Serie A
Tarantino: «Nel posto sbagliato ma facendo la cosa giusta»
Massimo Tarantino ha parlato dopo aver fermato il folle che ad Assago ha assalito diverse persone, tra cui Pablo Marì, e uccidendone una.
Le parole di Tarantino rilasciate alla gazzetta dello sport:
«Ero in cassa con mia figlia e mia moglie.
A un certo punto ho iniziato a sentire urla di dolore e vedere un uomo con un coltello in mano venire verso di noi e la prima reazione è stata quella di mettermi a proteggere la mia famiglia.
Ha colpito un dipendente e poi è caduto, lì ho avuto la lucidità di tirare un calcio alla mano dell’aggressore e togliergli l’arma dalla mano.
Pablo Marì? Ho visto la moglie e il figlio alle casse quando era tutto finito ed erano arrivati i soccorritori.
Ho sentito Galliani che mi ha aggiornato sulle condizioni di Pablo e mi ha mandato un abbraccio sincero a me e alla mia famiglia».
Serie A
Hellas Verona, Dawidowicz pronto al rientro contro l’Inter
Il difensore polacco, ai box da un mese, ha rassicurato i tifosi dell’Hellas Verona, annunciando di voler andare almeno in panchina per la sfida all’Inter.
Il difensore dell’Hellas Verona, Pawel Dawidowicz, fermo da un mese dopo aver rimediato un infortunio in nazionale, sembra essere pronto a tornare almeno in panchina per la sfida contro l’Inter: come scrive Hellas Live.
Situazione infortunio
Il difensore classe 95′ si era fermato durante il match Polonia-Croazia di Nations League lo scorso Ottobre, per lui una lesione di secondo grado del retto femorale destro. I tempi di recupero sembravano più lunghi, ma dopo la sosta Dawidowicz sembra pronto a tornare almeno nella lista dei convocati. Può sorridere dunque Paolo Zanetti, che ritrova uno dei giocatori chiave della sua rosa.
Il momento in casa Hellas Verona
L’Hellas viene da un inizio di stagione non semplicissimo. Partiti bene i ragazzi di Zanetti, gli scaligeri ora vengono da un filotto di partite complicate. Nelle ultime cinque sono arrivate 4 sconfitte e 1 vittoria.
Ora arriva l’Inter: una delle squadre più forti di tutto il campionato. Gli scaligeri dovranno fare meglio se vorranno arrivare ad una salvezza tanto sperata da tutta la tifoseria.
Serie A
Roma, Saelemaekers: conto alla rovescia per il rientro
L’esterno belga, assente da metà settembre, è pronto a fare il suo ritorno in campo con la Roma e a dare una mano al suo nuovo allenatore Claudio Ranieri.
Era il 15 settembre, ed era la quarta giornata di Serie A. Allo stadio Marassi contro il Genoa la Roma era stata costretta a vedere la vittoria sfumare per “colpa” del pareggio nei minuti di recupero di De Winter.
Quella gara risultò fatale per il futuro di Daniele De Rossi, che sarà esonerato il giorno dopo. Al suo posto sarà chiamato Ivan Juric, che la settimana scorsa è stato sollevato dall’incarico dopo la sconfitta interna contro il Bologna.
Quella gara a Genova fu sfortunata anche per Alexis Saelemaekers, che subì la frattura del malleolo destro. L’ala belga era stata sottoposta ad operazione chirurgica. Nel frattempo la Roma ha continuato a perdere terreno in campionato e ad attraversare una crisi di cui ancora non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel.
Il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma, a cinque anni di distanza dall’ultima volta, rappresenta per i tifosi giallorossi una boccata di ossigeno dopo due mesi bui. Ed il tecnico testaccino dovrebbe poter contare anche su un arma in più: proprio Alexis Saelemeakers.
Alexis Saelemaekers: ecco il possibile ritorno in campo con la Roma
Negli scorsi giorni l’ala belga è tornata a calciare il pallone dopo più di due mesi. Un segnale confortante che potrebbe lasciar pensare che il suo ritorno in campo sia ormai questione di pochi giorni.
Saelemaekers è pronto a dare una mano alla sua Roma e a riprendersi pian piano un posto da titolare nella Roma che, per sopperire alla sua assenza, spesso ha dovuto ricorrere ai ripari con Zalewski ed El Sharaawy, con risultati piuttosto altalenanti.
