Calcio Femminile
UEFA Women’s Champions League, Roma e Juventus avanti tutta
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La Roma e la Juventus sono passate dalla seconda sfida dei gironi quasi indenni. Ottima vittoria per le giallorosse e pareggio importante per le bianconere.
La Roma e la Juventus hanno affrontato la seconda gara dei gironi di Champions League. Entrambe le italiane portano a casa punti, che saranno fondamentali per il passaggio del turno.
Per le Capitoline il match era decisamente alla portata, contro le austriache del St.Pölten. Mentre per le bianconere si prospettava una gara ttutt’altro che facile. All’Allianz Stadium di Torino le aspettavano le campionesse in carica del Lione.
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Roma, porta austriaca stregata
Le prime a scendere in campo sono state le giallorosse martedì. Le ragazze di Spugna partono forte, chiudendo il St.Pölten nella propria metà campo. Serturini ed Haavi sulle fasce si dimostrano delle spine nei fianchi per le avversarie.
Nei primi 27′ si contano addirittura 9 occasioni da goal non finalizzate dalla Roma. Le due più nitide sono capitate sui piedi di Giacinti. In una calcia alto nonostante fosse vicinissima alla porta. Nell’altra, dopo una cavalcata da centrocampo, para Schlüter. L’approccio è quello giusto ma il portiere sembra insuperabile.
Nell’unica azione, che porta le avversarie in area giallorossa, una disattenzione di Minami costa cara. Il difensore giallorosso interviene in ritardo sull’attaccante del St.Pölten che cade. Rigore imparabile per Ceasar e Roma sotto di 1 a 0. Primo tempo che si chiude con le giallorosse in attacco ma con punteggio invariato.
Il secondo goal delle padrone di casa arriva nei minuti subito successivi al rientro in campo. Ceasar respinge corto un tiro di tacco ravvicinato, Schumacher arriva prima di Minami ed insacca. Beffa per la Roma che si trova sotto di 2 goal nonostante l’ottima gara.
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Una vittoria di carattere per la Roma
Le ragazze di Spugna però hanno il gran merito di non abbattersi ed insistere. Il muro austriaco regge anche alla bella rovesciata di Andressa Alves, la porta sembra stregata. Ma ci pensa Linari a demolire quel muro e far entrare in rete la palla al 75′. Partita riaperta.
La rimonta della Roma arriva in pochi minuti, al 76′ rigore per un tocco di mano in area del St.Pölten. Batte Andressa Alves che prende il palo ma Giacinti, da rapace d’area quale è, si avventa sulla palla ed insacca il 2 a 2. Tre minuti dopo Giugliano, da fuori area, fa partire un tiro potente. Schlüter ci arriva ma non riesce a bloccare. 2 – 3 per le giallorosse.
Al minuto 86 mette la sua firma anche Paloma Lázaro, sempre da fuori area, tira rasoterra. Schlüter è in traiettoria ma la palla rimbalza a pochi metri e ettendola fuori tempo. 2 a 4 per la Roma. Il St.Pölten non ci sta e reagisce. Al 88′ insacca il 3 a 4 ma oramai è tardi per riprenderla. La Roma porta a casa tre punti davvero importanti e rimane in testa al girone con il Wolfsburg.
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Juventus, regge ai colpi del Lione
La Juventus di Montemurro è scesa in campo ieri contro le campionesse in carica francesi. Il Lione parte subito bene e crea, nei primi minuti, un paio di occasioni, sventate da Peyraud-Magnin. Le bianconere sembrano un poco intimorite dalle avversarie.
La Juventus infatti fatica ad uscire dalla propria metà campo ed al 22′ arriva il vantaggio per le ospiti. Renard dalla trequarti mette un cross in mezzo all’area, il portiere bianconero sbaglia l’uscita facendosi anticipare da Horan. 0 a 1 e partita in salita per le padrone di casa.
Le ragazze di Montemurro però, col passare dei minuti, prendono fiducia e negli ultimi 10′ del primo tempo si affacciano nella metà campo avversaria. Bonansea, poco prima del fischio, dribbla e calcia da fuori area ma il tiro non è preciso. Primi sprazzi di luce per la numero 11.
Un pareggio importante
Nel secondo tempo la Juventus entra in campo con il piglio giusto ed il pareggio si fa attendere appena 6′. Boattin recupera una bella palla al limite dell’area di rigore del Lione. Passa a Grosso che dribbla e scarica su Pedersen.
