colpo alla caviglia”.
Senza esterni valutare di cambiare idee tattiche?
“Come detto prima, entrate e uscite sono state pienamente condivise. Anche andando su giocatori duttili e bravi a giocare in varia maniera. Possiamo utilizzare anche le ali da centrocampisti o altri sistemi di gioco. Dobbiamo poter cambiare, la duttilità è molto importante”.
Cosa c’è dietro l’addio di Sottil? Scelta sua o del giocatore?
“Non parlerei di fallimenti per un giocatore che va al Milan. Si è creata questa situazione di mercato e lui giustamente l’ha presa in considerazione. Abbiamo accettato la volontà del ragazzo, Riccardo dobbiamo ringraziarlo: si è sempre detto che non ha avuto continuità per esprimere il suo valore, ma quando ha giocato lo ha dimostrato. Ha dato una grande mano, soprattutto negli ultimi due mesi: ha potenzialità importanti”.
Bove sarà presente con voi nel recupero della partita in cui aveva avuto il malore?
“Come sempre è con noi al Viola Park, fa parte della quotidianità e verrà in panchina”.
Se non avesse Kean come conta di fare?
“Numericamente siamo a posto così. Come dicevo, da prima punta abbiamo calciatori duttili che sanno giocarci. E un occhio sempre alla Primavera: aggregheremo Caprini, sarà con noi e può darci mano anche da attaccante. Crediamo nei giovani, come noi il presidente”.
Ci fa un bilancio di Richardson finora?
“Nelle dinamiche di mercato non entro. E per me Richa ha fatto un ottimo primo tempo col Genoa, prima di calare a livello fisico nel secondo. Ma è fisiologico. Si allena bene e sta crescendo, in questi mesi ha avuto alti e bassi ma si è sempre impegnato al massimo. Crediamo in lui, deve continuare a lavorare, crescere e migliorarsi, come gli chiedo ogni giorno”.
Sente il recupero di Zaniolo come una sua personale sfida?
“Zaniolo non deve essere una sfida, né per me, né per lui o per la società. Zaniolo è talentuoso e forte, le doti le ha. Deve solo arrivare qua e mettere in pratica quello che sa fare. Noi cercheremo di metterlo nelle migliori condizioni possibili, spetta a lui. Davanti ha concorrenza, mi piace creare competizione”.
Ci parla dei tempi del mercato e di come li vive?
“Un mercato così lungo con partite nel mezzo per me è follia. Troppe distrazioni. Per quanto mi riguarda potrebbe durare meno, anche perché si arriva sempre agli ultimi giorni… Dobbiamo accettare la situazione ed essere bravi a gestirla”.
Con questo mercato obiettivo Champions?
“Ieri sera ho ringraziato i tre direttori perché ho visto che hanno messo cuore e anima per rinforzare la Fiorentina. Ho ringraziato il presidente, ha fatto anche di più di quanto c’era da fare. Nella prima sessione di mercato c’era una fase di conoscenza, ora ho capito quanto tenga la società a portare in alto la Fiorentina. Da ora in poi sarà compito mio. Però c’è stato davvero un grande lavoro, ringrazio la società”.
Dove sentite di collocarvi rispetto alle competitor?
“Non mi piace collocare una squadra, perché c’è un lavoro quotidiano che deve mettere insieme e far integrare i nuovi. Rispondendo anche alla domanda precedente: l’obiettivo nostro è migliorare i punti del girone d’andata. Sarebbe già una crescita e un posizionamento importante. Dire Champions o Europa League è troppo presto: iniziamo col far rientrare tutti, integriamoci coi nuovi e lavoriamo. Ricordiamoci che abbiamo due gare contro l’Inter, dovremo essere bravi a metterli in difficoltà e non sarà facile perché sono fortissimi”.
Sta lavorando sui cali del secondo tempo?
