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Fiorentina-Hellas Verona 2-0, Ikone-Gonzalez: la Viola torna a battere le ali

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Dopo due sconfitte in una settimana torna alla vittoria la Fiorentina, che ha la meglio dell’Hellas Verona con un gol per tempo. Le pagelle di Calciostyle.

Fiorentina

Terracciano 6: l’Hellas Verona è più pericoloso nella ripresa, anche se non da creare difficoltà insormontabile. Prevalenza per l’ordinaria amministrazione. Paura nel finale con Kallon, ma c’è la reattività.

Biraghi 5,5: timido quando spinge, pur nella modestia dell’avversario. Sbaglia il calcio di rigore del possibile 2-0. Sottotono.

Ranieri 6: molto leggero se si trova di fronte il fisico di Henry, ma lotta e sa destreggiarsi.

M.Quarta 7: insuperabile, mette gli argini ad Henry e Lasagna, oltre che ai sostituti. Prestazione da leader.

Venuti 6,5: colpisce male il pallone che avrebbe potuto regalare un gol meritato. Prestazione tra le più positive da quando veste il viola.

Amrabat 6: prestazione molto positiva, forse un po’ più di coraggio gli sarebbe valso un voto in più (dal 50′ Bonaventura 6,5: sfiora il gol, con Montipò che gli nega la gioia).

Mandreagora 6: suo l’assist per Gonzalez che certifica il 2-0. Molto dinamico e utile in impostazione.

Ikone 7: sfrutta la prateria che l’Hellas gli concede sulla destra per trovare il fondo, rientrare e fulminare Montipò (dal 66′ Gonzalez 6,5: pronto a ricevere l’assist di Mandragora e chiudere la partita).

Barak 6: sempre molto mobile, avanzato quasi sulla linea dell’attacco. Non trova spunti interessanti (dal 79′ Duncan sv).

Sottil 6: ha abituato a incursioni più continue e più precise. Giornata di risparmio, ma prestazione buona (dal 66′ Saponara 6: la partita è già indirizzata, ma prova con i suoi movimenti a favorire le azioni offensive).

Kouame 6,5: mobile e sferzante nel ruolo di prima punta, i difensori faticano a tenerlo. Procura molti falli e una ammonizione (dal 79′ Cabral sv).

 

Italiano 7: vittoria che porta serenità dopo una settimana horror. Primo tempo ottimo, ripresa di amministrazione. La Viola non è ancora guarita, ma la sosta arriva nel momento giusto.

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Serie A

Parma, Pecchia: “La squadra deve essere più matura. Soddisfatto dalla prestazione”

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Parma, Fabio Pecchia

Il Parma cede il passo all’Inter nell’anticipo della 15^giornata: il tecnico dei crociati Fabio Pecchia ha parlato in conferenza stampa al termine del match.

Fabio Pecchia, allenatore del Parma, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta per 3-1 contro l’Inter, nell’anticipo della 15^ giornata del campionato di Serie A.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Parma, Pecchia

Parma, Pecchia: le parole in conferenza stampa

Come ha visto la partita?
“La prestazione dei ragazzi è positiva, sapevamo chi affrontavamo e tutte le analisi sono relative all’avversario. L’atteggiamento è stato positivo, con la voglia di fare quello che facciamo di solito. Nelle situazioni del primo tempo potevamo essere un po’ più fortunati, però questa partita è un nuovo step per i miei ragazzi”.

Avete ben figurato con tutte le grandi, qual è la favorita per la vittoria del campionato?
“Sono tutte squadre che fanno un campionato a parte, diverso dal nostro. Abbiamo affrontato il Napoli a inizio stagione, però le metto tutte sullo stesso livello al di là della classifica attuale. Non sottovaluterei neanche la Lazio”.

Oggi il piano gara era diverso?
“Abbiamo provato a contenerli, poi ci siamo ritrovati a rincorrere, a mostrare il fianco. Però continuo a dare una valutazione positiva, un’Inter anche così con energie mentali e fisiche forti era difficile da contenere”.