L’ex Milan punta ad una convocazione al rientro dalla sosta per le Nazionali nella trasferta contro il Napoli: scenario difficile, ma non impossibile. Molto più probabile che il ritorno avvenga in maniera graduale, magari dalla gara dopo in Europa League contro il Tottenham.
In ogni caso, il ritorno in campo di Alexis Saelemaekers dovrebbe essere imminente. Finalmente una buona notizia per i tifosi giallorossi.
Serie A
Inter, Marotta: “Una società come la nostra deve puntare sempre a vincere”
Inter, durante la presentazione del libro di Severgnini, il dirigente nerazzurro ha affrontato temi chiave per il club quali crescita, identità e il progetto stadio.
Giuseppe Marotta, direttore sportivo dell’Inter, è stato protagonista dell’evento di presentazione del libro di Beppe Severgnini, Inter: il nuovo secolo , un’occasione che ha permesso di approfondire alcune questioni fondamentali legate all’attualità del club nerazzurro. Con la sua esperienza e il suo stile diplomatico, l’ex dirigente della Juventus ha toccato numerosi argomenti che spaziano dal passato recente al futuro strategico della squadra.
Inter, Marotta: “Barella? È migliorato tantissimo”
A seguire le parole di Marotta:
LA SCELTA DELL’ALLENATORE
“Perché ho scelto Conte? Perché in quel momento ero convinto che il club necessitasse di lui. Ma la scelta dell’allenatore è anche adeguata al momento in cui lo scegli. Ci sono momenti in cui hai bisogno di persone che hanno fermezza e autorevolezza e altri in cui magari la squadra di per se è già rodata e magari hai più bisogno di un gestore. A volte siamo stati tacciati di aver preso tanti calciatori svincolati, ma è anche difficile corteggiarli”.
UN NUOVO BARELLA
“Come abbiamo lavorato sull’atteggiamento di calciatori fumantini come Barella? Quando c’è la designazione studiamo anche l’arbitro e che tipo di rapporto tenere con lui. Barella in passato peccava sull’atteggiamento verso i direttori di gara, oggi è migliorato molto perché non si studia solo l’avversario ma anche l’arbitro”.
QUESTIONE STADIO
“Quello relativo allo stadio è un argomento serio e delicato. Prima parlavamo di appartenenza e a tal proposito credo che sia importante anche per questo avere uno stadio, una propria casa da vivere e in cui consumare la passione. Tutta la settimana, non solo un giorno a settimana, spaziando tra più attività.
Il calcio è un fenomeno di aggregazione che viene solo dopo la religione. Le difficoltà nascono da una burocrazia, quella italiana, che ti portano a rallentare ogni tipo di iniziativa e far si che anche gli investitori scappino. Questo è successo in tantissime città, ero a Venezia con Zamparini nel ‘97, comprò un terreno ed è ancora lì dopo 30 anni.
La burocrazia dovrebbe vedere lo stadio collocarsi all’interno del ministero delle infrastrutture, è un investimento minimo di un miliardo, che produce effetti positivi a livello nazionale che eliminerebbe tante sterpe inutili. Milan e Inter vogliono costruire insieme lo stadio e le ultime convergenze sono verso il sito di San Siro, ma con queste difficoltà burocratiche che si presentano lo stesso”.
LA STOCCATA
“Una società come l’Inter, per storia, blasone e palmares, per tutta questa attenzione che cerchiamo, non può dire voglio vincere o il campionato o la Champions, ma deve cercare di vincere sempre. Ecco perché io sono sempre molto realista. Quando sento dirigenti di squadre importanti dire che l’importante è arrivare tra le prime quattro… No, l’importante è vincere, poi se non si vince, benissimo, significa che gli avversari sono stati più bravi.
L’asticella deve essere sempre alta: se io miro a prendere calciatori importantissimi e poi non riesco, non è che sono scarso. Probabilmente non c’erano le condizioni per concludere, ma il tentativo va fatto. Oggi siamo in Champions, e allora perché non lottare per vincerla? Perché non lottare anche in campionato? Poi dipende dagli avversari e anche da noi, ma non dobbiamo avere paura e mi sembra scontato”.
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