“Con l’Inter saranno due partite a due facce: giovedì saremo a disposizione in pochissimi, mentre lunedì con i nuovi acquisti. Giochiamo due partite molto differenti, pure se con la stessa squadra. Sui secondi tempi è vero, anche domenica è successo: ho parlato con la squadra, ci lavoriamo. Non è una questione fisica: corriamo pure di più, ma dobbiamo farlo meglio. E a volte se stai basso puoi essere comunque aggressivo: a volte ci è mancata, non deve accadere e cerchiamo la soluzione migliore. La strada non è difendersi per vincere, ma difendersi per poi attaccare in un certo modo gli avversari”.
Cosa aggiunge Fagioli alla Fiorentina?
“Nicolò è un calciatore forte, mi è sempre piaciuto. Ha dinamismo e può giocare sia da play che a due in mezzo: ha qualità tecniche, la Fiorentina ha fatto un grande acquisto. Completa un reparto in cui abbiamo avuto difficoltà in questi mesi, ci darà mano. Sono convinto che arrivi con la testa giusta: l’ho sentito al telefono e voleva venire a Firenze, anche ieri era in attesa che si chiudesse. Lo ringraziamo perché ha voluto Firenze, arriverà carico e motivato”.
Ha fatto riflessioni sulla lista UEFA?
“Ci ho pensato e mi sto facendo un’idea, ora ci ragiono bene e cercherò la soluzione migliore. Dovrò essere bravo io”.
Ha già individuato un vice Dodo?
“Come ho detto in altre conferenze, Moreno sta facendo benissimo. Se abbiamo deciso di non prendere un altro terzino è per le sue grandi prospettive. In una difesa a quattro può fare sia il centrale che il terzino, per quanto con caratteristiche diverse da Dodo. E domenica avete visto che lì è entrato Comuzzo”.
Ndour per lei che giocatore è?
“Per me è un box to box, ha caratteristiche di attacco e difesa, copre tanto campo. È un giovane che vedo come trequartista, può fare anche la mezzala. Però sarà un giocatore importante, ci dà cose diverse”.
Vi state tingendo fortemente d’azzurro. Le fa piacere avere tanti nazionali italiani?
“È bello allenare giovani di prospettiva e che ambiscono alla Nazionale, ne abbiamo tanti e davvero molto forti. Dobbiamo averne, questa è la strada giusta”.
Il gol col Genoa ha sbloccato Gudmundsson?
“Probabilmente gli serviva il gol, ma per me le prestazioni erano già in crescita. Poteva anche non segnare col Genoa, siamo felici di aver ritrovato un grande calciatore. E voglio citare anche Pongracic, anche lui sarà un nostro acquisto di gennaio, ora sta facendo bene. Ci tengo a ringraziare anche tutti quelli che sono andati via ora a gennaio, hanno dato tutto per la Fiorentina, impegnandosi negli allenamenti. Soprattutto Biraghi, che è stato esemplare nonostante abbia deciso di interrompere il percorso: si è sempre impegnato e ha dato mano ai ragazzi, lo ringrazio e gli faccio l’in bocca al lupo”.
Serie A
Milan, Gimenez: “È meraviglioso essere qui. Rotterdam continuerà ad essere la mia casa. Infortunio? ora sto benissimo”
Milan, oggi si è svolta la conferenza stampa di presentazione del nuovo attaccante rossonero. Con lui c’è Zlatan Ibrahimovic.
Oggi è il giorno della presentazione ufficiale di Santiago Gimenez, il nuovo centravanti arrivato dal Feyenoord nel mercato di gennaio. L’attaccante messicano indosserà la maglia numero 7, rimasta libera dopo la partenza di Morata. Un numero dal peso specifico enorme per i tifosi rossoneri, che inevitabilmente lo associano a una leggenda del club: Andriy Shevchenko.