La numero 2 bianconera vede larga Bonansea e la serve. L’attaccante della Juventus spiazza, con una serie di finte, il difensore avversario e calcia al centro. Sul primo palo Malard, nel tentativo di spazzare via, insacca in rete. Autogoal dell’attaccante francese e pareggio.
Il Lione prova a riprendersi il vantaggio ma la Juventus è brava a reggere il colpo. Gara superlativa di Cecilia Salvai che si dimostra fondamentale per disinnescare le incursioni avversarie. Questo pareggio mette le bianconere al secondo posto nel girone con 4 punti, dietro ad un Arsenal col bottino pieno di 6 punti.
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Calcio Femminile
Las Leonas, donne che vogliono dribblare e attaccare la vita
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Ispirato al docufilm del 2022, Las Leonas, la Coppa del Mondo è una storia di sorellanza, di vite che vogliono raccontarsi, anche attraverso un gol.
Donne: donne che combattono, che non mollano, che ci credono. Insomma, normale amministrazione. Cosa c’è di nuovo? Che le storie vengono raccontate. E viene fatto attraverso il ruggito di tante leonesse.
Come e quando nasce Las Leonas
Il progetto nasce nel 2022 con l’omonimo docufilm prodotto dalla Sacher Film di Nanni Moretti con Rai Cinema, presentato a Venezia alle Giornate degli Autori 2022.
Le stesse registe del lungometraggio, Isabel Achaval e Chiara Bondì, hanno poi deciso di trarne una docuserie per la Rai in 4 episodi, con una coproduzione di 11 Marzo Film e Rai Documentari in collaborazione con Matteo Levi,
È stata messa in onda il 28 dicembre e il 4 gennaio scorsi su Rai 3 alle 15.00, ma è ancora disponibile su RaiPlay.
La trama di Las Leonas, la Coppa del Mondo
La docuserie tratta di un torneo di calcio a cui partecipano otto squadre femminili, composte da giocatrici provenienti da diverse parti del globo.
In ballo c’è la Coppa del Mondo!
Quattro formazioni si sfidano a Roma, le altre quattro a Torino.
La finale si disputa nella Capitale.
Tra queste c’è l’Italia, il Brasile, l’Iran, l’Argentina.
La telecamera spazia oltre il rettangolo di gioco, intrecciandosi con le vicende personali, i percorsi e le esperienze di vita delle protagoniste.
Non è un riscatto
Tanti giornali o agenzie stampa ne hanno parlato in termini di riscatto sociale.
A un primo sguardo veloce può sembrare: le storie sono tutte di donne, spesso madri single e fuggite a situazioni difficile e tragiche. Sono immigrate, che vivono in condizioni di disagio, campando di espedienti.
Come annuncia a caratteri cubitali l’Ansa parlando della serie Las Leonas, la Coppa del Mondo per lo più sono colf e badanti, è innegabile.
Ma guardando con occhio più attento non c’è solo questo, anzi, è una parte marginale della narrazione.
Al centro c’è il calcio, nella sua declinazione più bella, ancestrale e poetica.
Il calcio per queste donne è aggregazione, è evasione, è amicizia, è sorellanza, è trovare se stesse e potersi esprimere liberamente.
Non per riscattarsi perché un riscatto prevederebbe un’ingiustizia vissuta. Che a volte c’è, ma loro sanno andare oltre.
Per loro questa è una scelta: loro vogliono giocare e lo fanno perché sono libere.
Ogni donna una storia, ogni terra un passato
Ovviamente la commozione è dietro l’angolo, rischiando spesso di cadere nel patetico.
Ma sono le protagoniste a salvare da questa caduta di stile, con la loro dignità e con l’amore per questo sport.
Infatti il calcio è unione: con le proprie radici, con le altre donne, con il proprio essere.
Sul campo le calciatrici, tutte a livello amatoriale, possono esprimere liberamente loro stesse.
È lo sport a unire, tanto che molte calciatrici non sono necessariamente della stessa nazionalità della maglia che indossano. Il senso di appartenenza va al di là di un dato anagrafico.
Questo si nota e viene sottolineato, con qualche insistenza, soprattutto nel caso della nazionale iraniana.
Il ruggito de Las Leonas: mai arrendersi
Tante storie, una storia: tante donne che hanno voglia di raccontarsi, uno sport che si racconta da solo.
È una storia di donne raccontata da donne, dunque per fortuna si sfugge un paternalismo stile “fardello dell’uomo bianco” alla Kipling.
Le donne si reinventano, piangono, si asciugano le lacrime e ripartono. Proprio come su un campo da gioco.