Coulibaly fuori e i quattro attaccanti schierati, come giudica dopo le scelte?
“Devo tenere conto della condizione di tutti i giocatori, soprattutto contro Dimarco che crea sempre squilibri diciamo che sono stati bravi. Per quanto riguarda le palle alte, l’Inter è tra le squadre più forti e non credo ci siano state particolari sofferenze. Coulibaly? Scelta tecnica”.

Rispetto alle altre piccole il Parma dà un’impressione diversa, di voler sempre giocare.
“Ci sarebbe da discutere, il rapporto con i miei ragazzi dura da tanti anni, da quando erano giovani. Ho grande fiducia in loro e da lì sviluppiamo un’idea di gioco abbastanza netta e definita”.

Qual è la cosa più difficile nel preparare una sfida con l’Inter?
“Ha grande organizzazione di gioco, vanno fatti i complimenti a Simone: ha tante soluzioni, può attaccarti in ampiezza o per le vie centrali. Potevamo fargli male, magari meno frenesia nella verticalizzazione l’avremmo potuta avere”.

Non vi siete disuniti anche sotto di tre gol. Come ci è arrivato a questa consapevolezza?
“È la maturità che la squadra deve raggiungere, è il motivo per cui ci sono tante cose positive. L’Inter ha fatto tanti gol a chiunque, è una sconfitta ma ogni partita è diversa. Per me è lavoro, mancano tante partite per il nostro obiettivo e lavoriamo su questo aspetto”.

Estevez sempre scelta tecnica? Queste tre partite hanno visto un Parma in crescendo.
“Beh, sono state tre partite contro tre grandi. L’aspetto positivo è che siamo andati in gol sempre, non è semplice: la mentalità è quella e dobbiamo insistere, continuare a lavorare e affrontare le partite sempre, con l’entusiasmo e la voglia di giocare una partita di calcio, pensando a giocare a calcio. Estevez stava bene, è una scelta tecnica legata a valutazioni tecniche. Non è stata un’esclusione”.

 

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Serie A

Inter, Inzaghi: “Siamo in un ottimo momento, ma ci sono altre squadre che corrono forte”

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Inter, Simone Inzaghi

L’Inter batte il Parma nell’anticipo della 15^giornata: il tecnico dei nerazzurri Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa al termine del match.

Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria per 3-1 contro il Parma, nell’anticipo della 15^ giornata del campionato di Serie A.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Inter, Inzaghi

SIMONE INZAGHI INDICA IL NUMERO CINQUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter, Inzaghi: le parole in conferenza stampa

Quanto temeva questa partita e quanto è soddisfatto?
“Sono molto soddisfatto di quello che hanno fatto i ragazzi, perché abbiamo messo aggressività e concentrazione, contro una squadra che ha fatto ottime gare. Sono molto contento”.

Thuram è venuto a cercarla, come mai?
“Perché a fine primo tempo gli abbiamo detto di andare in quella posizione lì, perché nel primo tempo la sua posizione era cambiata. Gliel’avevamo cambiata alla vigilia e poi gli abbiamo detto di tornare in posizione, è stato un abbraccio spontaneo dopo un gol che ha chiuso la partita”.

Anche senza segnare, quanto è importante Lautaro?
“Tantissimo, il recupero alla fine è un grande segnale. Sono stato attaccante, so cosa è il gol ma deve rimanere tranquillo e aiutarci in questo modo. Deve continuare a lavorare così, il gol arriverà come è sempre arrivato”.

Quanto può influire sulla corsa scudetto l’eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia?
“Se n’è sempre parlato, poter preparare le partite con tranquillità è un aiuto, io mi concentro sulla mia squadra: avremo un tour de force e avremo la Supercoppa, verrà tutto più complicato per noi però lo sapevamo dall’inizio. Dopo Firenze non ho più parlato, non è stata una serata semplice per tutti: dopo le notizie su Bove siamo stati tutti più tranquilli, però non è stata una giornata facile”.