L’attesa per il debutto di Gimenez potrebbe essere molto breve. L’attaccante potrebbe essere già disponibile per la sfida di domani contro la Roma in Coppa Italia, gara cruciale per il cammino rossonero nella competizione. Con l’entusiasmo dei tifosi e il peso di una maglia iconica sulle spalle, il nuovo numero 7 ha la chance di iniziare a conquistare San Siro fin da subito.
A seguire le conferenza stampa di Gimenez
Milan, le parole di Gimenez
Parlaci dei tuoi sogni
“Fin da bambino volevo giocare in Europa, adesso sogno di lasciare il segno qui”
Come stai dopo l’infortunio? E sei pronto a giocare domani?
“Ho avuto un piccolo infortunio ma sono prontissimo adesso”
Domanda per Ibra: Avete diminuito il gap con le altre?
“Quello lo vedremo. Ma penso che abbiamo migliorato la squadra”
Ancora per Ibra: E’ stato il tuo primo vero mercato. Come è stato?
“Non sono il direttore sportivo ma è stato intenso. C’è il countdown che scorre e hai sempre meno tempo, ma tutto quello che abbiamo fatto è quello che abbiamo cercato. E’ tutto molto dinamico e lavoriamo sempre come team. E’ stato molto interessante”
Per Gimenez: Come è stata la trattativa?
“Anche se mi seguivano dal mercato scorso io resto sempre concentrato sul gioco e la mia famiglia ha reso possibile ciò”
Per Ibra: Cosa è mancato in questi mesi?
“Continuità. Abbiamo avuto alti e bassi ma finora solo noi abbiamo un trofeo”
Per Gimenez: Quanti gol prometti?
“Credo nella squadra e non nell’individualismo. Farò il massimo per questa squadra”
Per Ibrahimovic: Avete fatto 5 acquisti tutti nell’ultima settimana o ultimi giorni. C’è un motivo per cui avete operato a fine mercato?
“Ogni caso è diverso. Ci sono tre parti, Milan, giocatore e squadra di provenienza, e va trovato l’accordo. Alcune trattative sono state più lunghe e altre più veloci. Siamo sempre stati in contatto con l’allenatore. Nel caso di Sottil l’abbiamo fatta un minuto e mezzo prima che finisse, uno stress totale. Tanto merito anche a chi ha lavorato dietro le quinte a queste operazioni”
Per Gimenez: Qual è il tuo pregio? Ti ispiri a qualcuno?
“Seguo molto proprio Zlatan. Tutto quello che diceva prima lo si vedeva anche in campo. Per me è meraviglioso essere al Milan. Passione e potenza sono le mie doti poi ci sono dettagli su cui lavorerò”
Per Gimenez: Quanto è stato difficile spingere per liberarsi dal Feyenoord?
“Dovrebbe rispondere Zlatan, sono loro che hanno dovuto spingere. Io ho lasciato tutto in mano a Dio e le cose sono andate bene perché così Dio ha voluto”
Per Gimenez: Perché la maglia numero 7? E hai temuto che la trattativa non andasse in porto?
“Su questa estate, il Milan è sempre stato un sogno, un obiettivo. Ma io mi concentro solo sul lavorare perché sapevo che loro mi seguivano. Il 7 ha tanti significati, era disponibile ma è anche quello di Sheva, grande motivazione per me. E nella Bibbia è il numero perfetto, non ho avuto dubbi”
Per Ibra: Cosa c’è dietro l’addio di Bennacer?
“E’ lui che ha cercato una nuova avventura. Se hai altre idee in testa non devi essere qua, devi essere fuori dalla squadra”
Per Gimenez: Esultando col Bayern sembrava dicessi ‘resto qui’
“Io faccio sempre così quando segno”
Per Gimenez: Che ambiente hai trovato?
“Per me il Milan è come un vestito fatto su misura, c’è passione, potenza, fame di vittoria e mi identifico con questi valori e questa voglia di vincere. E’ un club fatto su misura per me”
Per Ibra: Che caratteristiche ha visto in lui e cosa può dare al Milan?