La vita è come una partita di calcio: a volte si difende, altre si attacca, altre volte si dribbla, si colpisce di testa e non c’è la certezza di segnare un punto.
Ma non ci si arrende mai, ne vale la pena giocare quella partita.
Il messaggio della docuserie, in barba ai titoli di certi articoli, è molto semplice. Non è che badanti e colf posano i loro spazzoloni e scendono in campo ancora col grembiule addosso. Queste donne non sono il loro lavoro, queste donne sono donne con carattere, che giocano a calcio non per un riscatto personale. Ma “banalmente” perché a loro piace.
Calcio Femminile
Multa per Rubiales, ma Hermoso non ci sta: pronto il ricorso
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In Spagna è un caso dal retrogusto mediatico e sociale il bacio Rubiales-Hermoso che ha, letteralmente, scosso l’opinione pubblica spagnola, ma non solo.
Il bacio “rubato” da Luis Rubiales a Jenni Hermoso (giocatrice della nazionale femminile spagnola) ha scosso profondamene lo sport.
Per molti definita una sorta di MeToo del calcio femminile il bacio di Rubiales è apparso come una vera e propria violenza poiché inaspettato e non voluto. A peggiorare, se possibile, il caso è stata la posizione che lo stesso Rubiales ha nella scena sportiva calcistica spagnola essendo il Presidente della Federazione spagnola (Rfef).
Il tribunale Audiencia Nacional ha condannato pesantemente l’uomo classificando il bacio come una vera e propria violenza sessuale ai danni della Hermoso.
Rubiales al centro tra due posizioni opposte: i dettagli
La sentenza del tribunale spagnolo Audiencia Nacional ha lasciato un po’ di amaro in bocca a tutti i contendenti. Infatti se da un lato Jenni Hermoso ha dichiarato fermamente di non aver mai acconsentito al bacio, dall’altro il Presidente Rubiales appare – seppur colpevole – rinfrancato poiché la pena è risultata molto più bassa di quella richiesta.
A Rubiale la giustizia spagnola ha – infatti – attribuito una multa di 10.800 euro e la limitazione di avvicinarsi alla giocatrice in un raggio di 200 metri ed evitare di comunicare con lei per un anno. Oltre a questo dovrà pagare oltre 3.000 euro di responsabilità civile.
Jenni Hermoso era stata una delle vincitrici della Coppa Coppa del Mondo Femminile dopo aver battuto l’Inghilterra per 1-0 nei Mondiali di Sidney 2023.
Nonostante la condanna la quota femminile – e non solo – non è apparsa soddisfatta della sentenza e sostiene la Hermoso che ha intenzione di andare avanti.
La giocatrice, infatti, ha affermato di essere stata costretta a lasciare Madrid (insieme alla sua famiglia) perché sotto la pressione dei vertici sportivi spagnoli e di essersi sentita abbandonata. Una brutta storia, questa, che mostra chiaramente che il calcio non è soltanto bello ma può diventare anche un calvario.
Non resta altro che attendere i prossimi verdetti. Ma il bacio resta.
di Ludovica Cassano
Calcio Femminile
Coppa Italia femminile, Roma e Juventus ad un passo dalla finale
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Nel weekend appena concluso sono andate in scena le due semifinali d’andata di Coppa Italia femminile. Primo round a Roma e Juventus.
In attesa dell’inizio della seconda parte di stagione del campionato di Serie A, si sono giocate nel weekend le due semifinali d’andata di Coppa Italia femminile.
Ad aprire le danze Sassuolo–Roma, sabato 15 febbraio, dove le giallorosse non hanno avuto particolari patemi a portarsi la vittoria a casa ed ad ipotecare in maniera abbastanza netta la qualificazione alla finale. Il giorno seguente sono scese in campo Fiorentina–Juventus. Dopo l’iniziale vantaggio bianconero, la Viola l’ha ribaltata per poi capitolare e lasciare il primo round alla banda di Canzi, lasciando però una speranza nella gara di ritorno a Biella.
Le semifinali di ritorno, in programma il 4-5-6 marzo, ci diranno chi sarà a sfidarsi per il trofeo della Coppa Italia.
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ESULTANZA ROMA FEMMINILE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Coppa Italia femminile, il risultato delle gare d’andata
Sassuolo – Roma 1 – 3
3′ Viens (R), 26′ Corelli (R), 74′ Giugliano (R), 86′ Mihelic
Fiorentina – Juventus 2 – 3
5′ Harviken (J), 10′ Bonfantini (F), 13′ Faerge (F), 35′ Bonansea (J), 75′ Vangsgaard
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