L’Inter ha due squadre, due squadre e tre quarti?
“Io ho 25 giocatori, compresi i portieri, di cui sono innamorato e non li cambierei con gli altri di nessuna squadra. Mi hanno dato tutto e ieri c’è stato il sorteggio del mondiale per club: sono stato molto orgoglioso del percorso fatto in questi tre anni e mezzo, pensare a tre anni e mezzo fa che l’Inter non andava da dieci anni agli ottavi di Champions, vederci qualificati con quelle squadre è una grandissima soddisfazione che va condivisa con questi ragazzi che hanno fatto un grandissimo percorso per essere in America questa estate”.

Non segna Lautaro, segnano tre diversi…
“Non penso a chi segna, sono contento del fatto che si segni. L’unico neo è stato quel gol subito, la squadra non lo meritava. Se posso guardare l’unica cosa è quel gol, non è stato meritato. Guardo quello però sono molto contento della prestazione dei ragazzi”.

Tornando alle due squadre e tre quarti di cui parla Conte, queste ingerenze le danno fastidio?
“Lascio correre, resto concentrato sulla mia squadra. Siamo in un ottimo momento noi, ma ci sono altre squadre che corrono forte e dobbiamo continuare così”.

 

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Serie A

Atalanta-Milan 2-1, Diavolo troppo brutto e Theo troppo nervoso I Le pagelle rossonere

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AtalantaMilan 2-1, si interrompe il mini momento positivo dei rossoneri, con la Dea che ha la meglio nel finale. Prestazione sottotono dei rossoneri, che si scivolano a -12 dalla Dea. Le pagelle rossonere.

Maignan 6,5: non si può dire nulla sui gol, evita anche un passivo più pesante. Sbavature su qualche intervento, ma lui è, di consueto, uno di quelli che si salva con lo stile migliore.

Emerson Royal 4,5: non vede spuntargli alle spalle Lookman, e questo è l’errore che, di fatto, risulta decisivo. Per tutto l’arco della partita non incide, complici le capacità tecniche superiori da parte degli avversari.

Gabbia 6,5: affronta viso a viso gli attaccanti nerazzurri e risulta un osso durissimo da superare. Tiene alta la diga ed evita imbarcate.

Thiaw 6: buona la sua prova, senza particolari affanni e con una fiducia che piano piano sta tornando.

Theo Hernandez 5: non tanto per la prestazione, non malvagia ma nemmeno magnifica, quanto per la tendenza a protestare a ogni minima decisione arbitrale contestata. La sfida contro Bellanova è una delle chiavi del match.

Fofana 6,5: il francese è tra i migliori e il più pulito dei suoi. Come sempre, non va in affanno. Fa girare bene e con calma il pallone.

Reijnders 5,5: un paio di spunti e stoccate interessanti, ma nel complesso non una prestazione all’altezza delle abilità dell’olandese.

Musah 6: gregario prezioso in serate di difficoltà come quella del Gewiss Stadium. Un pò come Saelemaekers per Pioli, molti degli schemi del Diavolo dipendono dalla sua casella (dal 90′ Chukwueze sv).

Pulisic 6,5: meno di un tempo di gioco effettivo prima di uscire acciaccato. L’unica vera occasione della prima frazione, gol a parte, capita sui suoi piedi dopo appena venti secondi dal calcio d’inizio (dal 38′ Loftus-Cheek 6: qualche buon spunto).

Leao 6: molte buone percussioni sulla sinistra, e grande l’assist per Morata. Cala vistosamente alla distanza, finisce la benzina troppo presto per le esigenze di Fonseca.

Morata 6,5: dopo l’Empoli arriva un altro gol per lo spagnolo, che sembra aver ripreso il feeling con il gol. Peccato che non sia valso qualche punto, ma intanto ci sono indizi importanti per poter pensare a una continuità ritrovata (dal 78′ Abraham sv).

 

Paulo Fonseca 5: la partita l’ha preparata bene, gli va riconosciuto. Una gestione intelligente del pallone e uno schieramento prudente fanno si che l’Atalanta non divori il Diavolo con la sua ragnatela di gioco. Sull’1-1, però, la squadra si accontenta, e contro un avversario così non è mai una buona idea.

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