“Ha una grande fame di fare gol, mi ricorda Camarda. E o ce l’hai o non ce l’hai. Sa fare gol in tanti modi, si sacrifica, sa fare assist. La sua qualità migliore è in area. Troverà un Milan forte con tanta gente che gli può fare assist. Leao, Pulisic, Fofana… non vi preoccupate. Speriamo che lasci il segno. Lo aiuteremo in tutti i modi per avere successo, è in buone mani per farcela”
Per Ibrahimovic: Come ti fanno sentire le critiche?
“La squadra è molto più forte con i tifosi, l’ultimo scudetto l’abbiamo vinto grazie ai tifosi. Io da calciatore amavo essere odiato, parli con la persona sbagliata”
Per entrambi: Come vivrai il playoff con il Feyenoord?
Ibra: “Era meglio vincere con la Dinamo Zagabria e non fare il palyoff. Poi è il destino, a me è successo un paio di volte. Prendi un giocatore da un club e poi ci giochi contro”
Gimenez: “Sarà un momento bellissimo tornare a Rotterdam, è il calcio. Erano la mia famiglia e continueranno a esserlo”
Anche tu ami fare i colpi di mercato alla fine come Galliani?
“E’ capitato, dipende dalle trattative. Io ho lavorato col numero uno Mino Raiola, e oggi ho capito quanto era forte, paragonato a tutti gli altri, con rispetto per loro”
Per Gimenez: Rappresenterai il Messico, puoi diventare più forte di Hugo Sanchez?
“Ho la responsabilità di portare al Milan la bandiera del Messico, sarà un’emozione rappresentarlo in un club così grande. Siamo un Paese molto unito e vogliamo sempre il bene gli uni per gli altri: Avrò tutto il Messico a spingermi. Non faccio confronti con altri, voglio lasciare il mio segno, fare la mia strada. Poi valureranno gli altri”
Serie A
Torino, Casadei: “I granata sono sempre stati la mia prima scelta”
Torino, la telenovela di mercato che ha visto coinvolto Cesare Casadei si è chiusa nel migliore dei modi. Ecco le parole del protagonista della vicenda.
Dopo settimane di trattative serrate, sorpassi e controsorpassi, la telenovela di mercato che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi di Lazio e Torino ha finalmente trovato il suo epilogo: Cesare Casadei vestirà la maglia granata. Il centrocampista, arrivato dal Chelsea, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport che il Torino è sempre stato la sua prima scelta, sottolineando come il corteggiamento del club piemontese sia stato il fattore determinante nella sua decisione.
“Per fortuna ci siamo riusciti. Sono sicuro che il Torino sia la squadra perfetta per me“, ha dichiarato Casadei, evidenziando il ruolo chiave giocato dal direttore sportivo Davide Vagnati nella trattativa. Nonostante la forte concorrenza della Lazio, che aveva individuato nel giovane talento un prospetto ideale per il proprio centrocampo, è stata la volontà del giocatore a risultare decisiva nel chiudere l’affare.
Torino-Casadei…e la Lazio?
La Lazio aveva tentato più volte di inserirsi nella trattativa, cercando di convincere Casadei a trasferirsi a Formello per proseguire il suo percorso di crescita dopo l’esperienza inglese. Tuttavia, il centrocampista non ha mai avuto dubbi: “Il Toro mi ha corteggiato tanto, è stato un grande onore. Il direttore Vagnati lo sa, io non ho mai avuto dubbi“.
Casadei ha inoltre rivelato di ispirarsi a una vecchia conoscenza proprio della Lazio: “Per caratteristiche fisiche e tecniche mi rivedo in Milinkovic-Savic. Per me è stato di grande ispirazione“. Un paragone importante che conferma le ambizioni del giovane centrocampista, pronto ora a mettersi in mostra sotto la guida di Paolo Vanoli per dare un nuovo impulso alla sua carriera in Serie A.
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